Ottobre 2025

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    Fed, Powell: ulteriore taglio tassi a dicembre non è scontato

    (Teleborsa) – Il presidente della Fed, JeromePowell, ha dichiarato che un’altra riduzione dei tassi di interesse al direttorio della Federal Reserve del 9 e 10 dicembre “non è scontata”. Nel corso della conferenza stampa al termine del direttorio, Powell ha spiegato che “una ulteriore decisione non è cosa fatta. Abbiamo 19 partecipanti e in una fase in cui abbiamo tensione tra i due obiettivi (di inflazione e massima occupazione) abbiamo delle nette differenze di vedute. Non abbiamo preso una decisione e per dicembre guarderemo ai dati e al bilanciamento dei rischi”. In precedenza, ha aggiunto, “i rischi tra due obiettivi apparivano chiaramente sbilanciati sull’alta infrazione. Questo è cambiato, in particolare dopo le revisioni al ribasso dei dati sul lavoro. Questo ha suggerito che ci siano rischi più alti anche sull’occupazione”. LEGGI TUTTO

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    Lagarde elogia Mattarella: fiducia degli italiani in Lei continua a crescere

    (Teleborsa) – “In un momento in cui in tutta Europa la fiducia delle istituzioni è messa alla prova, la fiducia che gli italiani ripongono invece in Lei e nella Presidenza della Repubblica ha continuato a crescere”. Lo ha affermato la presidente della Bce, ChristineLagarde durante un incontro a Firenze del direttorio BCE con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Parlare davanti a un servitore pubblico di questa levatura devo ammettere che può far aumentare la preoccupazione di essere all’altezza della situazione e di riuscire a dare voce alle sfide che l’Europa si trova a dover affrontare – ha aggiunto Lagarde –. Per questo per aiutarmi in questo compito ho deciso di invitare due celebri fiorentini”. La presidente Bce si è quindi cimentata nel racconto di un dialogo immaginario tra due storici personaggi della Firenze rinascimentale, Giovanni de’ Medici e Niccolò Machiavelli. La riunione è stata organizzata e ospitata dalla Banca d’Italia, presente con il governatore Fabio Panetta che a sua volta è intervenuto alla cerimonia. LEGGI TUTTO

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    Rinnovo contratto domestico: aumenti salariali e nuove tutele per oltre 817mila lavoratori

    (Teleborsa) – È arrivata la firma dell’Ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro domestico, applicato ad oltre 817mila assistenti familiari.L’intesa è stata siglata dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf, e dalle associazioni datoriali Fidaldo e Domina. Il nuovo contratto, in vigore dal primo novembre 2025, prevede un aumento dei minimi salariali pari a 100 euro lordi a regime sul livello medio BS. Una cifra da sommare agli ulteriori 135,75 euro, già previsti per il recupero del costo della vita (indice Istat) avvenuto, secondo le previsioni del Ccnl, nel periodo 2021-2025. La rivalutazione annuale dei minimi retributivi passerà dall’80 al 90%.Per i sindacati, il nuovo accordo “prevede avanzamenti sul fronte del sostegno alla genitorialità, per il quale il lavoro domestico, ad oggi, viene escluso dalla gran parte delle tutele legislative. Introdotto, inoltre, il diritto di fruire di permessi per l’assistenza ai familiari con gravi disabilità. Un risultato di estrema importanza visto che, ad oggi, il settore è escluso dall’applicazione della legge 104/92”.Viene inoltre valorizzata la formazione certificata promossa da Ebincolf, con un aumento del compenso da 11 a 30 euro. “L’accordo, affermano Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf, costituisce un importante passo in avanti verso il riconoscimento del valore sociale e professionale delle lavoratrici e dei lavoratori del settore domestico, figure essenziali nei servizi di cura di case, bambini, anziani, ma spesso invisibili”. LEGGI TUTTO

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    Guadagni solidi a Wall Street mentre sale l’attesa per la Fed

    (Teleborsa) – Wall Street continua la seduta con un guadagno frazionale sul Dow Jones dello 0,29%; sulla stessa linea, l’S&P-500 procede a piccoli passi, avanzando a 6.907 punti.Poco sopra la parità il Nasdaq 100 (+0,4%); con analoga direzione, guadagni frazionali per l’S&P 100 (+0,39%).Si distinguono nel paniere S&P 500 i settori energia (+1,12%), informatica (+1,07%) e beni industriali (+0,75%). Tra i peggiori della lista del paniere S&P 500, in maggior calo i comparti beni di consumo per l’ufficio (-1,59%), finanziario (-1,15%) e materiali (-0,57%).Vola il gigante dei macchinari industriali Caterpillar che ha presentato risultati oltre le attese sia per quanto riguarda i ricavi che gli utili: fondamentale la crescita della divisione energia e trasporti legata alla crescente domanda di energia per alimentare i data center per l’intelligenza artificiale. Bene anche Nvidia – che è diventata la prima azienda a raggiungere e superare una capitalizzazione di 5mila miliardi di dollari – e Verizon che sfrutta la buona performance trimestrale.Maglia nera invece per Boeing che ha incrementato i ricavi trimestrali oltre le aspettative degli analisti ma ha registrato una perdita superiore a quella prevista a causa dei ritardi accumulati sul nuovo velivolo 777X.Sul fronte macroeconomico, crescita nulla per le compravendite di abitazioni negli Stati Uniti, secondo i numeri che emergono dai compromessi per l’acquisto pubblicati dall’Associazione degli operatori immobiliari (NAR), un indicatore dell’andamento prospettico del mercato immobiliare e dei mutui. LEGGI TUTTO

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    Europa contrastata in attesa della Fed, Piazza Affari in positivo trainata dalle banche

    (Teleborsa) – Si chiude all’insegna della prudenza il bilancio nel Vecchio Continente, mentre si distingue la performance positiva mostrata Piazza Affari. A Wall Street, l’S&P-500 continua le contrattazioni in territorio positivo mentre si attende la decisione della Fed sui tassi di interesse.Sostanzialmente stabile l’euro / dollaro USA, che continua la sessione sui livelli della vigilia e si ferma a 1,166. Seduta positiva per l’oro, che sta portando a casa un guadagno dell’1,02%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua gli scambi, con un aumento dello 0,76%, a 60,61 dollari per barile.A Milano giornata positiva per il settore bancario che sfrutta anche la scia delle ottime trimestrali presentate dalle big europee. Spicca la performance di Fineco dopo il doppio upgrade di Barclays che ha alzato il giudizio a Overweight da Equal Weight e il target price a 25,00 euro da 20,60 euro (+21%). Maglia nera per Moncler che sconta una trimestrale non entusiasmante e la reazione tiepida degli analisti che si sono limitati a confermare i rating precedenti. LEGGI TUTTO

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    Moncler, Jefferies conferma l’Hold e TP a 49 euro (downside potenziale del 9%)

    (Teleborsa) – Jefferies ha confermato il giudizio Hold sul titolo Moncler e ribadito il target price di 49,00 euro, che incorpora un downside potenziale del 9% rispetto al prezzo di chiusura del 27 ottobre 2025, pari a 53,8 euro.Una conferma che giunge a valle della pubblicazione dei ricavi dei primi nove mesi del 2025. I dati chiave, secondo gli analisti, includono: 1) Il marchio Moncler nel terzo trimestre ha registrato un -1% ex fx (cons -2%) con DTC/wholesale invariato/-4% rispetto al consensus +0%/-7%; gli esperti ritengono che gli investitori prevedessero un DTC del 2-3% dopo i recenti report dei competitor del lusso. 2) A livello regionale, il marchio di punta ha registrato un andamento APAC/RoW invariato ex fx (in linea con il secondo trimestre); EMEA a -4% (da -8% nel secondo trimestre), date le pressioni ancora negative, ma in calo, sui viaggiatori, soprattutto americani; e +5% nelle Americhe (+5% nel secondo trimestre). 3) Stone Island nel terzo trimestre è rimasto complessivamente invariato ex fx (consensus -2%), con un’ulteriore razionalizzazione del wholesale (-8% rispetto a consensus -9%).Dalla conference call è emerso che, richiamano gli analisti: “1) La stima del margine EBIT FY di Consensus del 28,3% (JEFe 28,0%) richiederà una ‘buona crescita’ nel quarto trimestre (presumiamo coerente con i cons evidenziati di seguito); Apparentemente la performance da ottobre ad oggi è stata coerente con tale esigenza (con l’avvertenza che la base comparabile si inasprisce considerevolmente a dicembre). 2) Il gruppo sembra aver esaminato più attentamente gli sforzi sui costi per migliorare la tradizionale equazione di guadagni like-for-like mid-single-digit richiesti per mantenere il margine stabile; tuttavia, la possibilità di un contributo in termini di spazio previsto per il prossimo anno sarà probabilmente determinata in gran parte dalla tempistica esatta dell’apertura del nuovo flagship store di New York. 3) Il prezzo del marchio Moncler per l’autunno/inverno è destinato a moderarsi a low-single-digit (piuttosto che mid-single-digit come nella primavera/estate) nonostante le crescenti sfide del mercato dei cambi; l’entità esatta di low-single-digit deve ancora essere definita, e con essa l’interazione tra trazione del marchio e conservazione del Gross Margin, soprattutto negli Stati Uniti. 4) Le previsioni per la vendita all’ingrosso dell’anno fiscale per il marchio Moncler dovrebbero ora essere più vicine a mid-single-digit piuttosto che all’high-single-digit precedentemente indicato (a causa di un sell-out migliore del previsto)”.Alla luce di ciò Jefferies ha mantenuto le proprie stime praticamente invariate, affermando che “la valutazione scontata di Moncler probabilmente persisterà”.Ora prevede un DTC del marchio MONC del quarto trimestre stabile, e del +5% nel 2026 (rispetto a +2,3% e +6,6% dei conti correnti). L’ipotesi di Ebit margin per il secondo semestre del 2025 è di -139 punti base al netto delle variazioni della cadenza di marketing (-54 punti base al netto di queste variazioni, rispetto a -1 punto base al netto dei conti correnti), e di -5 punti base al netto delle variazioni del marketing nel 2026 (rispetto a +35 punti base dei conti correnti). L’EBIT di gruppo per il 2025 e il 2026 sono attesi a 848 milioni e 864 milioni rispettivamente, inferiore del 3% e del 7% rispetto alle stime di consensus, che si attestano a 871 milioni e 926 milioni. LEGGI TUTTO

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    Imprese, Meloni: “Capitale umano il patrimonio più prezioso. Fondamentale investire nelle competenze”

    (Teleborsa) – “La responsabilità delle decisioni è connaturata al vostro ruolo, e questo vi rende uno dei pilastri dell’economia reale di questa Nazione. Senza di voi, senza la vostra quotidiana laboriosità e intraprendenza, l’Italia non sarebbe la grande Nazione che è: una potenza economica, industriale e culturale, apprezzata e rispettata in tutto il mondo. Se un manager o un dirigente d’azienda non pensa in grande e non lancia il cuore oltre l’ostacolo, semplicemente non è tagliato per il ruolo che gli è stato affidato. Può far altro, di certo non guidare un’impresa. Dirigenti e lavoratori, insieme, sono il carburante che permette al nostro tessuto produttivo e industriale di correre, reagire alle intemperie della storia e rialzarsi dopo ogni caduta”. È il messaggio che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha inviato in occasione dell’assemblea di Federmanager che celebra, quest’anno ottant’anni di attività. “Il capitale umano – ha proseguito Meloni – è il patrimonio più prezioso che abbiamo, perché è il patrimonio che ci permette di rimanere competitivi a livello internazionale e che rende il Made in Italy una sintesi unica tra qualità, artigianalità, tradizione, innovazione, gusto del bello e stile di vita italiano. Essere consapevoli di ciò che siamo e di ciò che sappiamo fare, della nostra storia e della nostra identità, è il presupposto per generare valore, ricchezza e crescita duratura. Ecco perché, in un contesto internazionale altamente competitivo e attraversato da cambiamenti epocali, è fondamentale investire nelle competenze, non solo nella fase della formazione scolastica e universitaria ma lungo tutto l’arco della vita, nei luoghi di lavoro e nelle società. È il sapere, in questo tempo, che fa la differenza e che può consentire ad una Nazione di cambiare passo. È una priorità che il Governo ha ben chiara, e che ci ha spinto in questi anni a concentrare sforzi e risorse per colmare quel disallineamento che esiste tra le esigenze delle imprese e le professionalità disponibili. È altrettanto fondamentale fare in modo che le competenze che sono presenti in azienda, e che ne rappresentano la ricchezza, siano trasmesse alle giovani generazioni. È un processo cruciale, soprattutto per il tessuto produttivo e industriale italiano, che sapete bene si fonda sulle piccole e medie imprese e sulle imprese familiari. Il Governo ha già previsto, non ultimo nel disegno di legge PMI all’esame del Parlamento, delle misure per incentivare e sostenere questo percorso, ma siamo consapevoli di quanto ci sia ancora tanto da fare per garantire un’effettiva e concreta staffetta generazionale e di quanto, anche in questo ambito, sia fondamentale il vostro contributo”.”I principali indicatori – ha spiegato Meloni – ci restituiscono oggi la fotografia di un’Italia solida, che è tornata a correre e che è in grado di affrontare le difficoltà meglio di altre Nazioni europee. Il merito di questo successo non è ovviamente del Governo, ma delle imprese e dei loro lavoratori. Noi ci siamo limitati a fare la nostra parte, che è quella di mantenere i conti in ordine, concentrare le risorse a disposizione su alcune grandi priorità e creare un ambiente il più possibile favorevole a chi produce ricchezza e occupazione. La legge di bilancio per il 2026 si inserisce nel solco di quelle precedenti e prevede misure e interventi concreti per sostenere l’occupazione e chi fa impresa. Penso alla scelta di garantire continuità al credito d’imposta per la ZES Unica per il triennio 2026-2028, alla sterilizzazione di plastic e sugar tax, al rifinanziamento della Nuova Sabatini e alla reintroduzione del super e dell’iper-ammortamento, per sostenere l’innovazione tecnologica delle imprese. Provvedimenti che disegnano una strategia e che puntano a consolidare quel cammino di crescita e sviluppo che l’Italia ha ripreso a percorrere in questi anni. C’è ancora tanto lavoro da fare, ne siamo consapevoli, ma – ha concluso la presidente del Consiglio – sappiamo che in questa sfida non siamo soli e che potremo sempre contare sul vostro contributo e su quello di tutti coloro che hanno a cuore il futuro di questa Nazione”. LEGGI TUTTO

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    Fineco, in testa al Ftse Mib in scia al doppio upgrade di Barclays

    (Teleborsa) – Seduta effervescente per Fineco, le cui azioni stanno viaggiando al momento in progresso del 4,1% saldamente in testa al Ftse Mib, che scambia poco sopra i valori della vigilia.A sostenere il titolo, il doppio upgrade di Barclays che ha alzato il giudizio a Overweight da Equal Weight e il target price a 25,00 euro da 20,60 euro (+21%). Il nuovo prezzo obiettivo incorpora pertanto un upside implicito del 30,1% rispetto al prezzo di chiusura del 27 ottobre 2025, pari a 19,22 euro.Gli analisti hanno migliorato la raccomandazione a Overweight per tre motivi: “l’attuale contesto dei tassi rappresenta per Fineco il momento ideale per crescere rapidamente a costi ragionevoli”; inoltre, “le opportunità offerte da ETF e AI stanno entrambe accelerando diversi cambiamenti strutturali in Italia, che Fineco è nella posizione migliore per cogliere grazie al suo modello di piattaforma”; ancora, “oltre alla reportistica mensile e trimestrale, che prevediamo metterà costantemente in luce i risultati di Fineco (acquisizione clienti, afflussi, ricavi da intermediazione in accelerazione), il prossimo catalizzatore sarà il primo piano aziendale nella storia di Fineco”.Barclays ritiene che “questo sarà utile, in quanto potrebbe contribuire a tradurre in numeri i driver di crescita di alto livello e a lungo termine che Fineco ha spesso descritto. Potrebbero esserci ulteriori fonti di rialzo, come l’espansione estera della piattaforma esistente; questo aspetto non è ancora incluso nelle nostre stime, ma riteniamo che sarebbe di supporto, soprattutto in termini di valutazione”.Gli analisti collocano le proprie stime l’1% al di sopra del consensus BBG per il 2026E,mentre sono invariate per il 2027E. Prevedono un CAGR dell’EPS (utile per azione) del 4,3% nel periodo 2025E-29E rispetto al 1,5% dei peer. Al netto dell’effetto NII (Net interest income), la crescita dell’EPS è del 13,1% nel periodo 2025E-29E rispetto al 5,9% dei peer. LEGGI TUTTO