3 Novembre 2025

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    Almawave, Almaviva sale al 78,8% dopo acquisti sul mercato

    (Teleborsa) – Almaviva ha acquistato, in data odierna, 59.850 azioni ordinarie di Almawave, rappresentative dello 0,02% del relativo capitale sociale. La comunicazione è arrivata in quanto la controllante ha deciso di promuovere un’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria sulla società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel campo dell’Intelligenza Artificiale (AI), dell’analisi del linguaggio naturale e dei servizi Big Data, finalizzata al delisting da Piazza Affari.Le operazioni sono state effettuate tramite Banca Akros – Gruppo Banco BPM. A seguito delle operazioni di acquisto, Almaviva risulta complessivamente titolare di 23.625.697 azioni ordinarie di Almawave, rappresentative del 78,8% del capitale.Le operazioni di acquisto sono state effettuate ad un prezzo unitario non superiore a 4,30 euro per azione, ovvero il corrispettivo offerto per ciascuna azione ordinaria Almawave nel contesto dell’OPA LEGGI TUTTO

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    MEF, il 5 novembre asta di riacquisto di titoli in Banca d’Italia per 5 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Il ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha comunicato che il 5 novembre 2025 effettuerà, presso la Banca d’Italia, un’asta di riacquisto di titoli sul mercato, tramite asta competitiva, riservata agli operatori Specialisti in titoli di Stato, per un importo massimo di 5.000 milioni di euro. Tale operazione utilizzerà le eccedenze di cassa disponibili sul “Conto disponibilità” detenuto dal Tesoro presso la Banca d’Italia.I titoli oggetto del riacquisto saranno: BTP ISIN IT0005584302, scadenza 28/01/2026 e cedola 3,20%; BTP ISIN IT0004644735, 01/03/2026 e cedola 4,50%; CCTeu ISIN IT0005428617, 15/04/2026; BTP ISIN IT0005538597, 15/04/2026 e cedola 3,80%; BTP ISIN IT0005370306, 15/07/2026 e cedola 2,10%; BTP ISIN IT0005556011, 15/09/2026 e cedola 3,85%.Il giorno stabilito per l’asta, entro le ore 11, gli operatori Specialisti potranno presentare fino ad un massimo di cinque offerte di cessione per ogni titolo, da inoltrare alla Banca d’Italia secondo le modalità tecniche stabilite nella Convenzione stipulata dalla Banca d’Italia medesima con gli operatori ammessi a partecipare all’operazione. Il MEF si riserva la facoltà di non accogliere offerte di cessione presentate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Il regolamento dell’operazione è fissato per il 7 novembre 2025. LEGGI TUTTO

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    BasicNet, buyback per oltre 300 mila euro

    (Teleborsa) – BasicNet, ha comunicato che dal 27 al 31 ottobre 2025, ha acquistato 43.000 azioni proprie al prezzo medio di 7,026 euro, per un controvalore pari a 302.116,99 euro, nell’ambito del programma di acquisto e disposizione di azioni proprie.A seguito degli acquisti comunicati, il gruppo aziendale italiano che opera nel settore dell’abbigliamento, delle calzature e degli accessori detiene complessivamente 8.295.000 azioni proprie, pari al 15,361% del capitale sociale.Sul listino milanese, oggi, controllato progresso per BasicNet, che chiude in salita dello 0,58%. LEGGI TUTTO

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    EBA: nel 2024 è aumentata la dipendenza da funding in dollari delle banche europee

    (Teleborsa) – La quota di mercato delle filiali UE di gruppi bancari di paesi terzi ammontava al 9,8% del totale degli asset nell’Unione europea a dicembre 2024 (in calo rispetto al 10,17% dell’anno precedente). È quanto emerge da un report dell’Autorità bancaria europea (EBA).La presenza di operatori di paesi terzi era più pronunciata in segmenti specifici, rappresentando il 29% dei derivati, l’8% dei prestiti e il 6% dei titoli di debito. Ciò rappresenta un leggero calo rispetto a dicembre 2023, quando la loro quota di mercato complessiva si attestava al 10,2%, principalmente a causa della riduzione delle quote in prestiti e derivati. Il calo è stato particolarmente evidente tra le filiali controllate da entità domiciliate negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Al contrario, la quota di mercato è rimasta stabile per le entità legate alla Cina ed è aumentata per quelle legate a Giappone e Svizzera.A dicembre 2024, le filiali di gruppi bancari di paesi terzi hanno dichiarato che due terzi del loro patrimonio totale erano detenuti in prodotti verso istituti di credito e altre società finanziarie. Inoltre, l’86% del patrimonio totale dichiarato era situato al di fuori della giurisdizione in cui le filiali stesse avevano sede, evidenziando la vocazione internazionale dei loro modelli di business.In relazione alle voci di conto economico, la quota di mercato delle filiali di gruppi bancari di paesi terzi rappresentava il 6% del reddito da interessi, il 2% del reddito da dividendi, il 10% del reddito da commissioni e il 12% degli altri proventi operativi. Le filiali di gruppi bancari di paesi terzi hanno registrato un’elevata quota di mercato per i ricavi da commissioni derivanti da materie prime (65%), transazioni fiduciarie (48%), servizi amministrativi di banche centrali per investimenti collettivi (30%), finanza aziendale (29%), custodia (24%) e cambi (19%).I rapporti mostrano inoltre che le banche UE/SEE detengono quasi il 32% delle loro esposizioni in valuta estera, mentre ricevono il 21,1% dei finanziamenti totali in valuta estera (in aumento rispetto al 28,4% e al 20,5% rispettivamente a dicembre 2023). Di questi, il funding in dollari rappresenta il 23% delle esposizioni totali e il 13,1% dei finanziamenti totali (in aumento rispetto al 19,3% e al 12,4% rispettivamente a dicembre 2023).Il funding unsecured wholesale e repo rappresenta oltre il 75% dei finanziamenti denominati in tutte le valute estere. Su base annua fino a dicembre 2024, la quota di finanziamenti in dollari è aumentata maggiormente per i repo e i finanziamenti all’ingrosso non garantiti, raggiungendo il 28% per i repo e il 18,3% per i finanziamenti all’ingrosso non garantiti. I dati di reporting individuali mostrano una minore dipendenza dai finanziamenti in dollari per i repo, gli ABS e i finanziamenti al dettaglio. Ciò indica che le banche UE/SEE utilizzano le filiali per ottenere finanziamenti repo e finanziamenti al dettaglio denominati in valuta estera. LEGGI TUTTO

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    Banca Ifis accetta 85 milioni di euro da Banca Sella per quota detenuta da illimity in Hype

    (Teleborsa) – Banca Ifis ha accettato l’offerta di Banca Sella Holding per l’acquisizione del 50% del capitale di Hype detenuto da illimity Bank. L’offerta, che è attualmente soggetta all’ottenimento delle autorizzazioni normative previste per inizio 2026, prevede un corrispettivo economico pari a 85 milioni di euro. Con l’operazione, il Gruppo Banca Ifis otterrebbe un beneficio patrimoniale di circa 55 bps in termini di CET1.L’offerta è stata formulata da Banca Sella Holding, che ha individuato Banca Sella quale acquirente, in conformità alla procedura prevista dai patti parasociali sottoscritti nel giugno 2023 dall’allora amministratore delegato di illimity Bank, Corrado Passera, e da Banca Sella Holding.”La cessione della partecipazione in Hype rappresenta un passo importante nella definizione del nuovo perimetro del Gruppo, che avverrà anche attraverso la cessione di ulteriori asset non strategici – dichiara Ernesto Furstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis – Con questa operazione, che permette di liberare capitale utile a rafforzare i ratio patrimoniali, acceleriamo il processo di realizzazione delle sinergie dichiarate al mercato per dar vita ad un gruppo bancario sempre più a supporto delle PMI del sistema Italia”.Banca Sella ha deliberato di acquistare anche il restante 50% del capitale detenuto dalla capogruppo Banca Sella Holding, con l’obiettivo di procedere alla fusione per incorporazione di Hype.L’operazione, dal punto di vista di Banca Sella, rientra nei piani di crescita e sviluppo del Gruppo e della banca e ha l’obiettivo di potenziare ulteriormente il posizionamento e le strategie sia di Banca Sella, che di Hype, attraverso l’arricchimento e l’integrazione delle rispettive offerte. L’operazione, infatti, è finalizzata a rafforzare la competitività di entrambe, in segmenti di mercato complementari e caratterizzati da forte innovazione.Hype, nata nel 2015 proprio in Banca Sella e oggi Istituto di Moneta Elettronica che conta 1,9 milioni di clienti. L’operazione genererà sul Cet1 di Banca Sella un impatto pari a -3,46% che verrà neutralizzato dalle ottimizzazioni patrimoniali in corso di realizzazione, mantenendo comunque il livello del coefficiente patrimoniale a fine anno superiore al 20%. LEGGI TUTTO

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    CIR rileva 970.000 azioni proprie

    (Teleborsa) – CIR, nell’ambito del piano di acquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato, dal 27 al 31 ottobre 2025, complessivamente 970.000 azioni al prezzo unitario medio di 0,7001 euro, per un controvalore pari a 679.049,50 euro.Al 13 ottobre, CIR possiede un totale di 48.623.774 azioni proprie, pari al 5,31% del capitale sociale. Le società controllate non possiedono azioni della Società.In Borsa, oggi, andamento annoiato per la Holding finanziaria, che chiude la sessione in ribasso dello 0,29%. LEGGI TUTTO

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    S&P 500 e Nasdaq in rialzo, spiccano Amazon e Nvidia dopo accordo con OpenAI

    (Teleborsa) – Seduta positiva a Wall Street per S&P-500 e Nasdaq, con l’ottimismo sulla domanda legata all’intelligenza artificiale. Nel mondo tech, poco prima dell’apertura OpenAI ha annunciato di aver firmato un accordo per l’acquisto di capacità per un valore di 38 miliardi di dollari da Amazon Web Services, il suo primo contratto con il leader del cloud. In base all’accordo, OpenAI inizierà immediatamente a eseguire carichi di lavoro sull’infrastruttura AWS, sfruttando centinaia di migliaia di unità di elaborazione grafica (GPU) di Nvidia, con l’intenzione di espandere la capacità nei prossimi anni. Poche ore fa, il proprietario e operatore di data center Iren ha firmato un contratto per servizi cloud del valore di circa 9,7 miliardi di dollari con Microsoft per fornire al gigante tecnologico l’accesso ai processori GB300 di Nvidia per un periodo di cinque anni. Gli investitori attendono ulteriori indicazioni questa settimana dalle trimestrali di aziende di semiconduttori, tra cui Advanced Micro Devices e Qualcomm.Nel premarket sono arrivati diversi annunci sul fronte dell’M&A, con SM Energy e Civitas Resources che si fonderanno in un’operazione interamente azionaria da 12,8 miliardi di dollari; Kimberly-Clark ha annunciato che acquisirà Kenvue in un’operazione da 48,7 miliardi di dollari; Boyd ha detto che venderà la sua unità Thermal a Eaton per 9,5 miliardi di dollariPer quanto riguarda le trimestrali, BioNTech ha alzato le previsioni di ricavi 2025 grazie alla partnership con Bristol Myers Squibb; Loews ha reso noto che l’utile è salito a 504 milioni di dollari nel terzo trimestre 2025.Tra gli altri annunci societari, Pfizer ha annunciato la seconda causa contro Metsera e Novo Nordisk per condotta anticoncorrenziale; Honeywell ha comunicato che Jim Currier sarà il CEO dello spin-off aerospaziale; Beyond Meat ha rinviato la trimestrale per quantificare un onere significativo.Questa settimana i riflettori saranno puntati sui dati economici del settore privato per valutare lo stato di salute dell’economia statunitense, mentre continua il lungo shutdown del governo. In particolare, sono attesi i dati di mercoledì dell’ADP sulle buste paga private.Venerdì, quattro banchieri centrali statunitensi hanno espresso riserve in merito al taglio dei tassi di interesse della Fed della scorsa settimana e alla possibilità di un’ulteriore riduzione a dicembre. Il presidente della Fed di Kansas City, Jeffrey Schmid, membro con diritto di voto, ha espresso dissenso dalla decisione, citando preoccupazioni per la persistente inflazione. Beth Hammack della Fed di Cleveland e Lorie Logan della Fed di Dallas hanno lasciato intendere che avrebbero espresso anch’esse il loro dissenso se avessero potuto votare. Raphael Bostic della Fed di Atlanta, altro membro senza diritto di voto quest’anno, ha dichiarato di sostenere il taglio dei tassi di un quarto di punto, sebbene – con i persistenti e ostinati aumenti dei prezzi in tutta l’economia – ogni taglio dei tassi rende meno evidenti le argomentazioni a favore di un ulteriore allentamento. Oggi Stephen Miran, che fa parte del board della Federal Reserve, ha detto che la Fed “è troppo restrittiva, la neutralità è ben al di sotto della politica attuale” e che “date le mie previsioni sull’inflazione più ottimistiche rispetto ad altri membri del comitato, non vedo alcun motivo per mantenere una politica così restrittiva”.Sempre sul fronte delle banche centrali, questa settimana sono in calendario le decisioni di Regno Unito, Australia, Svezia e Norvegia.In ambito geopolitico, i media statunitensi hanno scritto che l’amministrazione Trump ha finalizzato i piani per attacchi mirati contro le installazioni militari venezuelane, nonché contro porti e aeroporti legati ai cartelli della droga. Con 10.000 soldati e risorse militari avanzate già presenti nella regione, si ipotizza che gli attacchi potrebbero verificarsi a breve. Guardando al mercato petrolifero, l’OPEC+ ha concordato un modesto aumento della produzione di 137.000 barili al giorno per dicembre, sospendendo ulteriori aumenti all’inizio del 2026 a causa di preoccupazioni relative all’eccesso di offerta.Considerando i principali indici di Wall Street, scambia con un calo dello 0,31% sul Dow Jones, mentre, al contrario, l’S&P-500 fa un piccolo salto in avanti dello 0,25%, portandosi a 6.857 punti. Positivo il Nasdaq 100 (+0,53%); sulla stessa tendenza, in frazionale progresso l’S&P 100 (+0,45%).Si distinguono nel paniere S&P 500 i settori beni di consumo secondari (+1,92%) e informatica (+0,64%). In fondo alla classifica, i maggiori ribassi si manifestano nei comparti materiali (-1,00%), beni di consumo per l’ufficio (-0,82%) e finanziario (-0,43%).Tra i protagonisti del Dow Jones, Amazon (+4,64%), Nvidia (+3,17%), Boeing (+1,74%) e Cisco Systems (+1,53%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Nike, che prosegue le contrattazioni a -3,13%. Spicca la prestazione negativa di Merck, che scende del 3,13%. United Health scende del 2,82%. Calo deciso per Amgen, che segna un -1,96%.Tra i best performers del Nasdaq 100, IDEXX Laboratories (+13,36%), Micron Technology (+5,17%), Amazon (+4,64%) e DexCom (+3,62%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Charter Communications, che ottiene -5,64%. Tonfo di DoorDash, che mostra una caduta del 5,09%. Sotto pressione O’Reilly Automotive, con un forte ribasso del 3,79%. Soffre Lululemon Athletica, che evidenzia una perdita del 3,57%. LEGGI TUTTO