4 Novembre 2025

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    Europa in rosso, Milano chiude piatta sostenuta da Ferrari e Lottomatica dopo i conti

    (Teleborsa) – Chiude in rosso la maggior parte dei listini azionari europei, mentre Milano termina sulla parità grazie anche al sostegno di alcune trimestrali migliori delle attese: Ferrari ha messo a segno un terzo trimestre leggermente sopra le attese e confermato la guidance per il 2025 già fornita al capital market day; Lottomatica ha registrato un aumento del 18% dell’Ebitda adjusted nel terzo trimestre del 2025 a 195 milioni di euro, con una crescita del mercato online ai massimi storici; De Nora ha alzato la guidance sull’Ebitda margin 2025 dopo avere chiuso i primi nove mesi con una crescita in tutti i principali indicatori.In una giornata con pochi dati macro, a preoccupare gli investitori è la tenuta dei valori raggiunti dalle maggiori società tecnologiche legate allo sviluppo dell’AI. Sale intanto l’attesa per la riunione della Banca d’Inghilterra (BoE) di giovedì 6 novembre, su cui è aumentata l’incertezza, anche se la riconferma del tasso di interesse chiave al 4% resta lo scenario più probabile.L’Euro / dollaro USA continua la seduta poco sotto la parità, con un calo dello 0,24%. Scambia in retromarcia l’oro, che scivola a 3.969,6 dollari l’oncia. Prevale la cautela sul mercato petrolifero, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che continua la seduta con un leggero calo dello 0,65%.Si riduce di poco lo spread, che si porta a +80 punti base, con un lieve calo di 1 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,39%.Nello scenario borsistico europeo spicca la prestazione negativa di Francoforte, che scende dello 0,76%, trascurata Londra, che resta incollata sui livelli della vigilia, e sostanzialmente debole Parigi, che registra una flessione dello 0,52%.Piazza Affari archivia la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,09% sul FTSE MIB; sulla stessa linea, rimane intorno alla linea di parità il FTSE Italia All-Share, che chiude la giornata a 45.856 punti. In discesa il FTSE Italia Mid Cap (-0,92%); sulla stessa tendenza, negativo il FTSE Italia Star (-0,79%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Lottomatica (+3,27%), Ferrari (+3,24%), Enel (+1,62%) e Snam (+1,38%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su STMicroelectronics, che ha chiuso a -2,51%. Stellantis scende del 2,41%. Calo deciso per Prysmian, che segna un -2,27%. Sotto pressione Leonardo, con un forte ribasso del 2,04%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, ERG (+1,60%) e Alerion Clean Power (+0,75%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Avio, che ha terminato le contrattazioni a -3,25%. Soffre Fincantieri, che evidenzia una perdita del 3,21%. Preda dei venditori Moltiply Group, con un decremento del 3,12%. Si concentrano le vendite su Carel Industries, che soffre un calo del 2,67%. LEGGI TUTTO

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    Banche, S&P: Italia e Spagna pronte a nuovo M&A nonostante interventi della politica

    (Teleborsa) – Le banche europee hanno intrapreso una “nuova ondata di consolidamento” stimolata dalla concomitanza di eccesso di capitale, limitate prospettive di crescita organica e diminuzione dei guadagni di efficienza derivanti da un’ulteriore ristrutturazione delle attività delle banche stesse. Lo evidenzia S&P Global Ratings in un nuovo report sul tema, ricordando tuttavia che il sistema bancario europeo è, in pratica, un insieme di oltre 30 sistemi bancari nazionali e che la struttura del mercato a livello nazionale continuerà quindi a influenzare in modo determinante le operazioni di consolidamento M&A.Le M&A sono sempre state una caratteristica del sistema bancario europee – alcune operazioni sono state concluse in periodi di crisi, altre in tempo di pace – ma la nuova ondata di operazioni riflette un cambiamento di paradigma avvenuto a partire dal 2023. Si è passati da una gestione delle operazioni guidata dai venditori a una gestione guidata dagli acquirenti, e gli approcci non consensuali sono in aumento. Tra i catalyst ci sono il fatto che molte banche hanno un significativo eccesso di capitale, una generazione di capitale sostenuta e continuativa che supera di gran lunga le esigenze di crescita organica, valutazioni azionarie migliorate che ora rendono i riacquisti di azioni proprie meno attraenti, prospettive di crescita organica limitate (in alcuni mercati) e un atteggiamento favorevole da parte delle autorità di vigilanza.La maggior parte delle operazioni sono operazioni di scala, in cui il consolidamento produce efficienze di costo, soprattutto per gli acquirenti. Ma molte operazioni sono acquisizioni di ampio respiro, ovvero focalizzate sulla diversificazione in altri flussi di ricavi, in particolare quelli basati sulle commissioni come l’intermediazione, la gestione patrimoniale e le assicurazioni.S&P fa notare che in Italia, Spagna e Germania le potenziali operazioni hanno incontrato una forte opposizione politica. A volte ciò è dovuto a potenziali perdite di posti di lavoro, ma anche a sensibilità regionali e preoccupazioni sulla struttura del mercato. In particolare in Spagna e Italia, i decisori politici non sono contrari al consolidamento in linea di principio, ma sono molto cauti nel consentire che il mercato venga dominato da due o tre grandi operatori. Nel Regno Unito, ad esempio, le principali banche si troverebbero ad affrontare notevoli ostacoli antitrust se cercassero di acquisire banche di secondo livello o di fondersi tra loro.Un altro fatto da considerare è che l’aumento delle valutazioni bancarie significa che gli obiettivi sono diventati più costosi e i goodwill negativi sono scomparsa. Tuttavia, la conclusione di accordi continuerà, sebbene il capitale proprio (azioni proprie) stia diventando una componente maggiore del corrispettivo totale, a differenza delle operazioni interamente in contanti del passato.Secondo l’agenzia di rating, le grandi banche nei mercati a crescita più lenta continueranno ad essere attratte dalle solide prospettive di crescita nelle economie europee più piccole ma in più rapida crescita, ma con un avvertimento: vorranno acquisire una banca che abbia o possa creare una quota di mercato significativa (uno dei primi cinque operatori). Esempi recenti sono BPCE/Novo Banco ed Erste/Santander Polska.Secondo S&P, in alcuni mercati nazionali l’attività di M&A sarà molto più intensa rispetto ad altri. In questo senso, “nonostante il margine di intervento politico che potrebbe affossare la conclusione di accordi, Italia e Spagna sembrano pronte per un ulteriore consolidamento bancario, così come i paesi nordici. L’Europa centrale e orientale è da tempo un focolaio di attività, e questo è destinato a continuare”. LEGGI TUTTO

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    Marriott International, utile netto in crescita del 25% nel terzo trimestre 2025

    (Teleborsa) – Marriott International ha chiuso il terzo trimestre 2025 con commissioni di gestione base e franchising hanno totalizzato 1.190 milioni di dollari, in aumento di quasi il 6% rispetto alle commissioni di gestione base e franchising di 1.124 milioni di dollari del trimestre dell’anno precedente. L’aumento è stato trainato principalmente dalla crescita delle camere e dall’aumento delle commissioni sulle carte di credito in co-branding.Le commissioni di gestione degli incentivi hanno totalizzato 148 milioni, rispetto ai 159 milioni del terzo trimestre del 2024, riflettendo principalmente il calo registrato negli Stati Uniti e in Canada. Gli hotel gestiti nei mercati internazionali hanno contribuito per circa i tre quarti delle commissioni di incentivazione maturate nel trimestre.I ricavi da proprietà, locazione e altri ricavi, al netto delle spese dirette, hanno totalizzato 94 milioni, rispetto agli 81 milioni di dollari del terzo trimestre del 2024. L’aumento è stato trainato principalmente dall’aggiunta dello Sheraton Grand Chicago al nostro portafoglio di hotel di proprietà nel quarto trimestre del 2024.L’utile operativo dichiarato da Marriott è stato pari a 1.180 milioni, rispetto a un utile operativo dichiarato del terzo trimestre del 2024 di 944 milioni.L’utile netto dichiarato è stato pari a 728 milioni di dollari, con un aumento del 25% rispetto all’utile netto dichiarato del terzo trimestre del 2024 di 584 milioni.L’utile diluito per azione (EPS) dichiarato è stato pari a 2,67 dollari, rispetto a un utile diluito per azione dichiarato di 2,07 dollari nel trimestre dell’anno precedente.L’utile operativo rettificato è stato pari a 1.119 milioni, rispetto a un utile operativo rettificato del terzo trimestre del 2024 di 1.017 milioni. L’utile netto rettificato del terzo trimestre 2025 è stato pari a 674 milioni, rispetto all’utile netto rettificato del terzo trimestre 2024 di 638 milioni di dollari. L’utile per azione diluito rettificato nel terzo trimestre 2025 è stato pari a 2,47 dollari, rispetto all’utile per azione diluito rettificato di 2,26 dollari del trimestre dell’anno precedente.L’EBITDA rettificato ha raggiunto i 1.349 milioni nel terzo trimestre 2025, con un aumento del 10% rispetto ai 1.229 milioni del terzo trimestre 2024.Alla fine del trimestre, il debito totale ammontava a 16,0 miliardi e le disponibilità liquide ammontavano a 0,7 miliardi, rispetto ai 14,4 miliardi di debito e agli 0,4 miliardi di disponibilità liquide alla fine del 2024.La società ha riacquistato 3,0 milioni di azioni ordinarie nel terzo trimestre del 2025 per 0,8 miliardi di dollari. Da inizio anno al 30 ottobre, la società ha riacquistato 9,7 milioni di azioni per 2,6 miliardi di dollari.Per il quarto trimestre 2025 Marriott prevede di registrare ricavi lordi da commissioni compresi fra 1.382 e 1.402 milioni, l’EBITDA rettificato è atteso a 1.371 – 1.401 milioni e l’EPS rettificato diluito in un intervallo compreso fra 2,54 e 2,62 dollari.Per l’intero 2025, la catena di hotel di lusso stima di totalizzare ricavi lordi da commissioni in un intervallo compreso fra 5.395 e 5.415 milioni, un EBITDA rettificato di 5.352-5.382 milioni e un EPS rettificato diluito compreso fra 9,98 e 10,06 dollari. LEGGI TUTTO

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    Iren protagonista a Ecomondo 2025: focus su economia circolare e materie prime critiche

    (Teleborsa) – Il Gruppo Iren sarà nuovamente tra i protagonisti di Ecomondo 2025, l’evento di riferimento per la transizione ecologica e l’economia circolare, giunto alla sua ventottesima edizione e in programma dal 4 al 7 novembre all’Expo Center di Rimini.Con il titolo “Il futuro della materia prende forma”, Iren presenterà uno stand esperienziale dedicato al potenziale trasformativo del riciclo come motore di innovazione e sostenibilità, con un accento importante sul valore strategico delle materie prime critiche. Il concept ruota attorno alla sfida di un’economia capace di rigenerarsi, valorizzando gli scarti e riducendo la dispersione energetica. Particolare attenzione sarà inoltre rivolta allo sviluppo digitale e tecnologico, elementi chiave per ottimizzare i processi di recupero, promuovere l’efficienza nella gestione delle risorse e favorire la nascita di soluzioni smart per l’economia circolare.Il programma di incontri e approfondimenti entrerà nel vivo mercoledì 5 novembre, alle ore 10:30, con la presentazione della ricerca “La geopolitica delle materie prime critiche: le opportunità del Piano Mattei e dell’urban mining per la competitività industriale in Italia”, realizzata in collaborazione con The European House – Ambrosetti. A discuterne saranno Luca Dal Fabbro, presidente del Gruppo Iren, e Valerio De Molli, ceo di The European House – Ambrosetti, in un confronto dedicato al ruolo della circolarità come leva di competitività per il sistema economico nazionale. La mattinata proseguirà alle ore 12 con il panel “La simbiosi industriale nella filiera del legno”, che metterà in luce le opportunità di collaborazione tra imprese per un uso più efficace delle risorse.Nel pomeriggio, lo stand di Iren si trasformerà in un laboratorio di idee e soluzioni con due appuntamenti dedicati ai temi più attuali della gestione sostenibile dei rifiuti: alle 14:15 si terrà “C’è futuro nei RAEE: le azioni messe in campo da Iren per la SERR 2025”, mentre alle 15:30 sarà la volta di “Iren e Nord Engineering: un nuovo accordo per la raccolta intelligente”, incontro al quale parteciperanno anche Gianluca Bufo, amministratore delegato del Gruppo Iren e Malachy Musso, amministratore delegato di Nord Engineering, per illustrare le nuove tecnologie di raccolta e gestione dei materiali.La giornata di giovedì 6 novembre sarà invece dedicata all’innovazione tecnologica e alle competenze del futuro. Si aprirà alle 10:30 con “Differenziata sotto controllo: la realtà aumentata al servizio dell’ambiente”, evento che mostrerà come le tecnologie digitali possano supportare cittadini e operatori nella gestione consapevole ed efficiente dei rifiuti. Nel pomeriggio, alle 14:30, l’appuntamento “Green Jobs & Skills Tour” offrirà una panoramica sulle professioni emergenti legate alla transizione ecologica, mentre alle 15:30 l’incontro “Economia circolare e materie prime critiche: la sfida del recupero tecnologico” approfondirà le prospettive offerte dalle nuove tecnologie per il recupero e la valorizzazione dei materiali strategici. LEGGI TUTTO

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    Plures (ex Alia), S&P assegna rating “BBB” con outlook stabile

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha assegnato all’utility italiana Alia Servizi Ambientali il rating “BBB”. Con il suo nuovo piano strategico 2025-2029, Alia (il cui nome diventerà Plures a gennaio 2026) prevede di destinare oltre il 50% dei suoi 2,5 miliardi di euro di capex alle attività regolamentate di acqua, rifiuti e gas e circa il 40% alle attività non regolamentate di rifiuti ed energia; S&P prevede che l’EBITDA rettificato supererà i 600 milioni di euro entro il 2029, dopo una stima di 430 milioni di euro nel 2025.Una media di investimenti di oltre 500 milioni di euro all’anno per i prossimi cinque anni si tradurrà in un aumento del debito rettificato a oltre 1,8 miliardi di euro nel 2029, rispetto a una stima di 1 miliardo di euro nel 2025, indebolendo significativamente il rapporto tra FFO rettificato e debito a circa il 25% in tale periodo, rispetto al 33% previsto per il 2025.L’agenzia di rating evidenzia che il gruppo ha una struttura relativamente complessa, con due controllate interamente consolidate ma non interamente possedute, Estra e Publiacqua, che generano la maggior parte dei flussi di cassa, con conseguenti perdite di cassa significative e un divario significativo di 7 punti percentuali tra i dati consolidati e quelli pro-rata del rapporto tra FFO e debito.L’outlook stabile riflette l’aspettativa che Alia pubblicherà parametri in linea con le soglie di rating, con un rapporto FFO sul debito che rimarrà superiore al 25% (18% su base proporzionale) fino al 2029, supportato da una politica finanziaria che mira a mantenere una leva finanziaria commisurata all’attuale rating. LEGGI TUTTO

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    ILPRA aprirà una nuova filiale in Australia entro il primo semestre 2026

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di ILPRA, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore del packaging, ha approvato l’apertura, entro il primo semestre 2026, di una nuova filiale in Australia. La presenza diretta nel paese permetterà al Gruppo di operare a contatto con un mercato in espansione, valorizzando le competenze tecniche e la capacità di offrire soluzioni su misura per le esigenze locali.La nuova sede si inserisce nella rete internazionale di ILPRA, che oggi conta filiali e centri di assistenza nei principali mercati mondiali, a supporto di una strategia basata su vicinanza, rapidità e conoscenza dei contesti locali.”L’Australia rappresenta un mercato dinamico, con aziende attente alla sostenibilità e all’efficienza dei processi produttivi – ha detto l’AD Maurizio Bertocco – Ogni nuova filiale nasce da un ascolto attento dei mercati: essere lì, con persone e competenze dedicate, significa creare valore condiviso e rendere il brand sempre più globale e riconoscibile per tecnologia e affidabilità”. LEGGI TUTTO

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    UIL, Biondo: “In manovra segnali positivi, ma ancora molte distanze da progetto di equità e sviluppo”

    (Teleborsa) – “Questa manovra economica segna, per la prima volta, un riconoscimento concreto del valore economico, sociale e politico della contrattazione collettiva, collegando in modo diretto lo strumento fiscale ai rinnovi contrattuali. È un fatto positivo, frutto del confronto tra Governo e parti sociali, che accogliamo con favore. Tuttavia, presenta notevoli criticità nei capitoli relativi a fisco, pensioni e sanità, con rischi per l’esercizio di tutele e diritti delle persone”. È quanto ha affermato Santo Biondo, segretario confederale della Uil, nel corso dell’audizione in Senato sulla Legge di bilancio.”L’articolo 4, che prevede la detassazione dei rinnovi contrattuali e la riduzione dell’imposta sui premi di produttività, va nella direzione che la Uil chiede da anni: sostenere i salari attraverso la contrattazione. Ora – ha precisato Biondo – serve renderla una misura strutturale e circoscritta ai contratti sottoscritti dalle parti sociali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale; bisogna, poi, estendere la soglia di reddito fino a 40 mila euro, oltre a recuperare i ratei del 2024 ed applicare questa misura anche al pubblico impiego. Inoltre, è necessario, da un lato, rafforzare la contrattazione di secondo livello, ancora troppo debole nelle piccole imprese e, dall’altro rendere strutturali tutele come la Cigs per cessazione”.”Sulla sicurezza sul lavoro – ha proseguito Biondo – i 247 milioni previsti devono essere destinati al potenziamento degli Spisal, per garantire un’effettiva prevenzione nei luoghi di lavoro. Inoltre, la manovra tocca ambiti strategici come energia, agricoltura, edilizia e incentivi alle imprese, ma continua a mancare una vera strategia industriale capace di guidare la crescita. La Uil chiede politiche strutturali, non proroghe o bonus a pioggia, per favorire occupazione, innovazione e qualità del lavoro. Solo una visione condivisa tra istituzioni, imprese e sindacati può trasformare la transizione ecologica e digitale in una reale opportunità di sviluppo sostenibile per il Paese”.Decisamente molto più critica è la valutazione su sanità, fisco e previdenza, tutti capitoli giudicati incompleti o inadeguati a garantire i diritti delle persone. “L’aumento del Fondo sanitario nazionale – ha sottolineato Biondo – è un passo avanti, ma le risorse restano insufficienti. Servono più assunzioni, personale e investimenti. Bene i fondi per gli infermieri, ma vanno resi stabili con il contratto. Mancano risorse per la non autosufficienza e la manovra cancella strumenti come Quota 103 e Opzione Donna: chiediamo il ripristino di quest’ultima e un confronto serio sulla previdenza”.Infine, molto forte è la contrarietà espressa sul capitolo fisco e, in particolare, in merito alla flat tax e alla cartolarizzazione fiscale sul piano nazionale e locale. “Serve un sistema progressivo – ha concluso Biondo – che tassi di più gli extraprofitti, le grandi eredità e le rendite, per tassare meno lavoro e pensioni e investire in sanità e istruzione. La manovra contiene segnali positivi, ma resta ancora molto distante da un vero progetto di equità e sviluppo sostenibile”. LEGGI TUTTO

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    Europa in calo. Piazza Affari piatta sostenuta da Ferrari e Lottomatica dopo i conti

    (Teleborsa) – Seduta al ribasso per le principali borse del Vecchio Continente. Tiene invece la piazza di Milano che si posiziona sulla linea di parità, grazie anche al sostegno di alcune trimestrali migliori delle attese: Ferrari ha messo a segno un terzo trimestre leggermente sopra le attese e confermato la guidance per il 2025 già fornita al capital market day; Lottomatica ha registrato un aumento del 18% dell’Ebitda adjusted nel terzo trimestre del 2025 a 195 milioni di euro, con una crescita del mercato online ai massimi storici; De Nora ha alzato la guidance sull’Ebitda margin 2025 dopo avere chiuso i primi nove mesi con una crescita in tutti i principali indicatori.In una giornata con pochi dati macro, a preoccupare gli investitori è la tenuta dei valori raggiunti dalle maggiori società tecnologiche legate allo sviluppo dell’AI. Sale intanto l’attesa per la riunione della Banca d’Inghilterra (BoE) di giovedì 6 novembre, su cui è aumentata l’incertezza, anche se la riconferma del tasso di interesse chiave al 4% resta lo scenario più probabile.Lieve calo dell’euro / dollaro USA, che scende a quota 1,148. Scambia in retromarcia l’oro, che scivola a 3.951,4 dollari l’oncia. Perde terreno il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scambia a 60,52 dollari per barile, con un calo dello 0,86%.Aumenta di poco lo spread, che si porta a +82 punti base, con un lieve rialzo di 1 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari al 3,39%.Tra gli indici di Eurolandia preda dei venditori Francoforte, con un decremento dello 0,78%, poco mosso Londra, che mostra un -0,1%, e piccola perdita per Parigi, che scambia con un -0,63%.Nessuna variazione significativa per il listino milanese, con il FTSE MIB che si attesta sui valori della vigilia a 43.177 punti; sulla stessa linea, giornata senza infamia e senza lode per il FTSE Italia All-Share, che rimane a 45.769 punti. Negativo il FTSE Italia Mid Cap (-0,96%); con analoga direzione, variazioni negative per il FTSE Italia Star (-0,73%).Tra i best performers di Milano, in evidenza Ferrari (+3,74%), Lottomatica (+1,59%), Enel (+1,23%) e Campari (+0,82%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Buzzi, che prosegue le contrattazioni a -2,39%. Si concentrano le vendite su Stellantis, che soffre un calo del 2,32%. Vendite su Leonardo, che registra un ribasso del 2,15%. Seduta negativa per Prysmian, che mostra una perdita del 2,09%.Nella classifica dei risultati del FTSE MidCap, ERG si posiziona su un buon +1,07%. Le peggiori performance, invece, si registrano su Fincantieri, che ottiene -3,21%. Sotto pressione Moltiply Group, che accusa un calo del 3,12%. Scivola SOL, con un netto svantaggio del 2,79%. In rosso Caltagirone SpA, che evidenzia un deciso ribasso del 2,42%. LEGGI TUTTO