13 Novembre 2025

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    Antares Vision rivede al ribasso guidance con rallentamento nell’acquisizione ordini

    (Teleborsa) – Antares Vision, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore del controllo qualità e tracciabilità dei prodotti, ha fatto registrare un incremento degli ordini del +9% Y/Y nei primi nove mesi del 2025, rispetto alla crescita del +14% Y/Y registrata nel 1H25. L’aumento non include alcun contratto del business L5. I ricavi, pari a 133,7 milioni di euro al 30 settembre 2025, registrano un aumento del +5% (+6% ex. FX), rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. Nello specifico, per quanto riguarda il 3Q 2025, l’incremento è del +7% Y/Y e del +10% Y/Y escludendo l’impatto FX.Nel terzo trimestre del 2025 il gruppo ha confermato il rallentamento nell’acquisizione degli ordini (-2% su base annua), in continuità con quanto già osservato nel secondo trimestre, in particolare nella Business Unit Life Science & Cosmetic (LS&C), che ha evidenziato nel terzo trimestre una contrazione dell’8%, facendo registrare un calo del -11% sui 9 mesi. Questo rallentamento nell’acquisizione di nuovi ordini è destinato a riflettersi sull’andamento dei ricavi del quarto trimestre, con un impatto parziale sul raggiungimento degli obiettivi di fatturato originariamente previsti per l’intero esercizio.Il gruppo ha aggiornato le previsioni per il FY 2025: crescita dei ricavi attesa ora flattish / slightly positive, riflettendo l’effetto del minore volume di ordini in alcune Business Unit; margine EBITDA rettificato previsto nella fascia bassa della guidance precedentemente fornita (16–18%), grazie alla rigorosa gestione dei margini di vendita, al controllo dei costi fissi e alle iniziative di efficienza avviate nel corso dell’anno; indebitamento netto/EBITDA, a seguito della revisione dei target economici e mantenendo la previsione assoluta del debito netto (PFN) in linea con il Piano Industriale, il rapporto è stimato in un intervallo compreso tra 2,2x e 2,5x, incluso l’effetto cambio.”Il mantenimento di livelli di redditività coerenti con le nostre aspettative è il risultato di una gestione attenta dei costi, del continuo miglioramento dei processi e dell’impegno costante verso la creazione di efficienza operativa”, ha detto l’AD Fabio Forestelli.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Aquafil taglia guidance 2025 nonostante ritorno all’utile nei 9 mesi

    (Teleborsa) – Aquafil, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella produzione e trasformazione di fibre sintetiche e naturali, ha comunicato che i ricavi al 30 settembre 2025 sono stati pari a 402 milioni di euro, di cui 120,9 milioni del terzo trimestre, registrando un decremento del 3,4% e del 5,5% rispetto ai medesimi periodi dell’esercizio precedente. La variazione è principalmente riconducibile all’aggiustamento dei prezzi di vendita al minor costo della materia prima e da un mix di vendita diverso. I volumi hanno registrato un incremento del 3,8% nei primi nove mesi e del 7,1% nel terzo trimestre rispetto allo stesso perimetro del 2024.L’EBITDA si attesta a 54,9 milioni di euro, di cui 16,6 milioni del terzo trimestre, in aumento del 14,3% e del 7,0% rispetto ai medesimi periodi dell’esercizio precedente. L’EBITDA margin al 30 settembre 2025 è pari al 13,7% contro il 11,6% del medesimo periodo dell’esercizio precedente mentre nel terzo trimestre si attesta al 13,7% contro il 12,1% del terzo trimestre 2024, raggiungendo la parte alta della forchetta del target 2025. Il risultato netto è stato un utile pari a 0,4 milioni di euro, rispetto a una perdita di 8,8 milioni del medesimo periodo dell’esercizio precedente.Al 30 settembre 2025, la posizione finanziaria netta del Gruppo risulta pari a 227,1 milioni di euro, rispetto a 265 del 30 settembre 2024 e a 213,5 milioni del 31 dicembre 2024. La variazione registrata è principalmente dovuta alla positiva generazione di cassa delle attività operative per 47,8 milioni, dall’assorbimento di cassa del Capitale Circolante per 24,2 milioni, da investimenti netti per 16,4 milioni, dal pagamento di oneri finanziari per 10,6 milioni, dalla variazione di altre attività e passività pari a 3,2 milioni, da una riserva da conversione per 2,9 milioni, da imposte e uso fondi per 2,7 milioni e dalla variazione non monetaria relativa all’applicazione del principio contabile IFRS 16 per 1,5 milioni.”I primi nove mesi del 2025 hanno segnato una performance di notevole solidità rispetto allo scorso esercizio, specialmente in termini di profittabilità – ha commentato l’AD Giulio Bonazzi – La lieve flessione dei ricavi è in gran parte dovuta all’aggiustamento dei prezzi di vendita in seguito alla riduzione del costo delle materie prime oltre che agli effetti della traduzione valutaria”.”Il progetto di razionalizzazione dei costi prosegue in linea con le aspettative, generando i primi risparmi già nel 2025 e con gran parte degli effetti visibili a partire dal 2026″, ha aggiunto.L’adeguamento dei risultati attesi per l’esercizio 2025 è principalmente legato all’incremento meno marcato dei volumi rispetto a quanto definito nel Piano. Complessivamente ci si aspetta di raggiungere un +4% rispetto ai volumi del 2024. L’EBITDA atteso è stato aggiustato a 70 milioni di euro (in precedenza 80-87 milioni). Relativamente alla Posizione Finanziaria Netta ci si attende una chiusura dell’esercizio all’interno della forchetta 208-212 milioni di euro. La variazione rispetto alla precedente indicazione (185-195 milioni) è principalmente spiegata da un minor EBITDA (10 milioni), un nuovo contratto di leasing IFRS16 connesso con la riorganizzazione industriale del business di recupero e riciclo tappeti a fine vita in USA (5 milioni), un impatto negativo del tasso di cambio per 3 milioni, e costi di ristrutturazione del personale connessi al progetto di razionalizzazione dei costi per 2 milioni. LEGGI TUTTO

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    FS, Donnarumma a Bruxelles: “Investimenti, internazionalizzazione e innovazione per l’Alta Velocità europea”

    (Teleborsa) – A Bruxelles, presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia nel Regno del Belgio, S.E. Federica Favi, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS, Stefano Antonio Donnarumma, ha presentato le linee guida della strategia di sviluppo in linea con il Piano Industriale 2025-2029. Al centro del dibattito”Lo sviluppo delle infrastrutture e l’espansione internazionale del Gruppo FS: i piani per un’alta velocità europea” più investimenti, una presenza internazionale sempre più forte e un’attenzione costante a innovazione e sostenibilità.”FS è una delle maggiori aziende ferroviarie europee, con quasi 100 mila dipendenti — di cui oltre 12 mila all’estero — e un fatturato vicino ai 17 miliardi di euro, destinato a crescere fino a 20 miliardi l’anno. Ogni anno trasportiamo 570 milioni di passeggeri in Italia e 230 milioni all’estero”, ha dichiarato Donnarumma intervistato da Donato Bendicenti, responsabile RAI di Bruxelles. “Il Gruppo Ferrovie dello Stato rappresenta oggi un simbolo della capacità italiana di agire con decisione, visione e responsabilità nel contesto europeo: i progetti internazionali in cui è impegnato in modo crescente in Europa ne fanno un’assoluta eccellenza”, ha sottolineato Favi.L’incontro ha visto la partecipazione di stakeholder internazionali e autorevoli rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee: il Vicepresidente Esecutivo della Commissione Europea, Raffaele Fitto, i Vicepresidenti del Parlamento Europeo, Antonella Sberna e Pina Picierno, il Rappresentante Permanente Aggiunto d’Italia presso l’Unione Europea, Ambasciatore Marco Canaparo e il Ministro belga della Mobilità Jean-Luc Crucke. L’evento è stato una preziosa occasione per riunire il sistema Italia presente a Bruxelles attorno ai temi dell’espansione dell’AV e degli investimenti del Gruppo FS in Europa. Tra gli altri, erano presenti all’iniziativa l’Ambasciatore permanente d’Italia presso la NATO, Alessandro Azzoni, Stefano Sannino, Direttore Generale della Direzione per il Medio Oriente e Nord Africa presso la Commissione Europea, Oana Gherghinescu, Direttore esecutivo dell’Agenzia ferroviaria europea, Giorgio Travaini, direttore esecutivo della partnership ferroviaria Europe’s Rail, numerosi Europarlamentari, i capi di Gabinetto del Vicepresidente esecutivo Fitto e del commissario Tzitzikostas, membri di gabinetto, direttori, e capi unità della Commissione Europea. Frecciarossa sotto la Manica e nuove tratte europeeTra gli obiettivi più ambiziosi, portare il Frecciarossa nel tunnel sotto la Manica, collegando Londra e Parigi, una delle tratte più frequentate d’Europa, dove la domanda supera spesso l’offerta. “Siamo interessati a operare tra Londra e Parigi, anche perché i nostri treni già arrivano nella capitale francese partendo dall’Italia”, ha spiegato Donnarumma. Un altro progetto riguarda la Germania, dove FS intende entrare nel mercato dell’Alta Velocità, con possibili collegamenti tra Milano e Monaco, e in futuro Berlino.FS è già presente in diversi Paesi: Francia con Trenitalia France; Spagna con i treni iryo; Grecia con Hellenic Train; Germania con Netinera Deutschland (trasporto regionale) e TX Logistik (trasporto merci, secondo operatore del Paese); Paesi Bassi con Qbuzz, terzo operatore di trasporto pubblico locale; Romania con Rom-Rail; Regno Unito con Trenitalia UK. Attraverso Italferr, il Gruppo esporta competenze ingegneristiche in oltre 30 Paesi di tutto il mondo, dal Medio Oriente al Nord Africa, fino all’Asia-Pacifico e alle Americhe. “In questo modo il nostro know-how può contribuire allo sviluppo di infrastrutture ferroviarie sostenibili a livello globale”, ha aggiunto Donnarumma.Nuovi modelli di investimento e infrastrutture strategicheDurante l’incontro, Donnarumma ha illustrato anche il possibile utilizzo del modello RAB (Regulatory Asset Base) come strumento alternativo di finanziamento delle infrastrutture, capace di coniugare sostenibilità economica e beneficio collettivo, favorendo la partecipazione di capitali privati e riducendo il ricorso ai fondi pubblici. FS sta attualmente portando avanti grandi opere come Napoli–Bari, Terzo Valico, Milano–Venezia e Salerno–Reggio Calabria, molte delle quali finanziate in parte dal PNRR. “Il modello RAB potrebbe rappresentare una chiave per completare queste infrastrutture strategiche”, ha sottolineato Donnarumma.Sicurezza e modernizzazione della reteNegli ultimi anni il Gruppo FS ha avviato un vasto piano di manutenzione e aggiornamento della rete ferroviaria. “Le prime linee AV italiane hanno oltre 25 anni: è il momento di aggiornarle con tecnologie di controllo più avanzate e manutenzione continua. La nostra infrastruttura è la più sicura d’Europa, ma va costantemente potenziata” ha detto Donnarumma.Verso un sistema ferroviario europeo integratoLa visione del Gruppo FS guarda oltre i confini nazionali, puntando a una maggiore integrazione delle reti europee per costruire un sistema di trasporti più connesso e sicuro. “La mobilità del futuro sarà sempre più integrata e sostenibile e le ferrovie avranno un ruolo decisivo nel renderla possibile”, ha concluso Donnarumma. LEGGI TUTTO

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    Aeroporto di Bologna, redditività poco mossa e ricavi a +10,6% nei 9 mesi

    (Teleborsa) – Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, società quotata su Euronext STAR Milan che gestisce lo scalo aeroportuale bolognese, ha chiuso i primi 9 mesi del 2025 con ricavi consolidati per 131,3 milioni di euro, con una crescita del 10,6% rispetto al 2024. Nello specifico, per effetto dell’andamento positivo del traffico, i ricavi per servizi aeronautici crescono del 3,4% rispetto al 2024, attestandosi a 56,9 milioni di euro. I ricavi per i servizi non aeronautici sono invece pari a 42,9 milioni di euro (+1,6% sul 2024) e i ricavi per i servizi di costruzione segnano un +43,3% rispetto al 2024 grazie ai maggiori investimenti realizzati.Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) registrato nei primi nove mesi del 2025 è di 41,9 milioni di euro, sostanzialmente invariato (-0,6%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il Risultato Operativo (EBIT) si attesta a 27,5 milioni di euro, a fronte dei 29,1 milioni al 30settembre 2024, per effetto della crescita degli ammortamenti coerente con l’avanzamento del piano di investimenti del Gruppo. Il risultato netto del periodo, interamente di competenza del Gruppo, si attesta a un utile di 19,8 milioni di euro e segna un +1,2% sul 2024.La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo al 30 settembre 2025 è negativa per 26,5 milioni di euro rispetto ad una PFN positiva di 5,4 milioni di euro al 31 dicembre 2024.”I risultati dei primi nove mesi dell’anno confermano un andamento solido e in linea con le attese – ha commentato l’AD Nazareno Ventola – Dopo sei mesi consecutivi con oltre un milione di passeggeri e un andamento superiore alle previsioni, con la stagione estiva la crescita di traffico ha avuto un rallentamento, legato in particolare all’impatto dei cantieri in corso sulla capacità massima disponibile, confermando al tempo stesso i segnali di solidità della domanda. In questo contesto, la priorità resta l’avanzamento del nostro piano di investimenti infrastrutturali, i cui primi effetti già si sono iniziati ad apprezzare durante questi mesi in ottica di qualità del servizio, con interventi mirati a aumentare la capacità offerta e migliorare progressivamente l’esperienza complessiva dei passeggeri”. LEGGI TUTTO

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    Borse europee in rosso, Milano chiude piatta con tonfo di Azimut

    (Teleborsa) – Seduta in rosso per l’azionario europeo, che smaltisce l’entusiasmo per la fine dello shutdown americano più lungo di sempre. Il FTSE MIB ha chiuso poco sotto la parità, sotto i 45.000 punti toccati ieri, con il focus sulle tante trimestrali in uscita. A Milano spicca il tonfo di Azimut, dopo che i rilievi dell’ispezione condotta da Banca d’Italia alimentano incertezza su tempi di realizzazione del progetto di spin-off TNB. Bene Generali, che ha registrato nei primi nove mesi dell’anno una crescita a doppia cifra dell’utile, grazie al contributo del ramo danni che ha beneficiato di minori sinistri legati alle catastrofi naturali, debole Poste Italiane, che ha registrato un aumento dell’8,5% dell’utile operativo nel terzo trimestre e superato le attese degli analisti, in rosso Terna, che ha chiuso i nove mesi con un utile netto in crescita del 4,9% rispetto allo stesso periodo 2024.Sul fronte macroeconomico, la prima stima del PIL del Regno Unito nel 3° trimestre ha segnato un marginale incremento di +0,1% t/t, trainato dagli investimenti (+1,8% grazie al settore pubblico) a fronte di consumi deboli (+0,2%). In area euro a settembre la produzione industriale ha sorpreso al ribasso, segnando un incremento di +0,2% m/m contro +0,7% atteso: il risultato non ha compensato quindi il netto calo di -1,1% registrato ad agosto.Negli Stati Uniti l’inflazione di ottobre non è stata pubblicata, nonostante il superamento dello shutdown. La scorsa notte, poche ore dopo l’approvazione della Camera, il presidente Trump ha firmato una legge che pone fine allo shutdown più lungo della storia degli Stati Uniti. A seguito della riapertura, l’US Bureau of Labor Statistics dovrebbe dare priorità alla diffusione dei dati su occupazione e inflazione di novembre per fornire alla Fed le informazioni più recenti in vista del meeting di dicembre.Seduta in lieve rialzo per l’euro / dollaro USA, che avanza a quota 1,165. L’Oro mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 4.200 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua gli scambi, con un aumento dello 0,93%, a 59,04 dollari per barile.Sale molto lo spread, raggiungendo +84 punti base, con un deciso aumento di 5 punti base, mentre il BTP con scadenza 10 anni riporta un rendimento del 3,41%.Tra i mercati del Vecchio Continente scivola Francoforte, con un netto svantaggio dell’1,39%, in rosso Londra, che evidenzia un deciso ribasso dell’1,05%, e senza slancio Parigi, che negozia con un -0,11%.Sostanzialmente stabile Piazza Affari, che archivia la sessione sui livelli della vigilia con il FTSE MIB che si ferma a 44.755 punti; sulla stessa linea, rimane intorno alla linea di parità il FTSE Italia All-Share, che chiude la giornata a 47.385 punti. In moderato rialzo il FTSE Italia Mid Cap (+0,43%); pressoché invariato il FTSE Italia Star (+0,01%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, bilancio decisamente positivo per Hera, che vanta un progresso del 2,79%. Buona performance per Leonardo, che cresce del 2,35%. Sostenuta Banca MPS, con un discreto guadagno dell’2,00%. Buoni spunti su Banco BPM, che mostra un ampio vantaggio dell’1,58%.Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Azimut, che ha chiuso a -10,07%. Spicca la prestazione negativa di Brunello Cucinelli, che scende del 3,16%. Recordati scende del 2,53%. Calo deciso per Campari, che segna un -2,06%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Carel Industries (+6,85%), Technoprobe (+6,36%), doValue (+5,79%) e Reply (+3,85%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su LU-VE Group, che ha chiuso a -3,72%. Sotto pressione El.En, con un forte ribasso del 3,11%. Soffre De’ Longhi, che evidenzia una perdita del 2,91%. Preda dei venditori Italmobiliare, con un decremento del 2,56%. LEGGI TUTTO

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    Terna, Beccali: piano capex completamente sostenibile, cessione quota rete non è sul tavolo

    (Teleborsa) – “L’88% del piano Capex 2024-2028 è già coperto da contratti, in aumento rispetto all’80% di marzo 2025. I maggiori progetti sono stati contrattualizzati e i contratti residui sono quelli che riguardano progetti nella parte finale del periodo, con il procurement per questi progetti che verrà fatto a tempo debito”. Lo ha affermato Francesco Beccali, Chief Financial Officer del Gruppo Terna, nella conference call di presentazione dei risultati dei primi 9 mesi 2025.”Il board ha oggi approvato l’acconto sul dividendo per il 2025 di 11,92 centesimi di euro per azione, che è piatto rispetto all’anno scorso e in linea con la nuova politica sui dividendi, che infatti fissa un valore minimo pari a quello del 2024″, ha spiegato.”La crescita dei ricavi, del 9%, è stata trainata sia dalle attività regolate che da quelle non regolate. C’è stata una forte accelerazione dei ricavi non regolati, del 23% – ha detto Beccali – L’evoluzione degli opex è stata guidata da un volume maggiore di attività non regolate, che si sono riflesse anche nella crescita dei ricavi. Grazie alla crescita dei ricavi, l’EBITDA è cresciuto del 7%, trainato dalle attività regolate. Infine, c’è stato un aumento del 5% dell’utile netto di gruppo, che è stato toccato da un aumento degli oneri finanziari netti”. Nei primi 9 mesi c’è stata “una costante accelerazione” degli investimenti (+23% su base annua), con 1.972 milioni di euro in attività regolate (13% per difesa, 57% per sviluppo, 30% per rinnovo ed efficienza delle risorse). Guardando all’evoluzione dell’indebitamento, il CFO ha sottolineato che Terna ha ora un rapporto fisso/variabile di circa l’83% (calcolato sul debito lordo), con una scadenza di circa 6 anni. In merito alla composizione dei 15 miliardi di euro di debito lordo, emerge che il 56% sono obbligazioni Terna, il 27% riguarda la BEI, il 17% proviene dalle banche.”Rimaniamo fortemente concentrati sull’esecuzione del piano, dove facciamo progressi tangibili su tutti i progetti pur mantenendo una disciplina nel procurement – ha sottolineato Beccali – Questo dimostra, ancora una volta, la nostra capacità di rispettare gli obiettivi”.A una domanda sulla potenziale vendita di una quota della rete ad alta tensione, di cui aveva scritto Bloomberg a fine ottobre, il CFO ha detto che “di solito non commettiamo indiscrezione di stampa, ma voglio dire che allo stato attuale non è un’opzione sul tavolo. Monitoriamo costantemente tutte le opzioni, ma confermo quanto detto dall’aggiornamento del piano a marzo, ovvero che il nostro piano di capex al 2028 è completamente sostenibile, e i giudizi dei rating arrivati negli scorsi mesi sono una ulteriore conferma della nostra solidità finanziaria”.”Ad oggi, tra gli strumenti di flessibilità che potremmo valutare rientrano la capacità residua di emissione di strumenti ibridi (oltre 2 miliardi di euro), la possibilità di ottenere ulteriori contributi pubblici per rafforzare la struttura finanziaria e la valutazione di opzioni per valorizzare le nostre attività non regolate”, ha aggiunto.In merito al mancato aggiornamento della guidance, nonostante i risultati positivi, ha detto che “ci serve la visibilità piena su alcuni elementi per determinare la performance complessiva dell’anno”.”Le richieste di connessione per data center ammontano, al 31 ottobre, a circa 64 GW, con 378 richieste; l’87% di queste sono al Nord Italia, specialmente intorno a Milano, che si conferma come principale hub italiano per i data center. La loro crescita sarà uno dei driver per l’aumento della domanda di energia elettrica nei prossimi anni”, ha spiegato il CFO. LEGGI TUTTO

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    Tecnologi Alimentari: alla Camera dei Deputati il 25esimo anniversario dell’Ordine

    (Teleborsa) – “Le Tecnologie Alimentari per lo Sviluppo Sostenibile”: è questo il titolo del convegno che si è svolto presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati, in occasione del 25esimo anniversario del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari (OTAN). All’evento sono intervenuti autorevoli esponenti del mondo accademico, scientifico e istituzionale, che si sono confrontati sul ruolo fondamentale che i Tecnologi Alimentari svolgono per tutelare la qualità, la sicurezza e la sostenibilità degli alimenti che arrivano ogni giorno sulle tavole degli italiani. Un contributo di conoscenza e di sapere che, attraverso la scienza, la tecnologia, la ricerca e l’innovazione, ha accompagnato lo sviluppo della società verso un cibo più sicuro e accessibile. Il ruolo dei Tecnologi Alimentari è quello di rispondere alle sfide di un mondo in continua evoluzione, guidando i cittadini verso una consapevolezza sempre maggiore: la sicurezza di poter consumare alimenti controllati, sani e di qualità. Nel corso dell’evento è stato presentato il libro, edito da oVer Edizioni, a cura di Giorgio Donegani, “Dal botulino alla surgelazione. Scienza, innovazione e sicurezza per nutrire il mondo di ieri, oggi e domani”, un’opera che parla direttamente ai consumatori, per porre le basi di una riflessione comune volta a un dialogo non impostato su basi ideologiche, ma fondato sulla conoscenza dei fatti, dei dati e delle evidenze scientifiche. Il libro è utile alla comprensione di come la tecnologia alimentare non sia un “nemico nascosto”, ma un alleato silenzioso della nostra salute, della sicurezza e, in ultimo, anche del gusto. Infatti, è grazie all’opera dei Tecnologi Alimentari che si garantisce cibo di qualità, sicuro e sostenibile. Così è stato per le generazioni passate, e così è e sarà per le generazioni presenti e future.”Il cibo ben fatto, sicuro, di qualità e accessibile a tutti è sempre più una priorità nelle agende dei Governi. Nell’ultimo G7 Agricoltura che si è tenuto in Sicilia, i grandi della Terra nelle conclusioni – ha affermato Francesco Battistoni, Segretario di Presidenza della Camera – hanno ribadito questa necessità: soddisfare la domanda crescente di cibo proveniente dai Paesi in via di sviluppo integrando fra loro le dimensioni ambientale, sociale ed economica. Questo compito è delegato alle industrie alimentari e ai Tecnologi. È grazie alla scienza e alla tecnologia applicate agli alimenti che si permette ai cittadini di poter accedere a cibi sani, controllati e sostenibili. Difendere il valore del cibo come elemento di sviluppo e di crescita sociale è il presupposto per favorire il benessere della collettività e delle nostre società. I Tecnologi sono i guardiani e i difensori di questo valore”.”Il 25esimo anniversario di OTAN – ha detto Ugo Cappellacci, Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera – rappresenta una tappa importante per riflettere sulle profonde trasformazioni che hanno interessato il mondo agroalimentare. Oggi la sfida della salute si gioca soprattutto sul terreno della prevenzione, in un’ottica One Health: un approccio integrato che tiene conto della pluralità dei fattori in gioco, tra questi l’alimentazione riveste un ruolo primario. È indispensabile promuovere maggiore consapevolezza e ascoltare le istanze di chi opera in prima linea, rappresentando un presidio fondamentale delle buone pratiche già in atto. La Manovra è il momento giusto per avviare una riflessione strutturata su questi temi. Quella dei Tecnologi Alimentari è una professione che, a pieno titolo, dovrebbe essere riconosciuta come professione sanitaria. Ogni occasione di confronto contribuisce a progredire nella giusta direzione”.”L’innovazione tecnologica nel settore agricolo non è in contrasto con la tradizione, ma anzi rappresenta una spinta fondamentale per il suo sviluppo. In un momento storico in cui la popolazione mondiale continua a crescere, la tecnologia può e deve essere uno strumento per incrementare la produttività agricola di qualità, senza però consumare nuovo suolo. È fondamentale investire nella ricerca per sviluppare piante più resilienti e resistenti ai cambiamenti climatici e agli agenti atmosferici, sempre più estremi e imprevedibili. In questo senso, la ricerca scientifica nel campo agricolo è non solo benvenuta, ma di importanza strategica per il futuro del nostro pianeta” ha sottolineato Giorgio Salvitti, Membro della Commissione Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica del Senato, delegato dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida”La competenza è la chiave del futuro. Stiamo vivendo sfide e transizioni di grande impatto, e la competenza – ha affermato Marta Schifone, Membro della Commissione Affari Sociali della Camera – rappresenta un fattore determinante sia per le risorse umane già impegnate nel mondo del lavoro, sia per i giovani che devono essere orientati e formati. Abbiamo lavorato molto per la valorizzazione delle competenze STEM, ma nell’opinione pubblica è ancora difficile trasmettere pienamente l’importanza di queste discipline. Scegliere le materie scientifiche significa aprirsi a grandi opportunità nel mercato del lavoro. La politica deve interrogarsi su come colmare il deficit comunicativo che esiste su questi temi, così come sul gap di genere che ancora persiste. La competenza dei tecnologi è oggi strategica e fondamentale: restiamo convinti che tutelando i professionisti italiani, tuteliamo e difendiamo i cittadini italiani”.”L’agricoltura industriale – ha detto Silvia Fregolent, Vicepresidente della Commissione Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato – rappresenta una leva fondamentale per permettere al nostro Paese di competere sui mercati internazionali. La tecnologia alimentare garantisce la sicurezza e la qualità dei nostri prodotti, rendendoli gustosi e sicuri per i consumatori di tutto il mondo. Oggi, casi come il botulino o altri rischi legati alla conservazione degli alimenti sono rarissimi proprio grazie ai progressi dell’industria agroalimentare. Per questo siamo contrari al recente decreto che vieta il congelamento del latte di bufala: una misura che rischia di penalizzare le nostre imprese e di ridurre la capacità di esportazione, soprattutto in un momento in cui Paesi come la Germania continuano a dominare la produzione di latte vaccino. L’Italia ha compiuto passi da gigante nel settore agroalimentare, ma non possiamo permetterci di tornare indietro. È necessario trovare un equilibrio tra tradizione e innovazione, tra la valorizzazione dei piccoli produttori e l’utilizzo delle tecnologie più avanzate. Solo unendo agricoltura e tecnologia potremo continuare a far crescere e a tutelare l’eccellenza del nostro patrimonio agroalimentare nel mondo”.”Celebrare i 25 anni della nascita dell’Ordine professionale dei Tecnologi Alimentari – ha dichiarato Laura Mongiello, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari – è un riconoscimento importante per tutti noi che ogni giorno, con competenza e dedizione, lavoriamo per garantire la sicurezza, la qualità e la sostenibilità del cibo che arriva sulle nostre tavole. Amiamo definirci ‘Custodi del valore del cibo’, quel valore che si produce con la professionalità e l’impegno di tutti gli attori della filiera agroalimentare. Una filiera importante per l’economia e il benessere del nostro Paese. La scienza e la tecnologia alimentare non sono solo strumenti di produzione, ma pilastri della salute pubblica, della qualità della vita e della sostenibilità ambientale. La conoscenza scientifica e l’innovazione tecnologica possono essere di grande supporto nell’orientare le scelte politiche contrastando sul nascere eventuali teorie antiscientifiche o pericolosi preconcetti alimentari che potrebbero causare danni allo sviluppo del nostro Paese. Non esiste progresso senza scienza. La scienza degli alimenti svolge da sempre un ruolo cruciale sull’evolversi della società e il ruolo dei Tecnologi Alimentari è quello di saper coniugare scienza, etica e servizio pubblico per il benessere della società e della collettività”.”La celebrazione del 25esimo anniversario del Consiglio Nazionale dell’Ordine – ha sottolineato Giorgio Donegani, Portavoce di OTAN – è l’occasione per aprire finalmente un dialogo diretto tra i Tecnologi Alimentari e la popolazione, nel segno comune della chiarezza, della fiducia e della trasparenza. L’obiettivo è quello di lavorare insieme per affrontare, con la giusta consapevolezza e il necessario protagonismo critico, le sfide presenti e future, tenendo saldamente in primo piano la sicurezza alimentare, la salute dei consumatori e quella dell’ambiente”.”Celebrare i 25 anni di OTAN – ha detto Marco Defila, Segretario Generale Federalimentare – significa rendere omaggio a un’eccellenza italiana nel campo delle tecnologie alimentari. Il settore dell’agrifood è uno dei grandi motori del nostro Paese: l’Italia, più che una superpotenza militare, è una superpotenza alimentare, riconosciuta in tutto il mondo per la qualità, la sicurezza e l’innovazione dei suoi prodotti. L’Ordine dei Tecnologi Alimentari rappresenta un presidio fondamentale di questa eccellenza, un punto di incontro tra competenza scientifica, cultura del gusto e tutela della salute. Le sinergie tra il mondo delle tecnologie alimentari e quello della produzione agroalimentare sono sempre più strategiche, soprattutto grazie all’uso delle nuove tecnologie cognitive, dall’intelligenza artificiale alla digitalizzazione dei processi. Questi strumenti possono contribuire a rendere il nostro sistema produttivo più efficiente, sostenibile e competitivo, migliorando non solo la qualità del cibo ma anche quella dell’ambiente in cui viviamo. I 25 anni di OTAN sono dunque una tappa importante di un percorso che guarda con fiducia al futuro”.All’evento hanno preso parte Vincenzo Lenucci, Direttore Politiche di Sviluppo Economico delle Filiere Agroalimentari – Centro Studi Confagricoltura, Dino Mastrocola, Presidente della Società Italiana di Scienze e Tecnologie Alimentari (SISTAL) e Agostino Macrì, Unione Nazionale Consumatori (UNC). LEGGI TUTTO

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    Diameter raccoglie 4,5 miliardi di dollari per un fondo di credito che punta sulle dislocazioni

    (Teleborsa) – Diameter Capital Partners, gestore patrimoniale alternativo focalizzato sui mercati del credito globali, ha annunciato la chiusura del suo terzo fondo Dislocation, Diameter Dislocation Fund III, che ha raccolto 4,5 miliardi di dollari in impegni azionari, superando l’hard cap iniziale di 4,25 miliardi di dollari. Il Fondo ha ricevuto un forte sostegno da una base globale di investitori esperti, con un terzo degli impegni ricevuti da investitori alle prime armi.I fondi dedicati alle dislocazioni cercano di generare profitti acquisendo asset in sofferenza di una società i cui prezzi del debito sono crollati a causa delle turbolenze del mercato o delle difficoltà del settore. Il fondo bloccherà il denaro per periodi più lunghi rispetto ai tradizionali hedge fund e si concentrerà su investimenti stressed e distressed.La società, fondata e guidata da Scott Goodwin e Jonathan Lewinsohn, ha un patrimonio gestito che ha raggiunto i 25 miliardi di dollari. Il veicolo che ha preceduto DDF III, Diameter Dislocation Fund II, ha chiuso il 2023 con circa 2,2 miliardi di dollari di impegni di capitale ed è in fase di raccolta da aprile 2025. LEGGI TUTTO