13 Novembre 2025

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    Aston Martin, declassata a ‘CCC+’ da Fitch

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha declassato il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) di Aston Martin Lagonda Global Holdings da ‘B-‘ a ‘CCC+’. Declassato anche il rating senior secured di Aston Martin Capital Holdings Limited da ‘B’ a ‘B-‘. Il Recovery Rating è stato mentenuto a ‘RR3’.Il declassamento riflette il deterioramento della liquidità dovuto a un flusso di cassa libero (FCF) significativamente più debole e negativo nei primi nove mesi del 2025, ha osservato l’agenzia di rating. “Prevediamo ora un deficit di FCF rettificato per il 2025 di circa 400 milioni di sterline, ben al di sotto delle nostre precedenti aspettative. Stimiamo che il FCF rimarrà negativo fino al 2028, anche dopo i tagli agli investimenti e agli opex, e un probabile miglioramento della redditività operativa nel 2026”, ha spiegato Fitch.Aston Martin, ha aggiunto l’agenzia di rating, “dipende da finanziamenti esterni per coprire i deficit di FCF. Il suo azionista di maggioranza, Yew Tree Consortium, ha dimostrato e dichiarato un ulteriore impegno a fornire supporto, ma questo sarà messo alla prova poiché prevediamo un significativo fabbisogno di liquidità nel 2026-2027. L’indebitamento aggiuntivo è un’opzione meno praticabile, in quanto aumenterebbe ulteriormente il punto di pareggio del FCF, dati i costi degli interessi a due cifre sulle obbligazioni in circolazione”. LEGGI TUTTO

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    AssoNEXT: contrari a modifica della tassazione dei dividendi, mina competitività del paese

    (Teleborsa) – AssoNEXT esprime “ferma contrarietà” all’articolo 18 del disegno di legge di Bilancio, che introduce una modifica sostanziale alla disciplina della distribuzione dei dividendi nell’ambito del reddito d’impresa, prevedendo che le distribuzioni di utili possano beneficiare dell’esclusione dalla base imponibile nella misura del 95% solo qualora il rapporto partecipativo con la società erogante non sia inferiore al 10%. In assenza di tale soglia, i dividendi concorreranno integralmente alla formazione del reddito imponibile.La “stravolgerebbe l’assetto vigente della tassazione dei dividendi, minando principi cardine della fiscalità d’impresa consolidati da oltre vent’anni”, si legge in una nota dell’associazione che rappresenta le PMI quotate.Viene spiegato che il regime di esenzione sui dividendi (PEX) non fu concepito come beneficio fiscale, bensì come strumento tecnico necessario per eliminare la doppia imposizione economica sugli utili societari e garantire la neutralità del prelievo lungo la catena delle partecipazioni. Eventuali correttivi governativi – quali l’esclusione delle quotate o l’abbassamento della soglia dal 10% al 5% – non risolverebbero il problema di fondo: l’utile verrebbe comunque tassato due volte, prima quando viene generato dalla società partecipata e successivamente quando viene distribuito alla società partecipante che non raggiunge la percentuale minima richiesta.Secondo AssoNEXT, la norma proposta avrebbe “conseguenze particolarmente gravi per l’intero ecosistema degli investimenti italiani”. Gli investimenti tramite holding in partecipazioni sotto soglia sarebbero particolarmente penalizzati, in quanto alla fiscalità piena sul flusso di utili percepito dalla holding (pari al 24% del dividendo) si andrebbe a sommare quella della persona fisica sull’eventuale successivo flusso in uscita dalla holding stessa (pari al 26%), con un carico complessivo del 50% circa. L’attuale configurazione prevede sulla percezione degli utili da parte della holding un onere impositivo effettivo solo dell’1,2% (pari al 24% sul 5% di dividendo che concorre alla formazione della base imponibile), oltre a quello gravante sul socio del 26%, per un carico complessivo del 27,2% circa. Sarebbero colpiti i club deal, i family office e anche i piani di incentivazione per il management (MIP), che prevedono il coinvestimento dei manager spesso con percentuali inferiori al 10%.La norma genererebbe inoltre “significative distorsioni nelle scelte di governance e nelle operazioni straordinarie”. In primis, un disincentivo alle operazioni di M&A: le acquisizioni che comportano diluizioni partecipative sotto il 10% diventerebbero fiscalmente penalizzanti, scoraggiando processi di aggregazione e crescita dimensionale. Inoltre, ci sarebbe un ostacolo ai consolidamenti (la formazione di gruppi societari attraverso consolidamenti fiscali verrebbe ostacolata dalla necessità di mantenere soglie partecipative elevate), una penalizzazione degli aumenti di capitale (e operazioni di raccolta di equity che comportano diluizione della partecipazione sotto il 10% determinerebbero un improvviso aggravio fiscale per gli investitori) e una discriminazione dimensionale (la soglia percentuale penalizza in modo sproporzionato gli investimenti in società di grandi dimensioni, dove raggiungere il 10% richiede capitali molto più elevati rispetto a PMI).In via principale, AssoNEXT invita il legislatore a stralciare integralmente l’art. 18, salvaguardando la coerenza e la stabilità del sistema fiscale nazionale.In via subordinata, qualora non si volesse procedere allo stralcio integrale, AssoNEXT propone di eliminare la retroattività della disposizione e – qualora si ritenga necessario un prelievo sui dividendi – la riduzione generale dell’esenzione PEX (dal 95% al 90%) sui dividendi da partecipate, senza distinzione di soglia partecipativa; un modello “alla lussemburghese”, che prevede l’esenzione per partecipazioni pari o superiori a una certa soglia (5% o 10%) oppure per investimenti almeno pari a 1,2 milioni di euro, determinando un’alternativa tra soglia percentuale e significatività economica dell’investimento; una PEX condizionata all’holding period, con piena esenzione secondo una logica di vesting, applicabile ai dividendi di partecipazioni detenute almeno 36 mesi, anche “scorrevoli”.Infine, secondo AssoNEXT, appare essenziale, anche in ragione degli sforzi governativi condotti finora per rianimare i mercati borsistici, introdurre una clausola di salvaguardia che mantenga la piena agevolazione PEX per: dividendi da partecipazioni in società quotate PMI (ossia con capitalizzazione sino a 1 miliardo di euro), incluse quelle su EGM (Euronext Growth Milan), detenute continuativamente per almeno un anno, indipendentemente dalla percentuale posseduta; partecipazioni che sono state diluite sotto il 10% di società quotata per effetto di operazioni di aumento di capitale o integrazione in società quotata (su mercato principale o EGM) in continuità di computo di periodi di detenzione. 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    Usa, Hassett: report occupazione ottobre sarà pubblicato senza la lettura del tasso di disoccupazione

    (Teleborsa) – Il rapporto sull’occupazione di ottobre sarà pubblicato senza la lettura del tasso di disoccupazione, ha dichiarato giovedì il principale consigliere economico del presidente Donald Trump.”L’indagine sulle famiglie non è stata condotta a ottobre, quindi avremo metà del rapporto sull’occupazione”, ha dichiarato Kevin Hassett, direttore del Consiglio Economico Nazionale, a Fox News. “Avremo la parte sull’occupazione, ma non il tasso di disoccupazione, e questo solo per un mese”.Il rapporto sull’occupazione di ottobre, originariamente previsto per il 7 novembre, è stato uno dei tanti comunicati economici non pubblicati durante la chiusura delle attività governative.Le agenzie di statistica e gli altri dipartimenti governativi stanno lentamente riprendendo a funzionare da quando Trump ha firmato una legge che ripristina i finanziamenti per riaprire il governo dopo lo shutdown durato 43 giorni, il più lungo nella storia degli Stati Uniti.La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato mercoledì che il rapporto sull’occupazione di ottobre e l’indice dei prezzi al consumo “probabilmente non saranno mai” pubblicati. Tuttavia, non ha chiarito se si riferisse all’intero rapporto sull’occupazione o solo a una parte di esso.(Foto: by Lucas Sankey on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Borse europee miste, Piazza Affari sopra la parità nonostante tonfo di Azimut

    (Teleborsa) – Seduta mista per l’azionario europeo, che smaltisce l’entusiasmo per la fine dello shutdown americano più lungo di sempre. Il FTSE MIB si mantiene in positivo ma sotto i 45.000 punti toccati ieri, con il focus sulle tante trimestrali in uscita. A Milano spicca il tonfo di Azimut, dopo che i rilievi dell’ispezione condotta da Banca d’Italia alimentano incertezza su tempi di realizzazione del progetto di spin-off TNB. Bene Generali, che ha registrato nei primi nove mesi dell’anno una crescita a doppia cifra dell’utile, grazie al contributo del ramo danni che ha beneficiato di minori sinistri legati alle catastrofi naturali, debole Poste Italiane, che ha registrato un aumento dell’8,5% dell’utile operativo nel terzo trimestre e superato le attese degli analisti, in rosso Terna, che ha chiuso i nove mesi con un utile netto in crescita del 4,9% rispetto allo stesso periodo 2024.Sul fronte macroeconomico, la prima stima del PIL del Regno Unito nel 3° trimestre ha segnato un marginale incremento di +0,1% t/t, trainato dagli investimenti (+1,8% grazie al settore pubblico) a fronte di consumi deboli (+0,2%). In area euro a settembre la produzione industriale ha sorpreso al ribasso, segnando un incremento di +0,2% m/m contro +0,7% atteso: il risultato non ha compensato quindi il netto calo di -1,1% registrato ad agosto.Negli Stati Uniti l’inflazione di ottobre non è stata pubblicata, nonostante il superamento dello shutdown. La scorsa notte, poche ore dopo l’approvazione della Camera, il presidente Trump ha firmato una legge che pone fine allo shutdown più lungo della storia degli Stati Uniti. A seguito della riapertura, l’US Bureau of Labor Statistics dovrebbe dare priorità alla diffusione dei dati su occupazione e inflazione di novembre per fornire alla Fed le informazioni più recenti in vista del meeting di dicembre.Seduta in lieve rialzo per l’euro / dollaro USA, che avanza a quota 1,163. L’Oro è sostanzialmente stabile su 4.194,3 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua gli scambi, con un aumento dello 0,81%, a 58,96 dollari per barile.Avanza di poco lo spread, che si porta a +80 punti base, evidenziando un aumento di 1 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari al 3,41%.Tra i mercati del Vecchio Continente Francoforte scende dello 0,98%, calo deciso per Londra, che segna un -0,8%, e piccoli passi in avanti per Parigi, che segna un incremento marginale dello 0,24%.Piazza Affari continua la seduta con un guadagno frazionale sul FTSE MIB dello 0,35%, consolidando la serie di quattro rialzi consecutivi, avviata lunedì scorso; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share fa un piccolo salto in avanti dello 0,35%, portandosi a 47.587 punti. Sale il FTSE Italia Mid Cap (+0,71%); sulla stessa linea, in moderato rialzo il FTSE Italia Star (+0,54%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Banca MPS (+3,02%), Leonardo (+2,75%), Hera (+2,69%, upgrade a Buy da Equita) e Buzzi (+1,94%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Azimut, che prosegue le contrattazioni a -10,87%. Sotto pressione Recordati, con un forte ribasso del 2,34%. Soffre Terna, che evidenzia una perdita dell’1,69%. Preda dei venditori Brunello Cucinelli, con un decremento dell’1,67%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Technoprobe (+7,48%), doValue (+6,63%), Reply (+5,36%) e Fincantieri (+4,60%).Le peggiori performance, invece, si registrano su De’ Longhi, che ottiene -2,97%. Si concentrano le vendite su Caltagirone SpA, che soffre un calo del 2,18%. Vendite su LU-VE Group, che registra un ribasso del 2,12%. Seduta negativa per Intercos, che mostra una perdita dell’1,90%. LEGGI TUTTO

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    Stipendi e professioni 2026, Michael Page: “AI, sostenibilità e nuove competenze guidano opportunità di carriera”

    (Teleborsa) – Dopo un anno di instabilità, il mercato si prepara a una svolta. AI, sostenibilità e nuove competenze guideranno le opportunità di carriera. È quanto emerge dalla Salary Survey 2026 di Michael Page, che fotografa i settori più dinamici e le competenze che guideranno la trasformazione del mercato del lavoro.”Il mercato del lavoro – afferma Tomaso Mainini, amministratore delegato di Michael Page Italia – sta attraversando una profonda trasformazione. Il 2026 si preannuncia come un anno estremamente dinamico, con l’evoluzione delle competenze e delle retribuzioni al centro. Flessibilità, riconoscimento e prospettive di crescita saranno le priorità dei talenti, mentre le aziende dovranno ripensare le proprie strategie di attrazione e retention per restare competitive”. Trasparenza retributiva: una rivoluzione in arrivo. La nuova direttiva UE sulla trasparenza salariale cambierà il modo in cui le aziende comunicano gli stipendi: le fasce retributive dovranno essere indicate già negli annunci, con criteri chiari e accessibili. Secondo un’indagine Michael Page, il 32% dei dipendenti italiani percepisce un divario retributivo tra uomini e donne, e il 66% delle aziende non ha una struttura salariale trasparente. L’evoluzione normativa, le pressioni inflazionistiche e le nuove aspettative dei candidati – sempre più attenti a benessere e valori – stanno trasformando i pacchetti retributivi. Le imprese sono chiamate a rivedere le proprie offerte per attrarre e trattenere i migliori talenti, in un contesto in continua evoluzione.I settori più dinamici Finance: competenze ibride e AI spingono la trasformazione. Il settore finanziario si conferma tra i più dinamici, trainato da investimenti privati e operazioni straordinarie come fusioni e acquisizioni. Nel 2025, l’adozione dell’AI ha rivoluzionato anche la pianificazione strategica e il forecasting, abilitando decisioni più rapide e data-driven. Cresce la domanda di profili ibridi, capaci di unire competenze tecniche e digitali: tra i più richiesti, controller esperti nell’analisi di grandi dataset, contabili con skill digitali e CFO con forte orientamento al business e capacità relazionali.Banking: nuove strategie e tecnologie per un settore in evoluzione. Il settore bancario continua a trasformarsi, con l’ingresso di nuovi player internazionali e operazioni di fusione tra gruppi. Crescono i pacchetti retributivi per i ruoli strategici e specialistici, mentre le aziende investono sempre più in tecnologie avanzate, in particolare nell’intelligenza artificiale. I comparti più promettenti per il 2026 includono Fintech, Pagamenti Digitali, Infrastrutture, Energy, Real Estate e Insurance Tech, mentre Retail Banking e assicurazioni tradizionali sono meno dinamici. Tra i profili più richiesti spiccano i controller e i tecnici di business con competenze in programmazione e analisi dati. L’accelerazione sugli asset digitali e sulle stablecoin sta ridisegnando il mercato del lavoro, riducendo la domanda di ruoli operativi tradizionali e aprendo nuove opportunità per professionisti specializzati in finanza digitale.Industria e manifattura: tra solidità, innovazione e nuove competenze. Il settore industriale mostra segnali di stabilità, con il Food & Beverage in testa grazie alla domanda costante e alla spinta verso sostenibilità e innovazione lungo tutta la filiera, dall’automazione al packaging. Le energie rinnovabili continuano a crescere, e il 2026 potrebbe segnare un’accelerazione su progetti legati a fotovoltaico, eolico e idrogeno. La manifattura evolve verso lo smart manufacturing, con investimenti in AI, cybersecurity e cloud. Le aziende cercano profili lean, automation engineer, ESG specialist e project manager infrastrutturali, ma cresce anche la domanda di manager con visione trasversale, capaci di integrare competenze tecniche e soft skill, con focus su dati, normative e tecnologie emergenti.Trasporti e automotive: nuove figure per nuove sfide. Il comparto automotive risente ancora degli effetti dei dazi e dell’instabilità geopolitica, con ritardi negli investimenti e pochi nuovi progetti. Anche il mercato dei trasporti ha subito una contrazione, generando però nuove esigenze commerciali. Due figure emergono come strategiche per il 2026: il Solution Designer Logistica, cruciale per ottimizzare processi e costi e il Commerciale Trasporti Internazionali, fondamentale per espandere la rete clienti e sviluppare nuove opportunità di business.Healthcare e pharma: innovazione, benessere e nuove competenze. Nel settore sanitario cresce la richiesta di profili con competenze in AI, robotica, genomica e medicina preventiva. In forte crescita anche la medicina estetica e della longevity, con alta richiesta di medici anti-aging, mentre calano le richieste per ruoli generici come operatori di laboratorio e marketing. Il comparto farmaceutico mostra segnali di crescita, trainato dal mercato dei biosimilari – dove l’Italia detiene la quota più alta in Europa per volumi – e dall’adozione di soluzioni digitali come telemedicina, e-health e digital therapeutics. Tuttavia, il settore soffre una carenza di talenti, soprattutto nei ruoli regolatori. Anche i Medical Devices registrano una crescita stabile, sostenuta da investimenti in R&D, cloud computing e genAI. Le figure più richieste includono esperti in qualità e regolatorio, profili R&D e Sales con competenze specifiche sui canali e prodotti di riferimento.Hospitality: crescita trainata da eventi globali e turismo esperienziale. Il settore dell’ospitalità italiana è in forte espansione, trainato da eventi come le Olimpiadi Milano-Cortina e il Giubileo 2025. L’offerta evolve verso strutture di fascia alta, con una crescente presenza di catene internazionali. La domanda turistica cresce, sostenuta dal turismo esperienziale e dall’interesse per borghi e aree interne, in particolare in Puglia, Sicilia e Umbria. La tecnologia gioca un ruolo chiave: strumenti digitali, AI e realtà aumentata stanno trasformando l’esperienza del cliente e migliorando l’efficienza operativa.ICT: intelligenza artificiale e cybersecurity guidano il cambiamento. Nel 2026, intelligenza artificiale e tecnologie predittive guideranno la trasformazione del mercato del lavoro. Cresce la domanda di profili flessibili, orientati ai progetti e capaci di adattarsi a contesti complessi. Secondo il report Talent Trends 2025, la soddisfazione professionale e retributiva dei profili Tech è in crescita (57%, +4 punti), spingendo molti a valutare con più cautela nuove opportunità. Le aziende, consapevoli della scarsità di talenti, rafforzano le strategie di retention puntando su cultura, valori e sviluppo interno. La cybersecurity è l’ambito in maggiore crescita, con particolare interesse nell’area dell’OT Security, ossia l’insieme di pratiche e tecnologie volte a proteggere sistemi industriali e infrastrutture critiche da minacce informatiche. Il mercato IT italiano mostra un trend positivo, trainato da AI, automazione, cloud ed appunto cybersecurity, con un approcciosempre più skill-first.Cresce, inoltre, la richiesta di figure in ambito Sales con picchi sul mondo servizi, del commercio, del digitale, del retail e dell’hospitality. Le motivazioni risiedono nell’ampliamento della domanda di servizi, nella trasformazione digitale e dei canali di vendita, nella gestione e fidelizzazione dei clienti in uno scenario sempre più dinamico, competitivo e sfidante.”Il 2026 – conclude Mainini – sarà un anno di svolta per il mercato del lavoro. Le aziende dovranno investire in trasparenza, tecnologia e cultura organizzativa per attrarre e trattenere i migliori talenti, mentre i professionisti cercheranno ambienti capaci di valorizzare competenze, crescita e benessere”. (Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    IEG, Peraboni: crescita solida e sostenuta, allungheremo l’orizzonte temporale di piano

    (Teleborsa) – “L’andamento dei primi nove mesi dell’anno evidenzia una crescita solida e sostenuta, che conferma la capacità del Gruppo di creare valore anche in un contesto caratterizzato dall’assenza di alcuni eventi biennali. Nonostante il 2025 sia infatti un anno “dispari”, IEG ha continuato a registrare risultati positivi, grazie a una crescita organica in grado di compensare pienamente l’effetto della biennalità e a un portafoglio di manifestazioni sempre più riconosciuto e competitivo”. Lo ha detto l’amministratore delegato del Gruppo IEG, Corrado Arturo Peraboni, commentando i risultati al 30 settembre 2025.”In questo quadro, il terzo trimestre ha confermato la qualità e la forza delle nostre principali manifestazioni – ha spiegato – Vicenzaoro ha ulteriormente consolidato il proprio ruolo di riferimento internazionale per il mondo della gioielleria, rafforzando il posizionamento del brand e la sua capacità di attrarre operatori e buyer da tutto il mondo. Parallelamente, la prima edizione di IBF – Italian Bike Festival sotto la gestione IEG ha rappresentato un importante successo e un esempio concreto di come il Gruppo sappia valorizzare nuove acquisizioni, creando sinergie e ampliando la propria presenza in settori in forte evoluzione come quello sportivo e outdoor”.”La crescita del Gruppo si è riflessa anche sul piano internazionale, dove SIJE – Singapore International Jewelry Expo e SIGEP Asia hanno confermato l’efficacia dei nostri format e la solidità del percorso di internazionalizzazione avviato negli ultimi anni”. “Nei prossimi mesi procederemo all’aggiornamento del Piano Strategico, con l’obiettivo di allungare l’orizzonte temporale di piano, mantenendo la coerenza con le linee strategiche di fondo che guidano la crescita del Gruppo e ne sostengono l’evoluzione a livello globale”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Giappone, frenano i prezzi alla produzione in ottobre

    (Teleborsa) – Frenano i prezzi alla produzione in Giappone nel mese di ottobre. Secondo la Bank of Japan, i prezzi di fabbrica hanno registrato un incremento del 2,7% su base annua, rispetto al +2,8% del mese precedente.Su base mensile, i prezzi all’industria hanno registrato una salita pari a +0,4% contro il +0,5% rivisto di settembre.I prezzi import hanno segnato un incremento del 2,5% su base mensile ed un calo dell’1,5% su base tendenziale. I prezzi export sono saliti del 2,5% su base mensile e del 2,4% su base annuale. LEGGI TUTTO