14 Novembre 2025

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    Manovra, Tfr dipendenti pubblici in 3 mesi ma si perdono 750 euro

    (Teleborsa) – Per ovviare all’annosa questione del ritardo nel pagamento del TFS/TFR dei dipendenti del pubblico impiego – che oggi attendono anche cinque anni prima di ricevere la liquidazione – nella nuova legge di Bilancio il Governo ha deciso di destinare un pacchetto economico da circa 550 milioni di euro. A partire dal 2027, attraverso una nuova linea di credito attivata da Cassa Depositi e Prestiti, l’Inps potrà anticipare fino a 50mila euro delle somme dovute entro tre mesi dal pensionamento. Ma la misura non piace alla Cgil che definisce la manovra “l’ennesima beffa” ai danni dei lavoratori pubblici.L’intervento – evidenzia la Cgil – “sottrae ancora una volta risorse a chi ha già subito anni di penalizzazioni: oltre 22,6 milioni di euro prelevati direttamente dai Tfs/Tfr delle persone che vanno in pensione”. La confederazione e le categorie dei lavoratori della conoscenza (Flc), funzione pubblica (Fp) e pensionati (Spi) spiegano che “l’articolo 44, presentato come misura per migliorare i tempi di pagamento del Tfs e del Tfr, è un’operazione di facciata, che finisce invece per aggravare ulteriormente la condizione economica dei lavoratori”. La Corte costituzionale, con la sentenza n. 130 del 2023, aveva chiesto al legislatore di eliminare la disparità irragionevole tra pubblico e privato nei tempi di liquidazione del Tfs/Tfr. Ma – evidenzia la Cgil – “il Governo risponde con un anticipo di soli tre mesi per le sole pensioni di vecchiaia, lasciando immutati i lunghissimi differimenti e la rateizzazione che può arrivare fino a sette anni. In questo modo, il problema strutturale resta intatto, il monito della Corte viene ignorato e la discriminazione continua senza alcuna correzione”. Di fatto l’anticipo dei tre mesi cancella automaticamente la detassazione prevista fino a 50mila euro per i pagamenti effettuati a partire da dodici mesi dalla cessazione. Con il nuovo anticipo questo requisito non si matura più e ogni lavoratore non riceverà 750 euro. Su una platea di 30.122 pensionamenti di vecchiaia, come indicato nella relazione tecnica, le risorse recuperate raggiungeranno 22,6 milioni di euro”. Per il sindacato tale norma “inutile e sbagliata, si somma alla pesante perdita del potere d’acquisto delle liquidazioni che, come abbiamo già calcolato, può variare tra 17mila e 41mila euro a causa dell’inflazione e del mancato rendimento: quasi 18mila euro per chi percepisce 30mila euro, oltre 25mila euro per chi ha uno stipendio di 40mila euro e più di 41mila euro per retribuzioni pari a 60mila euro. LEGGI TUTTO

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    Tamburi: valuteremo eventuali incrementi, anche sostanziosi, del dividendo

    (Teleborsa) – “Con i mercati finanziari che continuano a ritoccare i massimi, un’economia mondiale che il Fondo Monetario vede sempre in crescita del 3%, tutte le nubi che giornalmente vengono “raccontate” sembrano doversi per forza dissolvere”. Lo si legge nella nota sui conti di Tamburi Investment Partners (TIP), fondata da Giovanni Tamburi.”Anche l’ultima trovata di analisti e media, sulla presunta (o effettiva?) bolla degli investimenti poco redditizi nell’intelligenza artificiale sembra fare il solletico ai trend degli indici – viene osservato – I dazi di Trump da una parte vengono pesantemente ridimensionati, dall’altra digeriti in modo del tutto opposto rispetto all’allarmismo di qualche mese fa, quando sembrava che la recessione a causa loro dovesse essere imminente. I rischi geopolitici sembrano attenuarsi”. “A fronte di tutto questo il rendimento del treasury americano resta altissimo, confermando che le spinte dell’amministrazione americana sulla Fed hanno avuto solo un effetto formale, non certo sostanziale, ma più che altro segnalando una progressiva, evidentissima perdita di fiducia dell’intera economia mondiale verso gli Stati Uniti; in parallelo il voto municipale interno dei giorni scorsi sembra seguire più il feeling diffuso a livello internazionale che gli input dell’autoritarismo interno. Anche il dollaro di recente si è un po’ rafforzato ed ha smentito le cassandre che mesi fa lo vedevano in una deriva ineluttabile. L’oro sale ancora ma a tratti perde, in pochi giorni, gran parte di quello smalto che veniva dipinto come trend inarrestabile”.Guardando all’Italia, secondo TIP “la legge finanziaria per l’ennesima volta non aiuta le imprese e, se dovessero essere confermati i provvedimenti sui dividendi, scoraggerebbe ulteriormente gli investimenti sia da parte dei risparmiatori che degli investitori professionali e le necessarie ricapitalizzazioni e/o aggregazioni delle aziende, più volte auspicate, se ne andrebbero in soffitta. Chissà come mai un governo che avuto il coraggio di creare un Ministero per le Imprese ed il Made in Italy non fa praticamente nulla per rendere più efficiente ed attrattivo il triangolo tra risparmi, imprese e mercati, dove invece potrebbe generare tanto extra gettito e più che altro ulteriori consensi”.Guardando al proprio “orto”, TIP dice che “con così tante società, tra le maggiori nostre partecipate, che anche nei nove mesi del 2025 riescono a mettere il segno più davanti ai dati di fatturato, c’è da essere molto ma molto soddisfatti, visto soprattutto il contesto generale”.”Seppoi si pensa che pochi giorni fa alcuni dei più importanti investitori al mondo – va ribadito, al mondo – si sono messi in fila per partecipare al round di Bending Spoons, che TIP “cura” da ormai 7 anni, essendo stata tra i primi ed i maggiori investitori istituzionali ed avendo ribadito con convinzione la propria partecipazione praticamente ad ogni round in tutto il periodo, una punta di orgoglio non può non emergere nelle nostre considerazioni – viene osservato – Anche perché nessuna società italiana in qualche modo assimilabile aveva mai raggiunto una valutazione così elevata”.”Considerando inoltre che Bending Spoons era – in ottima compagnia con Alpitour, Azimut Benetti, Beta, Chiorino, Dexelance, Eataly, Limonta, Vianova ed altre – una delle molte società da noi presentate al TIP DAY di un anno fa come possibile futura IPO, si è veramente contenti, più che soddisfatti di aver dato vita ad un gruppo industriale diversificato, solido e pieno di autentiche eccellenze ben posizionate e proiettate verso il futuro – si legge ancora – Un vero unicum per il Paese Italia che oggi conta oltre 100.000 dipendenti, un fatturato aggregato che nel 2025 arriverà a oltre 25 miliardi e con 5 miliardi di Ebitda, sempre aggregato, 1,7 miliardi di risultato netto e con un debito finanziario complessivo bassissimo di circa 0,6 miliardi”.Viene spiegato che “quasi tutte le società del gruppo continueranno, nel ’25 e nel ’26, a valutare acquisizioni, joint venture, combinazioni societarie accrescitive di valore in quanto permeate dal nostro DNA, fondato sul desiderio di accelerazione della crescita ben al di là dei rispettivi competitori, ma anche perfettamente consce delle diffuse difficoltà di altre imprese che, soffocate dai troppi debiti da leverage aggressivi o non sufficientemente pronte a livello strategico, dovranno per forza trovare aggregazioni sinergiche”.Tamburi torna a esprimere “delusione” sull’andamento del titolo TIP: “Per noi del tutto inspiegabile, ancor più adesso con i target price degli analisti che ci coprono di recente tutti aumentati. Ma evidentemente una vera public company non può sottrarsi a questo genere di giudizi.”Stiamo inoltre lavorando ad una semplificazione del gruppo per renderlo ancor più chiaro e leggibile, continuiamo a fare buy back in maniera decisa e, sempre in ottica di semplificazione, considereremo l’ipotesi di proporre di cancellare parte delle azioni proprie accumulate, ormai arrivate a circa l’11,8% del capitale – viene aggiunto – Infine, dato l’esercizio che, salvo problematiche che si materializzino nelle prossime settimane, si sta prospettando molto buono, con il nostro consueto approccio market friendly, valuteremo attentamente anche l’ipotesi di proporre alla prossima assemblea eventuali incrementi, anche sostanziosi, nella distribuzione del dividendo”. LEGGI TUTTO

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    BasicNet precisa: marginalità lorda attesa di Woolrich al di sopra della media del gruppo

    (Teleborsa) – BasicNet, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore dell’abbigliamento, delle calzature e degli accessori per lo sport e per il tempo libero, ha fornito alcune precisazioni all’acquisizione dei diritti sul marchio Woolrich per l’Europa e del 100% di Woolrich Europe, società che ne cura la distribuzione e le vendite retail.Con riferimento alla società oggetto dell’operazione – che disporrà dei diritti sul marchio Woolrich per l’Europa – per l’esercizio 2025, il fatturato atteso si attesterà intorno ai 90 milioni di euro, mentre la marginalità lorda attesa si porrà al di sopra di quella media del gruppo BasicNet (al termine del 2024, pari al 44% delle vendite dirette). Ci si attende inoltre che l’EBITDA della medesima al termine del prossimo triennio sarà coerente con i risultati consolidati del gruppo, una volta che saranno completate le attività di integrazione e realizzate le attese sinergie.Con riferimento alla parte di corrispettivo da pagare tramite il trasferimento di 1.200.000 azioni ordinarie BasicNet, pari a 12 milioni di euro, il gruppo attingerà dalle azioni proprie in portafoglio. LEGGI TUTTO

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    Manovra, Eurispes: “Ceto medio classe a maggior rischio, giusto taglio Irpef”

    (Teleborsa) – Il ceto medio è “oggi la classe sociale a maggior rischio e a minor sostegno pubblico”. È quanto emerge dall’analisi del Laboratorio Eurispes sulle Politiche fiscali che analizza le misure a sostegno del ceto medio. “Nella Legge di bilancio 2026 il Governo intende sostenere il ceto medio attraverso un taglio dell’Irpef che comporterà vantaggi in busta paga per chi percepisce un reddito superiore ai 28mila euro annui. L’intervento coinvolgerà oltre 13 milioni di contribuenti, rendendo strutturale la riduzione dell’aliquota sul secondo scaglione Irpef, portandola dal 35% al 33% per la parte di reddito appunto compresa tra 28mila e 50mila euro, lordi. Un beneficio che – ricorda l’Eurispes – interesserà soprattutto i lavoratori dipendenti e i pensionati, con un risparmio massimo di circa 440 euro l’anno e con una valutazione redistributiva che, visto il nostro sistema di tassazione per il quale non esiste un reddito ‘familiare’ ma una Irpef personale e progressiva, deve essere condotta sui redditi individuali e non su quelli familiari e che, dunque, per circa tre quarti riguarderà chi dichiara redditi inferiori a 50mila euro”.”Accanto al taglio delle aliquote – spiega il rapporto – la Legge di bilancio 2026 introduce una serie di ulteriori misure fiscali complementari, pensate per aumentare il reddito netto dei lavoratori, in particolare nel settore privato, anche delle fasce reddituali inferiori a quella sopra indicata, che, comunque, negli anni scorsi ha beneficiato di misure di sostegno al reddito. Per esempio, per il 2026, gli aumenti stipendiali derivanti da accordi contrattuali firmati nel 2025 o nel 2026 saranno tassati con una imposta sostitutiva del 5%, al posto dell’Irpef ordinaria e delle relative addizionali. L’agevolazione, riservata ai lavoratori dipendenti del settore privato con reddito fino a 28mila euro, consentirà di trattenere fino al 18% in più dell’aumento lordo, lasciando invariati i contributi previdenziali”. “Prevista anche – sottolinea l’Eurispes – la detassazione per il lavoro straordinario e per le maggiorazioni notturne e festive, con una tassazione agevolata al 15% fino a un massimo di 1.500 euro lordi all’anno. La misura è destinata ai dipendenti privati con reddito fino a 40mila euro e verrà applicata direttamente dal datore di lavoro. Un regime analogo è previsto per il settore pubblico, ma in forma più contenuta: il trattamento economico accessorio (indennità, maggiorazioni e compensi per straordinari) sarà assoggettato a un’imposta sostitutiva del 15% entro un tetto massimo di 800 euro lordi annui, a condizione che il reddito complessivo non superi i 50mila euro”.L’Eurispes ritiene “dovuto” il taglio dell’Irpef previsto dalla legge di bilancio. Il reddito familiare netto mediano in Italia è 30.039 euro, secondo il Rapporto Istat sulle condizioni di vita e reddito delle famiglie 2023-2024, e l’Eurispes considera come fascia media le famiglie tra i 22.529 e i 60.078 euro. Stima inoltre che le famiglie con il reddito netto percepito mediano (2.310 euro al mese, pari a 30.039 annui) risultano in “perdita”, visto che la spesa media per consumi è di 2.738 euro (dati Istat 2023). Inoltre, la diffusa evasione fiscale fa sì che in Italia metà dei cittadini contribuenti non versi Irpef. “Il peso del fisco – si legge nell’analisi – grava quasi completamente sul ceto medio, che subisce un carico fiscale fortemente sbilanciato. In sostanza, meno di un terzo dei contribuenti paga oltre tre quarti dell’Irpef nazionale”, ed è stato finora considerato “troppo ricco” per avere diritto a misure di sostegno fiscale”. “I 2,9 miliardi previsti nel Ddl bilancio 2026 – conclude l’Eurispes – sono solo il minimo (dovuto) contributo per contribuenti fino ad oggi esclusi per il loro reddito da tutti i benefici fiscali, contributivi e assistenziali”. LEGGI TUTTO

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    Tamburi, utile 9 mesi sale a 65,9 milioni di euro. Patrimonio netto a 1,51 miliardi

    (Teleborsa) – Tamburi Investment Partners (TIP), gruppo industriale indipendente e diversificato quotato su Euronext STAR Milan, ha chiuso i primi nove mesi del 2025 con un utile netto consolidato pro forma di circa 65,9 milioni di euro, in aumento di oltre il 50% rispetto ai 43,9 milioni al 30 settembre 2024, grazie al positivo apporto delle quote di risultato delle collegate e alle plusvalenze realizzate sui disinvestimenti del periodo. La plusvalenza sulle azioni Bending Spoons cedute in ottobre non è inclusa. Il patrimonio netto consolidato al 30 settembre 2025 è cresciuto a circa 1,51 miliardi, rispetto agli 1,45 miliardi al 31 dicembre 2024, dopo aver speso nel periodo, tra dividendi ed azioni proprie, circa 43,5 milioni.La società spiega che i primi nove mesi del 2025 sono stati caratterizzati in modo sostanziale dall’operazione Alpitour finalizzata da Asset Italia e infatti anche il risultato economico del periodo ha beneficiato degli effetti contabili relativi a tale operazione che, con i contributi ai risultati delle società collegate, al lordo di alcune svalutazioni, sono stati di circa 100 milioni, grazie ai buoni risultati di OVS, Interpump, Sesa, Chiorino, Beta Utensili, Roche Bobois, Alpitour e Limonta.Hanno registrato risultati positivi anche molte altre partecipate, tra cui Amplifon, Apoteca Natura, Azimut|Benetti, Bending Spoons, Eataly, Engineering, Hugo Boss, Moncler, Vianova ed altre. Il fatto che, come dettagliato nella tabella seguente, ben 13 tra le principali partecipate abbiano avuto ricavi in crescita nel periodo, conferma il livello di qualità e di eccellenza della maggioranza delle società del gruppo.A livello patrimoniale al 30 di settembre la valutazione al fair value della partecipazione in Bending Spoons è stata allineata agli 11 miliardi di dollari espresso da una recente transazioneAltre partecipate, come Dexelance, Landi Renzo (partecipata tramite Itaca), Talent Garden e Zest, hanno incontrato ritardi e/o difficoltà nell’esecuzione dei relativi piani di sviluppo, inducendoci, in un’ottica prudenziale, a registrare svalutazioni nel conto economico pro-forma.I proventi finanziari comprendono plusvalenze pro-forma per circa 10 milioni, realizzate principalmente sulla cessione parziale delle azioni Hugo Boss e sulle azioni Alkemy, che in passato erano state oggetto di varie svalutazioni. Inoltre, tra dividendi percepiti e contabilizzati come proventi ed interessi attivi, TIP ha introitato altri 10,9 milioni. Gli oneri finanziari, derivanti principalmente dagli interessi maturati sul bond e su altri finanziamenti, sono stati di circa 14,6 milioni, mentre le variazioni di fair value dei derivati sono state di circa 1 milione.La posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo TIP al 30 settembre 2025, senza considerare attività finanziarie non correnti ritenute sotto il profilo gestionale liquidità utilizzabile a breve, era negativa per 533,9 milioni, rispetto ai 422,1 milioni al 31 dicembre 2024. LaGli acquisti di azioni proprie sono ammontati a 17,3 milioni. Sono inoltre proseguiti gli acquisti di azioni Elica, Roche Bobois e Dexelance, così come la consueta gestione attiva della liquidità LEGGI TUTTO

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    First Capital, performance total return da inizio anno al +21,1%

    (Teleborsa) – First Capital, holding di partecipazione finanziaria quotata su Euronext Growth Milan, ha comunicato che, al 30 settembre 2025, il Net Asset Value (NAV) complessivo si attesta a 93,9 milioni di euro, di cui 5 milioni di pertinenza di terzi, corrispondente a 29,9 euro per azione in circolazione.La performance del NAV per azione è stata pari a +10,8% rispetto al 30 giugno 2025, segnando un altro trimestre di crescita e portando la performance total return da inizio anno al +21,1%.In termini assoluti, il NAV al 30 settembre 2025 registra un incremento di 7,8 milioni di euro, rispetto al 30 giugno 2025 (quando era pari a 86,1 milioni, di cui 3,9 milioni di pertinenza di terzi). Il confronto con il 31 dicembre 2024 (NAV pari a 78 milioni di euro, di cui 4,3 milioni di terzi) evidenzia un aumento complessivo di 15,9 milioni di euro.Il risultato conseguito da inizio anno riflette principalmente l’incremento di valore del portafoglio investimenti, nonostante la distribuzione di dividendi effettuata nel mese di maggio. In particolare, nei primi nove mesi del 2025, il rilevante apprezzamento delle partecipate Generalfinance, Orsero e ALA ha più che compensato il calo dei corsi azionari di alcune altre partecipazioni strategiche, oltre a coprire i costi di gestione sostenuti nel periodo.Al 30 settembre 2025 gli asset totali di First Capital ammontano a 145,6 milioni di euro, costituiti dal portafoglio investimenti, che ammonta a 96,2 milioni, da liquidità e cash equivalents, per 45,8 milioni e da altre attività per 3,7 milioni. LEGGI TUTTO

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    OPA Fervi, offerente sale al 92,59% del capitale dopo adesioni settimanali

    (Teleborsa) – Con riferimento all’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria promossa su Fervi, l’offerente ha comunicato che dal 10 novembre 2025 al 14 novembre 2025 sono state portate in adesione all’offerta 42.230 azioni, corrispondenti al 14,76% delle azioni oggetto dell’offerta e al 1,66% del capitale sociale.Le azioni portate in adesione dall’inizio del periodo di adesione (29 ottobre 2025) sono 98.020 azioni, corrispondenti al 34,25% delle azioni oggetto dell’offerta e al 3,86% del capitale sociale.Tenuto conto delle adesioni alla data odierna, le azioni che verrà a detenere l’offerente, computando le 6.400 azioni proprie (pari allo 0,25% del capitale), saranno complessivamente pari al 92,59% del capitale sociale di Fervi.Il periodo di adesione all’offerta ha avuto inizio in data 29 ottobre 2025 e terminerà alle ore 17:30 (ora italiana) del 18 novembre 2025 (incluso). LEGGI TUTTO

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    In parziale ripresa Wall Street dopo una partenza in salita: rimbalzo guidato dai titoli tech

    (Teleborsa) – Prevale la cautela a Wall Street, con il Dow Jones che continua la seduta con un leggero calo dello 0,27%, mentre, al contrario, l’S&P-500 fa un piccolo salto in avanti dello 0,44%, portandosi a 6.767 punti.In frazionale progresso il Nasdaq 100 (+0,67%); con analoga direzione, poco sopra la parità l’S&P 100 (+0,42%).Informatica (+1,30%), energia (+1,29%) e utilities (+0,54%) in buona luce sul listino S&P 500. Nel listino, i settori materiali (-0,57%) e finanziario (-0,42%) sono tra i più venduti.Tornano a salire i titoli del settore tecnologico anche se si tratta di una ripresa cauta, limitata dalla crescente apprensione per ciò che deciderà di fare sui tassi di interesse la Federal Reserve. Si raffreddano infatti le aspettative su un nuovo taglio della banca centrale americana. LEGGI TUTTO