14 Novembre 2025

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    4AIM SICAF riduce la perdita al 30 settembre a 3 milioni di euro

    (Teleborsa) – 4AIM SICAF, prima SICAF focalizzata su investimenti in società quotate e quotande su Euronext Growth Milan, ha chiuso i primi nove mesi del 2025 con un Risultato della Gestione Investimenti negativo per 1 milione di euro, per effetto delle minusvalenze latenti su titoli in portafoglio, e ha registrato utili da realizzo su titoli quotati per 48 mila euro. La società ha conseguito un risultato netto negativo di 3 milioni di euro (negativo per 6,5 milioni al 30 settembre 2024)”A giugno 2025 Envent e ad agosto 2025 KT&Partners hanno pubblicato le proprie ricerche azionarie sul Comparto 1 di 4AIM SIFCAF. Dalle ricerche, basate anche sull’analisi dei fondamentali delle società in portafoglio, emerge un target price rispettivamente a 161 e 157 euro per azione – ha dichiarato l’AD Giovanni Natali – Va infatti segnalato che il portafoglio titoli di 4AIM al 30 settembre a valore di mercato è di circa 5,5 milioni di euro; se si valutasse lo stesso portafoglio al target price indicato dalle ricerche di analisti indipendenti il valore sarebbe di circa 11 milioni di euro”.I valori NAV al 30 settembre 2025 del Comparto 1 MTF e del Comparto 2 Crowdfunding sono pari, rispettivamente, a 102,445 euro e 155,409 euro per azione.Nell’ottica dell’operazione di integrazione che vede coinvolta 4AIM Sicaf, Ambromobiliare e MIT SIM, viene segnalato che le altre società coinvolte nell’integrazione hanno avuto un ruolo attivo in 7 delle 16 IPO di quest’anno su Borsa Italiana. LEGGI TUTTO

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    Piazza Affari maglia nera in Europa appesantita dalle banche

    (Teleborsa) – Chiusura in netto ribasso per mercati azionari europei, dove prevale l’avversione al rischio per l’incertezza sulle prossime mosse della Federal Reserve americana, dopo alcune dichiarazioni che sollevano dubbi su un taglio a dicembre, e per il timore che le valutazioni dei titoli tecnologici possano aver raggiunto in alcuni casi livelli insostenibili. Il FTSE MIB fa peggio di tutti, appesantito dalle prese di profitto sui titoli bancari.Sul fronte macroeconomico, in Eurozona la seconda stima del PIL del 3° trimestre ha confermato l’espansione congiunturale di +0,2%: la crescita è stata trainata soprattutto dalle sovra-performance di Spagna (+0,6%) e Francia (+0,5%), a fronte di una stagnazione (o contrazione) delle economie incidenti per circa il 49% sul PIL (fra cui Germania e Italia). A settembre l’avanzo commerciale dell’Eurozona è migliorato a 19,4 miliardi di euro da 1 miliardo di agosto: le esportazioni sono aumentate di +7,7% a/a e le importazioni di +5,3%.Nessuna variazione significativa per l’euro / dollaro USA, che scambia sui valori della vigilia a 1,162. Crollo dell’oro (-1,51%), che ha toccato 4.108,5 dollari l’oncia. Forte rialzo per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mette a segno un guadagno del 2,67%.Lo Spread migliora, toccando i +82 punti base, con un calo di 2 punti base rispetto al valore precedente, con il rendimento del BTP decennale pari al 3,46%.Tra gli indici di Eurolandia contrazione moderata per Francoforte, che soffre un calo dello 0,69%, sotto pressione Londra, con un forte ribasso dell’1,11%, e soffre Parigi, che evidenzia una perdita dello 0,76%.Pioggia di vendite sul listino milanese, che termina con una pesante flessione dell’1,70%; sulla stessa linea, profondo rosso per il FTSE Italia All-Share, che si ferma a 46.575 punti, in netto calo dell’1,71%. In rosso il FTSE Italia Mid Cap (-1,19%); sulla stessa tendenza, in discesa il FTSE Italia Star (-1,25%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Azimut (+3,50%, che respira dopo il tonfo di ieri), Recordati (+1,34%), Terna (+1,03%, a seguito della presentazione dei positivi risultati dei 9 mesi sotto la gestione di Giuseppina Di Foggia) e Snam (+0,67%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Unicredit, che ha archiviato la seduta a -4,45%. Scende BPER, con un ribasso del 3,81%. Preda dei venditori Banca Popolare di Sondrio, con un decremento del 3,55%. Si concentrano le vendite su Banco BPM, che soffre un calo del 3,27%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Pharmanutra (+3,10%), Cembre (+2,93%), GVS (+2,61%) e doValue (+1,43%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Rai Way, che ha chiuso a -7,77%. Crolla WIIT, con una flessione del 5,66%. Vendite a piene mani su Reply, che soffre un decremento del 5,56%. Vendite su ERG, che registra un ribasso del 3,51%. LEGGI TUTTO

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    “Energie per il futuro dell’export”: il Roadshow di Sace fa tappa a Napoli

    (Teleborsa) – Prosegue il Roadshow itinerante di SACE, l’Export Credit Agency italiana interamente partecipata dal Ministero dell’economia e delle finanze. Dopo Milano e Venezia, “Energie per il futuro dell’export”, è approdato a Napoli lo scorso 14 novembre, terza tappa di un percorso dedicato all’ascolto e al confronto diretto con le imprese italiane. Un viaggio di oltre 1.300 chilometri con cui SACE sta attraversando la Penisola da Nord a Sud – e che toccherà anche Bari, Bologna, Firenze e Roma – attraverso le sedi territoriali di SACE, vere e proprie Case delle Imprese, dove ogni giorno è al fianco delle aziende per sostenerle nei loro percorsi di crescita e apertura ai mercati esteri. Con questo Roadshow, SACE mira a rafforzare il dialogo con i territori, raccogliendo le voci delle imprese e traducendole in soluzioni concrete a supporto della loro competitività sui mercati globali. L’obiettivo – spiega SACE in una nota – è ascoltare per agire: costruire, insieme al tessuto produttivo, un modello di sostegno sempre più vicino alle esigenze delle imprese, capace di valorizzare il potenziale del Made in Italy e di supportare le principali filiere, distretti e settori strategici del Paese.”Continuiamo ad ascoltare da vicino i territori per comprendere le esigenze e le priorità delle imprese, in linea con la nostra missione istituzionale e con il mandato della Presidenza del Consiglio e del Ministero dell’Economia e delle Finanze – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di SACE, Michele Pignotti –. Confrontarsi costantemente con chi ogni giorno fa impresa ci consente di rafforzare gli strumenti a sostegno della crescita, dell’innovazione e della competitività del Made in Italy, contribuendo al tempo stesso allo sviluppo sostenibile del Paese”.”Le imprese italiane esprimono eccellenze uniche, radicate nei territori e nelle loro specificità – ha dichiarato Guglielmo Picchi, Presidente di SACE –. Valorizzare queste caratteristiche e promuovere un export sempre più diversificato è essenziale per rafforzare la competitività del nostro sistema produttivo. Con questo Roadshow vogliamo consolidare il legame con i territori e offrire strumenti concreti per accompagnare le aziende nei loro percorsi di crescita”.La tappa napoletana si è svolta presso la Casa delle Imprese SACE, guidata da Gianluca Amero – Regional Director di SACE, e ha visto la partecipazione di 40 imprese del territorio, rappresentative delle principali filiere economiche regionali. Tra queste Com-Cavi, Seri Industrial, Ciro Paone (marchio Kiton e altri) e Proma che hanno portato la propria testimonianza sui progetti di crescita estera realizzati con SACE. All’incontro ha preso parte anche l’Amministratore Delegato Michele Pignotti, che ha rinnovato l’impegno di SACE a supportare da vicino le aziende campane.Oggi, in Campania, SACE affianca più di 2mila imprese e, tra il 2024 e i primi mesi del 2025, ha supportato export e investimenti per oltre 2,4 miliardi di euro. Con oltre 22 miliardi di euro di esportazioni, pari a circa il 3,5% del totale nazionale, la Campania si conferma la prima regione del Mezzogiorno per valore esportato, a testimonianza della forte vocazione internazionale del suo tessuto produttivo, composto da oltre 385mila imprese attive. È seguita da Sicilia (13 miliardi di euro di esportazioni) e Puglia (10 miliardi): insieme concentrano circa il 70% delle esportazioni meridionali. Tre sono le direttrici su cui SACE intende continuare a sostenere le filiere esportatrici italiane. La prima riguarda il rafforzamento della competitività, aiutando le imprese a trasformare la qualità riconosciuta del Made in Italy in una presenza commerciale più solida e strutturata sui mercati esteri. La seconda è l’investimento in innovazione, sostenibilità e digitalizzazione, leve indispensabili per aumentare la produttività e affrontare le sfide globali. La terza è la diversificazione, che significa ampliare la presenza in nuove aree geografiche ad alto potenziale e ridurre la dipendenza da pochi mercati di riferimento, facendo leva sul supporto assicurativo-finanziario e sulla conoscenza internazionale che SACE mette a disposizione delle imprese.Due terzi dell’export campano è destinato a mercato maturi e avanzati – dall’Europa agli Stati Uniti – e una maggiore diversificazione è oggi fondamentale per cogliere a pieno le opportunità e garantire alle esportazioni regionali maggiore resistenza agli shock esogeni e un trend di crescita sostenibile e duraturo. Segnali positivi provengono infatti da geografie meno presidiate: il Brasile, ad esempio, cresciuto del 6,6% nel 2024 e in ulteriore forte accelerazione nel primo semestre del 2025 (+44,6%) trainato da automotive, agrifood e mobili, ma anche l’Arabia Saudita, grazie alle potenzialità della meccanica strumentale, dei materiali da costruzione (come vetro, pietre e ceramica) e dell’elettronica. Allargando lo sguardo al Mezzogiorno, la dinamica è simile, con un export prevalentemente concentrato nei mercati maturi e avanzati e ampi margini di diversificazione per i settori che guidano l’export meridionale, tra cui alimentari e bevande (10 miliardi di euro) farmaceutica (quasi 10 miliardi di euro) e mezzi di trasporto (8,4 miliardi). Da tenere d’occhio anche la meccanica strumentale, la metallurgia che hanno performato molto bene nel primo semestre 2025. Al Sud SACE è al fianco di oltre 6mila imprese, seguite da vicino anche con le sedi di Bari e Palermo, e nell’ultimo anno ha supportato progetti di export e investimenti per un totale di circa 6 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    Terna, Tyrrhenian Lab: al via la quarta edizione del master per la transizione energetica del Paese

    (Teleborsa) – Si inaugura oggi la quarta edizione del Master “Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica”, promosso da Terna in collaborazione con le Università degli Studi di Cagliari, Palermo e Salerno, nell’ambito del progetto Tyrrhenian Lab. Il Master, che è stato prorogato di ulteriori due anni, ha preso il via nei tre atenei coinvolti: a Palermo sono intervenuti il Presidente di Terna, Igor De Biasio, il Direttore Strategia, Digitale e Sostenibilità di Terna, Francesco Salerni e il Rettore dell’Università, Massimo Midiri; a Salerno il Direttore Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento di Terna, nonché Presidente e Coordinatore Scientifico del Tyrrhenian Lab, Francesco Del Pizzo, e il Rettore dell’Università, Virgilio D’Antonio; a Cagliari il Direttore Risorse Umane di Terna, Daniele Amati, il Direttore Ingegneria e Realizzazione di Progetto di Terna, Maria Rosaria Guarniere e il Prorettore Vicario dell’Università, Gianni Fenu.”Il Tyrrhenian Lab non è solo un progetto formativo: è un investimento concreto nel futuro del nostro Paese. Con la quarta edizione del Master, rinnoviamo il nostro impegno a formare nuove generazioni di professionisti altamente qualificati, capaci di gestire la trasformazione energetica e digitale del sistema elettrico italiano – ha dichiarato Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna –. Le centinaia di candidature per l’accesso al Master confermano il grande interesse verso questa iniziativa. Vogliamo offrire ai giovani laureati non solo un’opportunità di crescita professionale, ma anche la possibilità di contribuire attivamente allo sviluppo dei territori da cui provengono. Siamo convinti che la transizione energetica sia una sfida che si vince insieme, con competenza e impegno. Il Tyrrhenian Lab è una dimostrazione di come Terna intenda essere protagonista di questo cambiamento”.Il Tyrrhenian Lab – sottolinea Terna in una nota – si conferma, per il quarto anno, un centro di formazione di eccellenza per garantire lo sviluppo di competenze avanzate legate alla digitalizzazione e alla transizione energetica. Il progetto è strettamente connesso al Tyrrhenian Link, il collegamento elettrico sottomarino lungo circa 970 chilometri che unirà Campania, Sicilia e Sardegna. L’opera consentirà di incrementare la capacità di trasporto di energia, contribuendo a migliorare la sicurezza, l’adeguatezza e la flessibilità della rete elettrica di trasmissione nazionale.Il Master del Tyrrhenian Lab, articolato in 11 moduli e un project work finale per un totale di 60 crediti formativi, ha riscosso un costante e crescente interesse da parte delle studentesse e degli studenti, frutto anche della campagna di talent attraction & acquisition lanciata dal gestore della rete elettrica nazionale, al fine di individuare e coinvolgere giovani qualificati, interessati a partecipare al Master: il progetto formativo è passato infatti dalle 170 candidature della prima edizione alle circa 400 dell’attuale.Tra gli iscritti al bando, 57 sono stati selezionati per accedere al percorso che, una volta terminato, porterà all’assunzione da parte di Terna nelle tre regioni coinvolte, contrastando così l’abbandono delle aree del Sud per motivi professionali.L’elevato numero di iscrizioni – conclude la nota – permette anche di delineare il profilo dei giovani candidati che, prevalentemente, hanno meno di 30 anni e provengono da percorsi di studio STEM, in particolare da Ingegneria energetica e nucleare, elettrica, meccanica e gestionale. Si registra inoltre un forte aumento delle candidature femminili, +27% rispetto alla scorsa edizione. LEGGI TUTTO

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    Aste BTP, interesse nullo dagli specialisti nelle riaperture

    (Teleborsa) – Interesse nullo da parte degli investitori nei collocamenti supplementari di titoli di Stato, riservati agli operatori specialisti, svolti nella giornata del 14 novembre 2025. Per quanto riguarda il BTP 2,35% 3 anni scadenza 15-01-2029, non ci sono state richieste a fronte di una offerta per 700 milioni di euro. Nessuna domanda nemmeno per il BTP 3,25% 7 anni scadenza 15-11-2032, offerto per 300 milioni di euro, per il BTP 3,25% 7 anni scadenza 15-07-2032, offerto per 300 milioni di euro, per il BTP 4,65% 30 anni scadenza 01-10-2055, offerto per 300 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Gefran, Mediobanca alza target price nonostante vento contrario temporaneo su redditività

    (Teleborsa) – Mediobanca ha incrementato a 13 euro per azione (dai precedenti 12 euro) il target price su Gefran, società quotata su Euronext Star Milan e attiva nella produzione di sensori, componenti elettronici, azionamenti e sistemi di controllo per l’automazione delle macchine industriali, confermando la raccomandazione “Outperform”.Gli analisti spiegano i risultati del terzo trimestre del 2025 sono stati sostanzialmente in linea con le aspettative, con una crescita costante dei ricavi del +3% su base annua, sostenuta dalla divisione Sensors (+5% su base annua), mentre l’EBITDA di 5,1 milioni di euro (-15% su base annua) ha riflesso la pressione sui margini derivante dall’inflazione dei costi e da componenti non ricorrenti. La generazione di cassa è stata più forte del previsto. Guardando al futuro, il management prevede che il quarto trimestre del 2025 rispecchierà i trend dei primi nove mesi, con una continua crescita della divisione Sensors e una redditività in graduale normalizzazione con l’attenuarsi delle difficoltà temporanee.Mediobanca ha ridotto le stime sull’utile per azione (EPS) per il periodo 2025-2027 in media del 4%, principalmente a causa di stime di redditività inferiori e di maggiori difficoltà legate ai cambi. Confermate sostanzialmente le ipotesi di crescita organica del fatturato, ipotizzando un’espansione a una cifra media nel triennio. Tuttavia, considera l’aumento dell’inflazione dei costi e un mix di prodotti sfavorevole che dovrebbero portare a una maggiore compressione del margine EBITDA nel 2025, atteso al 16,2% dal 17,4% del 2024, prima di tornare gradualmente al di sopra dei livelli del 2024, trainato dalla leva operativa. Allo stesso tempo, le stime di FCF rimangono sostanzialmente invariate, con l’ottimizzazione del NWC che compensa il minore contributo all’EBITDA. LEGGI TUTTO

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    El.En., fatturato in aumento e redditività in calo nei 9 mesi

    (Teleborsa) – El.En., società attiva nel mercato dei laser e quotata su Euronext STAR Milan, ha chiuso i primi nove mesi del 2025 con un fatturato consolidato pari a 421,9 milioni di euro, in aumento del 3,9% circa rispetto ai 406,2 milioni di euro dell’analogo periodo del 2024, e un risultato operativo di 55 milioni di euro, in leggera flessione del 3,3% circa rispetto ai 56,9 milioni di euro dello stesso periodo 2024.Il fatturato trimestrale è stato pari a 136,6 milioni di euro in aumento dell’1,36% rispetto ai 134,8 milioni di euro del corrispondente trimestre del 2024, mentre il risultato operativo del trimestre, pari a 20,4 milioni di euro, con una incidenza sul fatturato del 14,9% rispetto ai 19,6 milioni di euro dello stesso periodo 2024, registra un aumento del 4% circa, evidenziando la tendenza al recupero rispetto all’esercizio precedente.Nei 9 mesi il risultato ante imposte è di 52,2 milioni di euro (-14,78%) vs. 61,2 milioni di euro del 2024, mentre nel terzo trimestre è di 20,5 milioni di euro (15% delle vendite) vs. 18,9 milioni di euro nel Q3 2024 (+8%).”Siamo estremamente soddisfatti dei risultati trimestrali complessivi, che ancora una volta evidenziano la vitalità del nostro gruppo in un contesto macro e microeconomico ancora dinamico, con un’evoluzione eccellente nelle aree di business all’interno di un perimetro di consolidamento modificato a seguito della cessione della quota di maggioranza dei nostri asset industriali in Cina – ha commentato il presidente Gabriele Clementi – Accelerando rispetto ai trimestri precedenti, i risultati si allineano appieno alle proiezioni di crescita del fatturato e del risultato operativo, confermando la straordinaria solidità e affidabilità del nostro modello di business. Davvero positiva è la performance del settore medicale, che ha giocato un ruolo chiave nel potenziare i risultati consolidati del trimestre. Anche il settore industriale registra una crescita positiva, a conferma del nostro impegno costante per l’innovazione e l’efficienza in un mercato in fase di trasformazione, nonché della nostra capacità di reazione e adattamento rapido a nuove circostanze. Sul fronte dei ricavi, entrambi i settori mostrano un progresso nei nove mesi, con un incremento del 4,6% nel medicale e del 2% nell’industriale”.La posizione finanziaria netta del Gruppo al 30 settembre 2025 è positiva ed ha registrato nel trimestre un aumento di circa 47,4 milioni di euro dai 90 milioni di euro circa del 30 giugno 2025, attestandosi a 137,4 milioni di euro circa al 30 settembre 2025. Nei nove mesi l’aumento è stato pari a 26,8 milioni di euro circa, grazie all’ottimo andamento dei flussi di cassa generati dalle attività correnti e al corrispettivo percepito per la cessione della quota di maggioranza della Penta Laser Zhejiang, per un importo netto pari a circa 26,4 milioni di euro.Le prospettive per la conclusione dell’esercizio 2025 rimangono positive, sostenute dal solido portafoglio ordini attuale. Il management conferma pertanto la guidance che prevede l’obiettivo annuale di crescita sia del fatturato che del risultato operativo, rispetto al 2024. LEGGI TUTTO

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    Mondo TV, nuovi accordi di distribuzione nel mercato asiatico

    (Teleborsa) – Mondo TV, società quotata su Euronext Milan e attiva nella produzione e distribuzione di serie televisive e film d’animazione, ha sottoscritto nuovi accordi di distribuzione nel mercato asiatico, mercato storicamente rilevante per la società. Questi accordi rappresentano un elemento coerente con la strategia di valorizzazione e diffusione internazionale della library proprietaria, si legge in una nota.Le nuove intese riguardano: la serie animata Lola On Board, concessa in distribuzione al gruppo Senyu; le serie Agent203 e Lulu Vroumette, affidate in distribuzione a G&CO. Entrambi gli accordi prevedono la corresponsione di un minimo garantito, elementoche conferma la solidità commerciale delle properties coinvolte.(Foto: © Fred Mantel / 123RF) LEGGI TUTTO