18 Novembre 2025

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    Eurotech, Alantra conferma Hold: trimestre sequenzialmente più solido in vista del piano

    (Teleborsa) – Alantra ha confermato target price (0,90 euro per azione, downside potenziale dell’1%) e la raccomandazione (Hold) su Eurotech, società quotata su Euronext STAR Milan che progetta, sviluppa e fornisce Edge Computer e soluzioni per l’Internet of Things (IoT).Gli analisti scrivono che il fatturato del terzo trimestre è rimasto invariato su base annua, in miglioramento sequenziale rispetto a un inizio d’anno debole, con il business legacy statunitense ancora in difficoltà rispetto al terzo trimestre del 2024. L’incoraggiante slancio degli ordini, ora in crescita del 25% su base annua, supporta una traiettoria positiva a medio termine. La solida efficienza operativa ha preso piede nel trimestre, portando l’EBITDA rettificato in territorio positivo. Si prevede che la disciplina delle spese operative continuerà a guidare la performance del quarto trimestre, che il management prevede di generare una solida crescita a due cifre con una maggiore redditività. L’indebitamento netto è rimasto stabile a 19,4 milioni di euro (rispetto a 20,4 milioni di euro nel 2024), sostenuto da un capitale circolante inferiore e da un’iniezione di capitale di 5,9 milioni di euro da parte di Emera, che si è impegnata a investire fino a 15 milioni di euro entro il 2026. “Il prossimo piano aziendale, incentrato sull’eccellenza ingegneristica, sulla sicurezza informatica e sui settori verticali core, rimane il catalyst chiave per una crescita redditizia”, si legge nella ricerca.Alantra ha mantenuto invariate le stime, con un fatturato previsto per l’esercizio 2025 a 56 milioni di euro (-5,3% anno su anno), il che implica una forte crescita nel quarto trimestre (+29% anno su anno), in linea con le aspettative del management. Confermate inoltre le previsioni per il periodo 2026-27, in attesa di una maggiore visibilità a seguito dell’imminente annuncio del piano strategico. LEGGI TUTTO

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    Home Depot paga dazio con il taglio della guidance

    (Teleborsa) – Retrocede molto Home Depot esibendo una variazione percentuale negativa del 4,31%.Sulle azioni pesa il taglio della guidance da parte del rivenditore al dettaglio statunitense di prodotti per la manutenzione della casa, che ha citato la “continua incertezza dei consumatori”.”I nostri risultati hanno deluso le nostre aspettative principalmente a causa dell’assenza di temporali nel terzo trimestre, che ha comportato una pressione maggiore del previsto in alcune categorie – ha affermato il CEO Ted Decker – Inoltre, mentre la domanda sottostante nel settore è rimasta relativamente stabile in sequenza, l’atteso aumento della domanda nel terzo trimestre non si è concretizzato. Riteniamo che l’incertezza dei consumatori e la continua pressione nel settore immobiliare stiano incidendo in modo sproporzionato sulla domanda di ristrutturazioni domestiche”.Lo scenario su base settimanale del colosso americano del bricolage e dei prodotti per la casa rileva un allentamento della curva rispetto alla forza espressa dal Dow Jones. Tale ripiegamento potrebbe rendere il titolo oggetto di vendite da parte degli operatori.Analizzando lo scenario di Home Depot si evidenzia un ampliamento della fase ribassista al test del supporto 338,8 USD. Prima resistenza a 347,6. Le attese sono per un prolungamento della linea negativa verso nuovi minimi a 335. LEGGI TUTTO

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    Commissione raccoglie 5 miliardi in emissione EU-Bond. Domanda per 86 miliardi

    (Teleborsa) – La Commissione europea, che emette EU-Bond per conto dell’UE, ha collocato 5 miliardi di euro nella sua decima operazione sindacata per il 2025. L’operazione, in un’unica tranche, ha riguardato un tap di 5 miliardi di euro dell’EU-Bond con scadenza il 14 ottobre 2030. Il titolo a 5 anni è stato prezzato al 99,870% con un re-offer yield del 2,527%. Le offerte ricevute hanno superato gli 86 miliardi di euro, con un tasso di sottoscrizione superiore di circa 17 volte.Il ricavato dell’operazione sarà utilizzato per finanziare i programmi politici dell’UE, in particolare nel contesto di NextGenerationEU e del sostegno all’Ucraina. La Commissione ha emesso 62,27 miliardi di euro da luglio e 148,052 miliardi di euro dall’inizio dell’anno.In linea con il piano di finanziamento dell’UE, la Commissione finalizzerà le emissioni di obbligazioni UE per questo semestre con un’asta di EU-Bond fino a 5 miliardi di euro il 1° dicembre e una successiva offerta non competitiva correlata. La prossima operazione nel calendario indicativo delle emissioni dell’UE è un’asta di EU-Bill il 19 novembre. LEGGI TUTTO

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    Somec, il Chief People Officer Diego Frattarolo lascia il gruppo

    (Teleborsa) – Somec, società quotata su Euronext Milan e attiva nella realizzazione di progetti in ambito navale e civile, ha comunicato che Diego Frattarolo, Chief People Officer di Gruppo, concluderà la sua esperienza lavorativa nel gruppo con effetto dal 18 novembre 2025, per intraprendere nuove opportunità professionali.L’accordo relativo alla cessazione dei rapporti raggiunto tra Somec e il Chief People Officer non prevede l’attribuzione a Frattarolo di indennità o altri benefici ulteriori rispetto a quelli previsti dal contratto collettivo nazionale applicabile.Inoltre, non è previsto il mantenimento di alcun diritto connesso a piani di incentivazione monetari o basati su strumenti finanziari. Dalle informazioni a disposizione, Frattarolo detiene 16.000 azioni di Somec. LEGGI TUTTO

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    Spindox, Progressio sale all’80,21% dopo acquisti sul mercato

    (Teleborsa) – BackSpin, società controllata da Progressio SGR, ha acquistato in data odierna 2.000 azioni di Spindox, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel mercato dei servizi e dei prodotti ICT (Information & Communication Technology), rappresentative dello 0,033% del capitale sociale. La comunicazione è arrivata perché BackSpin ha acquisito la maggioranza di Spindox e lancerà un’OPA obbligatoria totalitaria.Le operazioni di acquisto sono state effettuate a un prezzo unitario per azione di Spindox non superiore a 13 euro (il corrispettivo offerto per ciascuna azione di Spindox nel contesto dell’offerta). Le operazioni sono state effettuate tramite Banca Akros – Gruppo Banco BPM.A seguito dei suddetti acquisti di azioni di Spindox, l’offerente risulta complessivamente titolare di 4.812.654 azioni di Spindox, rappresentative dell’80,21% del capitale sociale. LEGGI TUTTO

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    Economia circolare nelle PMI lombarde: transizione ancora “ibrida

    (Teleborsa) – Quali risorse e competenze sono necessarie affinché le PMI possano intraprendere un percorso di transizione verso modelli di economia circolare? E quali attori abilitanti ne sostengono l’acquisizione e lo sviluppo, facilitando l’evoluzione del sistema produttivo verso una maggiore sostenibilità? Una ricerca dell’Università LIUC su 50 aziende lombarde e piemontesi, prova a rispondere a queste domande. I risultati sono stati presentati oggi, 18 novembre 2025, in un evento presso l’Università. È il risultato di un percorso di ricerca pluriennale sviluppato dalla LIUC e sostenuto da Intesa Sanpaolo tramite la struttura Education Ecosystem and Global Value Programs, nell’ambito delle attività di collaborazione previste dall’accordo quadro siglato tra la Banca e l’Ateneo. Il progetto, che si colloca tra le iniziative del Green Transition Hub della LIUC, mira a valorizzare il ruolo delle università come motori di conoscenza e partner attivi della transizione sostenibile del tessuto produttivo italiano. La prima fase della ricerca era stata dedicata ad una mappatura dei driver e delle barriere alla transizione circolare delle PMI con l’obiettivo di comprendere i principali fattori di freno e di stimolo alla circolarità. L’attuale indagine approfondisce invece il tema da una prospettiva complementare, analizzando le risorse e le competenze che rendono possibile la trasformazione e il ruolo degli attori esterni che ne facilitano il percorso.”Il quadro che emerge è quello di un sistema in transizione “ibrida” – dichiara Mario Fontanella Pisa, lecturer della Scuola di Ingegneria Industriale della LIUC e curatore dello studio – molte PMI hanno introdotto elementi di circolarità, ma in modo parziale e frammentato, senza ancora una visione unitaria del cambiamento. La fase produttiva rappresenta il punto di forza, ma le imprese faticano ad estendere la logica circolare a progettazione, recupero e gestione del fine vita. La trasformazione digitale e analitica (LCA, tracciabilità, dati ambientali) è ancora marginale, ma riconosciuta come area prioritaria di investimento. Infine, la ricerca conferma che la collaborazione è la leva decisiva: senza il contributo coordinato di consulenti, partner tecnologici, università e finanza sostenibile, la transizione rischia di rimanere confinata a singole iniziative isolate. L’obiettivo, però, non è delegare la sostenibilità all’esterno, ma imparare da queste relazioni: le imprese devono fare proprie le competenze acquisite, così che la circolarità diventi parte del loro modo di pensare”.”La ricerca che sosteniamo con l’Università Liuc – ha detto Elisa Zambito Marsala, responsabile Education Ecosystem and Global Value Programs, Intesa Sanpaolo – rientra tra le iniziative che promuoviamo per supportare una delle linee strategiche che ci sta più a cuore: stimolare una sempre più importante integrazione del mondo accademico con il tessuto industriale, produttivo e dei servizi. Il focus della ricerca è teso ad individuare quali siano le leve che abilitano le imprese all’implementazione dell’economia circolare. Intesa Sanpaolo promuove un ecosistema virtuoso con istituzioni università e imprese per supportare una sempre più consapevole lettura dei fabbisogni di competenze, sostenendo con interventi mirati la formazione della futura leadership italiana”.Le risorse: tra presenza operativa e lacune strutturaliLe imprese analizzate mostrano una prevalenza di risorse interne legate alla gestione della sostenibilità, in particolare personale dedicato e tecnologie a supporto dell’economia circolare. Seguono, con incidenza minore, forme di accesso a materiali sostenibili o riciclati e la disponibilità di banche dati e documentazione ambientale. Il 16% delle imprese dichiara di non disporre di alcuna risorsa specifica. La fase della catena del valore maggiormente presidiata è quella della produzione (63%), seguita da approvvigionamento (37%) e progettazione (21%), mentre le fasi di uso, post-vendita e recupero restano marginali. Le risorse percepite come più carenti riguardano in particolare gli strumenti di analisi ambientale, come software di Life Cycle Assessment (LCA) e strumenti di progettazione ecocompatibile, ritenuti essenziali per integrare la valutazione degli impatti ambientali nei processi decisionali e di design.Le competenze: frammentazione e assenza di una regia internaL’indagine sulle competenze evidenzia un quadro frammentato. Quelle più spesso coperte internamente riguardano la conoscenza normativa e la compliance ambientale, la capacità di innovazione di prodotto/servizio e le competenze tecniche di produzione. Tuttavia, circa un’azienda su quattro dichiara di non disporre delle competenze chiave per la transizione quali la gestione della filiera e della simbiosi industriale, l’analisi e gestione ambientale e l’eco-design. Tale carenza si estende anche alle competenze di governance e di cambiamento organizzativo, evidenziando la difficoltà delle PMI a strutturare funzioni interne in grado di coordinare in modo integrato la sostenibilità. Gli attori abilitanti: la rete come condizione di efficaciaPer far fronte alle carenze di risorse e competenze interne, il 63% delle imprese dichiara di aver già fatto ricorso a consulenti o società private, mentre solo il 11% ha collaborato con partner tecnologici e il 5% con università o cluster di impresa. Il giudizio complessivo sull’esperienza di supporto ricevuto da soggetti esterni è mediamente positivo (voto 4 su 5 nel 36% dei casi), ma disomogeneo.Guardando all’importanza strategica degli attori per la transizione circolare, partner tecnologici e consulenti privati sono percepiti come più strategici, mentre università e centri di ricerca, insieme agli enti di formazione, ottengono un giudizio di importanza medio-alta. E ancora, associazioni di categoria e cluster di impresa risultano riconosciuti ma non ancora determinanti e i finanziatori mantengono un ruolo percepito come secondario. LEGGI TUTTO

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    Almawave, Almaviva sale al 79,21% dopo acquisti sul mercato

    (Teleborsa) – Almaviva ha acquistato, in data odierna, 29.997 azioni ordinarie di Almawave, rappresentative dello 0,10% del relativo capitale sociale. La comunicazione è arrivata in quanto la controllante ha deciso di promuovere un’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria sulla società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel campo dell’Intelligenza Artificiale (AI), dell’analisi del linguaggio naturale e dei servizi Big Data, finalizzata al delisting da Piazza Affari.Le operazioni sono state effettuate tramite Banca Akros – Gruppo Banco BPM. A seguito delle operazioni di acquisto, Almaviva risulta complessivamente titolare di 23.750.019 azioni ordinarie di Almawave, rappresentative del 79,21% del capitale.Le operazioni di acquisto sono state effettuate ad un prezzo unitario non superiore a 4,30 euro per azione, ovvero il corrispettivo offerto per ciascuna azione ordinaria Almawave nel contesto dell’OPA. LEGGI TUTTO

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    Wall Street, poker di ribassi tra timori di mercato

    (Teleborsa) – Giornata “no” per la Borsa USA che risente, come i mercati europei dall’altra sponda dell’Atlantico, dei timori di bolla sul settore tecnologico e dell’AI e che pesano sul sentiment degli investitori. A tal proposito il focus si concentra sui conti di Nvidia, in programma nella serata di domani, che offriranno un termometro dello stato del settore dell’intelligenza artificiale.Restano sullo sfondo gli interrogativi sulle prossime mosse della Federal Reserve, con aspettative di un taglio drasticamente scese, nella riunione di dicembre. Sul fronte macroeconomico, le aziende statunitensi hanno perso in media 2.500 posti di lavoro a settimana, nelle quattro terminate il 1° novembre, secondo i dati pubblicati da ADP Research. Hanno inciso i licenziamenti messi in atto dal distributore Target e da Amazon. Tale report anticipa quello del governo sull’occupazione, di settembre, che sarà pubblicato giovedì e fornisce una istantanea del mercato del lavoro, poiché i dati ufficiali sull’occupazione sono stati ritardati dallo shutdown, il più lungo nella storia del governo americano. Intanto, il Dipartimento del Lavoro ha svelato lo stato delle domande iniziali di sussidi di disoccupazione che sono state pari più o meno in linea con il livello di richieste di metà settembre. Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones è in flessione dell’1,06%, portando avanti la scia ribassista di quattro cali consecutivi, avviata giovedì scorso; sulla stessa linea, si muove in retromarcia l’S&P-500, che scivola a 6.622 punti. Variazioni negative per il Nasdaq 100 (-1,09%); sulla stessa tendenza, in ribasso l’S&P 100 (-0,95%).In luce sul listino nordamericano S&P 500 il comparto sanitario. Nel listino, i settori beni di consumo secondari (-2,13%) e informatica (-1,50%) sono tra i più venduti.In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, Merck (+4,88%), Travelers Company (+0,99%), Verizon Communication (+0,79%) e Coca Cola (+0,53%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Amazon, che ottiene -4,14%.Scende Home Depot, con un ribasso del 3,85%.Vendite su Microsoft, che registra un ribasso del 3,59%.Seduta negativa per United Health, che mostra una perdita del 3,27%.Tra i protagonisti del Nasdaq 100, MicroStrategy Incorporated (+7,65%), DexCom (+3,16%), Biogen (+2,97%) e Paccar (+2,86%).Le peggiori performance, invece, si registrano su PDD Holdings, che ottiene -6,14%.Crolla Micron Technology, con una flessione del 5,12%.Vendite a piene mani su Marvell Technology, che soffre un decremento del 4,78%.Pessima performance per Amazon, che registra un ribasso del 4,14%. LEGGI TUTTO