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Armi all’Ucraina e sanzioni alla Russia: Trump pronto alla svolta contro Putin

(Teleborsa) – “Lo so. Vedrete cosa succederà”. È quanto ha affermato Donald Trump commentando, con i giornalisti, l’attacco di droni russi contro un ospedale per la maternità a Kharkiv, in Ucraina. Dichiarazioni che seguono l’annuncio da parte del presidente degli Stati Uniti di “un’importante dichiarazione sulla Russia” prevista per lunedì prossimo. Affermazioni che fanno pensare a una svolta di Trump contro Vladimir Putin, dopo aver tentato inutilmente per quasi sei mesi di convincerlo a trattare la pace con Kiev.

Nel frattempo Trump ha annunciato alla Nbc di aver raggiunto un accordo con la Nato in base al quale affinché gli Stati Uniti invieranno armi all’Ucraina tramite l’Alleanza la Nato pagherà tali armi “al cento per cento”. “Invieremo armi alla Nato, e la Nato pagherà tali armi al cento per cento – ha dichiarato il presidente Usa –. Invieremo i Patriots alla Nato, e poi la Nato li distribuirà”.

Secondo la Reuters, Trump invierà armi a Kiev, per la prima volta dal suo ritorno in carica, utilizzando un potere presidenziale frequentemente utilizzato dal suo predecessore, Joe Biden. Il team del presidente sceglierà gli armamenti da spedire in Ucraina dalle scorte statunitensi in base alla Presidential Drawdown Authority. Il pacchetto potrebbe valere circa 300 milioni di dollari e, oltre ai Patriot, potrebbe includere razzi offensivi a medio raggio. Finora, l’amministrazione Trump aveva inviato forniture belliche a Kiev solo in base alle precedenti autorizzazioni date da Biden. La Presidential Drawdown Authority consente al presidente di attingere dalle scorte di armi per aiutare gli alleati in caso di emergenza.

Per esercitare pressione sulla Russia Trump è pronto a usare anche sanzioni secondarie. Entro fine mese verrà votato un disegno di legge bipartisan, sponsorizzato dal senatore repubblicano Lindsey Graham e dal collega democratico Richard Blumenthal, che prevede dazi del 500% sulle merci importate da Paesi che continuano ad acquistare petrolio, gas, uranio e altre merci russe, colpendo nazioni come Cina e India, che rappresentano circa il 70% del commercio energetico russo e finanziano gran parte del suo sforzo bellico. Un provvedimento molto temuto da Mosca perché rischia di minare l’appoggio dei suoi principali alleati. Trump ha preteso una modifica per firmare la legge, ossia riservare solo al presidente, e non al Congresso, la decisione se usarla o meno, restando così l’unico arbitro della partita.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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