(Teleborsa) – L’energia resta una delle voci di spesa più pesanti per famiglie e imprese italiane. Secondo Confartigianato, i prezzi al consumo di elettricità, gas e altri combustibili rilevati tra gennaio e luglio 2025 sono superiori del 49,8% rispetto alla media del 2021. Un dato quasi triplo rispetto all’inflazione complessiva accumulata nello stesso periodo, pari al 17%.
Lo scorso anno i settori a maggiore prevalenza di micro e piccole imprese hanno pagato l’elettricità 8 miliardi, con 1,6 miliardi di maggiori costi rispetto alla media europea. Secondo la confederazione a “gonfiare” il costo dell’elettricita’ delle piccole imprese e’ anche il prelievo fiscale e parafiscale in bolletta che in Italia’ piu’ che doppio (+117,4%) rispetto a quello medio dell’UE a 27. La rilevazione è presentata alla 21esima edizione dell’annuale convention ‘Energies and Transition Confartigianato High School’, organizzata da Confartigianato in collaborazione con i suoi Consorzi energia: Caem, CEnPI, Multienergia.
“Per ridurre l’impatto del caro-energia su imprese e famiglie – sottolinea il presidente di Confartigianato Marco Granelli – occorrono interventi su piu’ fronti: riduzione del carico fiscale in bolletta che penalizza soprattutto le piccole imprese, diversificazione delle fonti di approvvigionamento, sostegno convinto delle rinnovabili, investimenti per incentivare lo sviluppo dell’idrogeno come vettore energetico strategico, senza trascurare la ricerca sul ‘nucleare pulito’, puntando sulle opportunita’ offerte dalle innovazioni tecnologiche introdotte con i reattori di nuova generazione”.
Red/Sen