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Le tensioni in Medio Oriente spingono il prezzo dell’oro

(Teleborsa) – Continua a salire il prezzo dell’oro. In mattinata nuova impennata del lingotto che è salito fino a raggiungere i livellimassimi degli ultimi due mesi a 3.466 dollari l’oncia prima di assestarsi sopra i 3.400 dollari l’oncia (con guadagni superiori all’1,5% rispetto al prezzo di apertura).

La scia rialzista è stata sostenuta negli ultimi giorni dal clima di incertezza innescato dalle nuove tensioni in Medio Oriente, ultimo l’attacco di Israele all’Iran avvenuto la scorsa notte.

Sullo sfondo, inoltre, restano le aspettative su un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. Aspettative alimentate negli ultimi giorni anche dalla pressione crescente esercitata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump su Jerome Powell.

“L’acuirsi del rischio ha innescato una fuga verso la sicurezza sui mercati finanziari, favorendo la domanda di beni rifugio come l’oro. Tuttavia, un ulteriore rialzo del metallo prezioso è attualmente limitato dal rimbalzo del dollaro USA – ha fatto notare Ricardo Evangelista, Senior Analyst di ActivTrades –. Anche il biglietto verde ha beneficiato del calo della propensione al rischio, rimbalzando dal livello più basso dal 2022. In quanto bene rifugio, l’aumento della domanda di dollari ha limitato i guadagni dell’oro a causa della correlazione inversa dei prezzi tra i due”.

In una nota ha affermato di aspettarsi che il prezzo dell’oro possa raggiungere i 3.600 dollari entro la fine del prossimo anno.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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