(Teleborsa) – La Roadmap per la Difesa Ue prevede che gli Stati membri “colmino collettivamente” le loro carenze militari entro il 2030, istituiscano delle “coalizioni di capacità” in tutte le aree prioritarie già concordate e decidano quali saranno “i Paesi capofila e i paesi co-capofila e definiscano “i rispettivi piani di attuazione fino al 2030”.
Il tutto “entro il primo trimestre del 2026″. Lo apprende Ansa sottolineando che viene disposto che “almeno il 40% degli appalti nel settore della difesa” prendano la forma di “appalti congiunti entro la fine del 2027”.
Le iniziative saranno “aperte a tutti gli Stati membri che desiderano partecipare”, di carattere “trasversale” e implicano progressi in diversi settori di competenza e in settori che vanno “oltre la difesa tradizionale”.
La protezione delle infrastrutture critiche, la gestione delle frontiere e la sicurezza interna rivestiranno “particolare importanza”. Ma nessun approccio dall’alto. Saranno infatti gli Stati membri a decidere nonché a eventuali iniziative aggiuntive (ad esempio nel settore cibernetico, marittimo). “Saranno loro a guidare queste iniziative, concordando come ritengono opportuno gli obiettivi concreti, la distribuzione dei compiti, l’assegnazione dei fondi dei bilanci nazionali e il quadro più appropriato per realizzarli”.