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UniCredit aggiorna documento di offerta per BPM, rischio sanzioni da Golden power

(Teleborsa) – Con riferimento all’offerta pubblica di scambio (OPS) promossa sulla totalità delle azioni ordinarie di , ha pubblicato il supplemento al documento di registrazione, alla nota informativa e alla nota di sintesi approvati dalla Consob. Il supplemento al prospetto deve essere letto congiuntamente al documento di registrazione, alla nota informativa e alla nota di sintesi, costituendone parte integrante, sottolinea la banca guidata da Andrea Orcel. L’offerente ha anche pubblicato il supplemento al documento di offerta approvato dalla Consob. Anche il supplemento al documento di offerta deve essere letto congiuntamente al documento di offerta, costituendone parte integrante.

Nei documenti, UniCredit fa il punto su quanto successo negli ultimi mesi. L’autorizzazione Antitrust ricevuta è subordinata all’attuazione di misure correttive volte a risolvere le preoccupazioni concorrenziali sollevate dalla Commissione europea. A tal fine è prevista la cessione ad uno o più operatori qualificati di un ramo d’azienda costituito da 209 filiali di Banco BPM.

Come già emerso, il 18 aprile 2025 UniCredit ha ricevuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il decreto Golden Power, che prevede una serie di prescrizioni. Il Decreto Golden Power ha imposto le seguenti condizioni: non ridurre per un periodo di cinque anni il rapporto impieghi/depositi praticato da Banco BPM e UniCredit in Italia, con l’obiettivo di incrementare gli impieghi a favore delle famiglie e delle PMI nazionali; non ridurre il livello dell’attuale portafoglio di project finance di Banco BPM e UniCredit in Italia; per un periodo di almeno 5 anni: a) non ridurre l’attuale peso degli investimenti di Anima Holding in titoli emessi da soggetti italiani e b) sostenere lo sviluppo della società; cessare ogni attività in Russia (inclusa la raccolta di fondi, l’erogazione di prestiti, il collocamento di fondi e i prestiti transfrontalieri) entro nove mesi dalla data del decreto.

Il 26 maggio 2025, UniCredit ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio al fine di ottenere l’annullamento del Decreto Golden Power. Nello stesso ricorso, UniCredit ha inoltre richiesto una misura cautelare volta alla sospensione del Decreto Golden Power. All’udienza del 4 giugno 2025, UniCredit ha rinunciato alla misura cautelare, anche al fine di ottenere una decisione più rapida nel merito. L’udienza per la discussione del merito è fissata per il 9 luglio 2025.

L’interlocuzione con il MEF (in qualità di autorità competente per il monitoraggio delle condizioni del Decreto Golden Power) “è ancora in corso”, viene sottolineato.

In parallelo UniCredit “mantiene interazioni con le rilevanti autorità“, incluse quelle incaricate del monitoraggio delle prescrizioni contenute nel sopracitato Decreto Golden Power al fine di ottenere una revisione delle prescrizioni e una maggior chiarezza circa la portata di tali prescrizioni e si riserva di assumere ogni decisione al riguardo.

Qualora il Decreto Golden Power rimanesse invariato e assumendo che UniCredit rinunci alla relativa condizione su altre autorizzazioni, che le altre condizioni siano soddisfatte o rinunciate e l’Offerta pertanto si completasse, in ogni caso sussiste il rischio che la poca chiarezza circa la portata e l’interpretazione delle prescrizioni contenute nel Decreto Golden Power possa condurre le autorità competenti, in sede di futuro monitoraggio, a comminare una sanzione amministrativa per la violazione di tali prescrizioni. In particolare, l’articolo 2 del D.L. 15 marzo 2012, n. 21 e successive modificazioni prevede una sanzione amministrativa pecuniaria fino al doppio del valore dell’operazione, e comunque non inferiore all’1% del fatturato dell’ultimo esercizio. Inoltre, in caso di violazione delle prescrizioni, sono sospesi i diritti di voto e sono nulle le delibere adottate in violazione delle prescrizioni. A titolo di riferimento, al 31 marzo 2025 il patrimonio netto di Gruppo di UniCredit e Banco BPM era pari rispettivamente a circa 65,3 miliardi e circa 14,9 miliardi di euro.

UniCredit ricorda che le prescrizioni contenute nel Decreto Golden Power hanno natura e parametri diversi dagli impegni resi vincolanti dalla Commissione europea in data 19 giugno 2025, i quali sono coerenti con i parametri normalmente applicati dalla Commissione nella valutazione degli aspetti antitrust delle operazioni di M&A. In linea di principio, gli impegni antitrust non dovrebbero incidere sull’attuazione delle prescrizioni Golden Power, ma le incertezze in merito all’ambito di applicazione e all’interpretazione delle prescrizioni Golden Power “non consentono di giungere a una valutazione conclusiva in merito”.

UniCredit ha preso atto del fatto che la Commissione europea ha richiesto una serie di chiarimenti al Governo italiano in relazione al Decreto Golden Power e al suo fondamento giuridico (che potrebbe, tra l’altro, violare le libertà garantite dal Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea e la competenza esclusiva della Commissione europea ad esaminare le operazioni). Di conseguenza, il nulla osta antitrust rilasciato dalla Commissione europea fa espressamente salva qualsiasi valutazione del Decreto Golden Power.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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