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Consiglio Ue: intesa sul 18esimo pacchetto di sanzioni alla Russia

(Teleborsa) – Il Consiglio Ue Affari generali ha adottato il 18esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, che include nuove e significative misure in ambito energetico, finanziario e commerciale. “Ora stringiamo il nodo alla Russia prendendo di mira le entrate energetiche, le esportazioni, l’elusione e la flotta ombra. Sotto la presidenza danese, l’Ue ha adottato il suo 18esimo pacchetto di sanzioni che aumenterà la pressione sulla Russia”, ha annunciato su X il ministro degli Affari esteri danese Lars Lokke Rasmussen.

Come emerso al termine del Coreper viene introdotto un nuovo meccanismo dinamico di Oil Price Cap che fisserà il prezzo del 15% in meno rispetto al prezzo medio di mercato del greggio russo: il prezzo sarà ridotto da 60 centesimi di dollaro Usa a circa 47,6 dollari al barile.

Il 18esimo pacchetto di sanzioni Ue introduce poi un nuovo divieto di transazione relativo a Nord Stream 1 e 2 e prevede l’aggiunta di 105 nuove navi della cosiddetta flotta ombra sanzionata. L’attuale limitazione sul sistema di transazioni bancarie Swift viene trasformato in un divieto totale, e l’elenco degli istituti bancari viene quasi raddoppiato inserendo altre 22 banche russe. Si limita poi ulteriormente l’accesso della Russia alle tecnologie a duplice uso/avanzate.

Previsto un divieto di importazione di prodotti petroliferi raffinati ottenuti da petrolio greggio russo ottenuto in qualsiasi Paese terzo (ad eccezione di Norvegia, Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Svizzera). Questo mira a colmare una scappatoia che consente alla Russia esportazioni indirette di petrolio greggio utilizzato per scopi di raffinazione. È quindi previsto un divieto di transazione sul fondo russo per gli investimenti diretti, sui suoi investimenti e sugli istituti finanziari che li sostengono, per limitare ulteriormente l’accesso russo ai mercati finanziari globali e alla valuta estera.

Tra le 26 nuove entità incluse nell’elenco di sanzioni figurano anche undici entità che sono paesi terzi diversi dalla Russia (7 in Cina, di cui 3 a Hong Kong, e 4 in Turchia).


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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