(Teleborsa) – Trascorso l’ultimatum di Donald Trump senza esito alcuno, la coalizione dei Volenterosi della UE tornerà a riunirsi nella giornata di giovedì per discutere di Ucraina e del piano di pace, con la certezza che “Putin continua a dimostrare di non volere la pace”. La riunione sarà in forma mista, alcuni in presenza, altri da remoto, sotto la presidenza di Emmanuel Macron e Keir Starmer e con la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Secondo quanto riferito dalla presidente della UE Ursula von der Leyen al Financial Times, c’è un piano “piuttosto preciso” ed articolato per il riarmo e per le garanzie di sicurezza da offrire all’Ucraina. Un Piano che però non piace a tutti i leader europei: il cancelliere tedesco Fredrich Merz si è espresso a sfavore dell’invio di truppe in Ucraina ed il suo Ministro della Difesa Boris Pistorius ha precisato che von der Leyen “non ha voce in capitolo per parlare di truppe”, mentre il Governo Meloni in Italia continua a ribadire che non invierà militari sul campo.
Frattanto, l’UE sta ultimando la sua roadmap per la difesa ed il sostegno a Kiev, che fa perno sull’utilizzo dei fondi SAFE e sugli asset russi congelati. Allo studio anche la finalizzazione del diciannovesimo pacchetto di sanzioni. Von der Leyen ha spiegato che sono 19 i Paesi che hanno chiesto l’attivazione dei fondi SAFE per lo sviluppo di progetti legati alla difesa, ma Bruxelles punta alla creazione di una difesa comune entro la fine dell’anno.
“Entro la fine dell’anno o l’inizio del prossimo confido nel primo progetto comune”, ha affermato la Presidente UE, preannunciando che al vertice europeo di ottobre presenterà la roadmap per l’implementazione del piano di difesa battezzato Readiness 2030. La presentazione della roadmap è stata sollecitata dal Consiglio europeo, ma i tempi non sembrano ancora maturi per una vera e propria difesa comune, essendo il tema ancora divisivo in ambito europeo.