(Teleborsa) – Il FTSE MIB, il principale indice di benchmark dei mercati azionari italiani, ha chiuso la giornata odierna con un rialzo dell’1,24% a 44.438,88 punti, toccando un massimo intraday di 44.450,16 punti. Grazie a questo rialzo, ha superato il picco di 44.364 punti di maggio 2007, recuperando quindi tutte le perdite innescate dalla crisi finanziaria globale e riportandosi sui massimi da febbraio 2001.
L’indice FTSE MIB rappresenta la componente large cap dell’indice FTSE Italia All-Share. Coprendo circa l’80% della capitalizzazione di mercato nazionale, misura la performance delle 40 azioni italiane più liquide e capitalizzate e mira a replicare le ponderazioni settoriali generali del mercato azionario italiano.
Il FTSE MIB, l’ultimo grande indice europeo ha recuperare i ribassi creati dalla crisi finanziaria del 2007, ha sovra-performato l’indice Stoxx Europe 600 quest’anno: +30% vs +13,7%. Ha fatto anche meglio di DAX (+21%), FTSE 100 (+21%), CAC 40 (+10,5%) e AEX (+10,5%), mentre segue l’IBEX 35% (+41,3%).
I titoli che compongono il FTSE MIB sono ponderati in base al flottante per garantire che solo le opportunità di investimento siano incluse negli indici e il peso dei singoli titoli costituenti non può superare il 15% per evitare un’eccessiva concentrazione. Secondo dati FTSE Russell al 31 ottobre, le banche pesano il 39% sull’indice, le utilities il 15%, l’automotive il 10%, beni e servizi industriali il 9% ed energia l’8%.
Le performance migliori da inizio 2025 sono quelle (+101%), (+97,3%), (+92,6%), (+89,8%), (+85,1%). Le performance peggiori da inizio anno sono quelle di (-41,7%), (-39,6%), (-26,3%), (-23,1%) e (-15,1%). Bene anche i pesi massimi (+72,9%), (+51,4%) ed (+30%). La quarta società per capitalizzazione, , spicca invece con un ribasso dell’11,7%.
Il FTSE MIB ha chiuso il 2024 con un rialzo del 12,6%, il 2023 con un aumento del 28% e il 2022 con un calo del 13,3%.

