(Teleborsa) – Nel 2018 le emigrazioni sono state 157 mila, in aumento dell’1,2% sul 2017. Di queste, quasi 3 su 4 riguardano emigrati italiani (117 mila persone) e risultano in aumento del’1,9%, portando il totale degli italiani trasferiti all’estero negli ultimi 10 anni a 816 mila.
Il Regno Unito continua ad accogliere la maggioranza degli italiani emigrati all’estero (21 mila), seguono Germania (18 mila), Francia (circa 14 mila), Svizzera (quasi 10 mila) e Spagna (7 mila). L’identikit degli emigrati conferma che si tratta di una “fuga di cervelli”: considerando il livello di istruzione posseduto al momento della partenza, più della metà dei cittadini italiani che si sono trasferiti all’estero (53%) è in possesso di un titolo di studio medio-alto (circa 33 mila diplomati e 29 mila laureati).
Le immigrazioni nel 2018 sono state invece 332 mila, per la prima volta in calo rispetto all’anno precedente (-3,2%), dopo i costanti incrementi registrati tra 2014 e 2017. Più di 5 su 6 riguardano cittadini stranieri (286 mila persone pari all’86% del totale) e risultano in calo del 5,2%. L’andamento dei flussi migratori in ingresso nell’ultimo decennio per macro-aree di provenienza evidenzia un calo generale delle immigrazioni per tutti i paesi esteri, ma soprattutto per gli immigrati provenienti dal continente africano (-17%).
Quanto alla mobilità interna al Paese, si sono registrati 1 milione 358 mila trasferimenti (+1,8%). Circa 117 mila sono i trasferimenti di residenza dal Mezzogiorno al Centro-Nord. Nel 2018, Sicilia e Campania perdono oltre 8.500 residenti italiani laureati di 25 anni e più per trasferimenti verso altre regioni.