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Fondo di Garanzia Pmi, tutti gli aumenti e le novità del decreto “Cura Italia”

Una crisi gravissima, persino peggiore di quella che travolse in mondo nel 2008 dopo il crollo della Lehman Brothers. In una fase di contrazione economica come questa, in cui l’Italia rischia, come il resto del mondo, la recessione, il Governo Conte scende in campo con un’iniezione di liquidità e aiuti a imprese e famiglie.

Attraverso il decreto “Cura Italia” ha destinato 4,8 miliardi, con un effetto volano per circa 350 miliardi, per assicurare la necessaria liquidità alle famiglie e alle imprese. Vengono fissate diverse agevolazioni fiscali e nuove scadenze. Ma non solo. Un aiuto importante arriva a sostegno del Fondi di Garanzia per le Pmi.

Come viene potenziato il Fondo di Garanzia per le Pmi

Tra le diverse misure previste, viene stabilito il potenziamento per 1 miliardo del Fondo Centrale di Garanzia per le Pmi, anche per la rinegoziazione dei prestiti esistenti. Sommando i finanziamenti in essere e quelli nuovi, l’obiettivo è consentire garanzie per oltre 100 miliardi complessivi di finanziamento alle imprese da parte del Fondo Centrale di Garanzia.

Le modifiche principali riguardano innanzitutto la gratuità della garanzia del Fondo, con la sospensione dell’obbligo di versamento delle commissioni previste per l’accesso al Fondo stesso, nonché l’ammissibilità alla garanzia di operazioni di rinegoziazione del debito. Ok anche all’allungamento automatico della garanzia in caso di moratoria o sospensione del finanziamento per l’emergenza Coronavirus.

Per chi è in difficoltà

Il Governo ha anche approvato la previsione, per le operazioni di importo fino a 100mila euro, di procedure di valutazione per l’accesso al Fondo ristrette ai soli profili economico-finanziari, al fine di ammettere alla garanzia anche imprese che registrano tensioni col sistema finanziario in ragione della crisi connessa all’epidemia.

Inoltre, sono state decise l’estensione del limite per la concessione della garanzia da 2,5 milioni a 5 milioni di finanziamento e l’estensione a soggetti privati della facoltà di contribuire a incrementare la dotazione del Fondo Pmi, oggi riconosciuta a banche, Regioni e altri enti e organismi pubblici, con l’intervento di Cdp e di Sace.

Ammessi anche gli autonomi

Infine, via alla facilitazione per l’erogazione di garanzie per finanziamenti a lavoratori autonomi, liberi professionisti e imprenditori individuali e all’estensione dell’impiego delle risorse del Fondo.


Fonte: https://quifinanza.it/pmi/feed/

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