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    rino petino, ricavi semestrali balzano a 14,4 milioni di euro. Ridotta la perdita

    (Teleborsa) – rino petino, società pugliese quotata su Euronext Growth Milan e attiva nei settori wholesale e retail della moda e dell’abbigliamento sportivo, ha registrato un fatturato consolidato al 30 giugno 2025 pari a 14,4 milioni di euro, registrando un incremento del 73,3% rispetto al 30 giugno 2024 (8,3 milioni). L’EBITDA risulta pari a 0,8 milioni di euro, rispetto a 0,3 milioni al primo semestre 2024, registrando quindi un aumento del 182,9%; cresce anche l’incidenza dell’EBITDA Margin, calcolato sul valore della produzione, che si è attestato al 5,1% per il periodo chiuso al 30 giugno 2025, rispetto al dato al 30 giugno 2024, pari a 2,9%.L’EBIT al 30 giugno 2025 è di -0,04 milioni di euro, in miglioramento dell’83,6% rispetto al 30 giugno 2024 -0,26 milioni), nonostante l’aumento degli ammortamenti pari a 0,3 milioni dovuto agli investimenti effettuati per i nuovi punti vendita. Il risultato netto è pari a -0,55 milioni di euro, in miglioramento rispetto a -0,74 milioni al 30 giugno 2024 (+26,3%).Al 30 giugno 2025 l’Indebitamento finanziario netto è pari a 2,5 milioni di euro (debito netto) e registra un incremento rispetto al 31 dicembre 2024 (1 milione, debito netto), riflettendo la riduzione della liquidità per effetto della dinamica del circolante, dei pagamenti relativi al processo di quotazione e degli anticipi/leasing legati all’apertura e ristrutturazione dei due punti vendita che sono stati aperti a luglio del 2025.”Sono orgoglioso di ricoprire questo ruolo per una società che, per la prima volta, presenta in Borsa i risultati della chiusura semestrale, mentre continuiamo a perseguire la nostra mission di ampliamento delle business units, espansione del portafoglio marchi e potenziale estensione dei territori presidiati – ha commentato l’AD Francesco Petino – Credo che i risultati conseguiti non debbano essere visti solo in termini numerici, perché raccontano innanzitutto il valore della struttura organizzativa della società e il suo potenziale di scalabilità. Il mio personale impegno è quello di investire tempo per consolidare le partnership esistenti, progettare uno sviluppo sostenibile e ricercare eventuali nuove opportunità di crescita”.”La multicanalità del business e la solida collaborazione con una rete di partner e brand internazionali ci consente di leggere in maniera ampia e approfondita il mercato e perseguire l’obiettivo di migliorare la customer experience, valorizzando le sinergie interne – ha aggiunto – Le ultime analisi di mercato confermano che i segmenti in cui operiamo sono quelli con la market share più ampia e che, nell’ambito degli stessi, i nostri brand partner si differenziano da un punto di vista sia qualitativo che quantitativo”. LEGGI TUTTO

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    Fed, Musalem: aperto a ulteriori tagli, ma procedere con cautela

    (Teleborsa) – Il presidente della Federal Reserve di St. Louis, Alberto Musalem, si è dichiarato aperto a ulteriori tagli dei tassi di interesse, ma la Fed deve essere cauta e mantenere i tassi sufficientemente alti da continuare a contrastare un’inflazione che rimane circa un punto percentuale al di sopra dell’obiettivo del 2% della banca centrale. “La politica monetaria è ora a metà strada tra un livello moderatamente restrittivo e uno neutrale”, ha dichiarato Musalem alla Washington University di St. Louis. “Sono aperto a potenziali riduzioni future dei tassi di interesse. Credo che dobbiamo procedere con cautela, perché il margine di tempo tra ora e il momento in cui la politica diventerà eccessivamente accomodante è limitato” LEGGI TUTTO

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    Fed, Williams: taglio dei tassi mira a sostenere il mercato del lavoro

    (Teleborsa) – Il presidente della Federal Reserve Bank di New York, John Williams, ha dichiarato lunedì che i segnali emergenti di debolezza nel mercato del lavoro lo hanno spinto a sostenere il taglio dei tassi di interesse durante l’ultima riunione della banca centrale, del 16 e 17 settembre, nella quale l’istituto ha abbassato il suo intervallo di tassi obiettivo di un quarto di punto percentuale, portandolo tra il 4% e il 4,25%.”Aveva senso abbassare leggermente i tassi di interesse” ed “eliminare un po’ la restrizione”, per contribuire a sostenere il mercato del lavoro, pur mantenendo una certa pressione al ribasso sui livelli di inflazione ancora elevati, ha affermato Williams durante un’apparizione a Rochester, New York.(Foto: @ Shutterstock) LEGGI TUTTO

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    Vistra amplia impianto a gas del Texas occidentale per soddisfare crescente domanda di energia

    (Teleborsa) – Vistra prevede di ampliare una centrale elettrica a gas naturale nel Bacino Permiano per soddisfare la crescente domanda di elettricità da parte di abitazioni, aziende e piattaforme petrolifere in Texas.Il produttore di energia indipendente ha raggiunto la decisione finale di investimento per aggiungere due unità con una capacità totale di 860 megawatt al sito, che attualmente genera 325 megawatt.L’azienda ha aggiunto oltre 1.000 megawatt di capacità di generazione in Texas tra il 2020 e il 2023 e l’ampliamento del Bacino Permiano fa parte del suo impegno per aumentare la capacità di altri 2.000 megawatt entro il 2028.Una volta completati questi progetti, Vistra avrà investito quasi 2 miliardi di dollari per aggiungere circa 3.100 MW di nuova capacità di generazione in Texas dal 2020. LEGGI TUTTO

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    Rai Way, prorogato di 6 mesi memorandum su aggregazione con Ei Towers

    (Teleborsa) – Rai, F2i e MFE – MediaForEurope (azioni A, azioni B) hanno prorogato di 6 mesi il MoU su una possibile aggregazione tra Rai Way ed EI Towers. Lo si legge in una nota. “Con riguardo al Memorandum of Understanding non vincolante, relativo ad una eventuale aggregazione tra Rai Way ed EI Towers, sottoscritto in data 19 dicembre 2024 da parte di Rai, F2i e Mfe – MediaForEurope – si legge -, si rende noto che, in data odierna, le parti hanno stipulato un accordo modificativo, per effetto del quale il relativo termine di esclusiva – in scadenza il 30 settembre 2025 – è stato prorogato di 6 mesi e, ugualmente, sono stati prorogati tutti gli altri termini per il compimento di atti o attività non ancora compiute o completate previste dal MoU”. LEGGI TUTTO

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    AstraZeneca, pianifica la quotazione completa negli Stati Uniti

    (Teleborsa) – AstraZeneca prevede di armonizzare la propria struttura di quotazione azionaria per offrire una quotazione globale a investitori globali di un’azienda globale.Ciò richiede l’aggiornamento quotazione statunitense di AstraZeneca tramite la quotazione diretta delle azioni ordinarie di AstraZeneca sul NYSE, in sostituzione dell’attuale quotazione statunitense degli ADR di AstraZeneca sul Nasdaq. A seguito dell’implementazione della Struttura di Quotazione Armonizzata, gli azionisti potranno negoziare i propri interessi nelle azioni ordinarie di AstraZeneca sulla Borsa di Londra (LSE), sul Nasdaq di Stoccolma (STO) e sul New York Stock Exchange (NYSE).Michel Demaré, Presidente di AstraZeneca, ha dichiarato: “Oggi abbiamo presentato la nostra proposta di struttura di quotazione armonizzata, che supporterà la nostra strategia a lungo termine per una crescita sostenibile, pur mantenendo la sede centrale nel Regno Unito e quotando a Londra, Stoccolma e New York. L’implementazione di una struttura di quotazione globale ci consentirà di raggiungere un mix più ampio di investitori globali e renderà ancora più interessante per tutti i nostri azionisti l’opportunità di partecipare all’entusiasmante futuro di AstraZeneca”.Gli Stati Uniti, osserva la società, vantano i mercati più grandi e liquidi al mondo per capitalizzazione e il più ampio bacino di aziende biofarmaceutiche innovative e investitori. Il Cda è determinato a garantire che il Gruppo AstraZeneca abbia la flessibilità necessaria per accedere al più ampio bacino di capitali disponibile, anche negli Stati Uniti.La Struttura di Quotazione Armonizzata non modificherà l’attuale status di AstraZeneca come società quotata, con sede legale e residente fiscale nel Regno Unito, che continuerà a essere inclusa nell’indice FTSE 100 e nell’indice OMX Stockholm 30. La Società rimarrà vincolata dai principi e dagli standard di governance applicabili nel Regno Unito. LEGGI TUTTO

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    Automotive, Urso: dossier strategico, neutralità tecnologica non rinviabile

    (Teleborsa) – Italia, Francia e Germania chiedono assieme alla Commissione europea “di agire e di farlo ora, per ridare fiducia e stabilità al sistema industriale europeo, a partire dalle industrie strategiche come la siderurgia e la chimica e, sul fronte dell’auto, di avanzare senza indugi su neutralità tecnologica, flessibilità e preferenza europea”. Lo afferma il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso dopo un trilaterale con i suoi omologhi dei due Paesi durante il Consiglio europeo sulla competitività. “L’industria europea non può più attendere. Servono certezze, subito, in primis per le imprese energivore e quelle del settore automotive – afferma Urso su X – che stanno oggi affrontando le sfide più complesse. Su questo ho trovato piena intesa con il ministro degli Affari Economici ed Energia della Germania, Katherina Reiche, e con il ministro dell’Industria e dell’Energia della Francia, Marc Ferracci, nel corso dell’incontro trilaterale avuto a Bruxelles, a margine del Consiglio Competitività”Sul dossier auto l’Italia ha posto fin dall’inizio, con forza e coerenza, la necessità di rivedere le regole del Grean deal. Da tre anni chiediamo all’Europa di agire, dall’inizio della legislatura. Un anno fa con un ‘non paper’ abbiamo chiesto di rimuovere l’ostacolo delle super-multe e di anticipare la revisione del regolamento CO2 a questo trimestre: entrambi obiettivi raggiunti. Ora però non è più tempo di discussioni o di rinvii: bisogna decidere subito e farlo con chiarezza”.Richiamando la centralità della filiera, Urso ha evidenziato che “il dossier delle auto è un dossier strategico perché l’industria automobilistica è la prima industria europea”, ricordando come il settore rappresenti un pilastro dell’economia, da cui dipendono milioni di posti di lavoro. Ha poi ribadito la necessità di un approccio pragmatico che dia risposte puntuali per auto, veicoli leggeri, pesanti e flotte aziendali. Urso ha quindi sottolineato che il futuro dell’auto europea passa da neutralità tecnologica e flessibilità: “Non possiamo passare dalla dipendenza energetica dalla Russia a una dipendenza tecnologica con altri paesi. Occorre garantire che le batterie elettriche siano prodotte in Europa, con tecnologia sotto il nostro controllo per assicurare la resilienza del nostro continente e difendere la libertà di impresa rispetto alle minacce che incombono”, ha affermato Urso. Numerosi gli interventi nel corso del Consiglio Competitività di oggi a sostegno delle posizioni italiane sull’industria dell’auto, “a dimostrazione dell’urgenza di decisioni rapide e concrete e della centralità di un approccio europeo fondato su neutralità tecnologica, flessibilità e autonomia strategica”.Sui dazi – “In molti comparti del made in Italy, in quelli dell’eccellenza, della qualità, il 15% non è insormontabile anche a fronte del fatto che, in molti casi, i nostri concorrenti diretti sul mercato americano hanno dazi molto più elevati di quelli che, eventualmente, noi dovremmo pagare e superare”. “Sono importanti – ha spiegato il Ministro – gli aspetti successivi a questo accordo di principio che la Commissione sta ancora concordando con gli Stati Uniti. Pensiamo all’esenzione che riguardano alcuni settori con parti importanti dalle nostre esportazioni. Solo alla fine di questo percorso potremo dare un giudizio completo”. Secondo Urso, ora occorre “resistere sul mercato americano e, nel contempo, cogliere le nuove opportunità che vi sono nei mercati in crescita e aperti e per i quali abbiamo chiesto alla Commissione di finalizzare, come è accaduto col Mercosur e recentemente con l’Indonesia, altri accordi di libero scambio che possono consentire alle nostre imprese di cogliere a pieno le nuove opportunità. Peraltro noi sappiamo che il nostro sistema imprenditoriale è capace di farlo”.”Finalmente prevale la ragione sulla necessità di revisionare in maniera radicale le regole del Green Deal e di farlo subito. Non c’è più tempo da perdere di fronte al collasso dell’industria dell’auto europea”. LEGGI TUTTO

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    CIR, buyback per oltre 300 mila euro

    (Teleborsa) – CIR, nell’ambito del piano di acquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato, dal 22 al 26 settembre 2025, complessivamente 479.072 azioni al prezzo unitario medio di 0,6462 euro, per un controvalore pari a 309.589,10 euro.Al 29 settembre, CIR possiede un totale di 45.213.333 azioni proprie, pari al 4,94% del capitale sociale. Le società controllate non possiedono azioni della Società.In Borsa, oggi, controllato progresso per la Holding finanziaria, che chiude in salita dello 0,92%. LEGGI TUTTO