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    Extended Reality, Polimi: “In Italia, dal 2020 ad oggi, realizzati progetti da 500 aziende”

    (Teleborsa) – Il 2024 è stato un anno di fermento per le tecnologie di Extended Reality. Sono stati lanciati 17 nuovi dispositivi (9 visori e 8 smart glasses) con prestazioni sempre più elevate, che portano a 82 il numero dei device sul mercato. Sono nati nuovi sistemi operativi dedicati che favoriranno lo sviluppo di un ecosistema di sviluppatori e si è assistito a una progressiva integrazione dell’Intelligenza Artificiale in ambito sia hardware sia software. Si stanno costruendo le basi dell’Industrial Metaverse attraverso Digital Twin di nuova generazione, ossia repliche digitali di oggetti, processi o ambienti reali per interagire in un ambiente immersivo. Si consolidano le piattaforme (oggi si contano 135 mondi virtuali pubblici e 122 Metaverse as a service Platform – Maas) e si sta cominciando a discutere di interoperabilità tra le più grandi, come Fortnite, Roblox e Minecraft. Sono però ancora poche le soluzioni adottate delle aziende nel nostro paese, dove il mercato dell’Extended Reality è ancora agli inizi, seppur la tecnologia sia disponibile da diversi anni, soprattutto a causa di una conoscenza ridotta delle potenzialità. Sono i principali risultati della ricerca dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverse del Politecnico di Milano, presentata oggi durante il convegno “AI, Digital Twin e nuovi device trasformano le esperienze immersive”.Dal 2020 ad oggi, quasi 500 imprese in Italia hanno avviato almeno un progetto XR, per un totale di 611 progetti realizzati. Di questi, 123 sono stati avviati nel 2024, segnando un calo del 9% rispetto al 2023, in particolare per una riduzione degli investimenti nei settori retail, finance e automotive a causa della minor attenzione mediatica su questi temi. Nel B2c, le principali applicazioni nell’ultimo anno sono state nel turismo, nella sanità e nell’ambito education, anche se il retail rimane il secondo settore per numerosità complessiva. Nel B2b le soluzioni sono sviluppate soprattutto in ambito manufatturiero, ma c’è crescente interesse nella sanità e nelle utility.I principali obiettivi per cui le aziende sviluppano progetti con tecnologie XR sono rafforzare l’immagine e il posizionamento dell’azienda e arricchire i servizi offerti nel B2c, sperimentare soluzioni innovative e ridurre tempistiche e costi nel B2b/B2. In generale, l’87% delle grandi aziende dichiara di aver raggiunto in toto o in buona parte i benefici attesi. Tuttavia, la maggior parte delle grandi aziende (63%) ancora non conosce a sufficienza le tecnologie di Extended Reality: è questo il principale limite al loro sviluppo.”Il 2024 e l’inizio del 2025 sono stati un periodo importante per l’evoluzione delle tecnologie di Extended Reality, in particolare grazie agli investimenti da parte di Big Tech e grandi realtà specializzate – spiega Marta Valsecchi, direttrice dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverse –. Nonostante gli importanti progressi tecnologici, in Italia i progetti sviluppati dalle aziende sono ancora pochi e il mercato fatica a decollare. Le ragioni sono principalmente due: la conoscenza ridotta di queste tecnologie da parte delle grandi imprese e alcuni aspetti dell’offerta ancora non pienamente rispondenti alle necessità delle aziende più evolute, come la richiesta di device più ergonomici e user-friendly”.”Le imprese che hanno sviluppato progetti hanno conseguito risultati tangibili, a conferma che già oggi queste tecnologie offrono importanti opportunità in molteplici ambiti (dalla formazione al supporto alla forza lavoro sul campo, dalla prototipazione all’offerta di esperienze immersive in luoghi fisici e tanto altro ancora) – afferma Claudio Conti, ricercatore Senior dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverso –. Inoltre, a tendere, la loro evoluzione potrebbe rivoluzionare diversi settori, come l’entertainment, il turismo, la sanità e il mondo industriale, garantendo nuovi servizi applicativi e nuovi modelli di lavoro e collaborazione. Inoltre, potrebbe aprire le porte a un web3D immersivo e a nuove esperienze fisico-digitali. Proprio per questo, secondo i principali report di technology foresight, l’XR segue l’intelligenza artificiale tra i trend digitali maggiormente di impatto nei prossimi 5-10 anni”.L’Extended Reality in Italia. In Italia si contano 611 progetti di Extended Reality a partire dal 2020, di cui 377 in ambito B2c (ossia rivolti ai consumatori finali) e 234 in ambito B2b/B2e (a supporto di aziende clienti, processi interni e dipendenti). Nel B2c nel 2024 sono stati realizzati 78 nuovi progetti (-10% rispetto al 2023). A livello settoriale il turismo (24%) e il retail (24%) si confermano ai primi posti, ma continuano a crescere iniziative nell’education (12%) e nella sanità (7%). Alcuni esempi di nuove iniziative sono: progetti XR per la teleriabilitazione dei pazienti, la terapia del dolore o l’assistenza e l’utilizzo di gemelli digitali per le lezioni in aula. Nel B2b/B2e i nuovi progetti nel 2024 sono 45 (in calo dell’8%). Complessivamente manifatturiero (28%), sanità (16%) e utility (11%) sono i settori più attivi: i primi con progetti focalizzati prevalentemente sul supporto alla forza lavoro, mentre nel settore utility è frequente l’utilizzo dell’XR per il training degli operatori. Seguono training & consulting (10%), retail (6%), Pa (5%). La riduzione del numero di progetti tra il 2023 e il 2024 è legata ad alcuni settori specifici, come retail e automotive. In generale, inoltre, emerge che nel B2b sono ormai chiari alcuni casi d’uso concreti e con benefici tangibili, mentre nel B2c nella gran parte dei casi le iniziative sono ancora estemporanee e sperimentali, anche a livello internazionale.Gli hardware. Ad oggi si contano 82 dispositivi XR sul mercato, di cui 17 lanciati nel 2024: si tratta di 9 visori per la realtà virtuale o mista e 8 smart glasses per la realtà aumentata. Nel 2025 sono attesi oltre 20 nuovi dispositivi. La maggior parte delle aziende ha un unico modello sul mercato, aggiornato periodicamente: quasi la metà è stata lanciata da aziende specializzate in XR (come Pico o Vuzix), il 38% da aziende di elettronica (come Lenovo, Epson). Le Big Tech come Apple o Meta hanno solo il 13% dei device in commercio, ma detengono le quote maggiori in termini di volumi di vendita a livello globale (oltre il 75%). I nuovi dispositivi XR hanno prestazioni significativamente più elevate dei modelli precedenti. Vision Pro di Apple, Quest 3S di Meta, gli Smart glasses di Meta e Ray-Ban e, in prospettiva, il Project Moohan di Google e Samsung sono tutti supportati da chipset sempre più avanzati e ottimizzati per l’XR. Tutti i nuovi dispositivi hanno risoluzione più alta del display, maggiore potenza di calcolo, utilizzo di eye e hand tracking e ottimizzazione del passthrough (la tecnologia che consente di visualizzare l’ambiente reale attraverso le telecamere del visore, sovrapponendo elementi digitali). Attualmente solo pochi device supportano l’AI nativamente (appena 3 tra quelli lanciati negli ultimi anni), ma il trend è in forte crescita: tra i dispositivi annunciati al Consumer Electronics Show 2025, ben 7 su 9 la includono di serie.Le piattaforme XR. Un ruolo importante è giocato dalle piattaforme XR, sia mondi virtuali pubblici, come Roblox e Fortnite, sia Metaverse as a Service – MAAS, come Nvidia Omniverse. Nel corso del 2024 i mondi pubblici raggiungono le 135 unità (+5 rispetto al 2023) e le MAAS arrivano a quota 122 (+3 rispetto all’anno precedente). Parallelamente, però, si consolidano le iniziative esistenti: nell’ultimo anno 43 mondi virtuali sono usciti dalla fase di developing/testing e nessuna piattaforma ha cessato l’attività. Inoltre, le piattaforme più grandi hanno incrementato il numero di utenti attivi. Un aspetto fondamentale per il futuro è l’interoperabilità tra le diverse piattaforme. In questa direzione si sta muovendo Epic Games che ha annunciato la volontà di rendere interoperabile la propria piattaforma (Fortnite) con gli altri due mondi virtuali più conosciuti e utilizzati (Minecraft e Roblox) e creare un ecosistema in cui i giocatori possano muoversi liberamente, mantenendo coerenza e continuità nelle loro esperienze. Un altro trend riguarda l’integrazione dell’intelligenza artificiale che aprirà nuove possibilità nella generazione di mondi virtuali sempre più interattivi. Ne è un esempio Genie 2 di Google che permette di generare ambienti di gaming 3D con semplici input visivi o testuali, riducendo i tempi di sviluppo.Digital Twin e AI. “Un trend emergente che si interseca con l’XR è l’evoluzione verso i Digital Twin di nuova generazione, repliche digitali di oggetti, processi o ambienti reali con cui gli utenti possono interagire in un ambiente immersivo e che possono essere connesse al mondo fisico attraverso l’IoT e potenziate tramite l’AI, ad esempio per la realizzazione di simulazioni dinamiche e complesse – spiega Riccardo Mangiaracina, responsabile scientifico dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverse –. Si stanno, dunque, delineando le basi per l’Industrial Metaverse, in cui l’integrazione e la connessione fisico-digitale consentiranno lo sviluppo di applicazioni evolute di monitoraggio, progettazione, prototipazione e formazione con risparmi di costi e tempi”. Gli ambiti di applicazione dei Digital Twin di nuova generazione sono molteplici. Nel Retail, la creazione di gemelli digitali dei punti vendita per migliorare il layout e analizzare i flussi dei clienti (come fatto, ad esempio, da Walmart); nella PA, la creazione di repliche virtuali delle città per simulare il traffico e migliorare la viabilità (es. città di Singapore); nell’industria, la riproduzione di stabilimenti e la simulazione delle linee di produzione per testare modifiche nelle catene di montaggio senza fermare la produzione reale (es. Gruppo Renault).L’intelligenza artificiale sta spingendo l’innovazione nei servizi. In particolare, si sta assistendo all’integrazione dell’AI negli strumenti per la creazione di contenuti. Questo avviene sia per i content creator più esperti, che hanno la possibilità di automatizzare diverse fasi del processo creativo, come ad esempio la generazione di scenari o l’animazione di personaggi, sia per quelli inesperti che, grazie a strumenti come il Text-to-Space, hanno la possibilità di creare contenuti complessi. LEGGI TUTTO

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    Generali, Donnet: con UniCredit collaborazioni in est Europa, potrebbero estendersi

    (Teleborsa) – L’assemblea del 24 aprile di Generali, colosso italiano delle assicurazioni e dell’asset management, “non è un referendum su Natixis, ma un voto per decidere se Generali resta una public company oppure passa sotto il controllo di soggetti privati senza che questi paghino un premio agli altri azionisti”. Lo ha affermato il CEO Philippe Donnet in un’intervista al Corriere della Sera.A una domanda se peserà sul voto il “nodo” Natixis, ha replicato: “L’accordo con la banca francese Bpce, proprietaria di Natixis, non ha un impatto su questo piano. Sono in corso le consultazioni con i sindacati francesi che si concluderanno a fine maggio, poi partirà il processo autorizzativo con le autorità italiane”. A un’obiezione al fatto che Generali poteva stringere un accordo nell’asset management con una realtà italiana, ha detto che “non ci sono opportunità paragonabili in Italia” e che “all’epoca della cessione di Pioneer, abbiamo guardato il dossier ma il CdA ha valutato di non andare avanti. Era il 2016, non c’erano ancora le condizioni, la strategia sull’asset management era agli esordi”.In merito alla quota di UniCredit nel capitale, Donnet ha detto: “Unicredit ha definito l’investimento come puramente finanziario. È una conferma che sono convinti della bontà del nostro nuovo piano e questo ci fa piacere. Le tre più grandi istituzioni finanziarie in Italia sono guidate da manager indipendenti e di grande professionalità, riconosciuti dal mercato, e che parlano la stessa lingua. Con Orcel ci siamo parlati. Esistono delle collaborazioni sul fronte assicurativo nell’est Europa, dove siamo già partner, ma il discorso potrebbe estendersi anche su altre aree”. LEGGI TUTTO

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    BP, presidente Helge Lund annuncia intenzione di dimettersi

    (Teleborsa) – Il board di BP, colosso energetico britannico, ha avviato un processo di successione per selezionare un nuovo presidente, dopo che Helge Lund ha informato il consiglio della sua intenzione di dimettersi a tempo debito. Il processo di successione è guidato da Dame Amanda Blanc, nella sua veste di Senior Independent Director, con il supporto del consiglio più ampio.Si prevede che il candidato vincente entri a far parte del consiglio e collabori con Helge per garantire una transizione ordinata prima di assumere il ruolo di presidente, a quel punto Helge si dimetterà dal consiglio, molto probabilmente nel corso del 2026.”Dopo aver fondamentalmente ripristinato la nostra strategia, l’attenzione di BP ora è rivolta a realizzare la strategia al ritmo giusto, migliorando le prestazioni e aumentando il valore per gli azionisti – ha detto Helge – Ora è il momento giusto per avviare il processo per trovare il mio successore e consentire un passaggio di consegne ordinato e senza intoppi. Il consiglio e io ci impegniamo a supportare Murray e il suo team e a supervisionare il raggiungimento da parte di bp dei suoi obiettivi strategici e finanziari come stabilito nel nostro recente Capital Markets Update”. LEGGI TUTTO

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    Germania, ordini industria piatti a febbraio: sotto le attese

    (Teleborsa) – Sono risultati invariati gli ordinativi all’industria in Germania nel mese di febbraio 2025. Secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica Destatis, si è registrato un incremento degli ordinativi dello 0% su base mensile, che segue il -5,5% del mese precedente.Le attese degli analisti erano per una salita pari al 3,4%. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente gli ordinativi risultano in calo dello 0,2% dopo +0,1% precedente.Nel dettaglio, gli ordini domestici sono scesi dell’1,2%, mentre quelli esteri hanno registrato una salita dello 0,8% (quelli dall’Eurozona sono diminuiti del 3% e quelli dai Paesi terzi sono saliti del 3,4%). LEGGI TUTTO

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    Dazi, Trump: “Turbolenze si calmeranno. Entreranno 6-7 trilioni di dollari in USA”

    (Teleborsa) – Nessun passo indietro dal Presidente americano Donald Trump, che difende la sua politica protezionistica, definendola un investimento per il Paese, nonostante il crollo dei mercati finanziari di tutto il mondo, Wall Street compresa. Trump si dice anche felice che i tassi d’interesse stanno scendendo e convinto che la turbolenza economica si placherà. E apre alla possibilità di accordi, solo se saranno convenienti per gli Stati Uniti.”Mi piace quando un paziente viene operato, ed è una cosa importante. Avevo detto che sarebbe stato esattamente così”, ha affermato Trump, in un brevissimo briefing con la stampa, appena sceso dall’Air Force One, diretto alla sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, per stare lontano dai riflettori che in questi giorni sono stati puntati sulla Casa Bianca. “Ci sono sei o sette trilioni di dollari che entrano nel nostro paese, e non abbiamo mai visto niente del genere”, ha aggiunto Trump, aggiungendo che i “mercati stanno per conoscere un boom” e “l’intero Paese sta per conoscere un boom”. “Sarà incredibile”, ha assicurato il leader statunitense, aggiungendo “quello di cui di cui la gente deve parlare è che stiamo investendo quasi settemila miliardi di dollari nel nostro Paese, e vedrete come andrà a finire. Il nostro Paese sta vivendo un boom”.”Tutto il mondo vuole vedere se c’è un modo per fare un accordo”, ha spiegato Trump, che aggiunge “hanno approfittato di noi per molti, molti anni. Per molti anni siamo stati dalla parte sbagliata del campo”. Mentre era in viaggio, riferisce Bloomberg, Trump avrebbe aperto alla possibilità di un accordo in cambio di qualcosa di “fenomenale”. Alla domanda se stesse considerando di cedere Trump ha detto “dipende”. “Le tariffe ci danno un grande potere di negoziare”, ha affermato il leader statunitense, aggiungendo “ogni paese ci ha chiamato”. Trump ha riferito di aver avuto colloqui nel coso della giornata con diversi capi di governo e uomini d’affari. Tornando ai dazi, il Presidente ha detto che s inizierà con i chip, ma sta anche esaminando tariffe sui prodotti farmaceutici, che sono “una categoria a parte”. Poi, ha parlato della Cina, affermando che probabilmente Pechino cercherà di trovare un accordo sulla vendita delle attività americane di ByteDance e su TikTok. LEGGI TUTTO

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    illimity, lancio del business dei Certificates dal 2026: stock di 900 milioni nel 2028

    (Teleborsa) – illimity, gruppo bancario fondato da Corrado Passera e quotato su Euronext STAR Milan, spinge sul comparto dell’Investment Banking all’interno delle nuove Linee Guida Strategiche 2026-2028 in scenario stand-alone, cioè che non considera l’OPAS annunciata da Banca Ifis.Il comparto dell’Investment Banking si focalizzerà nel supportare le aziende in operazioni finanziarie complesse, come l’accesso ai mercati dei capitali, la gestione dei rischi finanziari e operazioni di cartolarizzazione sottoscritte nell’ambito di operazioni di finanziamento e ottimizzazione della struttura di capitale delle imprese clienti. Con riferimento a queste ultime illimity è ben posizionata per cogliere le opportunità di un mercato in forte crescita – che a fine 2024 contava crediti cartolarizzati per 132 miliardi di euro – grazie a elevate expertise interne e track record riconosciuti sul mercato.I crediti verso clientela sono previsti infatti in forte crescita a 1,5 miliardi di euro nel 2028 da 0,3 miliardi nel 2024 (CAGR 24-28 del 54%). La redditività del comparto sarà inoltre supportata dall’aumento di attività fee-based derivanti sia dalla maggiore azione di cross selling per operazioni di copertura del rischio tasso sui clienti corporate degli altri comparti di business, sia grazie ad un ampliamento delle fonti di ricavo commissionali anche tramite il business dei Certificates.Nell’ambito delle strategie volte a incrementare i ricavi del Gruppo, si prevede infatti il lancio del business dei Certificates a partire dal 2026. L’offerta di tali strumenti finanziari è in linea con le strategie di sviluppo e ampliamento della gamma prodotti offerta dalla Divisione Investment Banking, coerentemente con l’approccio seguito nel triennio 2022-2024 di scale-up progressivo del business e attraverso investimenti mirati a rafforzare il posizionamento sul mercato della Divisione stessa. Lo stock di Certificates emessi è atteso raggiungere un intorno di 900 milioni di euro nel 2028. LEGGI TUTTO

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    Alfonsino, firmato atto notarile per l’affitto del ramo d’azienda di Mylillo

    (Teleborsa) – Alfonsino, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel servizio di order&delivery nei centri italiani di piccole e medie dimensioni, ha proceduto alla stipula del contratto definitivo, con atto notarile, per l’affitto del ramo di azienda di Mylillo, società attiva nel settore del food delivery in Sicilia. In particolare, il contratto prevede l’affitto del ramo d’azienda di Mylillo composto da circa 110 contratti con ristoranti affiliati nei comuni di Messina e Milazzo. L’operazione mira a portare un potenziale incremento di ordini annui pari a circa 50.000, corrispondenti a circa il 15% del totale numero di ordini registrati da Alfonsino nel 2024. La società e Mylillo, contestualmente alla firma del contratto, hanno sottoscritto un contratto di opzione di acquisto e vendita avente ad oggetto il Ramo d’Azienda subordinatamente al verificarsi di terminate condizioni.Mylillo fondata nel 2019 e con sede legale a Messina, è una società che opera nel settore del food delivery ed è attualmente presente nella città di Messina e nei comuni di Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto e Siracusa. Il Ramo d’Azienda oggetto dell’operazione comprende in particolare: (i) la gestione dei rapporti dei ristoranti affiliati di Mylillo in Sicilia a Messina e Milazzo; (ii) la sottoscrizione di un contratto di consulenza di 3 anni tra Alfonsino e Gianluca Penna (Amministratore Unico di Mylillo), avente ad oggetto lo sviluppo del Ramo d’Azienda nelle aree di Messina e Milazzo. Restano esclusi dal Ramo d’Azienda ogni altro rapporto lavorativo e/o i rapporti con i Riders.In particolare, il contratto definitivo sottoscritto prevede: la corresponsione di un canone di affitto mensile pari al 4,5% del valore scontrinato dei ristoranti rientranti nel Ramo d’Azienda; durata massima di 36 mesi; un Contratto di Opzione di acquisito e vendita, rispettivamente per Alfonsino e Mylillo, che stabilisce un prezzo per il Ramo d’Azienda pari a 278.960 euro al netto dei canoni di affitto versati da Alfonsino a Mylillo sino all’esercizio dell’opzione. Il diritto di opzione sarà esercitabile a far data dalla fine del 36° mese dalla sottoscrizione del contratto e per un periodo di 2 mesi.”Siamo lieti di annunciare il perfezionamento dell’accordo con Mylillo, che segna un ulteriore passo nella nostra strategia di espansione – ha commentato l’AD Carmine Iodice – Questo accordo, che vale circa il 15% del numero di ordini registrati nel 2024, rappresenta un passo decisivo verso un rapido incremento del volume di ordini e contribuisce alla crescita complessiva dell’azienda”. LEGGI TUTTO

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    illimity, Passera: ripartiamo su posizioni patrimoniali e di liquidità molto solide

    (Teleborsa) – “Ci presentiamo con una illimity con un posizionamento chiaro, solida e con buone prospettive di sviluppo e redditività. In questi anni abbiamo continuato a sostenere l’economia reale, anche in un contesto in cui, a livello di sistema, il credito alle imprese era in contrazione: i nostri impieghi alle PMI sono passati da 500 milioni di euro nel 2019 a 3,3 miliardi di euro a fine 2024″. Lo ha affermato Corrado Passera, CEO e Fondatore di illimity, dopo che il CdA ha approvato le Linee Guida Strategiche 2026-2028 in scenario stand-alone.”Alcuni presupposti del piano iniziale sono venuti meno – dall’andamento dei tassi di mercato oggettivamente imprevedibile, alla molto minore attrattività del mondo NPE e alla visibile disaffezione dei mercati per talune tipologie di fintech (quali ad esempio le iniziative lendtech)”, ha aggiunto.”Abbiamo reagito concentrandoci nel credito e nei servizi di investment banking alle PMI dove abbiamo una competenza distintiva e il mercato ha un grande potenziale – ha spiegato Passera – Abbiamo interrotto l’attività di investimento in portafogli NPE: accettando un costo molto significativo e posticipando il raggiungimento della nostra massa critica target, e avviato un deciso intervento di efficientamento”.”Oggi ripartiamo su posizioni patrimoniali e di liquidità molto solide, su un portafoglio di partecipazioni di valore molto considerevole. Ci siamo dati una organizzazione più semplice e, soprattutto, abbiamo in azienda persone appassionate e di qualità non comuni, pronte alle nuove sfide”, ha concluso. LEGGI TUTTO