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    Perplexity, offerta da 34,5 miliardi di dollari per acquistare il browser Chrome da Google

    (Teleborsa) – La startup di intelligenza artificiale Perplexity ha fatto un’offerta per acquistare il browser Chrome di Google per 34,5 miliardi di dollari, con l’obiettivo di sfidare il dominio del gigante della tecnologia nel settore della ricerca web. Lo scrive il Wall Street Journal.L’offerta di Perplexity è significativamente superiore alla sua stessa valutazione, stimata in 18 miliardi di dollari. La società ha dichiarato al Wall Street Journal che diversi investitori, tra cui grandi fondi di venture capital, hanno accettato di sostenere integralmente l’operazione.Le stime del valore aziendale di Chrome variano notevolmente, ma quelle recenti si attestano tra i 20 e i 50 miliardi di dollari, scrive il quotidiano statunitense.Perplexity ha affermato che la sua offerta di acquisto di Chrome è “progettata per soddisfare un rimedio antitrust nel massimo interesse pubblico, affidando Chrome a un operatore capace e indipendente”. Il giudice distrettuale statunitense Amit Mehta sta valutando se costringere Google a vendere il browser per indebolire la sua presa sulla ricerca web. Lo scorso anno, Mehta ha stabilito che Google monopolizzava illegalmente il mercato della ricerca e si prevede che questo mese si pronuncerà su come ripristinare la concorrenza. LEGGI TUTTO

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    Piazza Affari maglia rosa d’Europa, spiccano STM e Stellantis

    (Teleborsa) – Chiusura in buon rialzo per Piazza Affari, che registra la migliore performance tra i listini europei, i quali migliorano nel pomeriggio in tandem con il buon andamento di Wall Street, in un clima che resta comunque di cautela per la liquidità ridotta per via del periodo vacanziero. Su fronte macroeconomico, il morale degli investitori tedeschi è sceso più del previsto ad agosto, secondo l’istituto di ricerca economica Zew, con un calo dell’indice del sentiment economico a 34,7 punti dai 52,7 punti di luglio. I prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati moderatamente a luglio, ma l’aumento dei costi dei beni a causa dei dazi d’importazione ha fatto sì che l’inflazione core registrasse il maggiore rialzo in sei mesi.Sul fronte commerciale, il presidente statunitense Donald Trump ha esteso per altri 90 giorni gli accordi commerciali con la Cina, stabilizzando i rapporti tra i due Paesi e garantendo ulteriore tempo per trovare un’intesa anche su altre questioni irrisolte.L’Euro / Dollaro USA mostra un timido guadagno, con un progresso dello 0,64%. Lieve aumento dell’oro, che sale a 3.353 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) in calo (-1,12%) si attesta su 63,24 dollari per barile.Sui livelli della vigilia lo spread, che si mantiene a +86 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,52%.Tra i mercati del Vecchio Continente fiacca Francoforte, che mostra un piccolo decremento dello 0,23%, incolore Londra, che non registra variazioni significative, rispetto alla seduta precedente, e ben comprata Parigi, che segna un forte rialzo dello 0,71%.A Piazza Affari, il FTSE MIB ha terminato la giornata con un aumento dello 0,85%, a 41.935 punti; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share termina la giornata in aumento dello 0,79%. Sulla parità il FTSE Italia Mid Cap (+0,09%); sulla stessa tendenza, senza direzione il FTSE Italia Star (+0,08%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo STMicroelectronics (+4,18%), Stellantis (+3,17%), Banca Popolare di Sondrio (+2,50%) e Buzzi (+2,41%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Campari, che ha terminato le contrattazioni a -1,00%. Discesa modesta per Recordati, che cede un piccolo -0,69%. Pensosa Amplifon, con un calo frazionale dello 0,66%. Tentenna Generali Assicurazioni, con un modesto ribasso dello 0,54%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Moltiply Group (+3,66%), BFF Bank (+2,59%), OVS (+2,45%) e Technoprobe (+2,39%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Reply, che ha terminato le contrattazioni a -3,54%. Scivola Comer Industries, con un netto svantaggio del 2,39%. In rosso Banca Generali, che evidenzia un deciso ribasso del 2,33%. Giornata fiacca per Carel Industries, che segna un calo dell’1,36%. LEGGI TUTTO

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    BPER Banca, JPMorgan ha una partecipazione potenziale del 6,7%

    (Teleborsa) – JPMorgan ha una partecipazione potenziale pari al 6,708% in BPER. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 4 agosto 2025.In particolare, la quota comprende un 2,208% in diritti di voto riferibili ad azioni, uno 0,287% di obbligazioni convertibili e Right to Recall senza data di scadenza e un 4,213% di Equity Swaps con date di scadenza comprese tra il 11/02/2026 ed il 30/05/2028; contratti a termine con scadenza il 22/01/2026.La percentuale è detenuta tramite le società controllate JP Morgan Securities PLC, JP Morgan Securities LLC e J.P. Morgan Markets Limited. LEGGI TUTTO

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    Gaza, Meloni a premier Arabia: “Subito cessate il fuco. Preoccupano decisioni Israele”

    (Teleborsa) – Gli ultimi sviluppi del conflitto a Gaza nonché i principali temi della collaborazione bilaterale sono stati i temi al centro della conversazione telefonica avvenuta oggi tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e il principe ereditario e primo ministro dell’Arabia Saudita, S.A.R. Mohamed bin Salman Al Saud.”Con riferimento alla situazione a Gaza, – fa sapere Palazzo Chigi in una nota – i due leader hanno espresso preoccupazione per le più recenti decisioni israeliane che appaiono andare verso un’ulteriore escalation militare, sottolineando l’opportunità di giungere, senza ulteriori ritardi, alla cessazione delle ostilità per porre fine alla drammatica situazione umanitaria della Striscia e avviare la ricostruzione di Gaza”. A Gaza – ha sottolineato Meloni – “il ruolo delle Nazioni arabe resta fondamentale”. Nel concordare che “solo un processo politico verso una soluzione dei due Stati potrà condurre ad una pace giusta e di lungo periodo”, Meloni – si legge nella nota – ha evidenziato, come già fatto ieri al presidente Abbas, “la necessità che Hamas rilasci immediatamente e incondizionatamente gli ostaggi e accetti di non poter avere un ruolo nel futuro della Striscia”. Il colloquio telefonico – evidenzia Palazzo Chigi – ha infine costituito “l’occasione per riaffermare la comune volontà di approfondire la collaborazione bilaterale in tutti gli ambiti di comune interesse, a partire dalla piena attuazione del partenariato strategico tra Roma e Riad lanciato in occasione della visita della presidente del Consiglio ad Al-Ula nello scorso gennaio”. LEGGI TUTTO

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    Ethiopian Airlines, prestito di 500 milioni di dollari da AfDB per nuovo mega aeroporto

    (Teleborsa) – Ethiopian Airlines Group (EAG) e la Banca Africana di Sviluppo (AfDB) hanno firmato una lettera di mandato che nomina la Banca come Initial Mandated Lead Arranger per il finanziamento del mega aeroporto di Ethiopian Airlines, un hub destinato a ridefinire la connettività aerea in tutta l’Africa.L’AfDB fornirà un prestito di 500 milioni di dollari e guiderà la mobilitazione dell’importo restante per finanziare lo sviluppo del nuovo aeroporto di Bishoftu, il progetto aeroportuale più ambizioso del continente fino ad oggi. Situato a 40 chilometri a sud di Addis Abeba, ad Abusera, il nuovo aeroporto greenfield avrà una capacità iniziale di 60 milioni di passeggeri all’anno, con possibilità di espansione fino a 110 milioni, diventando così il più grande aeroporto dell’Africa e uno dei principali hub a livello mondiale.”La firma di questa Lettera di Mandato segna un passo decisivo verso la realizzazione di un gateway panafricano di livello mondiale, in grado di favorire il commercio intra-africano, l’integrazione regionale, il turismo e la connettività globale”, ha detto il CEO di Ethiopian Airlines, Mesfin Tasew.Il mega aeroporto diventerà il futuro hub per tutto il traffico internazionale passeggeri e cargo, integrando l’Aeroporto Internazionale di Bole, che manterrà le sue operazioni nazionali. LEGGI TUTTO

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    Fed, Schmid: mantenere orientamento moderatamente restrittivo è appropriato al momento

    (Teleborsa) – “Attualmente, l’economia continua a mostrare un forte slancio. La produzione è rimbalzata in primavera dopo il calo di inizio anno, e anche i consumi, la spina dorsale dell’economia statunitense, hanno ripreso vigore. Parlando con i contatti commerciali del 10° distretto, ho percepito un crescente ottimismo, con l’attenuarsi di parte dell’incertezza e della preoccupazione per la politica commerciale, aumentate ad aprile. Nel complesso, mi aspetto che l’economia continui a mostrare una buona resilienza. I consumi continueranno a beneficiare della crescita del reddito disponibile, sostenuti sia dalla bassa disoccupazione che dai solidi aumenti salariali”. Lo ha detto il presidente della Federal Reserve Bank di Kansas City, Jeff Schmid, ad un evento a Oklahoma City.”Secondo la mia valutazione, la Fed è vicina a rispettare il suo mandato come non lo è stata da tempo – ha aggiunto – Il tasso di disoccupazione a luglio era del 4,2%, molto vicino a quello che molti analisti economici stimerebbero come il tasso di piena occupazione. Se è vero che la crescita delle retribuzioni è stata debole durante l’estate, un insieme più ampio di indicatori suggerisce un mercato del lavoro in equilibrio. Il tasso di disoccupazione rimane basso, la crescita salariale solida e il rapporto tra posti di lavoro vacanti segnalati e disoccupati disponibili è di circa uno a uno, un rapporto che suggerisce un mercato del lavoro prossimo all’equilibrio”.”Dall’altro lato del mandato, l’inflazione rimane troppo elevata – ha detto Schmid – Nei 12 mesi terminati a giugno, i prezzi sono aumentati del 2,6%, un ritmo superiore all’obiettivo di inflazione del 2% della Fed, ma di gran lunga inferiore al tasso di oltre il 7% registrato durante l’impennata dell’inflazione legata alla pandemia”.”La mia opinione, guidata dal doppio mandato, è che, con l’economia ancora in slancio, il crescente ottimismo delle imprese e l’inflazione ancora bloccata al di sopra del nostro obiettivo, mantenere un orientamento di politica monetaria moderatamente restrittivo sia appropriato per il momento”, ha sottolineato.”Il mio sostegno a un approccio paziente alla modifica del tasso di riferimento si basa su due argomentazioni interconnesse – ha detto Schmid – In primo luogo, sebbene la politica monetaria possa attualmente essere restrittiva, non lo è molto. In secondo luogo, date le recenti pressioni sui prezzi, un orientamento moderatamente restrittivo è esattamente ciò che vogliamo”. LEGGI TUTTO

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    Fed, Barkin: nebbia si sta diradando, ben posizionati per adeguare politica monetaria

    (Teleborsa) – “Negli ultimi mesi ho continuato a ripetere: “È davvero difficile guidare quando c’è nebbia”. In un contesto di elevata incertezza sulle implicazioni dei cambiamenti nelle politiche governative, le aziende si sono fermate. Ma la nebbia si sta diradando”. Lo ha affermato Thomas Barkin, presidente della Federal Reserve Bank of Richmond, in un evento a Chicago.”La legge fiscale è stata approvata. L’immigrazione netta è in calo. La deregolamentazione è in corso. Gli accordi tariffari sono in fase di definizione – ha spiegato – Il sentiment di imprese, consumatori e mercato ha iniziato a riprendersi. Riconosco che la visibilità potrebbe essere ancora difficile nel settore sanitario, mentre si elaborano le recenti modifiche ai finanziamenti governativi”.”Di recente, in un contesto di elevata incertezza, abbiamo assistito a un calo della spesa dei consumatori – ha sottolineato Barkin – Ma trovo conforto nelle dinamiche di fondo. La disoccupazione è bassa. I salari reali sono in aumento. Il valore degli asset è elevato. È difficile immaginare una contrazione sostenuta dei consumi in un contesto del genere. Quindi, cosa significa un consumatore solido, ma in difficoltà, nel contesto della strada che ci aspetta? Prevedo che il percorso sarà accidentato, ma sopportabile”.In merito alla politica monetaria, ha detto: “Avrete notato che, durante la nostra riunione di luglio, con il mercato del lavoro prossimo alla maggior parte delle stime di massima occupazione e un’inflazione superiore all’obiettivo, il FOMC ha continuato a mantenere il tasso a un livello moderatamente restrittivo. Potremmo assistere a pressioni sull’inflazione e potremmo anche assistere a pressioni sulla disoccupazione, ma l’equilibrio tra i due non è ancora chiaro. Con il continuo miglioramento della visibilità, siamo ben posizionati per adeguare la nostra politica monetaria secondo necessità”. LEGGI TUTTO

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    OPEC conferma crescita della domanda di petrolio per 2025, alza stime per 2026

    (Teleborsa) – L’Organizzazione dei Paesi Esportatori del Petrolio (OPEC) afferma che la crescita della domanda globale di petrolio per il 2025 è prevista a 1,3 milioni di barili al giorno su base annua, invariata rispetto alla valutazione del mese scorso. È quanto emerge dall’odierno Monthly Oil Market Report (MOMR), il documento mensile che analizza i trend di mercato.I dati effettivi inferiori alle attese per il primo trimestre del 2025 nelle regioni OCSE Asia-Pacifico e non OCSE sono stati in gran parte compensati da dati effettivi migliori del previsto nelle Americhe OCSE e in Europa OCSE. Per il secondo trimestre del 2025, lievi rettifiche al ribasso per le regioni OCSE Asia-Pacifico, Cina e India sono state compensate da rettifiche al rialzo per l’Europa OCSE e il Medio Oriente. Nel complesso, le previsioni di crescita della domanda globale di petrolio nel 2025 rimangono invariate rispetto alle valutazioni del mese scorso.Nell’OCSE, si prevede che la domanda di petrolio aumenterà di circa 0,1 mb/g su base annua nel 2025, principalmente grazie alle Americhe OCSE, mentre l’Europa OCSE dovrebbe crescere marginalmente su base annua e l’Asia-Pacifico dovrebbe registrare un leggero calo. Nei paesi non OCSE, si prevede che la domanda di petrolio crescerà di circa 1,2 mb/g su base annua, trainata principalmente da Altri Paesi dell’Asia, Cina e India.Le previsioni di crescita della domanda globale di petrolio nel 2026 sono riviste al rialzo di circa 0,1 mb/g su base annua, a 1,4 mb/g su base annua, sulla base delle attese migliori performance economiche nelle Americhe OCSE, in Europa OCSE, nonché in Medio Oriente e Africa. Si prevede che la crescita della domanda di petrolio nell’OCSE aumenterà di circa 0,2 mb/g su base annua, con le Americhe OCSE che dovrebbero guidare l’aumento. Nei paesi non-OCSE, si prevede un aumento della domanda di petrolio di 1,2 milioni di barili al giorno, trainato dagli altri Paesi asiatici, seguiti da India e Cina.L’OPEC prevede che l’economia globale manterrà la sua stabile traiettoria di crescita, supportata dal costante e forte slancio osservato nel primo semestre del 2025. Le previsioni di crescita economica globale per il 2025 sono state leggermente riviste al rialzo al 3,0%, mentre le previsioni per il 2026 rimangono stabili al 3,1%. Le previsioni di crescita economica degli Stati Uniti sono state leggermente riviste al rialzo all’1,8% per il 2025, ma rimangono al 2,1% per il 2026. Le previsioni di crescita economica del Giappone rimangono invariate all’1,0% per il 2025 e allo 0,9% per il 2026. Le previsioni di crescita economica dell’Eurozona sono state leggermente riviste al rialzo all’1,2% sia per il 2025 che per il 2026. Le previsioni di crescita economica della Cina sono state leggermente riviste al rialzo al 4,8% per il 2025, ma rimangono al 4,5% per il 2026. LEGGI TUTTO