More stories

  • in

    OPA Anima, adesioni oltre il 38,1%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria sulle azioni di Anima, gestore patrimoniale italiano quotato su Euronext Milan, promossa da Banco BPM, risulta che oggi 1 aprile 2025 sono state presentate 1.321.541 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 96.864.357, pari al 38,172% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 17 marzo 2025 e terminerà il 4 aprile 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Anima acquistate sul mercato nei giorni 3 e 4 aprile 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

  • in

    UE, multe a 15 produttori di auto per cartello su riciclo. Stellantis paga 75 milioni

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha multato 15 importanti produttori di automobili e l’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) per un totale di circa 458 milioni di euro per aver partecipato a un cartello di lunga durata riguardante il riciclo di veicoli fuori uso. Mercedes-Benz non è stata multata, in quanto ha rivelato il cartello alla Commissione nell’ambito del programma di clemenza. Tutte le aziende hanno ammesso il loro coinvolgimento nel cartello e hanno accettato di risolvere il caso.Un End-of-Life Vehicle (ELV) è un’auto che non è più idonea all’uso, a causa dell’età, dell’usura o dei danni. Questi veicoli vengono smontati e trattati per il riciclaggio, il recupero e lo smaltimento. L’indagine della Commissione ha rivelato che, per oltre 15 anni, 16 importanti case automobilistiche (tra cui Mercedes, che non è stata multata) e ACEA hanno stipulato accordi anticoncorrenziali e si sono impegnati in pratiche concordate relative al riciclaggio di veicoli fuori uso.Quattro aziende hanno collaborato con la Commissione nell’ambito del programma di clemenza: Mercedes-Benz ha ricevuto l’immunità totale per aver rivelato il cartello, evitando una multa di circa 35 milioni di euro; Stellantis (inclusa Opel), Mitsubishi e Ford hanno beneficiato di una riduzione della multa per la loro collaborazione.Le multe maggiori sono state quelle per Volkswagen (127,7 milioni di euro), Renault-Nissan (81,5 milioni), Stellantis (74,9 milioni), Ford (41,7 milioni), Toyota (23,6 milioni), Bmw (24,6 milioni) e Volvo (8,9 milioni). Honda, Mazda, Suzuki, Hyundai-Kia, Jaguar-Land Rover-Tata e General Motors hanno ricevuto sanzioni di importo inferiore, mentre Acea, in qualità di facilitatore dell’intesa, è stata multata per 500 mila euro. “Oggi abbiamo intrapreso azioni decise contro le aziende che hanno cospirato per impedire la concorrenza sul riciclo – ha commentato Teresa Ribera, Vicepresidente esecutivo per la transizione pulita, giusta e competitiva – Queste case automobilistiche si sono coordinate per oltre 15 anni per evitare di pagare per i servizi di riciclo, concordando di non competere tra loro nella pubblicità della misura in cui le loro auto potevano essere riciclate e concordando di non rivelare i materiali riciclati utilizzati nelle loro nuove auto. Non tollereremo cartelli di alcun tipo, compresi quelli che sopprimono la consapevolezza dei clienti e la domanda di prodotti più rispettosi dell’ambiente. Il riciclo di alta qualità in settori chiave come l’automotive sarà fondamentale per soddisfare i nostri obiettivi di economia circolare, non solo per ridurre sprechi ed emissioni, ma anche per ridurre le dipendenze, abbassare i costi di produzione e creare un modello industriale più sostenibile e competitivo in Europa”. LEGGI TUTTO

  • in

    Borse europee in recupero alla vigilia del Liberation Day con inflazione in calo

    (Teleborsa) – Rimbalzo delle Borse europee, Piazza Affari compresa, nonostante la continua incertezza sui dazi. Domani l’amministrazione statunitense dovrebbe alzare il velo sui dazi reciproci sui beni provenienti da praticamente tutti i paesi esteri. Sempre domani, diventeranno effettive le tariffe su acciaio, alluminio e settore Auto.Intanto, gli investitori sono stati confortati dal dato dell’inflazione di marzo nell’eurozona. A marzo il CPI flash headline ha segnato variazioni di +0,6% m/m e di +2,2% a/a (come da attese e rispetto a +2,3% precedente), mentre quello core ha registrato +2,4% a/a (rispetto a +2,5% previsto e +2,6% precedente). Sempre sul fronte macro, in Italia a febbraio il tasso di disoccupazione è sceso al 5,9% (dal 6,2% precedente), raggiungendo il livello più basso da aprile 2007.L’Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,08. Sostanzialmente stabile l’oro, che continua la sessione sui livelli della vigilia a quota 3.121,1 dollari l’oncia. Seduta sulla parità per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che si attesta a 71,53 dollari per barile.Lieve calo dello spread, che scende a +107 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,73%.Tra i listini europei effervescente Francoforte, con un progresso dell’1,70%, sostanzialmente tonico Londra, che registra una plusvalenza dello 0,61%, e andamento positivo per Parigi, che avanza di un discreto +1,1%.Segno più in chiusura per il listino italiano, con il FTSE MIB in aumento dell’1,33%; sulla stessa linea, giornata di guadagni per il FTSE Italia All-Share, che termina la giornata a 40.774 punti. In frazionale progresso il FTSE Italia Mid Cap (+0,3%); come pure, in rialzo il FTSE Italia Star (+1,02%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Unipol (+2,85%), Telecom Italia (+2,80%), Leonardo (+2,70%) e Ferrari (+2,42%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Pirelli, che ha chiuso a -1,35%. Tentenna Saipem, con un modesto ribasso dell’1,21%. Giornata fiacca per Italgas, che segna un calo dello 0,90%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Alerion Clean Power (+5,92%), Danieli (+3,88%), ENAV (+3,84%) e Banco di Desio e della Brianza (+3,52%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Maire, che ha chiuso a -4,99%. Piccola perdita per SOL, che scambia con un -1,34%. Tentenna Webuild, che cede l’1,33%. Sostanzialmente debole Ferragamo, che registra una flessione dell’1,21%. LEGGI TUTTO

  • in

    INPS: nuova Classificazione delle Attività Economiche ATECO 2025

    (Teleborsa) – Da oggi, primo aprile, l’iscrizione delle aziende con dipendenti è effettuata con l’indicazione della nuova classificazione ATECO 2025, predisposta dall’Istat. Per le iscrizioni antecedenti a tale data sarà necessario continuare a indicare il codice Ateco 2007. È quanto fa sapere l’INPS in una nota sottolineando “l’importanza di controllare che ci sia coerenza tra la descrizione del codice ATECO 2025 indicato e l’inquadramento automatizzato generato dalla procedura di iscrizione dei datori di lavoro, rispetto all’attività economica effettivamente svolta”.”Questa nuova classificazione – prosegue l’Istituto – rappresenta un importante aggiornamento, volto a rappresentare in maniera più adeguata i cambiamenti in atto nella realtà economica nazionale e a garantire una lettura uniforme del tessuto produttivo da parte di tutti gli operatori economici”.Per i dettagli l’INPS rinvia alla Circolare n. 71 del 31.03.2025, oltre che alle indicazioni visualizzabili accedendo al menzionato servizio iscrizioni. LEGGI TUTTO

  • in

    TXT e-Solutions completa acquisto di IT Values per 15 milioni di euro

    (Teleborsa) – TXT e-Solutions, azienda italiana di informatica quotata su Euronext STAR Milan, ha perfezionato l’acquisizione del 100% del capitale di IT Values, software boutique specializzata nello sviluppo e nella vendita di solu-zioni per l’innovazione digitale nell’ambito dell’efficientamento dei processi della pub-blica amministrazione e, più in generale, del mercato enterprise.I ricavi attesi di IT Values per il 2025 sono pari a circa 6 milioni di euro, con EBITDA atteso superiore a 3 milioni di euro (EBITDA margin atteso superiore al 50%).Alla data del closing, IT Values vanta oltre 3,5 milioni di euro di backlog ordini che insieme alle sinergie commerciali attese con l’integrazione di IT Values nell’ecosistema TXT faranno da leva alla crescita accelerata del business di IT Values nel 2025 e nel triennio successivo. TXT consoliderà i risultati di IT Values a partire dal 1° aprile 2025 all’interno della sua divisione Smart Solutions.Il corrispettivo pagato per l’acquisto del 100% di IT Values, al netto degli earn-out, del claw-back e della PFN che sarà regolata in denaro, è stato di 15 milioni di euro, di cui 12 milioni di euro (80%) pagati in denaro e 3 milioni di euro (20%) mediante corresponsione di azioni TXT e-solutions S.p.A., cedute al prezzo corrispondente alla quotazione media delle azioni dei 30 giorni lavorativi precedenti la data del closing, pari a 37,10 euro. LEGGI TUTTO

  • in

    Alkemy, Intesa consiglia di consegnare azioni per non restare con titolo non quotato

    (Teleborsa) – Gli analisti di Intesa Sanpaoloconsigliano ai piccoli azionisti di Alkemy, società operante nella digital transformation e quotata su Euronext STAR Milan, di consegnare le loro azioni, in vista del delisting da Piazza Affari.A seguito dell’acquisizione di un’ulteriore quota pari al 24,79% del capitale sociale di Alkemy, Retex, unitamente alle persone che agiscono di concerto con essa, ha superato la soglia del 90%. Retex procederà pertanto all’acquisto delle restanti azioni Alkemy da ciascun azionista che lo desiderasse.Il corrispettivo sarà determinato dalla CONSOB sulla base del più elevato tra: a) il prezzo più elevato pagato da Retex e/o dalle persone che agiscono di concerto nei 12 mesi precedenti la data di perfezionamento dell’acquisto; e b) il prezzo medio ponderato di mercato delle azioni Alkemy nei 6 mesi precedenti la data di perfezionamento dell’acquisto.”In conseguenza di quanto sopra, le azioni Alkemy saranno revocate dalla quotazione e saranno ritirate dalle negoziazioni su Euronext Milan – si legge nella ricerca – Dato il rischio di detenere strumenti finanziari non negoziati su un mercato regolamentato, suggeriamo di effettuare l’offerta delle azioni”. LEGGI TUTTO

  • in

    Aeroporto di Bologna, Intesa alza target price e conferma Hold

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha incrementato a 9,0 euro per azione (dai precedenti 8,0 euro) il target price su Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, società quotata su Euronext STAR Milan che gestisce lo scalo aeroportuale bolognese, confermando la raccomandazione “Hold” sul titolo.Gli analisti scrivono Aeroporto di Bologna ha recentemente riportato risultati 2024 molto migliori e ha fornito una prospettiva più favorevole su traffico, redditività e deployment del capex.Intesa Sanpaolo ha aggiornato le stime FY25/26 aumentando l’EPS di quest’anno e del prossimo anno del 24% in media, riflettendo una maggiore crescita del traffico e incentivi/pax inferiori. Ha anche aumentato significativamente le previsioni DPS, ipotizzando una politica di dividendi più generosa con un payout ratio all’80%. LEGGI TUTTO

  • in

    Salute, Ipercolesterolemia: SIC E SIBioC presentano nuovo sistema di refertazione

    (Teleborsa) – Un cambio di paradigma nel sistema di refertazione dei profili lipidici, cruciali per identificare l’ipercolesterolemia, fattore causale della cardiopatia ischemica che in Italia colpisce circa 5 milioni di persone. A segnare un punto di svolta è il documento congiunto presentato oggi dalla Società Italiana di Cardiologia (SIC) e dalla Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica – Medicina di Laboratorio (SIBioC), in occasione della conferenza stampa “Il ruolo strategico dei laboratori nella prevenzione cardiovascolare”, tenutasi oggi al Senato su iniziativa di Elena Murelli, promotrice dell’Intergruppo parlamentare per le malattie cardio, cerebro e vascolari e componente della Commissione Affari sociali, Sanità, Lavoro e Previdenza Sociale, in collaborazione con Meridiano Cardio, la piattaforma di TEHA Group focalizzata sulle malattie cardiovascolari. L’iniziativa rientra nelle attività di Meridiano Cardio, la piattaforma di TEHA Group – società di The European House Ambrosetti – sulle patologie cardiovascolari, sostenuta dal contributo non condizionante di Sanofi e Amgen.Gli ultimi dati dell’Italian Health Examination Survey indicano una prevalenza di ipercolesterolemia superiore al 25% – maggiore nelle donne rispetto agli uomini –, mentre la percentuale di individui che dichiara di essere ipercolesterolemico è pari al 18,3% secondo i dati dell’Osservatorio Passi, evidenziando una limitata consapevolezza del fenomeno. Quasi 1 italiano su 2 non ritiene il colesterolo LDL dannoso per la salute e 1 italiano su 3 ritiene che il rischio di mortalità legato all’ipercolesterolemia debba preoccupare solo chi ha problemi cardiaci pregressi.A questo dato va aggiunto che i pazienti ipercolesterolemici rientrano di default tra i soggetti caratterizzati da un livello di rischio cardiometabolico medio-alto che secondo una recente analisi di TEHA rappresentano il 50,1% della popolazione in età l avorativa (40-69 anni). L’ipercolesterolemia è una patologia rilevante anche da un punto di vista economico, generando sul SSN costi sanitari diretti per circa 1,14 miliardi di euro.”L’ipercolesterolemia rappresenta un problema sanitario di grande rilevanza, con conseguenze gravi sulla salute pubblica. Il colesterolo alto, infatti, – spiega Murelli – favorisce la formazione di placche aterosclerotiche, aumentando il rischio di infarto miocardico, ictus e malattie delle arterie periferiche. Migliorare la refertazione e rendere più chiaro il quadro di rischio cardiovascolare per ogni paziente significa non solo intervenire tempestivamente, ma anche ridurre il numero di eventi cardiovascolari, con benefici per la salute e per la sostenibilità del SSN. Si stima che il peso dei trattamenti delle malattie cardiovascolari legate all’ipercolesterolemia sia pari a 1,14 miliardi di euro all’anno, tra ricoveri ospedalieri, farmaci e interventi chirurgici. Affrontare l’ipercolesterolemia in modo efficace significa quindi ridurre il peso delle malattie cardiovascolari, migliorare la salute pubblica e rendere il sistema sanitario più sostenibile”.”Una recente analisi di TEHA – sottolinea Rossana Bubbico, senior consultant dell’Area Healthcare di TEHA Group e Project Coordinator di Meridiano Cardio – ha rivelato che un italiano su 2 in età lavorativa presenta un rischio medio-alto di incorrere in un rischio cardiovascolare maggiore, come ictus o infarto nei prossimi 10 anni. I pazienti con ipercolesterolemia, riconosciuta quale fattore causale della cardiopatia ischemica, sono senza dubbio tra questi. La prevenzione primaria e la diagnosi precoce, l’avvio tempestivo al trattamento e la prevenzione secondaria, sono elementi essenziali per garantire a questi pazienti la migliore presa in carico possibile, contribuendo a ridurre il burden socio-economico di questa patologia che riguarda più di 1 italiano su 4″.”La terapia ospedaliera dell’infarto acuto – afferma Ciro Indolfi, presidente della Federazione Italiana di Cardiologia – FIC – è oggi efficace ed ottimale mentre, purtroppo, più del 50% dei pazienti, in modo imprevisto ed imprevedibile con infarto STEMI muore, prima di arrivare in ospedale. Pertanto, un significativo aumento della vita può essere ottenuto riducendo i fattori di rischio. Tra questi, è ormai confermato che livelli elevati di colesterolo LDL hanno un ruolo causale nell’infarto miocardico acuto, una delle principali cause di morte in Italia. Ridurre il colesterolo LDL significa ridurre il rischio di eventi cardiovascolari. Per questo è fondamentale rafforzare la prevenzione, promuovendo campagne di screening capaci di identificare precocemente le persone a rischio medio-alto e avviarle tempestivamente a un trattamento. Allo stesso tempo, è essenziale sfruttare al meglio le numerose opzioni farmacologiche oggi disponibili per abbassare i livelli di colesterolo, promuovendo l’aderenza terapeutica tra i pazienti”.”Occorre far capire ai cittadini e ai pazienti – dichiara Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società Italiana di Cardiologia – SIC – che non esiste un valore di colesterolo LDL che vada bene per tutti: il livello target dipende dal profilo di rischio cardiovascolare di ciascun paziente: più alto è il rischio, più basso dovrà essere il valore da raggiungere per ridurre la probabilità di eventi cardiovascolari. Per questo motivo è sbagliato che molti referti di analisi riportano ancora valori di riferimento basati sulla media della popolazione, senza considerare il rischio cardiovascolare del singolo paziente, quando invece è fondamentale adottare un approccio personalizzato, basato sulle caratteristiche cliniche di ogni individuo. In questo contesto nasce anche il documento congiunto SIC-SIBioC che presentiamo oggi e che contiene una proposta di adeguamento del sistema di refertazione”. “Il Documento congiunto tra la Società Italiana di Cardiologia e la Società Italiana di Biochimica Clinica – Medicina di Laboratorio – rileva Marcello Ciaccio, presidente Società Italiana Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica – Medicina di Laboratorio – SIBioC – rappresenta un passo fondamentale verso una refertazione di laboratorio accurata, efficace e clinicamente utile. Il documento sottolinea l’importanza di una stretta integrazione tra Medicina di Laboratorio e Medicina Clinica per garantire che i risultati degli esami di laboratorio non siano solo dati numerici, ma strumenti interpretativi contestualizzati nella realtà clinica del Cittadino/Paziente. Il ruolo dei Laboratorio Clinici ha, infatti, subito un’importante evoluzione passando da semplici erogatori di analisi a partner attivi nei processi decisionali, guidando il Clinico in tutte le fasi del percorso diagnostico terapeutico assistenziale, dalla prevenzione, alla diagnosi, alla prognosi ed al trattamento. Il Protocollo, inoltre, pone attenzione alla qualità dell’intero processo diagnostico, dalla fase preanalitica alla refertazione, evidenziando il valore strategico della collaborazione e della formazione condivisa come elementi centrali per una Medicina Personalizzata di Precisione e Preventiva”.Gestione dell’ipercolesterolemia: ancora lontani da un controllo ottimale della patologiaGestire in modo efficace i livelli di colesterolo LDL non è solo una questione di salute, ma anche di sostenibilità economica. Ogni anno, il costo dell’assistenza per un paziente con ipercolesterolemia non controllata varia tra 4.200 e 5mila euro, mentre per chi raggiunge i livelli terapeutici raccomandati si aggira intorno ai 2.900 euro. Circa il 60% di questa spesa è legato ai ricoveri per complicanze ed eventi cardiovascolari evitabili. Inoltre, gli eventi successivi al primo risultano ancora più onerosi (+7,1%), principalmente a causa delle ri-ospedalizzazioni. In aggiunta, con riferimento ai pazienti in prevenzione secondaria – che hanno già subito un evento cardiovascolare, più dell’80% dei pazienti ancora non raggiunge il target di colesterolo LDL (inferiore a 55mg/dL) previsto dalle più recenti linee guida EAS/ESC. L’aderenza alle terapie ipolipemizzanti rimane un nodo critico: solo il 44% dei pazienti segue correttamente il trattamento, con una tendenza decrescente con l’età. Eppure, una maggiore aderenza si traduce in una riduzione fino al 38% dei costi complessivi, grazie alla prevenzione di eventi cardiovascolari maggiori come ictus e infarto.Non esiste un livello di colesterolo LDL target uguale per tuttiSecondo le più recenti evidenze scientifiche, una riduzione anche modesta dei livelli di colesterolo LDL, ottenuta attraverso una diagnosi tempestiva e un trattamento mirato, può tradursi in una significativa riduzione del rischio di infarto miocardico e morte cardiovascolare. Il problema attuale, spesso sottovalutato, è che molti referti riportano ancora “valori di riferimento” standardizzati sulla media della popolazione, e non i “valori decisionali” legati al rischio cardiovascolare individuale. Questo approccio può risultare fuorviante: un valore “nella norma” per il laboratorio può essere, in realtà, critico per un paziente ad alto rischio. In alcuni casi, ciò ha portato alla sospensione inappropriata di terapie ipolipemizzanti o alla sottovalutazione di condizioni gravi come l’ipercolesterolemia familiare.L’urgenza di un adeguamento del sistema in una logica di cooperazioneIn questo contesto SIC e SIBioC propongono un nuovo approccio in linea con le nuove linee guida europee (ESC/EAS) per adeguare il sistema di refertazione e fornire al clinico e al paziente un quadro chiaro, leggibile e integrato dei valori lipidici. Il Documento congiunto SIC–SIBioC propone una refertazione integrata con: la segnalazione automatica di valori critici (come C-LDL > 190 mg/dL o trigliceridi > 890 mg/dL) quali quelli indicativi di ipercolesterolemia familiare o rischio di pancreatite; l’introduzione di parametri aggiuntivi (colesterolo non-HDL, remnants, Lp(a), Apo B) per una valutazione più fine del rischio, in linea con le nuove raccomandazioni scientifiche; l’integrazione nei referti dei valori target di colesterolo LDL specifici per ciascuna categoria di rischio cardiovascolare; la possibilità di effettuare il profilo lipidico senza digiuno, facilitando così l’accesso agli esami con screening diffusi anche in contesti non ospedalieri LEGGI TUTTO