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    Olidata, Giordano Viglietti nuovo CFO e Investor Relator

    (Teleborsa) – Olidata, società quotata su Euronext Milan e system integrator nel settore dei servizi digitali, ha comunicato che Angelo Trementozzi, CFO, Investor Relator e Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari ha terminato i suoi incarichi a far data dal 19 settembre 2025, essendo gli stessi pervenuti a scadenza e già in stato di proroga tacita (contrattualmente scaduti al 31 maggio 2025). Trementozzi non risulta titolare di azioni della società.Il CdA ha nominato un nuovo Chief Financial Officer (CFO), con decorrenza immediata e scadenza al 30 settembre 2026, nella persona di Giordano Viglietti. Al medesimo soggetto è stato anche attribuito l’incarico di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari. Viglietti ricoprirà anche l’incarico di nuovo Investor Relator. Viglietti è Dottore Commercialista e Revisore Legale. LEGGI TUTTO

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    Borse europee positive. A Milano bene il lusso e male le banche

    (Teleborsa) – Chiusura positiva per Borse europee, con Milano che resta indietro e termina la seduta poco sopra la parità. A Piazza Affari il focus è stato ancora sulle banche, dopo che si è conclusa con successo l’offerta di MPS su Mediobanca con adesioni che hanno superato l’86% del capitale, e sul lusso, nel giorno dell’inizio della Fashion Week milanese.Sul fronte macroeconomico, nell’Eurozona a settembre l’indagine PMI preliminare, da cui non si attendevano sostanziali variazioni, ha contemplato un ritorno in contrazione dell’indice manifatturiero (sceso a 49,5 da 50,7) e un allungo di quello dei servizi (salito a 51,4 da 50,5), con conseguente aumento a 51,2 da 51 dell’indicatore composito.Nell’aggiornamento di settembre dell’Economic Outlook l’OCSE ha sottolineato gli effetti negativi delle tariffe statunitensi, il cui livello medio effettivo a fine agosto avrebbe raggiunto il 19,5%: queste starebbero mostrando un’incipiente influenza sull’economia mondiale, frenandone la disinflazione e indebolendone l’occupazione. La crescita statunitense è attesa dall’organizzazione parigina a +1,8% nel 2025 e a +1,5% nel 2026, poiché i forti investimenti nell’hi-tech saranno compensati dalle barriere protezionistiche e dal calo dell’immigrazione, mentre quella dell’Eurozona a +1,2% nel 2025 e a +1% nel 2026 (+0,6% per l’Italia in entrambi i periodi).L’Euro / Dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,02%. L’Oro continua la sessione in rialzo e avanza a quota 3.779,4 dollari l’oncia. Pioggia di acquisti sul petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno del 2,18%.Lo Spread tra il rendimento del BTP e quello del Bund tedesco si riduce, attestandosi a +87 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,54%.Tra i mercati del Vecchio Continente resistente Francoforte, che segna un aumento dello 0,36%, resta vicino alla parità Londra (-0,04%), e Parigi avanza dello 0,54%.Chiusura sulla parità per la Borsa di Milano, con il FTSE MIB che si attesta a 42.478 punti; sulla stessa linea, rimane ai nastri di partenza il FTSE Italia All-Share (Piazza Affari), che si ferma a 45.091 punti, in prossimità dei livelli precedenti. In lieve ribasso il FTSE Italia Mid Cap (-0,38%); leggermente positivo il FTSE Italia Star (+0,3%).Tra i best performers di Milano, in evidenza Saipem (+3,64%), Stellantis (+3,15%), STMicroelectronics (+2,69%) e Brunello Cucinelli (+2,61%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Mediobanca, che ha archiviato la seduta a -5,91%. Leonardo scende del 2,17%. Calo deciso per Telecom Italia, che segna un -1,9%. Sotto pressione Banco BPM, con un forte ribasso dell’1,89%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Piaggio (+5,08%), GVS (+4,68%), D’Amico (+2,64%) e Zignago Vetro (+2,31%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Cembre, che ha terminato le contrattazioni a -3,88%. Soffre Avio, che evidenzia una perdita del 3,23%. Preda dei venditori MFE A, con un decremento del 3,19%. Si concentrano le vendite su RCS, che soffre un calo del 2,58%. LEGGI TUTTO

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    Diritto autore, Confindustria Cultura Italia: “Sosteniamo bozza decreto Mic”

    (Teleborsa) – “Come Confindustria Cultura Italia sosteniamo lo schema di decreto sulla copia privata proposto dal Ministero della Cultura e ne auspichiamo l’approvazione”. Così Luigi Abete, presidente di Confindustria Cultura Italia, la federazione di Confindustria che riunisce le imprese che producono contenuti culturali e che sono in prima linea nell’innovazione digitale a proposito della nuova bozza di decreto che estenderebbe l’applicazione del compenso a tutte le memorie digitali, dalle chiavette Usb agli hard disk, alle memorie negli smartphone ai smartwatch fino al cloud. “È una falsa rappresentazione quella che vede l’equo compenso come una tassa sull’innovazione e sulle tecnologie digitali e nemica dei consumatori – prosegue Abete –. L’adeguamento dei compensi per le riproduzioni personali a scopo privato di opere dell’ingegno è un atto dovuto dalla legge ed è finalizzato a sostenere la cultura di questo Paese e i lavoratori del settore: remunerare equamente chi crea e produce cultura significa garantire il presupposto essenziale di libertà e competitività per l’intera industria culturale italiana. Come succede ovunque in Europa. Ne auspichiamo quindi l’approvazione. La bozza di decreto propone un aggiornamento degli apparecchi e dei supporti interessati dal prelievo in linea con l’evoluzione tecnologica e con le modalità di utilizzo da parte dell’utente. L’Italia – conclude il presidente di CCI – è in sostanziale continuità con le politiche pubbliche adottate in materia a livello UE, anche se è bene sottolineare che, rispetto all’analisi comparativa dei compensi applicati in Italia e in altri Paesi europei, emerge chiaramente che qui il compenso per copia privata pro capite ha un valore più basso (2,3 euro) rispetto alla media europea (2,5 euro), con la Francia a 4,1 euro e la Germania a 2,9 euro. Non solo: l’incidenza dei compensi sul mercato più rilevante, quello degli apparecchi, qui è inferiore rispetto alla media degli altri Paesi europei (0,9% vs 1,3%)”. LEGGI TUTTO

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    MPS, Consob fotografa l’azionariato aggiornato a prima della riapertura dei termini

    (Teleborsa) – Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, risulta il primo azionista di Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS) con il 20,949% delle azioni, mentre Francesco Gaetano Caltagirone segue con il 12,260%. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dopo il pagamento del corrispettivo per l’offerta su Mediobanca del 15 settembre. I due azionisti si ridurranno però dopo che saranno contabilizzate nel libro soci le adesioni all’offerta arrivate nella riapertura dei termini che si è conclusa ieri.Banco BPM quasi dimezza la sua partecipazione, dall’8,996% passa al 4,471%. Stessa sorte, non censito dalla CONSOB, per il MEF, che possedeva l’11,7% di Siena e dovrebbe portarsi poco oltre il 5% a seguito dell’OPAS su Piazzetta Cuccia. Tra gli azionisti di MPS si conferma UBS con il 4,331% complessivo, per gran parte derivati, e Blackrock con un 3,596%, tra il 2,259% di azioni e il resto di partecipazione potenziale. Dimezzano invece la partecipazione i francesi di BPCE che scivolano al 3,370%. Inoltre, ora MPS può vantare una partecipazione indiretta del 13,186% su Assicurazioni Generali e sulle altre partecipazioni di Mediobanca (il 6,810% di Italmobiliare e il 5,010% di Piquadro). LEGGI TUTTO

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    Caltagirone, fino ad ok BCE i diritti di voto eccedenti il 9,99% di MPS sono sterilizzati

    (Teleborsa) – Francesco Gaetano Caltagirone possedeva il 12,26% di Banca Monte dei Paschi di Siena al 15 settembre, prima della riapertura dei termini dell’OPAS di MPS su Mediobanca. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti.Caltagirone ha ribadito l’impegno a non presentare liste per concorrere alla nomina della maggioranza dei membri del Consiglio di Amministrazione di MPS fino a che la partecipazione sarà sopra la soglia del 10%. Inoltre, ha detto che non intende proporre l’integrazione o la revoca degli organi amministrativi o di controllo, e che non esistono accordi o patti parasociali riguardanti la sua quota.Caltagirone ha precisato che è pendente presso la BCE il procedimento autorizzativo relativo al superamento del 10% nel capitale sociale di MPS e che fino al rilascio del provvedimento autorizzativo i diritti di voto eccedenti il 9,99% sono sterilizzati. LEGGI TUTTO

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    Lottomatica, Capital Group ha una partecipazione del 4,89%

    (Teleborsa) – Capital Research and Management Company ha una partecipazione pari al 4,890% in Lottomatica, gruppo quotato su Euronext Milan e il maggiore operatore del mercato italiano dei giochi. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 17 settembre 2025. In precedenza, al 22 agosto 2025, la quota era del 5,044%. LEGGI TUTTO

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    Revolut, nuovo HQ di Londra e investimenti per 13 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni

    (Teleborsa) – Revolut ha inaugurato martedì il suo headquarter globale a Canary Wharf, Londra. Una mossa che rafforza le radici britanniche dell’azienda e la sua visione di diventare il principale fornitore di servizi finanziari al mondo.La fintech globale ha inoltre annunciato di aver superato i 65 milioni di clienti in tutto il mondo, di cui 12 milioni nel Regno Unito. L’azienda ha inoltre annunciato l’obiettivo di servire 100 milioni di clienti entro la metà del 2027 e di entrare in oltre 30 nuovi mercati entro il 2030.Per sostenere questa crescita, Revolut investirà 13 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, supportando la creazione di 10.000 posti di lavoro a livello globale. Questo include finanziamenti significativi per regioni consolidate e in forte crescita, come un impegno di 4 miliardi per il Regno Unito, 1,2 miliardi per il suo hub dell’Europa occidentale in Francia e 500 milioni per accelerare le sue operazioni negli Stati Uniti. Gli investimenti favoriranno inoltre un’ulteriore crescita in altri mercati europei, nonché il lancio di nuovi mercati in America Latina, Asia-Pacifico e Medio Oriente.La visione di Revolut per la sua crescita globale si basa su quattro pilastri fondamentali: espansione internazionale, innovazione di prodotto, crescita continua di Revolut Business e partnership strategiche innovative. In particolare, in tema di espansione internazionale, martedì l’azienda ha annunciato progressi significativi in diverse regioni chiave.America Latina: il lancio di Revolut come banca in Messico è previsto per l’inizio del prossimo anno, mentre vanno avanti ii piani per entrare in Colombia e Argentina, con un’ulteriore richiesta di licenza bancaria in fase di elaborazione per il 2025.APAC: Dopo aver ottenuto una licenza per i pagamenti nell’aprile 2025, Revolut si sta preparando al lancio in India. L’azienda ha inoltre istituito un nuovo hub tecnologico globale nelle Filippine, una mossa strategica per supportare le sue operazioni internazionali in tutti i fusi orari, e sta inoltre ottenendo ulteriori licenze in Australia e Nuova Zelanda.Africa e Medio Oriente: Revolut sta compiendo il suo primo passo in Africa, iniziando dal Sudafrica, e ha recentemente ottenuto una licenza preliminare per i pagamenti negli Emirati Arabi Uniti, mentre l’azienda inizia a espandersi in Medio Oriente.Europa: A maggio, Revolut ha annunciato la creazione di un nuovo headquarter per l’Europa occidentale a Parigi, insieme all’intenzione di presentare una domanda di licenza bancaria in Francia. L’azienda ha inoltre annunciato l’apertura di succursali in Portogallo e Belgio nel 2025.In tema di crescita di Revolut Business, il General Manager di Revolut Business, James Gibson, ha annunciato che la piattaforma ha recentemente raggiunto 1 miliardo di dollari di fatturato annualizzato. Grazie anche all’impressionante crescita della divisione acquiring della piattaforma, che ora elabora oltre 4 milioni di pagamenti mensili per i commercianti, Revolut Business ha consolidato la sua posizione di leader globale nel settore fintech B2B. LEGGI TUTTO

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    Usa, A settembre PMI manifatturiero cala a 52,0 punti, frenano anche i servizi a 53,9 punti

    (Teleborsa) – Frena l’attività manifatturiera degli Stati Uniti, così anche quella dei servizi, nel mese di settembre. La stima flash sull’indice PMI Manifatturiero elaborato da S&P Global indica infatti un livello di 52,0 punti, in calo dai 53,0 punti di agosto e dai 52,2 punti delle stime degli analisti. L’indicatore si conferma così sopra la soglia chiave dei 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione. In frenata, anche, l’indice del settore terziario, sempre nel mese di settembre. La stima flash sul PMI dei servizi, pubblicata da S&P Global, indica un valore di 53,9 punti, che si confronta con i 54,5 di agosto e con i 54,0 del consensus. Il PMI composito si attesta dunque a 53,6 punti dai 54,6 precedenti.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO