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    Dazi, Trump minaccia anche Apple: tariffa al 25% se non produrrà negli Usa

    (Teleborsa) – Il presidente Usa DonaldTrump ha minacciato dazi al 25% sui prodotti di Apple se il gruppo non sposterà la produzione negli Stati Uniti. “Ho informato da molto tempo Tim Cook della Apple che mi attendo che i loro iPhone, che verranno venduti negli Stati Uniti di America, vengano costruiti e assemblati negli Usa, non in India o in qualunque altro posto. Se questo non avverrà – afferma Trump suo social Truth – Apple pagherà un dazio di almeno il 25%”.Intanto, la Commissione europea ha deciso di non commentare con un “no comment” la decisione di Trump di imporre dazi al 50% sulle importazioni dalla Unione europea dal 1 giugno lamentando l’assenza di progressi nelle trattative su questa partita. “Le nostre discussioni con loro non porteranno a nulla!”, aveva scritto sul suo social Truth. Un portavoce della Commissione ha però fatto sapere che oggi si terrà una conversazione telefonica tra il commissario europeo responsabile del commercio, Maros Sefcovic, e il rappresentante Usa per il commercio, Jamieson Greer. Il portavoce ha precisato che questa conversazione era calendarizzata da tempo, prima degli ultimi annunci del presidente Usa.Secondo il Financial Times gli Stati Uniti e Unione europea “restano troppo lontani” nelle trattative sui dazi commerciali e negli scambi di comunicazioni scritte avute finora hanno compiuto “pochi progressi concreti”. “Scambiarsi lettere non è fare progressi – ha affermato una fonte al quotidiano britannico –. Non stanno andando da nessuna parte”. Il Financial Times ha riportato che i delegati Usa stanno premendo sull’Ue affinché “riduca in maniera unilaterale i suoi dazi sui beni importati dagli Usa”, in linea con quanto fatto dalla Gran Bretagna, ma sono insoddisfatti perché l’Ue si è limitata ad offrire una riduzione parallela dei dazi e non intende mettere su un tavolo negoziale anche la sua proposta di Digital tax. LEGGI TUTTO

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    S&P: tasso default imprese europee in calo al 3,6% entro marzo 2026

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings prevede che il tasso di default delle imprese europee con rating europeo di grado speculativo su 12 mesi raggiunga il 3,6% entro marzo 2026, in calo rispetto al 4,1% registrato a marzo 2025. “Il tasso di default ha iniziato a diminuire nel quarto trimestre, ma rimane storicamente elevato, soprattutto a causa dell’aumento dell’utilizzo di scambi distressed e di ristrutturazioni del debito” ha affermato Nick Kraemer, Credit Research & Insights di S&P Global Ratings.Le recenti sospensioni dei dazi per 90 giorni hanno portato a una nuova, seppur lenta, apertura dei mercati primari. Anche le entità con rating di grado speculativo in Europa stanno beneficiando di una modesta quantità di scadenze in sospeso, che facilita la necessità di un ampio accesso al mercato per il rifinanziamento del debito.Nel nostro scenario pessimistico – evidenzia S&P – prevediamo che il tasso di default potrebbe salire al 5,25% entro marzo 2026. Uno scenario che potrebbe verificarsi qualora, dopo la sospensione di 90 giorni dei dazi statunitensi, l’amministrazione Usa dovesse decidere di imporre ai paesi europei i livelli tariffari proposti il ??2 aprile. Anche in questo scenario, una ritorsione da parte dell’UE è ancora possibile, il che potrebbe comportare dazi transfrontalieri ancora più elevati di quelli già proposti. LEGGI TUTTO

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    Intuit in rally grazie a trimestrale e guidance sopra attese

    (Teleborsa) – Grande giornata per Intuit che sta mettendo a segno un rialzo dell’8,63%.L’azienda specializzata in software per fisco e contabilità viene premiata dal mercato per aver battuto il consensus con i conti del terzo trimestre. Il gruppo di Mountain View ha registrato un EPS rettificato di 11,65 dollari contro i 10,93 dollari stimati dagli analisti. I ricavi sono cresciuti da 6,73 a 7,75 miliardi e rispetto ai 7,57 miliardi attesi dal mercato. Per l’anno fiscale, la società prevede un utile per azione (EPS) nella forchetta 20,07-20,12 dollari, contro i 19,40 previsti dagli analisti.Comparando l’andamento del titolo con il Nasdaq 100, su base settimanale, si nota che la società produttrice di software finanziari mantiene forza relativa positiva in confronto con l’indice, dimostrando un maggior apprezzamento da parte degli investitori rispetto all’indice stesso (performance settimanale +9,41%, rispetto a -1,93% dell’indice dei titoli tecnologici USA).L’analisi di medio periodo conferma la tendenza positiva di Intuit. Sebbene il breve periodo mette in risalto un allentamento della linea rialzista al test del top 733,8 USD. Primo supporto visto a 713,6. Tecnicamente si prevede uno sviluppo negativo in tempi brevi verso il supporto 703,7. LEGGI TUTTO

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    FS: nuove obbligazioni Eurofima da 400 milioni con scadenza 2040

    (Teleborsa) – Ferrovie dello Stato Italiane ha concluso con Eurofima un’emissione obbligazionaria in private placement da 400 milioni di euro, a tasso variabile e con una durata di quindici anni.I fondi raccolti saranno destinati agli investimenti in materiale rotabile per il servizio pubblico gestito da Trenitalia. I treni finanziati rispettano i criteri della Tassonomia Europea e favoriscono la sostenibilità ambientale e sociale, incentivando lo spostamento del trasporto passeggeri dalla strada alla ferrovia (modal shift to rail). LEGGI TUTTO

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    Immobiliare USA, vendita case nuove in aprile sopra attese

    (Teleborsa) – Si rafforza la vendita di case nuove negli Stati Uniti nel mese di aprile. Il dato ha evidenziato un incremento del 10,9% a 743 mila unità rispetto alle 670 mila unità di marzo, quando si era registrato un aumento del 2,6%. Lo ha comunicato il Census Bureau degli Stati Uniti. Le attese degli analisti erano per un aumento meno robusto, ovvero fino a 694 mila unità. LEGGI TUTTO

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    In calo la Borsa di New York, pesano le nuove minacce di Trump

    (Teleborsa) – Partenza in forte calo per la borsa di Wall Street, nell’ultima seduta della settimana, come peraltro atteso dal ribasso registrato dai future statunitensi, dopo che il presidente americano, Donald Trump ha affermato di voler imporre dazi al 50% sulle importazioni dalla Unione europea, lamentando mancanza di progressi nelle trattative, a partire dal primo giugno. Separatamente, Trump ha dichiarato che Apple dovrà pagare un dazio del 25% se i telefoni venduti nel Paese non saranno prodotti all’interno dei suoi confini. “Ho informato tempo fa Tim Cook di Apple che mi aspetto che i loro iPhone venduti negli Stati Uniti d’America saranno fabbricati e costruiti negli Stati Uniti, non in India o in qualsiasi altro luogo – ha scritto sempre su Truth. In caso contrario, Apple dovrà pagare agli Stati Uniti un dazio di almeno il 25%”.Sul fronte macroeconomico, l’unico dato in agenda oggi è relativo all’andamento della vendita di case nuove, nel mese di aprile. Sulle prime rilevazioni, il Dow Jones è in calo (-1%) e si attesta su 41.442 punti: l’indice americano prosegue in tal modo una serie negativa, iniziata martedì scorso, di quattro ribassi consecutivi; sulla stessa linea, vendite diffuse sull’S&P-500, che continua la giornata a 5.780 punti. Variazioni negative per il Nasdaq 100 (-1,36%); sulla stessa tendenza, in ribasso l’S&P 100 (-1,14%). LEGGI TUTTO

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    Ex Ilva, Urso: serve massima responsabilità, negoziati in corso

    (Teleborsa) – Sull’ex Ilva “faccio un appello a tutti perché ci vuole la massima responsabilità, anche perché il negoziato è in corso e se si danno segnali così negativi è chiaro che poi la strada per i negoziatori è più difficile e io però sono convinto di giungere in porto”. Lo ha detto Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, a margine di un evento al Festival dell’Economia.”Con i sindacati abbiamo costruito un percorso assieme in questi anni, il tentativo di salvare la siderurgia italiana e produrre impianti green”, ha spiegato. Per l’Ilva di Taranto la “sfida è più difficile, ma lo vogliamo fare con il pieno concorso dei sindacati e mi auguro, e sono certo che ci riusciremo, con la regione, la provincia e il comune. Serve la piena responsabilità e collaborazione di tutti, e le dichiarazioni del presidente Emiliano mi confortano che questa strada sia percorribile”. “Potremo così diventare nei prossimi anni il primo paese a produzione totalmente green d’Europa, il più avanzato ma ci vuole la piena responsabilità di tutti”, ha concluso Urso.Sui dazi – “L’Europa con l’Italia deve concludere al meglio il negoziato con gli Usa, come è stato fatto dalla Gran Bretagna, riducendo i dazi e non innescando una spirale di ritorsione che si propagherebbe in tutto il mondo e su questo Meloni ha indicato la strada”, ha detto Urso per il quale “bisogna trattare con Trump perché è l’America, Trump è stato votato dagli americani in libere elezioni, non è un usurpatore, è con lui che l’Europa deve trattare”. “La rotta è unire l’Occidente non dividerlo – ha sottolineato Urso -, quindi puntare a un negoziato, ridurre quanto più possibile in questa fase i dazi e non innescare un meccanismo di ritorsione tra le due sponde dell’Atlantico. Serve ridurre la tensione, ridurre i dazi per poi quando ci saranno le condizioni, mi auguro il prima possibile, realizzare quell’obiettivo ‘zero dazi zero’ tra le due sponde dell’Atlantico e creare il più grande bacino commerciale, produttivo, tecnologico del mondo”. LEGGI TUTTO

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    A2A: presentato il settimo Bilancio di Sostenibilità Territoriale del Piemonte

    (Teleborsa) – È stata presentata oggi da Fulvio Roncari, presidente e amministratore delegato di A2A Ambiente, la settima edizione del Bilancio di Sostenibilità Territoriale del Piemonte, che rendiconta le prestazioni ambientali, economiche e sociali del Gruppo sul territorio nel 2024 e i piani di attività previsti per i prossimi anni. “Accelerare la transizione ecologica significa investire nei territori, dotandoli di infrastrutture sempre più innovative e sostenibili e rafforzando le filiere strategiche. Nel 2024, il Gruppo A2A in Piemonte ha quasi raddoppiato gli investimenti rispetto al 2023, portandoli a 32 milioni di euro, e generato un valore economico complessivo di 187 milioni, in crescita del 17%. – ha dichiarato Roncari –. Un impegno concreto che si riflette nel potenziamento dei nostri asset presenti nella Regione, a partire dal polo di Cavaglià, dove stiamo consolidando un hub avanzato per l’economia circolare: al revamping delle linee per il trattamento della plastica si affiancano ora il progetto Rebag, dedicato alla trasformazione degli scarti in sacchetti e contenitori, e lo sviluppo del primo impianto pilota per il recupero dei rifiuti tessili”.La presentazione è stata preceduta da una discussione sulle prospettive della transizione sostenibile, a cui hanno partecipato anche Steven Palmieri, vicepresidente di ANCI Piemonte, Lara Ponti, vicepresidente per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG di Confindustria, e Marco Bardelle, amministratore di Tintoria e Finissaggio 2000.Il Piemonte si conferma un territorio strategico per A2A, con un valore economico complessivo generato pari a 187 milioni di euro, in crescita del 17% rispetto all’anno precedente. Gli investimenti del 2024 raggiungono i 32 milioni di euro – erano 16,7 milioni nel 2023 – destinati a impianti, servizi, innovazione e progetti a beneficio dell’ambiente e delle comunità locali. Nel polo per l’economia circolare di Cavaglià, il Gruppo ha investito in nuove tecnologie per il recupero della plastica e dei rifiuti tessili.A marzo 2025 è stato completato il revamping dell’impianto di selezione della plastica per aumentare la resa di selezione dei metalli e dei diversi polimeri e il numero di prodotti selezionabili. Nel 2024 sono state selezionate e valorizzate 48mila tonnellate di plastica. È statoinoltre avviato il progetto Rebag, che mira a trasformare scarti e imballaggi in nuovi prodotti e materie per la produzione di sacchetti e contenitori, grazie a processi di recupero sempre più avanzati.Alla plastica si affianca ora anche la filiera dei tessuti, con la progettazione di un primo impianto pilota dedicato al riciclo dei rifiuti tessili per la produzione di materiale End of Waste, da reimpiegare nelle aziende del territorio.Anche il centro di trattamento del vetro di Asti ha visto nel 2024 il revamping della linea di trattamento, volto a migliorare l’efficienza nella produzione di vetro “pronto al forno”. Nel corso dell’anno ne sono state prodotte 75mila tonnellate e il fotovoltaico installato nella struttura ha permesso di produrre 384 MWh di energia green, evitando l’emissione di 172 tonnellate di CO2. Il piano di rinnovamento proseguirà nel prossimo biennio con nuove dotazioni impiantistiche e aggiornamenti tecnologici destinati a incrementare ulteriormente la qualità del recupero.A2A ha prodotto ulteriori 30 GWh di energia rinnovabile da matrici agricole e zootecniche nei siti di trattamento gestiti in Piemonte. La Società ha inoltre ottenuto le autorizzazioni per la conversione da biogas a biometano di tre impianti, con l’obiettivo di immettere annualmente nella rete di distribuzione circa 9,5 milioni di metri cubi di biometano, con un investimento complessivoprevisto che supera i 25 milioni di euro.Il valore economico generato sul territorio si riflette sulla rete di imprese locali: sono 185 i fornitori attivati, di cui oltre la metà (58%) micro o piccole imprese, per un totale di 162 milioni di euro di ordini in forniture, in crescita del 18% rispetto all’anno precedente.A conferma dell’attenzione verso le proprie persone, A2A ha ottenuto la certificazione Top Employeers per tutte le Società del Gruppo. Il 100% delle assunzioni nel corso dell’anno è stato a tempo indeterminato e sono state erogate in media 43 ore di formazione pro capite. Nel 2024 è stato anche lanciato A2A Life Caring, il piano a sostegno della genitorialità che prevede investimenti per 120 milioni di euro entro il 2035, e recentemente è stato approvato A2A Life Sharing, il piano di azionariato diffuso che mira a rafforzare il senso di appartenenza e la partecipazione attiva dei dipendenti alla crescita dell’azienda.Infine, il Gruppo ha rinnovato il proprio impegno formativo verso le nuove generazioni con più di 7.500 tra studenti e docenti coinvolti nella Regione, attraverso visite agli impianti e approfondimenti sui temi della transizione ecologica. Nell’ambito della seconda edizione del progetto nazionale “Futuro in Circolo”, si è anche svolto un laboratorio didattico a Chivasso. Il progetto è statopromosso anche dal divulgatore Vincenzo Schettini, conosciuto per il format La Fisica Che Ci Piace, con cui A2A collabora per sensibilizzare giovani e cittadini sui temi della transizione energetica e dell’economia circolare attraverso un linguaggio multimediale e partecipativo. LEGGI TUTTO