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    Ineos, Moody’s declassa rating a “B1” con outlook negativo

    (Teleborsa) – Moody’s ha declassato il rating di Ineos, uno dei principali produttori mondiali di prodotti petrolchimici, da “Ba3” a “B1”. L’outlook rimane negativo.L’azione di rating odierna riflette: il continuo deterioramento della performance operativa di Ineos, con una leva finanziaria, misurata in termini di debito lordo rettificato/EBITDA pari a 8,8x su base annua al 30 giugno 2025; le aspettative di un recupero solo graduale dei principali indicatori di debito della società, con una leva finanziaria che rimarrà elevata nel 2026, attestandosi a circa 8,6x e 6,0x rispettivamente nel 2026 e nel 2027, e una visibilità di mercato ancora molto limitata; la buona posizione di liquidità della società, l’assenza di scadenze significative del debito fino al 2028 e le aspettative di un rifinanziamento del debito ben prima della scadenza. LEGGI TUTTO

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    Dehors liberi fino a metà 2027, un anno in più per riordino

    (Teleborsa) – Più tempo per i dehors liberi. La normativa stabilita nell’era post Covid rimarrà in vigore fino al 30 giugno del 2027 contro l’attuale scadenza del 31 dicembre 2025. Lo prevede un emendamento del relatore al ddl sulla Semplificazione delle attività economiche all’esame del Senato.La stessa proposta di modifica concede al governo un anno in più per l’attuazione della delega prevista dalla legge sulla concorrenza per il riordino del settore. Il nuovo termine per l’adozione del decreto legislativo in materia di “riordino e coordinamento delle norme sulla concessione di spazi e aree pubbliche di interesse culturale o paesaggistico per le imprese di pubblico esercizio (installazione di strutture amovibili)” viene fissato al 31 dicembre 2026. La precedente scadenza per l’adozione del decreto legislativo delegato era stabilita entro 12 mesi dell’entrata in vigore, il 16 dicembre 2024, della Legge annuale per la concorrenza del 2023, quindi entro il 16 dicembre 2025. LEGGI TUTTO

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    BofA, sentiment gestori ai massimi da febbraio. Preoccupa una seconda ondata di inflazione

    (Teleborsa) – L’attuale livello di sentiment dei fund manager a livello globale è al massimo da febbraio 2025, grazie a un grande balzo nell’ottimismo sulla crescita globale, alla diminuzione del rischio di una guerra commerciale recessiva e al fatto che quasi la metà degli intervistati ora prevede almeno 4 tagli dei tassi della Fed. È quanto emerge dal consueto “Global Fund Manager Survey” di Bank of America (BofA). Al sondaggio per il mese di settembre hanno partecipato 165 operatori con asset under management (AUM) per 426 miliardi di dollari.I livelli di liquidità sono rimasti al 3,9% per il terzo mese consecutivo.Alla domanda sull’esito più probabile per l’economia globale, il 67% prevede un “soft landing”, il 18% prevede un “no landing” e solo il 10% prevede un “hard landing” (stima ancora bassa, ma in aumento rispetto al 5% di agosto).Le aspettative di crescita globale sono balzate di 25 punti percentuali, raggiungendo un netto del 16%, prevedendo un indebolimento dell’economia globale (rispetto al -41% netto di agosto), il maggiore incremento mensile da ottobre 2024. La propensione al rischio, misurata dalle azioni statunitensi, continua a superare le aspettative di crescita globale, ma il divario sta iniziando a ridursi.Alla domanda su cosa dovrebbero fare le aziende con il loro flusso di cassa, il 39% degli investitori ha affermato di volere che le aziende aumentino la spesa in conto capitale (la percentuale più alta da dicembre 2024), mentre il 27% ha affermato di volere che le aziende migliorino i bilanci (la percentuale più bassa da febbraio 2022).In merito ai rischi, il 26% degli investitori considera una seconda ondata di inflazione il tail risk più grande, seguito dal 24% che afferma che “la Fed perde l’indipendenza e la svalutazione del dollaro USA” è il rischio estremo più grande. Il rischio di guerra commerciale sta diminuendo, con solo il 12% degli investitori che afferma che “la guerra commerciale innesca una recessione globale” è il rischio estremo più grande (in calo rispetto al 29% di agosto, primo posto).La divergenza tra le aspettative sui tassi a breve termine e le aspettative di inflazione continua ad aumentare. A settembre, un modesto 6% dei partecipanti prevede tassi a breve termine più elevati, in linea con la media degli ultimi 6 mesi. Tuttavia, la percentuale di coloro che prevedono un’inflazione più elevata è aumentata nel 2025 al 49%, rispetto al minimo del 9% di settembre 2024. Si noti che il 23% netto degli investitori prevede tassi a lungo termine più elevati, il dato maggiore da agosto 2022.Passando alle intenzioni di copertura valutaria degli investitori, il 38% degli intervistati ha dichiarato di voler aumentare le coperture contro un dollaro più debole (in aumento rispetto al 33% di agosto e al livello più alto da giugno 2025). Il 35% degli investitori FMS ha dichiarato di non voler apportare modifiche alle coperture valutarie (in calo rispetto al 39% di agosto e al livello più basso da giugno 2025).”Long Magnificent 7″ rimane l’operazione più affollata per il secondo mese consecutivo, secondo il 42% degli investitori. “Long Gold” si classifica al secondo posto con il 25%, in aumento rispetto al 12% di agosto.Un record del 58% degli investitori ritiene che i mercati azionari globali siano sopravvalutati, in leggero aumento rispetto al 57% di agosto. Nel frattempo, solo il 10% degli investitori ritiene che i mercati obbligazionari siano sopravvalutati. LEGGI TUTTO

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    Enel, acquistate azioni proprie per oltre 84 milioni di euro

    (Teleborsa) – Enel ha comunicato di aver acquistato, tra l’8 e il 12 settembre 2025, in seguito all’avvio di un programma di buyback, complessivamente 10.801.605 azioni proprie, al prezzo medio ponderato di 7,8050 euro per azione, per un controvalore pari a 84.306.482,969 euro.Dall’inizio del Programma, Enel ha acquistato 62.559.147 azioni proprie (pari allo 0,6153% circa del capitale sociale), per un controvalore complessivo di 490.719.348,047 euro.Considerando le azioni proprie già in portafoglio, Enel detiene al 12 settembre complessivamente 73.644.389 azioni proprie, pari allo 0,7244% circa del capitale sociale. A Piazza Affari, performance infelice per il Gruppo energetico, che chiude la giornata del 16 settembre con una variazione percentuale negativa dell’1,19% rispetto alla seduta precedente. LEGGI TUTTO

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    Fed, Stephen Miran nuovo componente del board dopo giuramento

    (Teleborsa) – Stephen Miran ha prestato giuramento come membro del Board of Governors del Federal Reserve System. Il giuramento è stato pronunciato dalla giudice Elizabeth Branch della Corte d’Appello degli Stati Uniti per l’Undicesimo Circuito.Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha nominato Miran il 2 settembre 2025 e il nuovo membro del board è stato confermato dal Senato il ??15 settembre 2025. Il suo mandato termina il 31 gennaio 2026.Prima della sua nomina alla Fed, Miran è stato presidente del Council of Economic Advisers sotto la presidenza Trump. In precedenza, ha lavorato come Senior Strategist presso Hudson Bay Capital Management e come Senior Fellow presso il Manhattan Institute for Policy Research.Dal 2020 al 2021, Miran è stato consulente senior per la politica economica presso il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. Ha lavorato nei mercati finanziari per un decennio prima di entrare al Tesoro.Miran ha potuto così prendere parte alla due giorni di riunione della Federal Reserve, che si chiuderà domani con la decisione sui tassi (scontato un taglio da 25 punti base) e la conferenza stampa del presidente Jerome Powell. Alla riunione partecipa anche la governatrice Lisa Cook, dopo che la Corte d’Appello ha respinto per ora il tentativo del presidente Donald Trump di licenziarla.(Foto: @ Shutterstock) LEGGI TUTTO

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    illimity, delisting il 19 settembre con regolamento squeeze out di Banca Ifis

    (Teleborsa) – Sulla base dei risultati definitivi della Procedura Congiunta da parte di Banca Ifis su Illimity, comunicati da Equita SIM in qualità di intermediario incaricato, sono state presentate richieste di vendita per la Procedura Congiunta per complessive 2.075.029 ulteriori azioni residue (2,468% del capitale e 53,633% del totale delle ulteriori azioni residue oggetto della Procedura Congiunta). I risultati definitivi comportano una rettifica di 862.391 ulteriori azioni residue in più rispetto ai risultati provvisori resi noti il 12 settembre 2025.Il regolamento della Procedura Congiunta, consistente nel trasferimento all’offerente della titolarità di tutte le 3.868.956 ulteriori azioni residue (incluse le ulteriori azioni residue per le quali non è stata presentata alcuna richiesta di vendita per la Procedura Congiunta) e nel pagamento agli azionisti del corrispettivo (o del corrispettivo alternativo in denaro, a seconda dei casi) avverrà il quinto giorno di Borsa aperta successivo alla data di chiusura, ossia il 19 settembre 2025.Borsa Italiana ha disposto la revoca delle azioni illimity dalla quotazione su Euronext Milan, segmento Euronext STAR Milan, a partire dal 19 settembre 2025, previa sospensione delle negoziazioni nelle sedute del 17 e 18 settembre 2025. LEGGI TUTTO

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    Zona euro, nel secondo trimestre costo del lavoro in aumento del 3,6%

    (Teleborsa) – Secondo Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, nel secondo trimestre del 2025 il costo orario del lavoro è aumentato del 3,6% nell’area dell’euro, rispetto a secondo trimestre del 2024. Le due principali componenti del costo del lavoro sono salari e stipendi e costi non salariali. Nel trimestre in esame, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, i costi dei salari e stipendi orari sono aumentati del 3,7%, mentre i costi non salariali sono aumentati del 3,4%.Sempre su base annua, il costo orario del lavoro nell’area dell’euro è aumentato del 2,7% nell’economia (principalmente) non commerciale e del 4,0% in quella commerciale: +3,3% nell’industria, +4,7% nelle costruzioni e +4,3% nei servizi. LEGGI TUTTO

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    L’italiana Mexedia sospesa alla Borsa di Parigi per possibile manipolazione “pump and dump”

    (Teleborsa) – L’Autorité des Marchés Financiers (AMF), la corrispondente francese della Consob, ha disposto la sospensione temporanea delle negoziazioni delle azioni di Mexedia, società tecnologica italiana specializzata in comunicazioni omnichannel e quotata su Euronext Growth Paris.La sospensione è fino al 30 settembre 2025, ma “è possibile una riapertura anticipata delle negoziazioni qualora le condizioni di mercato lo permettano”, dice la società.Mexedia “sta offrendo piena collaborazione all’Autorità e confida in una rapida ripresa delle negoziazioni”, viene sottolineato. Nel frattempo, le attività operative e i progetti strategici della società proseguono come da programma.Nel quadro della sorveglianza delle transazioni borsistiche, l’AMF ha rilevato “più indizi di una possibile manipolazione dei corsi sotto forma di pratica di tipo “pump and dump”, ha detto l’autorità, esortando gli investitori a diffidare delle raccomandazioni di acquisto che promettono un forte potenziale di rialzo per un titolo.In conformità con le normative sui mercati finanziari e sugli abusi di mercato, l’AMF ha richiesto a Euronext di sospendere le negoziazioni. L’autorità, che proseguirà le sue indagini, esorta gli investitori che potrebbero aver acquistato titoli a seguito di aggressive proposte di vendita a conservare tutta la documentazione disponibile (screenshot, scambi di email o messaggi privati) e a presentarla all’autorità.L’AMF ha anche fornito una spiegazione di come funziona la tecnica del “pump and dump”: consiste nell’avvicinare gli investitori promettendo loro un forte potenziale di rialzo di un titolo azionario che deve essere acquisito rapidamente. Gli acquisti così indotti fanno aumentare il prezzo e il volume degli scambi e assecondano la tesi della persona che genera ulteriori acquisti, mantenendo così la pressione all’acquisto sul titolo. Oltre al fatto che questa persona non ha alcuna autorizzazione o approvazione per raccomandare l’acquisto di questi titoli, omette deliberatamente di informare i suoi interlocutori di detenere spesso quantità significative di queste azioni, che vende nel tempo, realizzando così elevate plusvalenze. Non appena la vendita viene completata e cessa la pressione all’acquisto, il prezzo delle azioni crolla bruscamente, causando un danno significativo agli investitori, che si ritrovano con grandi posizioni acquistate a prezzi elevati.Il titolo Mexedia era corso fino al suo massimo storico di 88,50 euro per azione il 13 agosto in un rally significativo rispetto al minimo di 1,10 euro toccato solamente pochi mesi prima, il 20 maggio. Le azioni ha poi rintracciato, attestandosi a 43 euro per azione l’11 settembre prima della sospensione, per una capitalizzazione di circa 245 milioni di euro.Il 31 luglio Mexedia aveva comunicato che la propria controllata statunitense Telvantis, partecipata al 75%, aveva pubblicato i risultati finanziari non certificati del primo semestre 2025, registrando 98 milioni di dollari di ricavi e 1,8 milioni di dollari di utile operativo ante oneri finanziari, evidenziando una netta ripresa dell’attività e un’accelerazione commerciale. Il 14 agosto 2025 aveva poi annunciato di aver firmato una Lettera di Intenti non vincolante (LOI) per acquisire una partecipazione in Digital Innovations Holding Group (DIG), società di consulenza e tecnologia attiva nell’integrazione di blockchain, intelligenza artificiale (AI) e machine learning (ML), senza rendere tuttavia noti i dettagli finanziari.Mexedia, guidata dal CEO Orlando Taddeo, ha chiuso l’esercizio 2024 con ricavi a 73 milioni di euro (-78% rispetto al 2023), EBITDA negativo per 25 milioni di euro (rispetto a un EBITDA positivo di 14 milioni di euro nel 2023) e una perdita netta di 26,2 milioni di euro (influenzata da spese una tantum per crediti inesigibili nel settore voce). LEGGI TUTTO