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    Vodafone, nell’ultimo esercizio ricavi in crescita (+2%) ed Ebitda stabile

    (Teleborsa) – Nell’esercizio 2024-2025 il gruppo Vodafone ha registrato ricavi per 37,44 miliardi di euro (+2%), con un ebitdarettificato after lease sostanzialmente stabile (-0,8%) a 10,9 miliardi di euro. Negativo il risultato netto per 3,7 miliardi a causa della svalutazione delle attività in Germania e Romania per 4,5 miliardi complessivi (nell’esercizio precedente l’utile era stato pari a 1,5 miliardi di euro). Il free cash flow è stato di 2,5 miliardi di euro.L’azienda ha definito i risultati in linea con le attese: era stato infatti indicato un ebitda pari a 11 miliardi di euro e un free cash flow sopra i 2,4 miliardi. Per quanto riguarda invece l’esercizio in corso, Vodafone ha evidenziato che “le notevoli incertezze” rilevate sia a livello commerciale che in tema di tassi di cambio “potrebbero avere un impatto sui risultati finanziari”. Il gruppo di telecomunicazioni ha stimato un ebitda rettificato after lease compreso tra 11 e 11,3 miliardi con un free cash flow rettificato compreso tra 2,6 e 2,8 miliardi. In ragione del riassetto in corso delle attività in Germania, Vodafone ha inoltre aggiunto che l’ebitda rettificato after lease delle attività europee è stimato tra 7,2 e 7,4 miliardi. LEGGI TUTTO

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    KKR: titoli di Stato non svolgono più loro ruolo di “ammortizzatori” nel portafoglio

    (Teleborsa) – I titoli di Stato non saranno in grado di svolgere il loro ruolo di “ammortizzatori” di portafoglio in questo ciclo. Lo afferma KKR in una nota firmata da Henry McVey, head of global macro and asset allocation, spiegando che il nostro framework di tesi top-down sul “Cambio di Regime” è guidato da quattro fattori: una maggiore competizione geopolitica, maggiori deficit fiscali (coerenti con l’ultimo declassamento del debito statunitense da parte di Moody’s ad Aa1 da Aaa), una transizione energetica complessa e un’inflazione più rigida.KKR sottolinea che il mondo attuale rappresenta un cambiamento radicale rispetto al quadro di bassa crescita, bassa inflazione, politiche fiscali restrittive e politiche monetarie accomodanti che ha dominato gran parte degli ultimi due decenni, in particolare il periodo 2010-2016.Ora, “durante le giornate di avversione al rischio, i titoli di Stato non svolgono più il loro ruolo di “ammortizzatori” in un portafoglio tradizionale. Pertanto, esiste ora un pericolo chiaro e presente per gli allocatori globali che hanno creduto che quando le azioni scendono, le obbligazioni saranno sempre in rialzo. È importante sottolineare che questa significativa rottura nella teoria dell’allocazione degli asset si sta verificando non solo negli Stati Uniti, ma anche nella maggior parte degli altri mercati sviluppati globali”.Viene anche osservato che, durante il sell-off di obbligazioni e azioni, anche il dollaro si è indebolito. Di conseguenza, “si è diffuso il timore che, a causa della debolezza del dollaro, le passività in valuta locale possano potenzialmente rappresentare un freno alla performance più grave del previsto, soprattutto durante le giornate di turbolenza del mercato”. I CIO e i loro board, osserva KKR, stanno assistendo a un calo di valore sia dei loro asset offensivi, come le azioni, sia di quelli difensivi, come i titoli di Stato, mentre anche le loro passività in valuta locale, che tradizionalmente non hanno coperto, aumentano di valore. “Questo risultato inquietante si sta verificando in un momento in cui la maggior parte dei piani pensionistici globali è sovrappesata sugli asset statunitensi rispetto ai propri indici di riferimento”, si legge nella ricerca.(Foto: Vitaliy Vodolazskyy / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Levi Strauss vende Dockers ad Authentic Brands per 311 milioni di dollari

    (Teleborsa) – Levi Strauss & Co., una delle maggiori aziende al mondo di abbigliamento, ha stipulato un accordo definitivo per la vendita di Dockers ad Authentic Brands Group per un valore iniziale di 311 milioni di dollari, soggetto alle consuete modifiche e condizioni di chiusura, con la possibilità di raggiungere fino a 391 milioni di dollari tramite un’opportunità di earnout di 80 milioni di dollari negli anni futuri, in base alla performance del business Dockers sotto la proprietà di Authentic.”L’operazione Dockers allinea ulteriormente il nostro portafoglio alle nostre priorità strategiche, concentrandoci sul nostro approccio direct-to-consumer (DTC), ampliando la nostra presenza internazionale e investendo in opportunità nel settore lifestyle femminile e denim – ha dichiarato Michelle Gass, CEO di Levi Strauss – Dopo un solido processo, siamo certi di aver massimizzato il valore dell’azienda e che Authentic sia l’organizzazione giusta per inaugurare il prossimo capitolo di crescita del marchio Dockers”.Levi Strauss intende restituire agli azionisti circa 100 milioni di dollari del ricavato netto dell’operazione tramite riacquisto di azioni proprie.La transazione rimane soggetta alle consuete condizioni di chiusura e si prevede che si concluda intorno al 31 luglio 2025 per la proprietà intellettuale e le attività di Dockers negli Stati Uniti e in Canada, e intorno al 31 gennaio 2026 per le restanti attività di Dockers.(Foto: Varun Gaba on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Germania, prezzi alla produzione aprile -0,6% mese -0,9% anno

    (Teleborsa) – Diminuiscono più delle attese i prezzi alla produzione in Germania. Secondo l’Ufficio Federale di Statistica tedesco, i prezzi all’industria hanno registrato ad aprile 2025 un decremento annuo dello 0,9%, rispetto al -0,2% del mese precedente e al -0,6% atteso dagli analisti. Su base mensile, i prezzi hanno segnato una variazione negativa dello 0,6%, dopo il -0,7% di marzo, a fronte della variazione del -0,3% del consensus.I prezzi dell’energia sono scesi del 2,9% su base mensile e sono diminuiti del 6,4% a livello tendenziale. LEGGI TUTTO

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    Nuova spinta dell’oro dopo il downgrade a stelle e strisce

    (Teleborsa) – Nella seduta di ieri, lunedì 19 maggio, i prezzi dell’oro sono saliti, trainati da un dollaro più debole e dalla domanda di beni rifugio dopo che l’agenzia Moody’s ha declassato il rating del governo statunitense. Una mossa che ha innescato un sell-off degli asset statunitensi, e una flessione dei prezzi dei Treasury, che ha spinto i rendimenti trentennali al 5%.Moody’s ha tagliato il rating degli Stati Uniti da “Aaa” ad “Aa1”, citando l’aumento del debito e dei tassi d’interesse “significativamente più alti rispetto a quelli di titoli sovrani con rating simile”.”Nel complesso, nei prossimi mesi, credo che l’oro rappresenti una buona scommessa sicura, considerando il declassamento degli Stati Uniti. Per me rimane un mercato da acquistare e tenere”, ha affermato Bob Haberkorn, senior market strategist di RJO Futures.La reazione del mercato si è intensificata dopo che la proposta di legge di Donald Trump sulla riduzione delle tasse ha superato nella notte un ostacolo fondamentale al Congresso, ottenendo l’appoggio dei repubblicani conservatori. “La combinazione di un declassamento del rating creditizio dovuto alle preoccupazioni sul debito e la quasi simultanea progressione di una legge sul taglio delle tasse probabilmente aumenterà ulteriormente l’interesse per l’oro come bene rifugio”, afferma Ricardo Evangelista, Senior Analyst di ActivTrades, aggiungendo che “un ulteriore sostegno all’oro viene dalle tensioni geopolitiche in corso, dall’incertezza sulla crescita economica globale e dalla continua debolezza del dollaro USA”. Tuttavia, continua l’analista, “il potenziale rialzo rimane limitato dalla tregua commerciale di 90 giorni tra Stati Uniti e Cina e c’è ottimismo sul fatto che Washington possa presto annunciare ulteriori accordi tariffari con altri partner commerciali. In questo contesto, i prezzi dell’oro dovrebbero rimanere sostenuti al di sopra del livello di 3.200 dollari, con spazio per ulteriori guadagni verso i 3.300 dollari”.Le reazioni dei mercati sono state inizialmente caute. Tuttavia, spiega Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, abbiamo assistito a un forte rialzo dei rendimenti dei Treasuries. Il bond con scadenza a 30 anni ha superato il limite del 5%, quello a due anni è salito sopra al 4%. Il declassamento del debito sovrano degli Stati Uniti da parte di Moody’s è un “indicatore ritardatario”, ha commentato il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent, dando la colpa all’amministrazione Biden e scagionando la politica fiscale di Trump. “Penso che Moody’s sia un indicatore in ritardo, è quello che tutti pensano delle agenzie di rating”, ha detto Bessent in un’intervista alla Cnn. LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici del 20 maggio 2025

    (Teleborsa) – Martedì 20/05/202508:00 Germania: Prezzi produzione, annuale (atteso -0,6%; preced. -0,2%)08:00 Germania: Prezzi produzione, mensile (atteso -0,3%; preced. -0,7%)10:00 Unione Europea: Partite correnti Zona Euro (preced. 34,3 Mld Euro)10:00 Italia: Produzione costruzioni, mensile (preced. 0,3%)11:00 Unione Europea: Produzione costruzioni, mensile (preced. -0,5%)16:00 Unione Europea: Fiducia consumatori (atteso -16 punti; preced. -16,7 punti)(Foto: Silkstock – stock.adobe.com (ex Fotolia.it)) LEGGI TUTTO

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    Ex ilva, Urso: avanti negoziati con Baku, adattiamo il piano

    (Teleborsa) – “Continuano le negoziazioni con gli azeri” sullo stabilimento ex Ilva di Taranto, “noi dobbiamo adattare il piano industriale a quanto è accaduto” nell’ultimo periodo nell’impianto. Lo ha detto il ministro Adolfo Urso, a margine del tavolo Taranto convocato al Mimit con le aziende e le istituzioni locali. Il ministro ha anche annunciato l’apertura dei tavoli con le imprese dell’indotto e con i sindacati per fonteggiare la nuova situazione e il calo di produzione. “Dobbiamo partire dal presupposto che con metà produzione c’è metà occupazione per un lungo periodo transitorio” ha detto il Ministro. “Soprattutto nella fase di transizione verso la realizzazione dei forni elettrici e dei relativi Dri che realizzeranno nell’indotto – ha aggiunto Urso -. Si parte dal gas e dalla nave rigassificatrice che dev’essere ancorata al porto di Taranto. Con un piano che richiederà diversi anni si potrà portare a compimento l’obiettivo degli impianti siderurgici pienamente green”. “Dobbiamo prendere atto del fatto che non è stato possibile realizzare in tempo congruo gli interventi per la salvaguardia dell’impianto – ha proseguito Urso – e sono passati ormai 12 giorni e alcune di quelle assicurazioni non sono state ancora concesse, dobbiamo partire dal presupposto che con metà produzione c’è metà occupazione per un lungo periodo transitorio”.”Quindi mi appresto a convocare il tavolo con le imprese dell’indotto che avranno evidentemente conseguenze significative – ha detto il ministro -, così come mercoledì ci incontreremo con i sindacati, con cui con l’estrema franchezza che è dovuta ci confronteremo su come alleviare le conseguenze su coloro che lavorano all’interno del sito siderurgico e su come preparare strumenti perché in tempo congruo si creino altre occasioni di lavoro come stiamo facendo appunto col tavolo Taranto”.”Quella dell’Ilva per noi è una produzione indispensabile. Noi abbiamo delle aziende che hanno contratti di 10 anni che utilizzano acciaio, quindi abbiamo bisogno che all’interno del nostro paese ci sia produzione di acciaio”. Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini a margine dell’assemblea di Confindustria Moda. “Serve sostenere la posizione di poter da subito mettere al centro la riproduzione dell’acciaio nel nostro paese. Oggi rischiamo, già lo facciamo, di comprare acciaio da Cina o India. Credo che noi abbiamo una grande capacità però permettetemi di dire che quel sito deve essere anche aiutato e protetto questo è quello che vogliamo perché, capisco, ma abbiamo l’esigenza di avere le materie prime del nostro paese perché senza materie vuol dire che vogliamo non vogliamo l’industria in Italia. Credo che non sia la volontà di nessuno perché oggi l’industria è fondamentale, deve essere al centro”, ha aggiunto Orsini. LEGGI TUTTO

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    Rocket Sharing, la perdita si allarga a 1,5 milioni di euro nel 2024. Ricavi +29%

    (Teleborsa) – Rocket Sharing Company, startup quotata su Euronext Growth Milan che ha sviluppato una piattaforma di marketplace integrata con un sistema di fidelizzazione, ha chiuso il 2024 con ricavi delle vendite pari a 4,5 milioni di euro, in aumento del 29% rispetto all’esercizio precedente, grazie in particolare al contributo della controllata Stantup Service con ricavi pari a 3,1 milioni, in significativa crescita rispetto a 1,8 milioni del 2023.L’EBITDA è pari a 18 mila euro, in forte miglioramento rispetto ad una situazione negativa al 31 dicembre 2023 (-675 mila euro). Dopo ammortamenti e svalutazioni in aumento a 852 mila euro (685 mila euro nel 2023), l’EBIT è negativo per 833 mila euro, anch’esso in miglioramento rispetto a un EBIT negativo per 1,4 milioni nel 2023. Il Risultato Netto è negativo per 1,5 milioni di euro, rispetto a un valore negativo di 1,2 milioni al 31 dicembre 2023.L’Indebitamento Finanziario Netto si incrementa da 1,9 milioni di euro (debito) al 31 dicembre 2023 a 2,2 milioni di euro (debito) al 31 dicembre 2024.”Siamo soddisfatti di aver raggiunto una marginalità positiva con un EBITDA che, seppur di misura, segna un punto di svolta per il nostro Gruppo – ha commentato l’AD Luigi Maisto – Questo risultato è frutto di un’attenta ristrutturazione dei costi di struttura e dell’adozione di una nuova visione strategica del business che ha reso l’operatività complessiva sostenibile. Un dato particolarmente significativo, considerando che questo miglioramento della performance economica è avvenuto nonostante la dismissione del comparto di vendita di energia che storicamente rappresentava una parte rilevante del nostro portafoglio”. “A compensare ampiamente questa transizione è intervenuta la crescita significativa delle nostre aree core – ha aggiunto – In particolare, il nostro marketplace ha registrato una crescita del +60% anno su anno, confermando il forte interesse del mercato per la nostra offerta e la validità della nostra piattaforma. Inoltre, la controllata StantUp ha registrato una performance eccezionale, con una crescita esponenziale del fatturato, superando i 3 milioni di euro, trainata in particolare dall’importante commessa Fastweb, avviata nel mese di aprile. Questi risultati dimostrano come il Gruppo stia evolvendo con successo verso un modello di business più efficiente, scalabile e sostenibile, capace di generare marginalità e valore anche in un contesto di trasformazione profonda”. LEGGI TUTTO