More stories

  • in

    illimity, delisting il 19 settembre con regolamento squeeze out di Banca Ifis

    (Teleborsa) – Sulla base dei risultati definitivi della Procedura Congiunta da parte di Banca Ifis su Illimity, comunicati da Equita SIM in qualità di intermediario incaricato, sono state presentate richieste di vendita per la Procedura Congiunta per complessive 2.075.029 ulteriori azioni residue (2,468% del capitale e 53,633% del totale delle ulteriori azioni residue oggetto della Procedura Congiunta). I risultati definitivi comportano una rettifica di 862.391 ulteriori azioni residue in più rispetto ai risultati provvisori resi noti il 12 settembre 2025.Il regolamento della Procedura Congiunta, consistente nel trasferimento all’offerente della titolarità di tutte le 3.868.956 ulteriori azioni residue (incluse le ulteriori azioni residue per le quali non è stata presentata alcuna richiesta di vendita per la Procedura Congiunta) e nel pagamento agli azionisti del corrispettivo (o del corrispettivo alternativo in denaro, a seconda dei casi) avverrà il quinto giorno di Borsa aperta successivo alla data di chiusura, ossia il 19 settembre 2025.Borsa Italiana ha disposto la revoca delle azioni illimity dalla quotazione su Euronext Milan, segmento Euronext STAR Milan, a partire dal 19 settembre 2025, previa sospensione delle negoziazioni nelle sedute del 17 e 18 settembre 2025. LEGGI TUTTO

  • in

    Zona euro, nel secondo trimestre costo del lavoro in aumento del 3,6%

    (Teleborsa) – Secondo Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, nel secondo trimestre del 2025 il costo orario del lavoro è aumentato del 3,6% nell’area dell’euro, rispetto a secondo trimestre del 2024. Le due principali componenti del costo del lavoro sono salari e stipendi e costi non salariali. Nel trimestre in esame, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, i costi dei salari e stipendi orari sono aumentati del 3,7%, mentre i costi non salariali sono aumentati del 3,4%.Sempre su base annua, il costo orario del lavoro nell’area dell’euro è aumentato del 2,7% nell’economia (principalmente) non commerciale e del 4,0% in quella commerciale: +3,3% nell’industria, +4,7% nelle costruzioni e +4,3% nei servizi. LEGGI TUTTO

  • in

    L’italiana Mexedia sospesa alla Borsa di Parigi per possibile manipolazione “pump and dump”

    (Teleborsa) – L’Autorité des Marchés Financiers (AMF), la corrispondente francese della Consob, ha disposto la sospensione temporanea delle negoziazioni delle azioni di Mexedia, società tecnologica italiana specializzata in comunicazioni omnichannel e quotata su Euronext Growth Paris.La sospensione è fino al 30 settembre 2025, ma “è possibile una riapertura anticipata delle negoziazioni qualora le condizioni di mercato lo permettano”, dice la società.Mexedia “sta offrendo piena collaborazione all’Autorità e confida in una rapida ripresa delle negoziazioni”, viene sottolineato. Nel frattempo, le attività operative e i progetti strategici della società proseguono come da programma.Nel quadro della sorveglianza delle transazioni borsistiche, l’AMF ha rilevato “più indizi di una possibile manipolazione dei corsi sotto forma di pratica di tipo “pump and dump”, ha detto l’autorità, esortando gli investitori a diffidare delle raccomandazioni di acquisto che promettono un forte potenziale di rialzo per un titolo.In conformità con le normative sui mercati finanziari e sugli abusi di mercato, l’AMF ha richiesto a Euronext di sospendere le negoziazioni. L’autorità, che proseguirà le sue indagini, esorta gli investitori che potrebbero aver acquistato titoli a seguito di aggressive proposte di vendita a conservare tutta la documentazione disponibile (screenshot, scambi di email o messaggi privati) e a presentarla all’autorità.L’AMF ha anche fornito una spiegazione di come funziona la tecnica del “pump and dump”: consiste nell’avvicinare gli investitori promettendo loro un forte potenziale di rialzo di un titolo azionario che deve essere acquisito rapidamente. Gli acquisti così indotti fanno aumentare il prezzo e il volume degli scambi e assecondano la tesi della persona che genera ulteriori acquisti, mantenendo così la pressione all’acquisto sul titolo. Oltre al fatto che questa persona non ha alcuna autorizzazione o approvazione per raccomandare l’acquisto di questi titoli, omette deliberatamente di informare i suoi interlocutori di detenere spesso quantità significative di queste azioni, che vende nel tempo, realizzando così elevate plusvalenze. Non appena la vendita viene completata e cessa la pressione all’acquisto, il prezzo delle azioni crolla bruscamente, causando un danno significativo agli investitori, che si ritrovano con grandi posizioni acquistate a prezzi elevati.Il titolo Mexedia era corso fino al suo massimo storico di 88,50 euro per azione il 13 agosto in un rally significativo rispetto al minimo di 1,10 euro toccato solamente pochi mesi prima, il 20 maggio. Le azioni ha poi rintracciato, attestandosi a 43 euro per azione l’11 settembre prima della sospensione, per una capitalizzazione di circa 245 milioni di euro.Il 31 luglio Mexedia aveva comunicato che la propria controllata statunitense Telvantis, partecipata al 75%, aveva pubblicato i risultati finanziari non certificati del primo semestre 2025, registrando 98 milioni di dollari di ricavi e 1,8 milioni di dollari di utile operativo ante oneri finanziari, evidenziando una netta ripresa dell’attività e un’accelerazione commerciale. Il 14 agosto 2025 aveva poi annunciato di aver firmato una Lettera di Intenti non vincolante (LOI) per acquisire una partecipazione in Digital Innovations Holding Group (DIG), società di consulenza e tecnologia attiva nell’integrazione di blockchain, intelligenza artificiale (AI) e machine learning (ML), senza rendere tuttavia noti i dettagli finanziari.Mexedia, guidata dal CEO Orlando Taddeo, ha chiuso l’esercizio 2024 con ricavi a 73 milioni di euro (-78% rispetto al 2023), EBITDA negativo per 25 milioni di euro (rispetto a un EBITDA positivo di 14 milioni di euro nel 2023) e una perdita netta di 26,2 milioni di euro (influenzata da spese una tantum per crediti inesigibili nel settore voce). LEGGI TUTTO

  • in

    Alphabet, Google investirà 5 miliardi di sterline per lo sviluppo dell’AI nel Regno Unito

    (Teleborsa) – Alphabet, proprietaria di Google, ha annunciato un investimento biennale di 5 miliardi di sterline (6,8 miliardi di dollari) per contribuire a potenziare l’intelligenza artificiale nel Regno Unito.Nell’ambito dell’impegno, il colosso tecnologico statunitense ha annunciato l’apertura di un nuovo data center all’avanguardia a Waltham Cross, circa 19 chilometri a nord del centro di Londra.La nuova struttura contribuirà a soddisfare la crescente domanda di servizi basati sull’intelligenza artificiale dell’azienda, come Google Cloud, Workspace, Search e Maps.Google ha affermato che l’investimento dovrebbe creare 8.250 posti di lavoro all’anno nelle aziende del Regno Unito.L’investimento di Google nel Regno Unito include il finanziamento di DeepMind, con sede a Londra, un’azienda guidata dal premio Nobel Demis Hassabis che sta lavorando allo sviluppo della prossima generazione di sistemi di intelligenza artificiale.”Con l’annuncio di oggi, Google sta rafforzando le sue radici nel Regno Unito e contribuendo a sostenere il potenziale della Gran Bretagna con l’intelligenza artificiale, aggiungendo 400 miliardi di sterline all’economia entro il 2030, migliorando al contempo i servizi sociali essenziali”, ha dichiarato Ruth Porat, presidente e responsabile degli investimenti di Alphabet e Google.Google ha inoltre firmato un accordo con il colosso petrolifero britannico Shell per la gestione della fornitura di energia rinnovabile del colosso tecnologico nel Regno Unito. Questa alleanza contribuirà alla stabilità della rete e alla transizione energetica del Paese.(Foto: Pawel Czerwinski su Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    Nestlé, Pablo Isla nuovo presidente dal 1° ottobre dopo dimissioni di Paul Bulcke

    (Teleborsa) – Il board di Nestlé, colosso svizzero del settore alimentare, ha ufficializzato che Pablo Isla assumerà la carica di presidente a partire dal 1° ottobre, in seguito alla decisione di Paul Bulcke di dimettersi prima del previsto. Il cambio al vertice era stato annunciato lo scorso giugno.”Ho piena fiducia nella nuova leadership di Nestlé e credo fermamente che questa grande azienda sia ben posizionata per il futuro – ha detto Bulcke – Questo è il momento giusto per farmi da parte e accelerare la transizione pianificata, consentendo a Pablo e Philipp di portare avanti la strategia di Nestlé e guidare l’azienda con una nuova prospettiva. Auguro a tutta la famiglia Nestlé ogni successo per il futuro”.”A nome del board, desidero esprimere la nostra più sentita gratitudine a Paul per la sua leadership e la sua incrollabile dedizione a Nestlé – ha commentato Isla, attuale vicepresidente – La saggezza e l’impegno di Paul hanno plasmato l’azienda e gettato le basi per il nostro prossimo capitolo. In riconoscimento del suo servizio di lunga data e dedizione, abbiamo nominato Paul presidente onorario”.Dick Boer è stato nominato Lead Independent Director e Vicepresidente del board a partire dal 1° ottobre. Inoltre, Marie-Gabrielle Ineichen-Fleisch è stata nominata Vicepresidente. LEGGI TUTTO

  • in

    Default aziendali, per Scope Ratings Europa inizia a mostrare segni di stabilizzazione

    (Teleborsa) – Secondo un recente report di Scope Ratings, dopo due anni di pressioni sui rating delle società europee, si intravedono segnali di allentamento, ma il rischio di credito rimane orientato al ribasso per il resto del 2025, date le incertezze geopolitiche, le difficoltà economiche e le condizioni di finanziamento difficili per le imprese più piccole.Scope Ratings prevede un calo dei default aziendali nella seconda metà del 2025 e per tutto il 2026, sostenuto dal graduale ritorno della regione a una crescita del PIL più robusta dopo due anni di stagnazione. Scope prevede una crescita dell’1,4% nell’Eurozona per il prossimo anno, dell’1,3% nel Regno Unito e tassi di crescita più robusti del 2-3% in alcune parti dell’Europa centrale e orientale. Il contesto creditizio rimane fragile a causa dei preoccupanti rischi geopolitici. Tuttavia, “il probabile ritorno a una crescita del PIL più solida nei principali mercati, la moderazione dell’inflazione e il calo dei tassi di interesse, un più facile accesso ai finanziamenti e il continuo consolidamento del settore aziendale in Europa ci fanno sperare che non siamo lontani dal picco dei tassi di insolvenza e dalla migrazione dei rating negativi”.L’elevato livello complessivo di insolvenze aziendali, aggiungono gli analisti, “maschera il fatto che le difficoltà aziendali rimangono concentrate in alcuni paesi come Francia, Italia, Germania e Svizzera, in determinati settori (servizi alle imprese e ai consumatori, edilizia, commercio al dettaglio, ospitalità e ristorazione) e tra le aziende più piccole”.Le difficoltà incontrate dalle imprese colpiscono principalmente le microimprese e le piccolissime imprese. La Francia ne è un esempio lampante, con il numero assoluto più alto di fallimenti aziendali in Europa, ma quasi il 99% di questi è attribuibile a fallimenti di microimprese. Le grandi imprese rappresentano meno dello 0,5% dei fallimenti annuali, evidenziando la loro resilienza rispetto alle controparti più piccole.Al contrario, “in diverse economie – comprese quelle di grandi dimensioni come Paesi Bassi, Polonia, Svezia e Regno Unito – i tassi di default si stanno stabilizzando o migliorando. La stabilizzazione o addirittura la riduzione del rischio di default si sta concretizzando nella nostra copertura di rating su circa 300 società europee. La stabilità è più evidente tra le società investment grade (IG). Tuttavia, permane la tendenza a migrare verso rating negativi nello spettro dei rating high yield”. LEGGI TUTTO

  • in

    Moderate perdite a Wall Street alla vigilia del taglio tassi della Fed

    (Teleborsa) – Si muove in frazionale ribasso Wall Street, con il Dow Jones che sta lasciando sul parterre lo 0,22%, mentre, al contrario, si muove intorno alla parità l’S&P-500, che continua la giornata a 6.607 punti. Sulla parità il Nasdaq 100 (-0,11%); con analoga direzione, senza direzione l’S&P 100 (+0,01%).Gli investitori si mostrano cauti in vista dell’atteso taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve domani, anche se gli indici hanno toccato nuovi massimi storici nei giorni scorsi.Sul fronte macroeconomico, le vendite al dettaglio statunitensi sono aumentate più del previsto ad agosto, secondo i dati del Dipartimento del Commercio.Nell’S&P 500, buona la performance dei comparti energia (+1,79%) e beni di consumo secondari (+0,84%). Nel listino, le peggiori performance sono quelle dei settori utilities (-0,95%), materiali (-0,50%) e beni industriali (-0,46%).Tra i protagonisti del Dow Jones, Amazon (+1,70%), Chevron (+1,46%), Apple (+0,95%) e McDonald’s (+0,63%).I più forti ribassi, invece, si verificano su United Health, che continua la seduta con -1,44%. Pensosa Nvidia, con un calo frazionale dell’1,44%. Tentenna Travelers Company, con un modesto ribasso dell’1,38%. Giornata fiacca per 3M, che segna un calo dell’1,17%.Tra i protagonisti del Nasdaq 100, Diamondback Energy (+3,98%), Tesla Motors (+2,30%), Qualcomm (+1,89%) e Monster Beverage (+1,83%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Warner Bros Discovery, che ottiene -9,00% (TD Cowen ha abbassato il rating della società di media a Hold da Buy). Si concentrano le vendite su Booking Holdings, che soffre un calo del 2,19%. Vendite su Datadog, che registra un ribasso del 2,13%. Seduta negativa per Copart, che mostra una perdita del 2,06%. LEGGI TUTTO

  • in

    Websolute, ricavi piatti e margini in calo nel primo semestre

    (Teleborsa) – Websolute, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nei settori della comunicazione e tecnologia digitale e del digital marketing e commerce, ha chiuso il primo semestre del 2025 con ricavi delle vendite e delle prestazioni pari a 11 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 30 giugno 2024 (11,1 milioni di euro). L’EBITDA si attesta a 1,2 milioni di euro, corrispondente a un EBITDA margin del 10,4%, in diminuzione del 39,5% rispetto a 2 milioni di euro (EBITDA margin del 17,2%) al 30 giugno 2024. L’EBITDA adjusted è pari a 1,6 milioni di euro (EBITDA margin del 13,7% sul valore della produzione e del 15,5% sui ricavi di vendita produttivi), in diminuzione del 13,9% rispetto a 1,9 milioni di euro al 30 giugno 2024 (EBITDA margin del 15,9% sul valore della produzione e del 18,2% sui ricavi di vendita produttivi).Il Risultato Netto si attesta a -121 mila euro, rispetto a 409 mila euro al 30 giugno 2024, dopo imposte per 174 migliaia di euro (361 migliaia di euro al 30 giugno 2024). Il Risultato Netto adjusted è pari a 261 mila euro, +4% rispetto a 251 mila euro al 30 giugno 2024.L’Indebitamento Finanziario Netto è pari a 4,8 milioni di euro, in significativo miglioramento rispetto a 5,7 milioni di euro al 31 dicembre 2024.”I risultati del primo semestre 2025, pur in un contesto economico ancora instabile, confermano la solidità del nostro modello di business e la capacità reattiva del Gruppo di adattarsi rapidamente ai profondi cambiamenti del mercato – ha commentato l’AD Lamberto Mattioli – La crescita dei ricavi “produttivi” di marginalità e il buon livello dell’EBITDA adjusted evidenziano una struttura operativa in grado di mantenere livelli soddisfacenti di efficienza e profittabilità, anche a fronte di un mercato non particolarmente dinamico sul fronte della domanda”. “Il calo dell’indebitamento finanziario netto è un segnale importante della nostra disciplina nella gestione della cassa e della sostenibilità delle nostre scelte di sviluppo – ha aggiunto – Stiamo continuando a investire in modo mirato sull’innovazione, con particolare attenzione alle tecnologie legate all’intelligenza artificiale generativa, che riteniamo strategiche ed evolutive del nostro modello di business per potenziare il nostro posizionamento sul mercato e supportare la crescita di valore futura. Guardiamo al secondo semestre con un atteggiamento prudente ma costruttivo, consapevoli delle incertezze ancora presenti ma fiduciosi nella capacità del Gruppo di creare valore nel medio-lungo periodo”.L’andamento del backlog ordini residuo al 30 giugno 2025 evidenzia un differenziale di valore di portafoglio ordini da fatturare, comparato con il backlog ordini residuo alla stessa data dell’anno precedente pari a circa il +4,2% che consente di prevedere una pianificazione con una copertura produttiva standard per la struttura operations di circa 4,1 mesi. Prosegue la valutazione, di potenziali operazioni strategiche per lo sviluppo del core business. LEGGI TUTTO