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    B.F., 2024 in crescita con ampliamento gruppo. Dividendo balza a 0,076 euro

    (Teleborsa) – B.F., holding quotata su Euronext Milan e attiva nel settore agroindustriale, ha chiuso il 2024 con un valore della produzione pari a 1.505 milioni di euro, in crescita rispetto a 1.387 milioni rilevati nel 2023. La crescita registrata è imputabile, oltre che all’ampliamento dell’area di consolidamento, agli effetti di integrazione con le società partecipate. L’EBITDA ammonta ad 100 milioni, in aumento rispetto a 75 milioni del 2023, per effetto principalmente dell’ampliamento dell’area di consolidamento.Il risultato della gestione finanziaria del 2024 è negativo per 27 milioni (nel 2023 era negativo per 25 milioni) e risente del generale incremento dei tassi di interesse e del maggior ricorso alle linee di credito a breve termine. Il risultato ante imposte positivo è pari a 19 milioni, contro un risultato ante imposte positivo del 2023 pari a 5 milioni, e il risultato netto positivo è pari a 13 milioni, contro un risultato netto positivo di 4 milioni del 2023.L’indebitamento finanziario netto si attesta al 31 dicembre 2024 a 174 milioni, contro un valore pari a 8 milioni al 31 dicembre 2023, che comprendeva gli effetti dell’operazione di aumento di capitale sociale realizzata da BF nel 2023 il cui impatto finanziario è stato pari a 299 milioni, al lordo dei costi connessi alla stessa operazione. La variazione è imputabile prevalentemente agli investimenti eseguiti in esecuzione del piano industriale.Il CdA ha proposto la distribuzione di un dividendo lordo, a valere sull’utile d’esercizio, per complessivi 19.903.137,72 euro, pari a 0,076 euro per azione (+73% sul 2023). LEGGI TUTTO

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    Sogefi, risultati operativi stabili nel 1° trimestre. Limitati impatti diretti da dazi

    (Teleborsa) – Sogefi, società quotata su Euronext STAR Milan e operante nel settore della componentistica per auto (fa parte del gruppo CIR), ha comunicato che i ricavi del primo trimestre 2025 sono ammontati a 256 milioni di euro, -2,7% rispetto allo stesso periodo del 2024.L’EBITDA è ammontato a 33,8 milioni di euro, stabile rispetto allo stesso periodo del 2024 (33,7 milioni). L’EBITDA margin è stato pari al 13,2%, rispetto al 12,8% del primo trimestre 2024, grazie all’aumento del margine di contribuzione, che rappresenta il 29,6% del fatturato rispetto al 28,4% dello stesso periodo del 2024, riflettendo la leggera flessione dei costi per materie prime, che ha più che compensato l’incremento dei costi per l’energia. Gli oneri finanziari sono ammontati a 2,7 milioni di euro, in netto calo rispetto al 2024 (5,1 milioni) grazie alla riduzione dell’indebitamento.Il risultato netto delle attività operative è stato positivo per 9,8 milioni di euro, rispetto a 5,6 milioni dell’esercizio precedente. Nel 2024 il Gruppo aveva registrato un utile netto delle “attività operative cessate” pari a 10,4 milioni, derivante dalla Filtrazione, ceduta il 31 maggio 2024. Includendo il risultato netto di competenza di terzi e quello delle attività operative cessate, il Gruppo ha registrato un utile netto complessivo di 9 milioni di euro, a fronte di 15 milioni nel primo trimestre 2024.L’indebitamento netto a fine marzo 2025 era pari a 43,8 milioni di euro, rispetto ad un indebitamento netto di 235,7 milioni al 31 marzo 2024 e di 55 milioni a fine dicembre 2024.In merito agli impatti diretti sul Gruppo dei nuovi dazi USA, viene fatto notare che il settore Air & Cooling ha realizzato nel 2024 un fatturato di 214 milioni nell’area USMCA, vendendo componenti prodotte in Canada e Messico principalmente a General Motor, Ford e Stellantis, di cui il 55% destinate agli stabilimenti produttivi dei clienti in Canada e Messico e il 45% importate dai clienti negli Stati Uniti. Si stima che circa il 70% dei ricavi da componenti esportate in USA sia relativo a prodotti USMCA compliant e quindi, in base alle attuali previsioni, non soggette a dazi. Poiché Sogefi non realizza direttamente esportazioni verso gli Stati Uniti, provvedendo a tal fine i propri clienti, e non produce in USA, non essendo quindi soggetta ai dazi sulle importazioni dei materiali e componenti ivi praticati, “a breve termine non sono prevedibili impatti diretti significativi derivanti dai nuovi dazi”. Il Gruppo è “comunque esposto ai rischi indiretti che interessano il mercato automotive in relazione ai dazi: se infatti i dazi introdotti dovessero permanere, sono da attendersi volumi più deboli ed un’accresciuta pressione sui costi di produzione, soprattutto nelle regioni USMCA, nei mesi a venire”. LEGGI TUTTO

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    FMI, Georgieva: “Paesi risolvano rapidamente tensioni commerciali”

    (Teleborsa) – I paesi devono risolvere rapidamente le tensioni commerciali. È quanto afferma la direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, sottolineando che l’attuale incertezza è costosa perché spinge le aziende a non investire ma a risparmiare. L’indipendenza delle banche centrali – ha aggiunto Georgieva – è cruciale per la loro credibilità.L’economia mondiale – ha sottolineato la direttrice del FMI – si trova in “una fase cruciale. Le tensioni commerciali sono aumentate vertiginosamente in seguito all’annuncio dei dazi americani e delle relative risposte, aumentando l’incertezza, sollevando preoccupazioni sul futuro del sistema commerciale e ponendo rischi imminenti alla stabilità finanziaria ed economica globale”. Queste sfide – ha detto Georgieva – si manifestano “in un momento in cui le prospettive sono già offuscate da una bassa crescita e da un elevato debito”.Il Fondo Monetario Internazionale – ha ricordato Georgieva – è stato creato 80 anni fa e anche se il mondo da allora si è “evoluto profondamente, la missione dell’istituto resta rilevante come allora”. Georgieva ha assicurato che il Fondo resterà concentrato nel promuovere la stabilità macroeconomica e finanziaria, nell’aiutare a costruire economie in grado di creare più posti di lavoro e redditi più alti e nell’offrire una piattaforma per trovare soluzioni per le sfide economiche condivise. Le assicurazioni di Georgieva seguono l’appello lanciato dal segretario al Tesoro Scott Bessent a riformare il Fmi e la Banca Mondiale per farle tornare alla loro missione originaria. LEGGI TUTTO

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    Saccheria F.lli Franceschetti, eletto nuovo CdA. Luisa Franceschetti AD

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Saccheria F.lli Franceschetti, società quotata su Euronext Growth Milan leader in Italia nel packaging industriale in tessuto di rafia di polipropilene, ha approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2024 e la distribuzione di un dividendo di 0,061 euro per azione.I soci hanno deliberato il rinnovo del Consiglio di Amministrazione in carica fino all’approvazione del Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2027 e ha stabilito in 7 il numero dei componenti. Sulla base dell’unica lista presentata dagli azionisti Jack Holding Srl e Victor Srl, titolari congiuntamente dell’81,86% del capitale sociale, sono stati nominati: Luigi Wilmo Franceschetti (Presidente), Luisa Franceschetti, Maurizio Bacchiega, Leonardo Donà Dalle Rose, Thomas Avolio, Michela Amadei, Stefano Colpani (Consigliere Indipendente).Il neoeletto CdA ha conferito deleghe operative ai consiglieri Luigi Wilmo Franceschetti e Luisa Franceschetti, la quale è stata confermata nel suo ruolo di Vice Presidente.Il Consiglio ha nominato l’Organismo di Vigilanza, che resterà in carica fino all’approvazione del Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2027, confermando quali membri Nicola Perrotti (Presidente), Luca Locatelli e Matteo Uberti. Il Consiglio ha confermato l’Amministratore Delegato Luisa Franceschetti quale Responsabile di Impatto, affidando le funzioni e i compiti volti al perseguimento delle finalità di beneficio comune previste a Statuto. L’incarico avrà durata fino all’approvazione del Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2027. LEGGI TUTTO

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    Wall Street guadagna slancio con titoli tech. Focus su risultati societari

    (Teleborsa) – Wall Street guadagna slancio nel corso della seduta grazie alla performance dei titoli tecnologici, con gli investitori che monitorano gli sviluppi sul fronte della guerra commerciale e si trovano a valutare un gran numero di risultati societari.La Cina ha chiesto agli Stati Uniti di revocare tutti i dazi unilaterali e ha negato che ci fossero colloqui per raggiungere un accordo commerciale. “Gli Stati Uniti dovrebbero rispondere alle voci razionali della comunità internazionale e all’interno dei propri confini e rimuovere completamente tutti i dazi unilaterali imposti alla Cina, se vogliono davvero risolvere il problema”, ha dichiarato il portavoce del Ministero del Commercio He Yadong durante una conferenza stampa, secondo un resoconto di Bloomberg.Sul fronte macroeconomico, nell’ultima settimana si è registrato un leggero aumento delle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti (+6.000 unità a quota 222.000, centrando le attese). Gli ordinativi di beni durevoli americani nel mese di marzo hanno mostrato un inusuale +9,2%, quasi interamente spiegato da traino del settore trasporti. L’indice FED Chicago sull’attività nazionale (CFNAI), che riflette lo stato di salute dell’attività economica nazionale, è sceso nettamente a marzo.Tra chi ha rilasciato la trimestrale prima della campanella, American Airlines ha ritirato la guidance 2025 per l’incertezza dei dazi sulla domanda, Nasdaq ha registrato un primo trimestre sopra le attese e confermato di essere leader per nuove quotazioni, PepsiCo ha tagliato la guidance 2025 con l’aumento dei costi di produzione a causa dei dazi.Considerando i principali indici di Wall Street, il Dow Jones avanza a 39.859 punti (+0,61%), proseguendo la serie di tre rialzi consecutivi, iniziata martedì scorso; sulla stessa linea, in rialzo l’S&P-500, che aumenta rispetto alla vigilia arrivando a 5.444 punti (+1,26%). Ottima la prestazione del Nasdaq 100 (+1,86%); con analoga direzione, in denaro l’S&P 100 (+1,29%).Nell’S&P 500, buona la performance dei comparti informatica (+2,42%), telecomunicazioni (+1,62%) e materiali (+1,45%). In fondo alla classifica, sensibili ribassi si manifestano nel comparto beni di consumo per l’ufficio, che riporta una flessione di -1,20%.Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, Salesforce (+4,71%), Caterpillar (+2,87%), Intel (+2,79%) e Walt Disney (+2,46%).I più forti ribassi, invece, si verificano su IBM, che continua la seduta con -7,65%. Pessima performance per Procter & Gamble, che registra un ribasso del 5,05%. Piccola perdita per Merck, che scambia con un -1,02%. Tentenna McDonald’s, che cede lo 0,82%.Tra i protagonisti del Nasdaq 100, Microchip Technology (+9,89%), Atlassian (+7,36%), ON Semiconductor (+7,15%) e Analog Devices (+6,75%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Comcast Corporation, che continua la seduta con -5,11%. Sessione nera per PepsiCo, che lascia sul tappeto una perdita del 3,89%. Si concentrano le vendite su Dollar Tree, che soffre un calo del 3,43%. Vendite su O’Reilly Automotive, che registra un ribasso del 2,74%. LEGGI TUTTO

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    OPA parziale Cairo, adesioni oltre il 18,3%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria parziale, promossa da Cairo Communication, società quotata su Euronext STAR Milan e capofila di un gruppo di aziende che operano nel settore editoriale, sulle azioni proprie, risulta che oggi 24 aprile 2025 sono state presentate 830.855 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 4.446.203, pari al 18,37655% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 7 aprile 2025 e terminerà il 7 maggio 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Cairo Communication acquistate sul mercato nei giorni 6 e 7 maggio 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    NEXT RE SIIQ, l’utile del primo trimestre sale a 0,6 milioni di euro

    (Teleborsa) – Next Re SIIQ, società immobiliare quotata su Euronext Milan, ha comunicato che il Net Operating Income al 31 marzo 2025 è pari a 0,9 milioni di euro ed include ricavi da locazione pari a 1,1 milioni di euro e costi inerenti il patrimonio immobiliare pari a -0,2 milioni di euro. L’EBITDA è positivo per 0,1 milioni di euro (0,6 milioni al 31 marzo 2024). L’utile del periodo evidenzia un utile pari a 0,6 milioni di euro (0,3 milioni al 31 marzo 2024). La società ha provveduto a rilasciare il debito per ritenute su interessi per 0,5 milioni a seguito della risposta positiva da parte dell’Agenzia delle Entrate all’istanza di interpello presentata al fine di ottenere conferma della spettanza dell’esenzione prevista dalla Direttiva Interessi e Canoni sugli interessi dovuti sui finanziamenti erogati dalla controllante CPI Property Group.Il valore degli Investimenti immobiliari è pari a 75,06 milioni di euro, invariato rispetto al 31 dicembre 2024. Nessuna variazione di fair value è stata registrata nel primo trimestre del 2025. Il Totale Indebitamento finanziario passa da 1,35 milioni di euro al 31 dicembre 2024 a 1 milione di euro al 31 marzo 2025 LEGGI TUTTO

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    Banco BPM: OPS UniCredit non conveniente e corrispettivo non congruo

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha approvato all’unanimità il Comunicato dell’Emittente relativo all’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria sulla totalità delle proprie azioni promossa da UniCredit. Il CdA ha ritenuto l’OPS “non conveniente” e il corrispettivo “non congruo”.Citi e Lazard agiscono in qualità di advisor finanziari di Banco BPM e hanno fornito le rispettive opinion al Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione si è avvalso inoltre del supporto di Intermonte, in qualità di advisor finanziario e di Legance – Avvocati Associati, in qualità di advisor legale.Nel lungo e dettagliato Comunicato dell’Emittente, Banca BPM afferma che il corrispettivo, che incorpora un premio dello 0,5% rispetto al prezzo dell’azione al 22 novembre 2024 (ultimo Giorno di Borsa Aperta prima dell’annuncio dell’OPS), non riflette sostanzialmente alcun premio per il controllo. Tale considerazione risulta valida anche prendendo a riferimento le medie dei prezzi relative a diversi orizzonti temporali precedenti all’annuncio dell’OPS, che evidenziano premi estremamente contenuti. Inoltre, prendendo a riferimento i valori puntuali dei prezzi ufficiali 6 mesi e 12 mesi prima dell’annuncio dell’OPS, il corrispettivo riflette addirittura uno sconto, a tali date, rispettivamente pari al 3,4% e al 15,3%.”La sostanziale assenza di un premio non risulta coerente con un’operazione di questa rilevanza ed è una fattispecie ritenuta senza precedenti per operazioni di questo tipo”, viene sottolineato. Inoltre, dalla data di annuncio dell’OPS, il corrispettivo ha sempre riflesso uno sconto implicito rispetto al prezzo dell’azione Banca BPM. Infatti, in tale periodo non vi è stata alcuna seduta di Borsa in cui il rapporto di cambio implicito nei prezzi ufficiali di mercato sia stato pari o inferiore al corrispettivo.Secondo la banca guidata da Giuseppe Castagna, il corrispettivo favorisce gli azionisti di UniCredit, trasferendo loro valore dagli azionisti Banca BPM. Il corrispettivo implica un’attribuzione agli Azionisti Banca BPM di una partecipazione totale nell’entità combinata pari a circa il 14% (su base ex dividendo), una percentuale che non riflette la contribuzione di Banca BPM all’utile netto 2027 atteso dell’entità combinata (pari al 18% circa). La somma degli utili 2027 attesi di Banca BPM e UniCredit, prima delle sinergie, è pari a circa 12,15 miliardi di euro; pertanto sulla base del corrispettivo, agli azionisti Banca BPM spetterebbe una quota parte di utile pari a circa 1,7 miliardi. Tale dato è inferiore per circa 0,45 miliardi rispetto all’utile netto 2027 previsto nel Piano Industriale Banca BPM che spetterebbe agli azionisti Banca BPM nello scenario stand-alone. In termini di valore, moltiplicando tale differenza per un multiplo P/E illustrativo pari a circa 8x emergerebbe un trasferimento di valore a favore degli azionisti di UniCredit e a danno degli Azionisti Banca BPM pari a 3,64 miliardi.Viene anche fatto notare che il corrispettivo, integralmente in azioni UniCredit, fa sì che gli azionisti Banca BPM risultino esposti al raggiungimento degli obiettivi strategici di UniCredit. “Peraltro, in assenza di un vero e proprio piano industriale aggiornato di UniCredit, la realizzazione di tali obiettivi strategici è soggetta a molteplici variabili che rendono incerta la loro concreta attuazione e presenta caratteristiche che richiedono un’attenta e approfondita valutazione”, si legge nel documento.Sono anche elencati una serie di rischi derivanti dalla combinazione tra UniCredit e Banca BPM, e il conseguente raggiungimento degli obiettivi strategici dell’OPS: significative differenze nelle strategie perseguite da Banca BPM e da UniCredit, differente posizionamento di mercato delle due banche, attesa da parte di UniCredit di riduzione del contributo del business italiano, elementi di incertezza sul ruolo di Anima all’interno del gruppo UniCredit, rischio di execution intrinseco dell’integrazione, rischi di effettiva realizzazione della fusione tra Banca BPM e UniCredit, assenza di un piano industriale e strategico dettagliato di UniCredit.Nell’analizzare l’OPS il Consiglio di Amministrazione di Banca BPM ha rilevato “una limitata informativa e mancanza di chiarezza da parte dell’offerente su alcuni dei principali elementi della stessa OPS, rendendo particolarmente complesso valutarne i contenuti sia per il Consiglio di Amministrazione sia, di riflesso, per gli Azionisti Banca BPM”. In particolare, lamenta l’assenza di un’informativa adeguata su diversi elementi sostanziali, quali (i) i piani futuri di UniCredit su Banca BPM, (ii) il possibile ruolo di Anima in UniCredit, (iii) le sinergie prospettate, (iv) gli effetti sull’offerente delle prescrizioni stabilite dal Provvedimento Golden Power, (v) l’effettiva intenzione di perfezionare l’OPS, (vi) i termini finali di un’offerta non concordata, sostanzialmente senza premio e attualmente a sconto rispetto ai prezzi di mercato nonché (vii) i riflessi occupazionali. LEGGI TUTTO