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    IEG, Key 2026 guida la transizione energetica globale

    (Teleborsa) – Non si ferma la corsa di KEY – The Energy Transition Expo. La manifestazione di IEG (Italian Exhibition Group) di riferimento in Europa, Africa e nel bacino del Mediterraneo sulla transizione e l’efficienza energetica tornerà per la quarta edizione nella formula stand-alone dal 4 al 6 marzo 2026 alla Fiera di Rimini, con ambizioni sempre più internazionali, confermando – sottolinea IEG in una nota – il suo ruolo di hub relazionale per la community mondiale del settore. Un network globale strategico al servizio della decarbonizzazione, da cui partire per disegnare il futuro green e capace di cogliere i segnali di cambiamento, prevedendo le tendenze future e anticipando le nuove esigenze del mercato.KEY 2026 – si legge nella nota – proseguirà nel suo impegno per promuovere l’incontro e il confronto fra i key player dell’energia e favorire l’interlocuzione con le Istituzioni, facilitando la nascita di collaborazioni e sinergie, con l’obiettivo di unire le forze per dare impulso alla transizione energetica. Inoltre, continuerà a rappresentare un’occasione privilegiata per aziende e professionisti per conoscere tecnologie all’avanguardia e ultime novità presenti sul mercato per razionalizzare i consumi e ridurre l’impatto energetico e ambientale delle proprie attività. La manifestazione offrirà un’opportunità di formazione, informazione e aggiornamento professionale sui temi più caldi e attuali del settore energetico.Tra le priorità della prossima edizione, il rafforzamento del profilo internazionale. KEY 2026 continuerà a focalizzare l’attenzione sul continente africano, in particolare sui paesi del Nord-Africa e dell’Africa subsahariana, senza dimenticare la Turchia e l’Europa, con attenzione soprattutto a Germania, Spagna, UK, Polonia, Serbia e all’area balcanica. Con questo obiettivo, la manifestazione è stata presentata, insieme a Ecomondo 2025, nel corso di un roadshow in tre tappe l’8 luglio al Cairo, il 9 settembre a Belgrado e l’11 settembre a Varsavia.Per la prima volta, KEY occuperà tutti i padiglioni del quartiere fieristico di Rimini, rafforzando quella sua visione trasversale e integrata che la rende unica nel panorama espositivo europeo. Il nuovo layout manterrà la suddivisione in sette aree tematiche distinte e riconoscibili, ma allo stesso tempo connesse fra loro.Insieme agli spazi per il fotovoltaico, l’eolico, l’energy storage, l’efficienza energetica, la mobilità elettrica e le città sostenibili, è confermata la presenza di HYPE – Hydrogen Power Expo supported by Hydrogen & Fuel Cells: Salone dell’idrogeno organizzato da Italian Exhibition Group e Hannover Fairs International GmbH (HFI), filiale italiana di Deutsche Messe AG; Su.port – Sustainable Ports for Energy Transition: focus all’interno dei padiglioni riservati all’eolico, dedicato all’importanza dell’elettrificazione delle banchine portuali per la sostenibilità del settore marittimo, al cold ironing e ai porti come hub logistici per l’assemblaggio e la manutenzione dei parchi rinnovabili flottanti e per lo stoccaggio e il trasporto di idrogeno. Innovation District: dove sarà presente una rosa di Start-up e PMI innovative green italiane e internazionali, selezionate a seguito di una Call for Start-up. Qui troverà spazio anche il progetto Green Jobs&Skills per favorire l’incontro fra domanda e offerta di lavoro nell’ambito delle competenze sostenibili. Inoltre, il Premio Innovazione Lorenzo Cagnoni sarà assegnato alle tre Start-up dal più alto potenziale innovativo presenti a KEY e ai sette espositori per i progetti più all’avanguardia, uno per ciascun settore merceologico della manifestazione.Grande attenzione al tema dell’efficienza energetica in ambito industriale e residenziale, come asse portante per abilitare la transizione. Nell’area tematica Energy Efficiency, potenziata e riorganizzata, confermati gli spazi dedicati al Sustainable Building District, in partnership con Green Building Council Italia, e a Federcostruzioni, nuovo partner di KEY che riunisce le categorie produttive più significative di tutto il mercato edile, infrastrutturale, dei materiali, dell’ingegneria e degli impianti e che porterà in fiera l’intera filiera italiana delle costruzioni.KEY alimenta il dibattito sul futuro sostenibile globale, sostenendo la ricerca. Per il secondo anno consecutivo è stata lanciata una Call for Papers aperta a Università, aziende, Enti di ricerca e Associazioni, anche non presenti fra gli espositori, per presentare un progetto o raccontare un’esperienza di successo nell’ambito della transizione energetica e climatica. I 25 abstract selezionati saranno pubblicati sullo speciale numero della rivista scientifica QualEnergia Science, promossa da KEY – The Energy Transition Expo e pubblicata da Editoriale La Nuova Ecologia con il supporto di Italian Exhibition Group, che verrà presentato ufficialmente nel corso di KEY 2026.Ad anticipare la manifestazione ci sarà, anche per il 2026, KEY CHOICE – Unlock the future of PPA. L’evento B2B di KEY – The Energy Transition Expo dedicato ai Power Purchase Agreements, organizzato da IEG (Italian Exhibition Group) in collaborazione con Elemens, è in programma martedì 3 marzo 2026 al Palacongressi di Rimini.In concomitanza con KEY, tornerà la nuova edizione di DPE – International Electricity Expo, la manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group in collaborazione con l’Associazione Generazione Distribuita – Motori, Componenti, Gruppi Elettrogeni federata ANIMA Confindustria – e Federazione ANIE, dedicata all’ecosistema della generazione, trasmissione, distribuzione, sicurezza e automazione elettrica. LEGGI TUTTO

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    Orsero, CEO: modello di business si conferma ancora una volta efficace

    (Teleborsa) – “Il primo semestre 2025 vede un andamento molto positivo della BU Distribuzione, sia in termini di ricavi sia di marginalità, su tutte le geografie, con Italia e Penisola Iberica che trainano i risultati di Gruppo e la Francia che mostra una ottima resilienza. Il secondo trimestre ha contribuito significativamente al risultato, con ricavi ben superiori alle aspettative, grazie all’incremento del prezzo medio di vendita e dei volumi commercializzati – in scia a quanto conseguito nel primo trimestre 2025”. Lo hanno detto Raffaella Orsero, CEO di Orsero, e Matteo Colombini, Co-CEO e CFO di Orsero, commentando i risultati del primo semestre dell’anno.I due manager evidenziano “una performance particolarmente positiva delle campagne di kiwi, uva da tavola, fresh-cut e gamma esotica, confermando la validità della strategia adottata dal Gruppo, orientata al rafforzamento delle categorie merceologiche a elevato valore aggiunto e maggiore crescita nei consumi su cui il Gruppo ha ormai da tempo un posizionamento di leadership nei mercati di riferimento. Anche il prodotto banana registra un risultato più alto delle attese, grazie ad una buona dinamica di domanda e offerta, soprattutto per merito del canale tradizionale che si conferma essere una roccaforte che bilancia e protegge i risultati del Gruppo”.”La BU Shipping vede ricavi e marginalità in aumento rispetto al primo semestre 2024, nonostante i maggiori costi derivanti dal dry docking ciclico effettuato sulla flotta – hanno spiegato CEO e CFO – sia la tratta reefer che dry-cargo registrano ottimi volumi trasportati e il mantenimento di un servizio puntuale e di qualità in un contesto marittimo molto complicato specie nel secondo trimestre dell’anno e caratterizzato da ritardi importanti da parte dei principali vettori marittimi”. “Il modello di business del Gruppo si conferma ancora una volta efficace, con una solida ed equilibrata struttura finanziaria che consente di progettare gli investimenti strategici per la crescita dimensionale e operativa del Gruppo – hanno aggiunto – Sulla base degli ottimi risultati ottenuti in questi primi sei mesi, abbiamo ritenuto di poter migliorare ulteriormente le aspettative per l’anno in corso, incrementando i target economici della Financial Guidance 2025”. LEGGI TUTTO

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    Orsero migliora guidance 2025 dopo primo semestre in crescita

    (Teleborsa) – Orsero, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nell’importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi, ha chiuso il primo semestre del 2025 con Ricavi Netti pari a 845,2 milioni di euro, sono in crescita del 13,6% rispetto ai 744,1 milioni registrati nel H1 2024, con un risultato fortemente positivo della BU Distribuzione (+13,7% VS H1 2024), grazie a un aumento dei volumi commercializzati, prevalentemente legato a kiwi, agrumi, berries, uva da tavola, fresh-cut, nonché il prodotto banana, e al consistente miglioramento del prezzo medio di vendita in seguito al miglioramento del mix di prodotti e, in particolare, della gamma esotica, dell’uva da tavola, dei kiwi, del platano, degli ananas e del fresh-cut.L’Adjusted EBITDA è pari a 48,4 milioni di euro, con un incremento del 18,4% e un Adjusted EBITDA Margin pari a 5,7%. L’Utile Netto Adjusted si attesta a 20,9 milioni di euro rispetto a 16 milioni registrati nel H1 2024, con un aumento di 4,9 milioni (+30,9%) per effetto del miglioramento della redditività operativa.La Posizione Finanziaria Netta è pari a 111,3 milioni di euro al 30 giugno 2025 rispetto a 111,2 milioni al 31 dicembre 2024, che include: passività IFRS 16 di 53,3 milioni (56,4 milioni nel 2024) e passività legate al mark-to-market dei derivati di 6 milioni (2,5 milioni positivi al 31 dicembre 2024). Nel corso del primo semestre si è registrato un aumento dei flussi derivanti dall’attività operativa che ammontano a 34 milioni (23,6 milioni in H1 2024), comprensivo di un rilascio del capitale circolante per effetto del maggior debito legato ai lavori svolti per il dry-docking e delle minori rimanenze di carburante ad esso associate.Il periodo è stato caratterizzato da investimenti operativi per circa 10,6 milioni di euro, legati agli interventi migliorativi su fabbricati e impianti dei magazzini prevalentemente in Italia e Spagna, nonché all’attività di dry-docking performata su una delle due navi che ne saranno oggetto nell’arco del 2025 e il pagamento di dividendi totali di 10,1 milioni, di cui 8,4 milioni (0,50 euro ad azione) agli azionisti della capogruppo lo scorso 14 maggio.In ragione del positivo andamento del primo semestre 2025, la società ha rivisto al rialzo le previsioni economiche della guidance FY 2025 comunicate il 3 febbraio 2025. Ora la società prevede: ricavi netti compresi tra 1.650 milioni e 1.690 milioni di euro (+ 70/50 milioni); Adjusted EBITDA compreso tra 82 milioni e 86 milioni (+ 5/4 milioni); Utile netto Adjusted compreso tra 30 milioni e 32 milioni (+ 4/2 milioni); posizione finanziaria netta compresa tra 110 milioni e 105 milioni (invariata); investimenti in attivo immobilizzato operativo compresi tra 19 milioni e 21 milioni11 (+ 4 milioni). LEGGI TUTTO

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    Equinor, “mente aperta” su possibile combinazione degli asset rinnovabili con Orsted

    (Teleborsa) – Equinor, azienda energetica norvegese controllata dallo stato, ha una “mente aperta” sulla struttura della partnership con Orsted, colosso danese delle energie rinnovabili, inclusa la possibilità di combinare i loro asset rinnovabili. Lo ha detto il presidente Jon Erik Reinhardsen in un’intervista a Bloomberg.Unire gli asset eolici delle due aziende “è una delle tante opzioni”, ha dichiarato Reinhardsen, aggiungendo che “valuteremo sempre ciò che è ottimale per i nostri azionisti in termini di struttura più adatta. Indipendentemente dalla forma che assumerà, abbiamo una mente aperta”.”Siamo sostanzialmente nella prima vera crisi del settore eolico offshore, con una forte inflazione, sfide normative e, non da ultimo, ciò che abbiamo visto ultimamente negli Stati Uniti”, ha affermato Reinhardsen, con riferimento alla forte opposizione dell’amministrazione Trump all’energia eolica, che ha spinto Orsted a un nuovo profit warning. Equinor ha sostenuto l’aumento di capitale di Orsted con 940 milioni di dollari per mantenere la sua quota del 10%.”Abbiamo bisogno di dimensioni più grandi in questo settore, proprio come abbiamo visto nel settore petrolifero e del gas, ed è così che sono nate le grandi multinazionali – ha affermato Reinhardsen – Dobbiamo costruire alleanze più solide in grado di affrontare questo mercato”. LEGGI TUTTO

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    Le auto ibride inquinano cinque volte di più di quanto dichiarato, l’analisti di T&E

    (Teleborsa) – Secondo i nuovi dati pubblicati dall’UE le emissioni di anidride carbonica prodotte dalle auto ibride plug-in (PHEV) sono in media quasi cinque volte superiori a quelle indicate dai test ufficiali di immatricolazione. Il divario tra l’inquinamento reale delle PHEV, in termini di CO2, e i risultati dei test continua ad aumentare, nonostante le affermazioni delle case automobilistiche secondo cui la tecnologia è diventata più pulita. All’inizio di questo mese, la lobby delle case automobilistiche europee ha chiesto all’UE di azzerare le sue attività volte a rilevare con maggiore precisione le emissioni delle auto ibride, nel quadro del calcolo dei progressi compiuti verso gli obiettivi climatici. Le PHEV – che alternano un motore elettrico alimentato da una batteria, ricaricata tramite collegamento alla rete elettrica, e un motore a benzina o diesel – quest’anno rappresentano l’8,6% delle vendite di auto nell’UE, e le case automobilistiche vogliono continuare a venderle anche dopo la scadenza del 2035, anno a partire dal quale è prevista la commercializzazione di soli veicoli a zero emissioni. Tuttavia, l’analisi effettuata da T&E sui dati dell’Agenzia europea dell’ambiente rivela che le PHEV emettono in media 139 g di CO2 per km, rispetto ai 28 g per km rilevati nei test ufficiali.In virtù di queste discrepanze, l’UE ha fissato dei fattori di correzione (utility factor) per rettificare la scala emissiva di queste auto. Gli utility factor fissati per il 2025 e il 2027 riducono gradualmente il divario tra emissioni ufficiali e reali, il che significa che le case automobilistiche, per rispettare gli obiettivi dell’UE in materia di CO2, dovrebbero ridurre le vendite di veicoli ibridi plug-in, o aumentare ulteriormente, a compensazione, le vendite di auto elettriche a batteria.Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia, ha dichiarato: “Le reali emissioni delle ibride plug-in sono un mistero alla luce del sole. Chiunque sia minimamente addentro al settore automotive sa benissimo, e non da oggi, che i valori sui libretti di immatricolazione differiscono radicalmente dalla CO2 emessa in condizioni reali di guida. Oggi abbiamo solo la certezza che il divario tra emissioni ufficiali e reali è ancora peggiore di quanto sin qui stimato. L’industria automobilistica chiede all’UE di chiudere un occhio, in modo da poter ritardare gli investimenti nella vera transizione. La Commissione deve mantenere la propria posizione e attenersi ai fattori di utilità già concordati per il 2025 e il 2027”.(Foto: CHUTTERSNAP on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Commissione raccoglie 11 miliardi in emissione EU-Bond. Domanda per 199 miliardi

    (Teleborsa) – La Commissione europea, che emette EU-Bond per conto dell’UE, ha collocato 11 miliardi di euro nella sua ottava operazione sindacata del 2025.L’operazione a doppia tranche ha riguardato una nuova obbligazione UE da 5 miliardi di euro con scadenza il 14 ottobre 2030 e una nuova obbligazione UE da 6 miliardi di euro con scadenza il 12 ottobre 2055. Le offerte ricevute hanno superato i 92 miliardi di euro per l’obbligazione a 5 anni e i 107 miliardi di euro per quella a 30 anni. Ciò equivale a tassi di sottoscrizione in eccesso rispettivamente di circa 18,4 e 18 volte.Il ricavato dell’operazione sarà utilizzato per finanziare i programmi politici dell’UE, in particolare nel contesto di NextGenerationEU e del sostegno all’Ucraina.La Commissione ha ora emesso 30,04 miliardi di euro del suo obiettivo di finanziamento di 70 miliardi di euro per la seconda metà del 2025.La prossima operazione nel calendario indicativo di emissione dell’UE è un’asta di titoli di Stato UE il 17 settembre 2025.Con l’operazione odierna, l’UE ha ora in circolazione 528,23 miliardi di euro in EU-Bond nell’ambito dell’approccio di finanziamento unificato. Dei proventi raccolti, oltre 348,58 miliardi di euro sono stati erogati agli Stati membri nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza NextGenerationEU. Ulteriori 74,45 miliardi di euro sono stati stanziati per altri programmi dell’UE che beneficiano dei finanziamenti di NextGenerationEU. Inoltre, quasi 19,25 miliardi di euro sono stati erogati all’Ucraina nell’ambito dell’Ukraine Facility, che finanzierà fino a 33 miliardi di euro di prestiti all’Ucraina tra il 2024 e il 2027. Inoltre, 9 miliardi di euro sono stati recentemente erogati nell’ambito del nuovo prestito di assistenza macrofinanziaria eccezionale dell’UE da 18 miliardi di euro, che sarà rimborsato con i proventi derivanti da attività statali russe immobilizzate.Il debito totale in essere dell’UE ammonta attualmente a circa 705,22 miliardi di euro, di cui 31,63 miliardi di euro sotto forma di EU-Bill. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, consiglieri e dirigenti del gruppo vendono azioni per 5,5 milioni di euro

    (Teleborsa) – Massicce vendite di azioniMediobanca da parte di manager della banca e consiglieri delle società del gruppo all’indomani del successo dell’OPAS su piazzetta Cuccia che ha portato Banca Monte dei Paschi di Siena a detenere, per ora, il 62,3% del capitale. È quanto emerge da una serie di internal dealing diffusi dalla banca. Nel dettaglio, nella giornata del 9 settembre: Massimo Bertolini, consigliere di Compass Banca, ha venduto 119.234 azioni per un controvalore di circa 2,4 milioni di euro; Francesco Carloni, consigliere di CMB e CMB RED, ha venduto 14 mila azioni per un controvalore di circa 286 mila euro; Stefano Vincenzi, consigliere di Mediobanca Premier e Group Legal & General Counsel del gruppo, ha venduto 4.600 azioni per un controvalore di circa 93 mila euro; Angelo Giovanni Campanini, consigliere di Mediobanca Innovation Services, ha venduto 1.850 azioni per un controvalore di circa 38 mila euro; Fabrizio Hugony, sindaco effettivo di SelmaBipiemme Leasing, Spafid, MBCredit Solutions, Mediobanca Innovation Services ha venduto 70 mila azioni per un controvalore di circa 1,4 milioni di euro; Marco Pozzi, consigliere di Mediobanca Innovation Services, Compass, CMB RED e MB Speedup ha venduto 5.201 azioni per un controvalore di circa 105 mila euro.Per quanto riguarda i dirigenti strategici, Alexandra Virginia Young, Group Chief Human Capital del gruppo, ha venduto 56.965 azioni per un controvalore di circa 1,15 milioni di euro, mentre Giorgio Paleari, responsabile dell’Internal Audit, ha venduto 2.848 azioni per un controvalore di circa 57 mila euro. LEGGI TUTTO

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    AATech completa l’acquisizione di BIL con possibile emissione di warrant e azioni

    (Teleborsa) – AATech, venture tech builder italiano quotato su Euronext Growth Milan, ha completato l’acquisizione iniziata a marzo 2025 del capitale sociale di Business Innovation Lab (BIL), società fintech a capo dell’omonimo gruppo, tra i principali operatori italiani nei servizi di lending-as-a-service, buy-nowpay-later e credit AI e proprietaria della piattaforma Opyn.Tramite l’operazione AATech apre la strada alla nascita di un polo d’eccellenza nei servizi digitali e AI-driven per il mondo finanziario, in linea con la missione di AATech: sviluppare tecnologie capaci di rendere più semplice, veloce e sostenibile l’accesso al credito. “Siamo entusiasti di annunciare il completamento di questa acquisizione – dichiara l’AD Alessandro Andreozzi – Questo importante passo ci consente di accelerare la nostra strategia industriale, puntando con decisione sui servizi AI-driven per l’industria finanziaria. L’integrazione con Opyn ci permette di spingere ancora di più sull’innovazione a supporto dei Financial Services, di corporate italiane ed europee, e rafforzando al contempo il nostro impegno verso soluzioni Green ed ESG”.L’operazione è efficace dal 9 settembre 2025 e il consolidamento contabile è a partire dal bilancio annuale 2025. Tenuto conto della presenza di più categorie di azioni di BIL, la compravendita prevede modalità diverse di pagamento del corrispettivo a seconda della categoria di appartenenza delle azioni compravendute. È stata deliberata dal CdA una possibile emissione di ulteriori “Warrant AATECH SB 2023-2026” e aumenti di capitale, con esclusione del diritto di opzione, finalizzati al completamento dell’acquisizione. LEGGI TUTTO