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    USA, Bessent afferma che la Fed dovrebbe agire dopo i nuovi dati sul mercato del lavoro

    (Teleborsa) – Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha invitato la Federal Reserve a modificare la sua posizione sui tassi dopo che un’agenzia governativa ha rivisto i dati sull’occupazione negli Stati Uniti, mostrando un calo delle assunzioni nell’anno fino a marzo. “Dovrebbero, vediamo se lo faranno”, ha detto a Fox Business, quando gli è stato chiesto se la Fed dovesse ricalibrare la propria politica monetaria. Ha citato il famoso economista John Maynard Keynes, che ha affermato: “Quando i fatti cambiano, cambio idea: cosa fai?”.Intervenendo poche ore dopo che i dati rivisti sull’occupazione mostravano un calo di 911.000 unità nei 12 mesi fino a marzo, Bessent ha dichiarato: “A quanto pare non avevamo dati attendibili”. In un post su X pubblicato in precedenza, aveva detto: “Il presidente Trump ha ereditato un’economia molto peggiore di quanto riportato, e ha ragione a dire che la Fed sta soffocando la crescita con tassi elevati”.I mercati e gli analisti prevedono che la banca centrale statunitense taglierà i tassi nella riunione di politica monetaria del 16-17 settembre.I dati del mercato del lavoroIl numero di posti di lavoro creati negli Stati Uniti da aprile 2024 a marzo 2025 è stato rivisto al ribasso di 911.000 unità dal Bureau of Labor Statistics (BLS). Ciò equivarrebbe a circa 76.000 posti di lavoro in meno creati ogni mese dell’anno fino a marzo.La revisione pone nuovamente l’attenzione sull’indebolimento del mercato del lavoro statunitense, che ha creato in media solo 29.000 posti di lavoro in ciascuno degli ultimi tre mesi. Il rapporto sull’occupazione di agosto ha mostrato che gli Stati Uniti hanno creato solo 22.000 posti di lavoro in quel mese e ha anche rivisto al ribasso la crescita occupazionale di giugno, portandola a una perdita di 13.000 posti di lavoro.La risposta della Casa BiancaLa Casa Bianca ha affermato in una nota che “questo è esattamente il motivo per cui abbiamo bisogno di una nuova leadership per ripristinare la fiducia nei dati del BLS a nome dei mercati finanziari, delle imprese, dei responsabili politici e delle famiglie che si affidano a questi dati per prendere decisioni importanti”.Le revisioni dei dati del BLS sono una parte normale del processo e non suggeriscono alcuna irregolarità nei dati. Le statistiche annuali vengono riviste ogni anno con i dati aggiuntivi raccolti dall’agenzia, in quanto alcuni di questi dati non sono disponibili al momento della pubblicazione dei rapporti mensili sull’occupazione.I nuovi dati arrivano in un momento caldo per il Bureau of Labor Statistics. Trump ha licenziato il precedente capo del BLS poche ore dopo un debole rapporto sull’occupazione ad agosto e ha nominato un economista conservatore, E.J. Antoni, come nuovo capo dell’agenzia.I commenti di Bessent su CookNella stessa intervista, Bessent si è rifiutato di rispondere quando gli è stato chiesto se ritenesse che la governatrice Lisa Cook – coinvolta in una battaglia legale contro l’amministrazione Trump che vorrebbe rimuoverla a causa delle accuse di frode ipotecaria – non dovesse votare alla riunione del 16-17 settembre.Ieri un giudice federale ha temporaneamente bloccato il presidente Trump dal rimuoverla. La sentenza preliminare del giudice distrettuale statunitense Jia Cobb a Washington DC ha stabilito che le affermazioni dell’amministrazione Trump secondo cui Cook avrebbe commesso frode ipotecaria prima di entrare in carica non erano probabilmente motivo sufficiente per la sua rimozione. LEGGI TUTTO

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    Novo Nordisk taglia 9.000 posti di lavoro e guidance 2025

    (Teleborsa) – Novo Nordisk, colosso danese della farmaceutica, intende ridurre la forza lavoro globale di circa 9.000 unità – delle 78.400 unità dell’azienda – con circa 5.000 tagli previsti in Danimarca. La società punta a semplificare la propria organizzazione, velocizzare i processi decisionali e riallocare le risorse verso le opportunità di crescita dell’azienda nel campo del diabete e dell’obesità, si legge in una nota.Negli ultimi anni, la rapida espansione di Novo Nordisk ha aumentato la complessità organizzativa e i costi, viene spiegato. La trasformazione mira ad affrontare tale complessità, in modo che Novo Nordisk possa investire di più nella propria ricerca scientifica, nelle capacità commerciali e nell’avvio della produzione.”In qualità di leader mondiale nel trattamento di obesità e diabete, Novo Nordisk offre prodotti che cambiano la vita ai pazienti di tutto il mondo – ha commentato il CEO Mike Doustdar – Ma i nostri mercati si stanno evolvendo, in particolare nell’obesità, che è diventata più competitiva e orientata al consumatore. Anche la nostra azienda deve evolversi. Ciò significa instillare una cultura basata maggiormente sulle prestazioni, impiegare le nostre risorse in modo sempre più efficace e dare priorità agli investimenti dove avranno il maggiore impatto, ovvero nelle nostre principali aree terapeutiche”.La riduzione del personale è prevista in tutta l’azienda, comprese le aree di staff e le funzioni centrali, e si prevede che genererà un risparmio annuo complessivo di circa 8 miliardi di corone danesi (circa 1,1 miliardi di euro) entro la fine del 2026.La trasformazione aziendale prevede costi di ristrutturazione netti una tantum previsti per 8 miliardi di corone danesi, inclusi gli oneri per svalutazione. Nel terzo trimestre del 2025 saranno sostenuti costi di ristrutturazione pari a circa 9 miliardi di DKK, compensati da risparmi pari a circa 1 miliardo di DKK nel quarto trimestre. I costi di ristrutturazione una tantum portano a previsioni aggiornate di crescita dell’utile operativo annuo a tassi di cambio costanti (CER) per l’intero 2025 del 4-10% (rispetto al 10-16% previsto ad agosto). LEGGI TUTTO

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    CEME, Moody’s conferma rating B2 ma riduce outlook a negativo

    (Teleborsa) – Moody’s Ratings ha confermato il rating corporate family (CFR) B2 e il rating di probabilità di default B2-PD per CEME, produttore italiano di soluzioni di controllo di precisione dei fluidi. “Abbiamo confermato il rating strumentale B2 per le obbligazioni da 360 milioni di euro senior secured a tasso variabile garantite, che l’azienda si propone di aumentare di 75 milioni, portandole a 435 milioni. L’outlook è cambiato da stabile a negativo. I proventi derivanti dall’aumento di valore delle obbligazioni senior secured garantite saranno utilizzati per finanziare l’acquisizione di Ningbo JLT Electric e lasciare liquidità per scopi generali”, osserva Moody’s.”L’attuale azione di rating riflette i parametri di credito di CEME, più deboli del previsto rispetto alle nostre aspettative al momento del primo rating lo scorso anno, in combinazione con l’ulteriore leva finanziaria aggiunta dall’operazione di emissione del TAP”, afferma Jay Parekh, analista capo di Moody’s Ratings per CEME. LEGGI TUTTO

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    Stellantis, sindacati a Filosa: incontro urgente su rilancio

    (Teleborsa) – I sindacati metalmeccanici scrivono al CEO di Stellantis, Antonio Filosa sollecitando “con urgenza un incontro, al fine di confrontarsi sulla critica situazione degli stabilimenti italiani, sulla mancata applicazione del piano industriale, degli investimenti per l’Italia anche in ricerca e sviluppo, per il lancio di nuovi modelli e motorizzazioni, utili a garantire gli occupati”. Nella lettera, i sindacati sottolineano che è “necessario un confronto sull’aggiornamento del piano industriale al fine di salvaguardare e rilanciare produzioni e occupazione in tutti i siti”. “La situazione di Stellantis nel nostro Paese è in continuo peggioramento, affermano Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e il segretario nazionale Samuele Lodi. Crollano le produzioni, aumenta l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, cala l’occupazione, ma soprattutto non ci sono prospettive per la ricerca, lo sviluppo e la produzione. E’ necessario confrontarsi su un piano industriale che dia concrete soluzioni produttive e occupazionali a tutti gli stabilimenti. Ridurre i tempi di attesa per l’inizio delle produzioni dei modelli annunciati, prevedere ulteriori nuovi modelli soprattutto mass market, kei car, e avere certezze di investimenti anche in ricerca e sviluppo, fare ripartire il progetto per la produzione di batterie. Un piano industriale così strutturato potrebbe, inoltre, dare risposte positive anche a tutto l’indotto e alla componentistica che sta enormemente soffrendo la situazione e una politica commerciale di Stellantis che deve cambiare nei confronti dei fornitori”. “Ci aspettiamo una tempestiva risposta alla richiesta di incontro che, insieme con le altre organizzazioni sindacali, abbiamo inoltrato all’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa. Vogliamo poterci confrontare prima che sia varato il nuovo piano industriale, per esporre il punto di vista dei lavoratori italiani oggi fortemente colpiti dalla cassa integrazione e, soprattutto, per immaginare la strada di un possibile rilancio”. Lo dichiarano Rocco Palombella e Gianluca Ficco, rispettivamente leader e segretario nazionale della Uilm. “Siamo convinti che sia necessario puntare su una gamma completa di vetture ibride in tutte le fabbriche – proseguono – giacché il vecchio piano industriale che puntava solo sull’elettrico si è dimostrato fallimentare. Di conseguenza, occorre recuperare motorizzazioni endotermiche adeguate, attingendo a quel patrimonio di meccanica italiana che è sempre stato una eccellenza e che nel recente passato è stato ingiustamente trascurato. Dobbiamo combattere insieme – concludono – per modificare le ottuse regole europee, ma dobbiamo al contempo portare in Italia modelli e motorizzazioni che garantiscano la piena occupazione”. “I dati sulla situazione degli stabilimenti italiani si sta rivelando ulteriormente negativa in questo 2025, con il ricorso massiccio alla cassa integrazione che interessa la totalità dei siti produttivi e coinvolge mediamente il 50% dei lavoratori. Alla luce di questi dati è sempre più impellente una revisione del piano industriale degli stabilimenti italiani alla luce del peggioramento significativo dei volumi produttivi”, rilancia il leader della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano. “In particolare – aggiunge – abbiamo la necessità di affrontare con l’AD la delicata condizione dello stabilimento di Termoli, dove lo stop all’investimento sulla gigafactory richiede un nuovo impegno da parte di Stellantis per garantire prospettive e nuove attività alla fabbrica di motori molisana. Mentre per tutti gli altri stabilimenti italiani è necessario un confronto con l’AD Filosa per avere rassicurazioni sul rispetto degli impegni sui nuovi lanci produttivi annunciati nel piano d’inizio anno e aprire una vera discussione su ulteriori assegnazioni di prodotti capaci di sviluppare nuovi volumi e di rafforzare la presenza industriale nel nostro Paese. Contemporaneamente alla richiesta d’incontro con Filosa sollecitiamo il Governo a riaprire il tavolo Stellantis per individuare soluzioni condivise e utili non solo agli stabilimenti, ma anche alle attività dell’intera filiera dell’indotto dell’auto”. LEGGI TUTTO

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    Enel, buyback per oltre 72,5 milioni di euro

    (Teleborsa) – Enel ha comunicato di aver acquistato, tra il 1° e il 5 settembre 2025, in seguito all’avvio di un programma di buyback, complessivamente 9.299.950 azioni proprie, al prezzo medio ponderato di 7,7996 euro per azione, per un controvalore pari a 72.535.773,808 euro.Dall’inizio del Programma, Enel ha acquistato 51.757.542 azioni proprie (pari allo 0,5091% circa del capitale sociale), per un controvalore complessivo di 406.412.865,079 euro.Considerando le azioni proprie già in portafoglio e l’avvenuta assegnazione in data 4 settembre 2025 di n. 994.428 azioni proprieai beneficiari dei Piani di incentivazione di lungo termine per il 2021 e per il 2022, Enel detiene al 5 settembre complessivamente 62.842.784 azioni proprie, pari allo 0,6181% circa del capitale sociale.In Borsa, giornata fiacca per il Gruppo energetico, che archivia la seduta con un ribasso dello 0,67%. LEGGI TUTTO

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    Difesa, UE stanzia prestiti per 150 miliardi di euro. Quota maggiore alla Polonia

    (Teleborsa) – La Commissione europea annuncia lo stanziamento provvisorio di 150 miliardi di euro per rafforzare il settore della difesa in tutta l’Unione. Questo importante passo, intrapreso nell’ambito del programma in materia di sicurezza per l’Europa (SAFE), mira a rafforzare le capacità di difesa dell’UE e ad aiutare gli Stati membri a colmare le lacune critiche, nonché ad acquistare insieme prodotti per la difesa.A seguito della sua adozione da parte del Consiglio nel maggio 2025, il programma SAFE ha suscitato un forte interesse, con 19 Stati membri che hanno espresso la loro intenzione di partecipare e di cercare sostegno al di là del bilancio disponibile.”C’era molto scetticismo per la possibilità di uno scarso interesse. Ora vediamo il contrario. L’interesse dimostrato dagli Stati membri è stato un successo clamoroso. Non solo i Paesi di frontiera dell’Est sono interessati”, ha detto il Commissario Ue per la Difesa Andrius Kubilius in una conferenza stampa.La ripartizione per Stato membroLa Polonia riceverà la quota maggiore: 43,7 miliardi di euro, segue la Romania al secondo posto con 16,7 miliardi, mentre Ungheria e Francia riceveranno 16,2 miliardi di euro ciascuna. All’Italia 14,9 miliardi, al Belgio 8,3 miliardi, alla Lituania 6,4 miliardi, al Portogallo 5,8 miliardi e alla Lettonia 5,7 miliardi.Partecipano anche Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Slovacchia e Spagna. I 19 Paesi dovranno ora preparare dei piani di investimento e presentarli entro la fine di novembre. La Commissione valuterà i piani ed effettuerà i primi versamenti nel primo trimestre del 2026.Il programma offre un periodo di grazia di 10 anni per il rimborso del prestito, bassi tassi di interesse e consente accordi con Paesi non appartenenti all’UE, come Norvegia, Gran Bretagna o Turchia, che dispongono di attrezzature di difesa a cui l’UE è interessata. LEGGI TUTTO

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    Wall Street cauta. Revisione payroll conferma attese taglio tassi

    (Teleborsa) – Seduta in lieve rialzo per Wall Street, in una giornata priva di dati macroeconomici, mentre si guarda già ai numeri sull’inflazione negli USA e quelli sui prezzi alla produzione, utile per capire la dinamica del PCE, la misura di inflazione preferita dalla Federal Reserve. Il consensus prevede una conferma della tendenza all’accelerazione dei prezzi al consumo, vista nell’ultimo mese. Il dato dovrebbe confermare le aspettative di un taglio dei tassi, da parte della Fed, nella riunione in calendario la prossima settimana, il 16-17 settembre. Anche la revisione al ribasso dei dati sui payroll non ha intaccato le scommesse su una riduzione del costo del denaro.Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones avanza a 45.628 punti, mentre, al contrario, incolore l’S&P-500, che continua la seduta a 6.503 punti, sui livelli della vigilia. Sui livelli della vigilia il Nasdaq 100 (+0,19%); guadagni frazionali per l’S&P 100 (+0,3%).Risultato positivo nel paniere S&P 500 per i settori energia (+1,30%), telecomunicazioni (+1,15%) e utilities (+0,65%). Tra i peggiori della lista del paniere S&P 500, in maggior calo i comparti materiali (-1,82%) e beni industriali (-0,99%).Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, United Health (+7,74%), Goldman Sachs (+2,49%), JP Morgan (+1,67%) e Chevron (+1,12%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Sherwin Williams, che continua la seduta con -3,91%.Giornata fiacca per Home Depot, che segna un calo dell’1,38%.Piccola perdita per Nike, che scambia con un -1,21%.Tentenna Caterpillar, che cede l’1,18%.Tra i protagonisti del Nasdaq 100, Atlassian (+3,99%), Palantir Technologies (+3,50%), Micron Technology (+3,02%) e Datadog (+2,03%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Shopify, che continua la seduta con -2,24%.Si concentrano le vendite su Ross Stores, che soffre un calo dell’1,83%.Vendite su Broadcom, che registra un ribasso dell’1,81%. LEGGI TUTTO