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    Neva: Intesa Sanpaolo investe nei radiofarmaci oncologici di nuova generazione di Nuclidium

    (Teleborsa) – Neva SGR, la società di venture capital del Gruppo Intesa Sanpaolo controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center, ha partecipato a un round di raccolta da 79 milioni di franchi svizzeri (84 milioni di euro) di Nuclidium, società biotecnologica svizzero-tedesca specializzata in radiofarmaci di nuova generazione per malattie oncologiche. Il nuovo investimento – spiega Intesa Sanpaolo in una nota – consentirà a Nuclidium di accelerare lo sviluppo della sua innovativa piattaforma radioteranostica proprietaria a base di rame, che offre un approccio combinato alla diagnosi e al trattamento del cancro. Nuclidium collega molecole mirate al tumore con isotopi di rame: Rame-61 per la diagnostica e Rame-67 per la terapia. Il targeting preciso consente una diagnosi o un trattamento più accuratie riduce il danno ai tessuti sani.Nuclidium si prepara a espandere la sua rete di produzione globale, a far crescere il suo team internazionale e a rafforzare le collaborazioni strategiche con ospedali e centri accademici, inizialmente in Europa e Nord America. La piattaforma realizzata da Nuclidium supera le attuali limitazioni della radioteranostica, come l’efficacia clinica subottimale e la complessità produttiva. I risultati diagnostici dei primi studi clinici mostrano un’individuazione più precisa dei tumori rispetto agli attuali traccianti e un migliore rapporto tumore/sfondo (masse tumorali meglio visualizzate rispetto ai tessuti sani adiacenti), con un profilo di sicurezza favorevole. I primi dati terapeutici dei due composti principali della società,NuriPro e TraceNET, evidenziano un forte contrasto tumore/sfondo, in particolare nel cancro alla prostata metastatico e nei tumori neuroendocrini, incluso il cancro al seno. “L’investimento in Nuclidium conferma il nostro impegno nel selezionare a livelloglobale società in forte crescita con brevetti e progetti in fase di realizzazione rivoluzionari, che in futuro possano essere applicati su vasta scala, contribuendo alla soluzione dele grandi sfide del pianeta, compresa la lotta alle malattie oncologiche – afferma Mario Costantini, CEO e General Manager di Neva SGR –. Nuclidium ha il potenziale per innovare profondamente l’oncologia di precisionee cambiare il modo in cui viene erogata l’assistenza radioterapica. Siamo lieti di contribuire alla sua crescita e di favorire la collaborazione con strutture cliniche, centri di ricerca e imprese italiane del settore”.”Con il supporto di una forte gruppo di società europee che comprende anche Neva SGR, Nuclidium sta avviando nuove fasi cliniche per la diagnosi e il trattamento di tumori metastatici alla prostata, tumori neuroendocrini e carcinoma mammari” – dichiara Leila Jaafar, medico, CEO e co-fondatrice di Nuclidium –. I nostri composti radioteranostici a base di rame sono sviluppati per essere utilizzati conefficacia e semplicità nelle attività ospedaliere, sia nelle fasi di cura sia nella gestione dei rifiuti, rendendo le radioterapie più accessibili in tutto il mondo. La nostra innovativa piattaforma teranostica di nuova generazione a base di rame ci consente inoltre di sviluppare rapidamente nuovi bersagli per una più ampia gamma di tumori, in particolare quelli di grande rilevanza per la salute femminile”.A partire dall’agosto 2020, Neva SGR ha raggiunto gli obiettivi che si era prefissata con i suoi primi tre Fondi – Neva First per gli investimenti globali, Neva First Italia dedicato alle realtà nazionali e Fondo Sei per lo sviluppo degli ecosistemi innovativi italiani –, investendo quasi 190 milioni di euro in 43 realtà innovative in forte crescita e distribuendo circa 13 milioni di euro ai propri investitori. Inoltre, grazie ai nuovi fondi Neva II e Neva II Italia, avviati nel settembre 2024, ha già investito ulteriori 45 milioni di euro in 5 società. LEGGI TUTTO

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    Fondo sovrano Azerbaigian acquista quota in 402 MW di impianti solari in Italia da Enfinity Global

    (Teleborsa) – Il fondo sovrano dell’Azerbaigian (SOFAZ) acquisirà una partecipazione del 49% in un portafoglio di impianti solari fotovoltaici (FV) da 402 MW in Italia di Enfinity Global, azienda statunitense attiva nel settore delle energie rinnovabili. Al completamento dell’operazione, Enfinity manterrà una quota di maggioranza e continuerà a guidare la gestione degli impianti.L’investimento è in linea con gli obiettivi strategici di SOFAZ, offrendo un flusso di reddito stabile e prevedibile, contribuendo al contempo agli sforzi globali nella transizione verso un’energia sostenibile.Grazie a questo accordo, Enfinity coinvolge partner finanziari a supporto del suo portafoglio italiano, consentendo il reinvestimento e accelerando l’implementazione della sua pipeline di impianti solari da 2,6 GW e di sistemi di accumulo di energia da 5,3 GW.L’investimento comprende 14 impianti fotovoltaici, sia operativi che in costruzione, situati nelle regioni italiane del Lazio e dell’Emilia-Romagna. L’energia generata da questi impianti è contrattualizzata tramite contratti di acquisto di energia (PPA) a lungo termine, garantendo prezzi dell’energia prevedibili per i clienti e flussi di cassa stabili.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Gas, aumento GNL e recupero stoccaggi migliorano prospettive a breve termine per l’Europa

    (Teleborsa) – Le importazioni di gas nell’UE sono aumentate di quasi il 10% nel secondo trimestre del 2025, rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, in gran parte a causa delle importazioni record di gas naturale liquefatto (GNL). Lo afferma l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER) nel suo ultimo rapporto.I flussi di gasdotti dalla Norvegia sono stati in linea con quelli osservati lo scorso anno. L’offerta da Azerbaigian, Algeria e Libia è diminuita marginalmente, mentre i flussi dal Regno Unito sono aumentati. Le importazioni di GNL sono aumentate di oltre un terzo su base annua, sostenute dai prezzi competitivi degli hub, dalla debolezza della domanda in Asia e dall’espansione della capacità di liquefazione degli Stati Uniti.Nelle importazioni tramite gasdotto non si sono osservate variazioni significative, ad eccezione delle forniture russe all’UE, diminuite del 45% su base annua a seguito della scadenza dei contratti di transito attraverso l’Ucraina. Le consegne ora raggiungono l’UE solo attraverso il gasdotto TurkStream.I prezzi medi all’ingrosso del gas sono diminuiti di oltre il 20% rispetto al primo trimestre 2025, a seguito di un inverno caratterizzato da prezzi elevati. La volatilità dei prezzi si è attenuata, pur rimanendo relativamente elevata, mentre le differenze di prezzo regionali si sono ampliate.La variazione regionale dei prezzi spot del gas è infatti aumentata per riflettere la necessità di attrarre flussi transfrontalieri e carichi di GNL con l’inizio della stagione di iniezione di gas nell’UE e in Ucraina. L’Ucraina ha fatto maggiore affidamento sulle importazioni dai mercati del gas dell’UE limitrofi, cercando di rifornire i propri stoccaggi e compensando al contempo l’interruzione della produzione interna causata dagli attacchi russi ai suoi asset di gas.La necessità di rifornire gli stoccaggi, la perdita dell’approvvigionamento di gas russo e i flussi successivi verso l’Ucraina hanno fatto sì che i mercati italiano e dell’Europa centrale applicassero prezzi con premi rilevanti per attrarre carichi spot di GNL (Italia) e flussi transfrontalieri dall’Europa occidentale.Guardando ai prossimi mesi, l’ACER sottolinea che – se gli attuali afflussi di GNL e i livelli di iniezione negli stoccaggi continueranno – è probabile che l’Europa entri nell’inverno con riserve consistenti. Tuttavia, permangono dei rischi: condizioni meteorologiche estreme, interruzioni delle principali fonti di approvvigionamento o instabilità geopolitica potrebbero alterare la traiettoria. Dal lato dell’offerta, la prevista espansione della produzione globale di GNL tra la fine del 2025 e il 2026 potrebbe contribuire ad allentare la pressione. LEGGI TUTTO

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    Consob: emissioni bond in tempi più brevi, l’autorizzazione non passa più dalla Commissione

    (Teleborsa) – Tempi più brevi per il via libera della Consob alla pubblicazione dei prospetti informativi delle emissioni obbligazionarie. A partire da domani, sabato 19 luglio, il potere di autorizzazione sia dei prospetti che dei relativi supplementi passa di regola dalla Commissione, organo decisionale di vertice della Consob, al capo della Divisione Emittenti.L’innovazione è volta a favorire l’accesso delle imprese al mercato dei capitali, accorciando l’iter autorizzativo delle emissioni di bond societari e rendendo quindi più facile per le aziende cogliere il momento più favorevole per il collocamento dei titoli sul mercato.A monte di questa novità c’è una consultazione con il mercato, ad esito della quale la Consob ha introdotto il nuovo articolo 8-bis del Regolamento Emittenti, che per l’appunto attribuisce il potere di approvazione dei prospetti di titoli diversi dai titoli di capitale al Responsabile di Divisione competente per materia, il quale può delegare anche in via generale il Vice Responsabile di Divisione. La competenza ad approvare tale tipologia di prospetti rimane attribuita alla Commissione in determinati casi.L’iniziativa fa seguito a una serie di interventi regolamentari già adottati dalla Consob nel perseguimento degli obiettivi fissati dal Libro Verde del Ministero dell’Economia e delle Finanze del marzo 2022, con particolare focus sul procedimento di approvazione dei prospetti e sulla necessità di accelerare i relativi tempi procedimentali, allo scopo di rendere il mercato dei capitali italiano maggiormente attraente.L’attribuzione del potere di approvazione dei prospetti relativi ai titoli diversi dai titoli di capitale al Responsabile di Divisione, in luogo della Commissione, si aggiunge quindi alle novità introdotte nel mese di febbraio 2024 in tema di riduzione dei tempi di scrutinio e dei costi nonché dell’utilizzo della lingua inglese anche per le domande di approvazione e va incontro alle aspettative degli operatori di mercato di una riduzione del tempo intercorrente tra la chiusura dell’istruttoria (cosiddetto “no-further comments”) e l’approvazione del prospetto.Anche il certificato di approvazione previsto per il cosiddetto “passaporto” sarà adottato per i prospetti relativi ai suddetti titoli dal Responsabile di Divisione. LEGGI TUTTO

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    Borse europee deboli. Milano in rialzo nonostante rosso di Stellantis

    (Teleborsa) – Piazza Affari progredisce senza grande slancio, mentre i principali mercati europei perdono qualche posizione, con l’attenzione degli investitori rivolta alle trimestrali e ai dati macroeconomici. Dopo che ieri sera il gigante dello streaming Netflix ha alzato la guidance dopo una trimestrale superiore alle attese, il produttore svedese di elettrodomestici Electrolux ha registrato un aumento più consistente del previsto degli utili del secondo trimestre, mentre il marchio di lusso britannico Burberry ha detto che le sue vendite trimestrali comparabili nei negozi sono scese meno della previsioni degli analisti.Sul fronte macroeconomico, nessuna sorpresa dai prezzi alla produzione in Germania a giugno 2025, che registrano un incremento mensile dello 0,1% e un calo annuale dell’1,3%. In Italia a maggio è tornata a diminuire la produzione nelle costruzioni, così come in Eurozona. Sempre in Eurozona, l’avanzo delle partite correnti è salito a 32 miliardi di euro a maggio.Negli USA, il mercato del lavoro statunitense mostra pochi segnali di indebolimento. Pertanto, la Fed ha pochi motivi per tagliare i tassi di interesse, nonostante le pressioni dell’amministrazione Trump. Tuttavia, Christopher Waller, membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve, ritiene “sensato tagliare il tasso di riferimento del FOMC di 25 punti base tra due settimane”.Seduta in lieve rialzo per l’Euro / Dollaro USA, che avanza a quota 1,165. Lieve aumento per l’oro, che mostra un rialzo dello 0,46%. Seduta positiva per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno dello 0,85%.Sale lo spread, attestandosi a +89 punti base, con un incremento di 3 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari al 3,48%.Nello scenario borsistico europeo piccola perdita per Francoforte, che scambia con un -0,22%, andamento cauto per Londra, che mostra una performance pari a -0,01%, e poco mosso Parigi, che mostra un -0,02%.Piazza Affari continua la seduta con un guadagno frazionale sul FTSE MIB dello 0,31%; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share avanza in maniera frazionale, arrivando a 42.797 punti. Sui livelli della vigilia il FTSE Italia Mid Cap (+0,06%); poco sopra la parità il FTSE Italia Star (+0,27%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Leonardo (+2,96%), BPER (+2,56%), Banca Popolare di Sondrio (+2,19%) e Moncler (+2,17%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Stellantis, che ottiene -2,35%. Tentenna Iveco, che cede lo 0,82%. Sostanzialmente debole Buzzi, che registra una flessione dello 0,82%. Si muove sotto la parità Interpump, evidenziando un decremento dello 0,75%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Sanlorenzo (+1,93%), Piaggio (+1,43%), The Italian Sea Group (+1,43%) e Ferragamo (+1,29%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Cementir, che continua la seduta con -1,77%. Contrazione moderata per Intercos, che soffre un calo dell’1,32%. Sottotono El.En che mostra una limatura dello 0,93%. Deludente De’ Longhi, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia. LEGGI TUTTO

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    GDF, 4 misure interdittive per riciclaggio a carico di dipendenti bancari

    (Teleborsa) – Su delega della Procura della Repubblica capitolina, finanzieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo un’ordinanza di applicazione di misura cautelare interdittiva nei confronti di 4 persone, destinatarie del divieto di esercitare imprese bancarie o uffici direttivi relativi a imprese bancarie e creditizie per la durata di 12 mesi, per l’ipotesi di reato di riciclaggio.Il provvedimento cautelare, emesso dal G.I.P. del locale Tribunale, rappresenta l’epilogo delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica capitolina ed eseguite dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, nel cui ambito sono stati raccolti plurimi e gravi indizi di colpevolezza nei confronti di 4 dipendenti bancari, i quali avrebbero consentito ad un soggetto, già colpito da misure cautelari personali e coinvolto in vicende penalmente rilevanti, di gestire numerosissimi rapporti di conto corrente intestati a diverse società gestite da propri prestanome.In particolare, gli indagati avrebbero omesso sistematicamente di compiere gli accertamenti preventivi stabiliti dalla normativa antiriciclaggio, così agevolando la commissione degli illeciti per cui si procede. È doveroso sottolineare che le misure cautelari sono state disposte nell’ambito della fase delle indagini preliminari e, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e in attesa di giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati. LEGGI TUTTO

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    AmEx, utile secondo trimestre sopra le attese. Ricavi record a 17,9 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – American Express, colosso statunitense dei pagamenti, ha registrato un utile netto di 2,9 miliardi di dollari nel secondo trimestre del 2025, rispetto ai 3 miliardi di dollari di un anno fa. L’utile per azione è stato di 4,08 dollari, in calo del 2% rispetto ai 4,15 dollari di un anno fa, o in aumento del 17% escludendo la plusvalenza di 0,66 dollari derivante dalla vendita di Accertify nell’anno precedente. Gli analisti si aspettavano un utile per azione di 3,89 dollari.I ricavi totali consolidati, al netto degli oneri finanziari, sono stati di 17,9 miliardi di dollari, in aumento del 9% rispetto all’anno precedente. L’aumento è stato trainato principalmente dall’aumento della spesa dei Titolari di Carta, da un aumento del reddito netto da interessi, sostenuto dalla crescita dei saldi dei prestiti revolving, e dalla continua forte crescita delle commissioni sulle carte. Gli accantonamenti consolidati per perdite su crediti sono stati di 1,4 miliardi di dollari, rispetto a 1,3 miliardi di dollari di un anno fa.I risultati “hanno confermato il forte slancio che abbiamo registrato nella nostra attività negli ultimi trimestri, con un fatturato in crescita del 9% su base annua, raggiungendo la cifra record di 17,9 miliardi di dollari, e un utile per azione rettificato in aumento del 17% – ha detto il CEO Stephen Squeri – Abbiamo registrato una spesa record da parte dei Titolari di Carta nel trimestre, la domanda per i nostri prodotti premium è stata forte e la nostra performance creditizia si è confermata la migliore della categoria. Sulla base della nostra solida performance da inizio anno, confermiamo le nostre previsioni per l’intero anno, con una crescita del fatturato dall’8 al 10% e un utile per azione tra 15,00 e 15,50 dollari”.”In vista del prossimo rinnovo delle nostre Carte Platinum Consumer e Business negli Stati Uniti, previsto per il prossimo autunno, siamo fiduciosi nella nostra capacità di mantenere la leadership nel segmento premium, facendo leva sui nostri punti di forza competitivi -ha aggiunto – Grazie al nostro modello di Membership differenziato e alla collaudata strategia di aggiornamento dei prodotti, uniti all’espansione della categoria premium, intravediamo ampie possibilità di crescita”.(Foto: CardMapr.nl su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Garanzie finanziarie: i suggerimenti di Bankitalia, Ivass e Anac per ridurre i rischi

    (Teleborsa) – Nel mercato delle garanzie finanziarie sono state riscontrate criticità per fideiussioni bancarie e polizze assicurative fideiussorie emesse da soggetti non legittimati a farlo o che si sono successivamente rivelate false. La Banca d’Italia, insieme all’IVASS e all’ANAC, ha formulato alcuni suggerimenti per ridurre il rischio di accettare garanzie finanziarie non valide. “Questi suggerimenti – fa sapere Bankitalia in una nota – sono utili per le Amministrazioni Pubbliche e per i privati. I suggerimenti sono forniti a titolo di collaborazione istituzionale, devono essere considerati esclusivamente come indicazioni operative e non possono essere invocati per attenuare la responsabilità, che resta solo e soltanto a carico dei soggetti coinvolti”.”Il rischio per le PA di acquisire garanzie e polizze false o rilasciate da operatori non autorizzati, anche in relazione agli appalti legati al PNRR – rileva Bankitalia – rimane, infatti ancora significativo. È quindi opportuno richiamare ancora una volta l’attenzione delle pubbliche amministrazioni e delle imprese che partecipano a gare di appalto sulla necessità di compiere un’accurata verifica sulle garanzie e sulle polizze fideiussorie prima della loro accettazione”.Quali garanzie fideiussorie possono essere rilasciate alle PA? – Secondo la normativa bancaria e assicurativa, le garanzie nella forma di fideiussioni e polizze fideiussorie possono essere validamente rilasciate solo da alcune categorie di operatori finanziari,autorizzati secondo la propria disciplina di settore. Nello specifico si tratta di: banche; intermediari finanziari non bancari iscritti nell’albo di cui all’art. 106 del Testo Unico Bancario (“Intermediari 106”); confidi iscritti nell’albo di cui all’art. 106 del Testo Unico Bancario (“confidi maggiori”); imprese di assicurazione, purché abilitate all’esercizio del ramo cauzioni (art. 2 del d.lgs. 209/2005 – Codice delle Assicurazioni private). La Banca d’Italia e l’IVASS curano la tenuta di albi ed elenchi dei soggetti autorizzati.Quali controlli si possono compiere quando la fideiussione risulta rilasciata da una banca italiana? – Se un soggetto si qualifica come “banca” e ha sede legale in Italia, deve risultare iscritto nell’albo delle banche, consultabile sul sito della Banca d’Italia. È possibile verificare l’iscrizione nella sezione “Banche” o anche cliccando in alto a destra su “Ricerca storica/avanzata” e inserendo la denominazione della banca o il codice meccanografico di 4 cifre. Tale codice è anche noto come codice ABI e viene indicato dalle banche nelle comunicazioni ufficiali, insieme alla denominazione sociale. Attenzione! Bisogna accertarsi anche che non vi siano annotazioni relative a provvedimenti di liquidazione, di revoca della licenza bancaria o di cancellazione dall’albo, soprattutto se si usa la funzione “ricerca storica/avanzata”.Quali controlli si possono compiere quando la fideiussione risulta rilasciata da una banca estera? – Per sapere se una banca estera è legittimata a operare in Italia, deve risultare iscritta nell’albo delle banche consultabile sul sito della Banca d’Italia. In questo caso si può ricercare la banca cliccando a sinistra sulla sezione “Banche ed altri intermediari esteri abilitati in Italia”; attraverso la funzione “Ricerca storica/Ricerca avanzata”, selezionando la maschera “Ricerca avanzata negli albi ad una data” è possibile impostare la ricercaper la nazionalità della banca. Inoltre, bisogna verificare che nella scheda “Attività autorizzate/notificate” sia presente la voce”Rilascio garanzie e impegni di firma”. Inoltre, sul registro dell’European Banking Authority (EBA), sezione “Credit institution”, si puòverificare il Paese dell’UE o dello Spazio Economico Europeo che ha rilasciato l’autorizzazione o in cui sono insediate le succursali.Quali controlli si possono compiere quando la fideiussione risulta rilasciata da un intermediario finanziario italiano? – Un soggetto non bancario che si qualifica come “Intermediario finanziario” e ha sede legale in Italia, deve essere iscritto all’albo previsto dall’art. 106 del Testo Unico Bancario ed essere autorizzato al rilascio di garanzie. È possibile verificare se un intermediario finanziario è abilitato a prestare garanzie nell’apposito elenco degli intermediari finanziari abilitati al rilascio di fideiussioni nei confronti del pubblico,pubblicato sul sito della Banca d’Italia. Si ricorda che le società fiduciarie, pure iscritte nella sezione dell’albo ex art. 106 TUB, e gli operatori di microcredito non possono rilasciare garanzie. Quali controlli si possono compiere quando la fideiussione risulta rilasciata da un intermediario finanziario estero? – Anche gli intermediari finanziari non bancari con sede legale all’estero possono rilasciare fideiussioni in Italia. Per verificare se un intermediario finanziario estero è abilitato al rilascio di garanzie, bisogna consultare gli albi e elenchi di vigilanza, sezione “Banche ed altri intermediari esteri abilitati in Italia” e controllare che nella scheda delle “Attività autorizzate/notificate” sia presente la voce “Rilasciogaranzie e impegni di firma”.Quali controlli si possono compiere quando la fideiussione risulta rilasciata da un Confidi? – Quando il soggetto che presta la fideiussione si qualifica come confidi, questo deve essere iscritto nell’albo degli intermediari ex art. 106 del TUB ed essere abilitato a rilasciare fideiussioni nei confronti del pubblico. I confidi iscritti a tale albo sono detti “confidi maggiori”. È possibile verificare se un confidi maggiore è abilitato a prestare garanzie per appalti nell’apposito elenco degli intermediari finanziari abilitati al rilascio di fideiussioni nei confronti del pubblico, pubblicato sul sito della Banca d’Italia. Invece, i cosiddetti “confidi minori”, pur svolgendo attività di natura finanziaria, non sono iscritti nell’albo ex art. 106 del TUB ma nell’elenco tenuto dall’Organismo Confidi Minori (OCM) e non sonoautorizzati al rilascio di fideiussioni a beneficio delle P.A. Attenzione! Pertanto, se il soggetto confidi proponente la garanzia è iscritto nell’elenco tenuto dall’Organismo Confidi Minori (OCM) oppure dichiara di essere iscritto nell’elenco ex art. 155, co. 4, TUB, precedentemente tenuto dalla Banca d’Italia ed oggi dismesso, il soggetto non è autorizzato a rilasciare garanzie nei confronti della PA o di terzi. È opportuno, in tal caso, segnalare il soggetto all’OCM tramite i riferimenti presenti sul sito web dell’Organismo.Quali controlli si possono compiere quando la polizza fideiussoria risulta rilasciata da una impresa assicurativa italiana? – Se un soggetto si qualifica come “impresa di assicurazione” e ha sede legale in Italia, deve risultare iscritto nel Registro delle imprese di Assicurazione (c.d. RIGA) consultabile sul sito dell’IVASS. È possibile verificare l’iscrizione inserendo la denominazione della impresa.Sul sito di IVASS è anche possibile verificare direttamente, nella sezione in Home page dedicata alle “Garanzie finanziarie per le P.A.” le imprese di assicurazione italiane abilitate ad operare nel ramo Cauzioni, censite nell’apposito elenco, estratto da RIGA. Accanto a ciascuna denominazione sono indicate le modalità telematiche dichiarate dalle imprese (sito internet e/o PEC) con cui è possibile verificare la polizza ai sensi dall’art. 106, comma 3 del Codice degli appalti. Si ricorda che le Società di Mutuo Soccorso non sono soggetti vigilati né dall’IVASS né dalla Banca d’Italia e non sono autorizzate al rilascio di polizze fideiussorie. Attenzione! L’assenza della denominazione negli elenchi sopra indicati indica la mancata autorizzazione a esercitare nel ramo cauzione. In tale circostanza occorre verificare se la denominazione indicata nella polizza compare eventualmente nell’Elenco sul sito IVASS degli “avvisi imprese non autorizzate o non abilitate”, consultabile nei Quick link della sezione “Per i consumatori”. Si raccomanda di non accettare polizze emesse dalle imprese comprese in questa lista, in capo alle quali sono state accertate rilevanti violazioni normative. Si suggerisce inoltre di verificare anche l’elenco degli avvisi dei casi di contraffazione, anch’esso consultabile nel Quick link della sezione “Per i consumatori”.Quali controlli si possono compiere quando la polizza fideiussoria risulta rilasciata da una impresa assicurativa estera? –Anche le imprese di assicurazione estere, purché risultino abilitate a operare in Italia secondo il cosiddetto passaporto europeo, possono rilasciare polizze fideiussorie a garanzia di appalti e finanziamenti pubblici. Per sapere se una compagnia estera è legittimata a operare in Italia, si può consultare il Registro delle imprese (RIGA) sul sito dell’IVASS. Se una compagnia assicurativa indica come sede un Paese estero, nella sezione “Garanzie finanziarie per la P.A.” in Home page del sito IVASS occorre consultare direttamente anche l’elenco delleimprese estere abilitate al Ramo Cauzione, estratto da RIGA. Accanto a ciascuna denominazione sono indicate le modalità telematiche dichiarate dalle imprese (sito internet e/o PEC) con cui è possibile verificare la polizza ai sensi dall’art. 106, comma 3 del Codice degli appalti. Se non è indicata alcuna modalità, significa che l’impresa non ha comunicato all’IVASS nessuna modalità. Si suggerisce in tal caso di contattare l’IVASS a ivass@pec.ivass.it Inoltre, sul registro dell’European Insurance and Occupational Pensions Authority (EIOPA), èpossibile verificare il Paese dell’UE o dello Spazio Economico Europeo dove ha sede l’impresa estera e che ha rilasciato l’autorizzazione.Attenzione! Se non si rinviene la denominazione della compagnia negli elenchi sopra indicati, vuol dire che la stessa non è autorizzata/abilitata a esercitare in Italia nel ramo cauzione. In tale circostanza occorre verificare se la medesima denominazione compare eventualmente nell’elenco pubblicato sul sito IVASS degli “avvisi imprese non autorizzate o non abilitate”, consultabile nei Quick link della sezione “Per i consumatori”. Si raccomanda di non accettare polizze emesse dalle imprese comprese in questo elenco, in capo alle quali sono state accertate rilevanti violazioni normative. Si suggerisce inoltre di verificare anche l’elenco degli avvisi dei casi di contraffazione, anch’esso consultabile nei Quick link della sezione “Per i consumatori”. Dopo aver svolto i necessari approfondimenti, se residuano dubbi e non si è riusciti ad avere conferma della validità della garanzia, è possibile scrivere all’IVASS (ivass@pec.ivass.it).Quali controlli si possono compiere quando sulla polizza fideiussoria compare anche il nome di un intermediario assicurativo che la ha distribuita (es. broker, agente assicurativo, ecc.)? – Qualora sulla polizza compaia anche il nome di un soggetto che si qualifica come intermediario o distributore assicurativo (es: broker, agente assicurativo…) delle polizze della compagnia, è opportuno verificare che il soggetto distributore sia iscritto nel Registro Unico degli intermediari – RUI, presente sul sito dell’IVASS.Cosa si può fare per verificare se la garanzia è falsa o contraffatta? – Oltre alle verifiche sul soggetto finanziario (banca, intermediario 106, confidi o impresa di assicurazione) di cui alle FAQ precedenti, si raccomanda di effettuare alcuni controlli anche sullagaranzia stessa. Prima di tutto occorre controllare che il marchio, la denominazione o altri elementi identificativi presenti nei documenti contrattuali non siano contraffatti, ma corrispondano esattamente a quelli di un soggetto autorizzato. Infatti, in caso di fideiussioni o di polizze false, la documentazione contrattuale potrebbe riproporre, magari con lievi modifiche, marchi, denominazioni o altrielementi identificativi di intermediari molto conosciuti. Per compiere questa verifica può essere utile fare un raffronto tra i marchi, le denominazioni o gli altri elementi identificativi riportati sulla documentazione contrattuale e quelli presenti sui siti web degli intermediari italiani o esteri autorizzati ai quali in apparenza si riferiscono. A tal fine, può essere utile anche verificare che gli estremi di identificazione della banca, dell’intermediario finanziario (ad esempio il codice ABI) o della compagnia di assicurazione (ad esempio il codice IVASS) riportati nel contratto o nella polizza siano perfettamente identici a quelli portati negli albi e negli elenchi tenuti da Banca d’Italia e IVASS.Chi rilascia garanzie false potrebbe, inoltre, utilizzare la denominazione, i marchi o altri elementi distintivi di soggetti regolarmente autorizzati al rilascio di garanzie, ma che nei fatti non sono operativi nel settore. Si raccomanda di non chiedere informazioni o conferme usando i recapiti indicati nella documentazione contrattuale perché potrebbe trattarsi di recapiti di comodo (ad esempio, quelli degli stessi autori della contraffazione). Per le stesse ragioni si consiglia di non effettuare ricerche sul web utilizzando indirizzi o collegamenti ipertestuali presenti sui documenti forniti dal presunto garante poiché potrebbero ricondurre a siti web contraffatti. Negli elenchi dei soggetti abilitati al rilascio di polizze fideiussorie, l’IVASS indica i recapiti presso cui è possibile verificare la polizza. LEGGI TUTTO