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    Webuild, Intesa Sanpaolo riduce partecipazione al 2,996%

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo, la più grande banca italiana, ha una partecipazione del 2,996% in Webuild, big italiano delle costruzioni e dell’ingegneria.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 21 febbraio 2025.In precedenza, al 7 febbraio 2025, la quota era del 3,008%. LEGGI TUTTO

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    Anima, Goldman Sachs riduce partecipazione al 2,339%

    (Teleborsa) – Goldman Sachs, colosso bancario statunitense, ha una partecipazione pari al 2,339% in Anima, gestore patrimoniale italiano quotato su Euronext Milan.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 19 febbraio 2025.In precedenza, al 13 febbraio 2025, la quota era del 4,730%. LEGGI TUTTO

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    Azimut, UBS ha una partecipazione del 2,832%

    (Teleborsa) – UBS Group, colosso bancario svizzero, ha una partecipazione pari al 2,832% in Azimut, gruppo attivo nel risparmio gestito e incluso nel FTSE MIB.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 20 febbraio 2025. Il giorno prima, il 19 febbraio, UBS era salita al 3,331%, con la quota classificata come “indiretta proprietà prestatario – gestione non discrezionale del risparmio”. LEGGI TUTTO

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    Wall Street mista, in calo il Nasdaq con rosso Nvidia dopo i conti

    (Teleborsa) – Seduta contrastata a Wall Street, dove il Nasdaq è in ribasso con il calo Nvidia (che ha subito invertito l’andamento dopo i guadagni iniziali dopo i conti rilasciati ieri sera a mercati chiusi). Gli investitori si trovano a valutare nuovi dati macroeconomici pubblicati prima della campanella e le ultime dichiarazioni dal presidente degli Stati Uniti sul fronte commerciale.L’economia statunitense è avanzata del 2,3% su base sequenziale nell’ultimo trimestre del 2024 (confermata la stima preliminare), mentre l’inflazione è stata più ostinata di quanto inizialmente stimato (misurata dal PCE price index), secondo i dati del Dipartimento del Commercio. Scendendo ancora di più nei dettagli, il principale motore di crescita dell’economia – la spesa dei consumatori – è avanzato a un ritmo del 4,2%. Le domande di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono invece aumentate al livello più alto quest’anno nell’ultima settimana.Il presidente Donald Trump ha scritto sui suoi profili social che i dazi del 25% su Canada e Messico sono in procinto di entrare in vigore la prossima settimana e ha affermato che avrebbe imposto un’ulteriore tassa del 10% sulle importazioni cinesi. Trump aveva seminato confusione sui tempi e sulla portata dei suoi piani ieri sera, in una riunione del gabinetto, quando è sembrato confondere i dazi su Canada e Messico, che sono legate al traffico di droga e all’immigrazione illegale, con dazi reciproci che la sua amministrazione pianifica sulle nazioni in tutto il mondo. “La data dei dazi reciproci del 2 aprile rimarrà pienamente valida ed efficace”, ha scritto oggi il presidente.Guardando ai principali indici di Wall Street, il Dow Jones avanza a 43.724 punti (+0,65%), mentre, al contrario, si muove intorno alla parità l’S&P-500, che continua la giornata a 5.954 punti. Sotto la parità il Nasdaq 100 (-0,58%); sulla parità l’S&P 100 (-0,11%).In buona evidenza nell’S&P 500 i comparti finanziario (+1,33%), energia (+1,21%) e beni industriali (+0,60%). Nella parte bassa della classifica del paniere S&P 500, sensibili ribassi si manifestano nei comparti utilities (-1,51%) e informatica (-1,02%).Al top tra i giganti di Wall Street, 3M (+2,57%), Intel (+2,21%), Travelers Company (+2,00%) e United Health (+1,92%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Salesforce, che ottiene -1,97%. Sostanzialmente invariato Nike, che riporta un moderato 0%. Resta vicino alla parità Dow (0%). Sostanzialmente debole Microsoft, che registra una flessione dello 0,66%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Warner Bros Discovery (+9,14%), Walgreens Boots Alliance (+3,79%), Diamondback Energy (+2,34%) e Intel (+2,21%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Constellation Energy, che ottiene -5,50%. Tonfo di ON Semiconductor, che mostra una caduta del 4,38%. In rosso Illumina, che evidenzia un deciso ribasso del 3,72%. Spicca la prestazione negativa di Nvidia, che scende del 3,68%. LEGGI TUTTO

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    Saipem, Norges Bank ha una partecipazione del 3,470%

    (Teleborsa) – Norges Bank, la banca centrale della Norvegia, ha una partecipazione pari al 3,470% in Saipem, società di servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 24 febbraio 2025. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, Deutsche Bank ha partecipazione del 5,181%

    (Teleborsa) – Deutsche Bank, la maggiore banca tedesca, ha una quota pari al 5,181% nel capitale di Banco BPM, istituto di credito italiano che fa parte del FTSE MIB. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 19 febbraio 2025.La partecipazione è classificata come diretta proprietà. LEGGI TUTTO

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    RedFish, CdA approvato emissione della seconda tranche del prestito obbligazionario

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di RedFish LongTerm Capital (RFLTC), holding di partecipazioni industriali quotata su Euronext Growth Milan, ha approvato l’emissione della seconda tranche del prestito obbligazionario denominato “REDFISH LONGTERM CAPITAL S.P.A. – 6% SUSTAINABLE GROWTH 2024-2029”.Si ricorda che il Prestito Obbligazionario prevede un ammontare complessivo massimo in linea capitale, per tutte e tre le tranche, pari a 15 milioni di euro suddiviso in 600 obbligazioni nominative del valore nominale unitario di 25.000 euro ciascuna.In data 2 dicembre 2024, è stata emessa la prima tranche del Prestito Obbligazionario per un ammontare pari a 2.575.000 euro, corrispondente a 103 Titoli, con durata fino al termine massimo del 1° dicembre 2029. L’importo della seconda tranche, deliberata in data odierna, risulta pari a 6.875.000 euro suddiviso in 275 Titoli, con data di emissione 3 marzo 2025 e con durata sino al termine massimo del 1° dicembre 2029.Alla data odierna, la somma delle sottoscrizioni della prima e della seconda tranche del Prestito Obbligazionario ammonta a 9.450.000 euro, corrispondente a 378 Titoli, rispetto a un massimi di 15 milioni di euro. Pertanto, per la terza ed ultima tranche, rimane ancora un residuo ammontare pari a 5,55 milioni di euro, da sottoscriversi entro il prossimo mese di giugno 2025.A seguito della sottoscrizione della seconda tranche del Prestito Obbligazionario, una parte della provvista finanziaria sarà utilizzata per estinguere anticipatamente il prestito obbligazionario, precedentemente emesso in data 26 settembre 2022, denominato “Prestito Obbligazionario RedFish LongTerm Capital S.p.A. – TV Eur + 500bps 2022-2025”, per un valore complessivo pari a 2,3 milioni di euro, mediante rimborso di, rispettivamente, 2 milioni di euro e 300 mila euro a due obbligazionisti. L’obbligazionista che riceverà la somma pari a 300 mila euro ha sottoscritto l’impegno a reinvestire. LEGGI TUTTO

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    G20, Giorgetti: sulla tassazione internazionale non fare passi indietro

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Economia, GiancarloGiorgetti, ha dichiarato che sulla tassazione internazionale “dovremmo puntare a consolidare quanto realizzato ed evitare di fare passi indietro”. Intervenuto a Cape Town nel corso del G20 nella sezione dedicata alla tassazione internazionale, il ministro ha aggiunto: “dobbiamo essere consapevoli che approcci unilaterali e non coordinati tensioni tra i paesi e un ambiente fiscale incerto che scoraggerebbe gli investimenti. A questo proposito, è anche importante preservare i progressi compiuti sulla soluzione cosiddetta a due pilastri e continuare a puntare a una soluzione globale per affrontare le sfide fiscali sollevate dalla digitalizzazione e dalla globalizzazione dell’economia”. “Possiamo certamente lavorare per semplificare l’imposta minima globale – ha concluso – per facilitare un’implementazione più ampia”. LEGGI TUTTO