BCE, Schnabel: crescita debole non è prova che la politica monetaria è restrittiva
(Teleborsa) – “Il tasso di interesse naturale nell’area euro è aumentato sensibilmente negli ultimi due anni, e persino più di quanto suggeriscano i tassi forward reali basati sul mercato”. Lo ha affermato Isabel Schnabel, che fa parte dell’Executive Board della BCE, durante un evento della Bank of England a Londra. Il tasso di interesse naturale (detto anche neutrale o r* in termini tecnici) è un tasso che non è né espansivo né restrittivoSecondo Schnabel, “è improbabile che torneremo al contesto macroeconomico pre-pandemia in cui le banche centrali hanno dovuto portare i tassi reali in territorio profondamente negativo per rispettare il loro mandato di stabilità dei prezzi. Ciò suggerisce che è probabile che la natura del processo di inflazione sia cambiata in modo duraturo”.L’economista tedesca ha evidenziato che le banche centrali stanno riducendo la restrizione politica “in un contesto in cui i fattori strutturali stanno esercitando una pressione al rialzo sul tasso di equilibrio reale”.In questo nuovo contesto, “il modo più appropriato per condurre la politica monetaria è esaminare i dati in arrivo per valutare la velocità e la misura in cui le modifiche ai nostri tassi di riferimento vengono trasmesse all’economia”.Secondo Schnabel, nell’eurozona, nell’ultimo anno, “il grado di restrizione politica è diminuito sensibilmente, al punto che non possiamo più affermare con certezza che la nostra politica è restrittiva”. “Nel complesso, quindi, sta diventando sempre più improbabile che le attuali condizioni di finanziamento stiano frenando in modo sostanziale consumi e investimenti – ha aggiunto – Il fatto che la crescita rimanga debole non può e non deve essere interpretato come prova che la politica sia restrittiva”. LEGGI TUTTO