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    LU-VE, portafoglio ordini record a 225 milioni di euro al 30 giugno

    (Teleborsa) – LU-VE, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore degli scambiatori di calore ad aria, ha comunicato che il fatturato prodotti nel secondo trimestre 2025 ha raggiunto 157,1 milioni di euro, con un incremento del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2024).Il portafoglio ordini al 30 giugno 2025 ammonta a 225 milioni di euro, registrando un aumento del 29,2% rispetto al 31 dicembre 2024 e del 31,7% rispetto al giugno 2024. LEGGI TUTTO

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    Terna: da BEI, SACE e Intesa Sanpaolo 1,5 miliardi di euro per la realizzazione dell’Adriatic Link

    (Teleborsa) – Rafforzare lo scambio di energia nel Centro Italia e promuovere l’integrazione delle fonti rinnovabili: questi sono due dei principali obiettivi degli accordi da 1,5 miliardi di euro in totale firmati tra la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), Terna, Intesa Sanpaolo(Divisione IMI CIB), e SACE per sostenere lo sviluppo e la realizzazione dell’Adriatic Link, l’elettrodotto sottomarino di Terna che collegherà Marche e Abruzzo.La cerimonia di firma si è svolta oggi a Roma con Nadia Calviño, Presidente del Gruppo BEI, Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente della BEI, Giuseppina di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, Alessandra Ricci, Amministratore Delegato e Direttore Generale di SACE, e Riccardo Dutto, Responsabile Industry Infrastructure della Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo. Nel dettaglio, la struttura finanziaria dell’operazione è suddivisa in tre tranches, tutte garantite da SACE per oltre 1 miliardo di euro con la Garanzia Archimede: un finanziamento da 750 milioni di euro concesso dalla BEI a Terna, della durata di 22 anni; una linea di credito di 500 milioni di euro fornita da Intesa Sanpaolo a Terna della durata di 7 anni; un ulteriore finanziamento di 250 milioni di euro da Intesa Sanpaolo, con provvista messa a disposizione da BEI e con durata di 7 anni, a supporto del progetto stesso. L’Adriatic Link, opera strategica per il sistema elettrico nazionale inserita nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, rafforzerà lo scambio di energia nella parte centrale della penisola rispondendo alle esigenze di sicurezza e flessibilità del sistema elettrico nazionale e agli obiettivi di sviluppo e integrazione di energia rinnovabile.Si tratta di una linea ad alta tensione in corrente continua (HVDC, High Voltage Direct Current) lunga complessivamente 251 km, di cui 210 in cavo sottomarino, con una profondità massima di circa 100 metri. La linea avrà una capacità nominale di trasmissione attiva pari a 1.000 MW e collegherà le stazioni elettriche di Fano (Pesaro e Urbino) e Cepagatti (Pescara). L’intero tracciato sarà completamente interrato o posato sotto il fondale marino, minimizzando così gli effetti sul territorio. Per l’opera, autorizzata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a gennaio 2024, i cantieri delle opere terrestri sono partiti alla fine dello scorso anno.L’intervento avrà anche un impatto economico positivo nelle regioni di coesione, contribuendo allo sviluppo locale.La Presidente del Gruppo BEI, Nadia Calviño, ha dichiarato: “Questo investimento sarà fondamentale per promuovere un mercato dell’energia più stabile e sicuro nel Paese, migliorando la rete elettrica nazionale e accelerando l’integrazione delle fonti di energia rinnovabile.” Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente della BEI, ha aggiunto: “Questo accordo conferma il ruolo centrale della BEI nel catalizzare risorse pubbliche e private per promuovere l’autonomia strategica e la transizione energetica dell’Europa”.”La transizione energetica ha impresso una notevole accelerazione agli investimenti per ammodernare e potenziare le reti di trasmissione in tutta Europa, come dimostra l’aggiornamento del Piano Industriale 2024-2028 di Terna presentato a inizio anno”, ha commentato Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. “Il finanziamento firmato oggi con la Banca Europea per gli Investimenti, con cui Terna intrattiene da anni una solida relazione, e Intesa Sanpaolo, che ha assunto un ruolo rilevante nel supporto alla strategia finanziaria del Gruppo, riconosce il valore strategico delle nostre infrastrutture di rete, essenziali per favorire l’integrazione delle energie rinnovabili ed incrementare il livello di indipendenza e di sicurezza energetica nazionale. Il ruolo di SACE nell’accordo, allo stesso tempo, identifica nelle opere di Terna la creazione di valore economico e sociale per il Paese”.”Come Divisione IMI CIB crediamo da sempre nel valore della collaborazione tra pubblico e privato, elemento chiave per accelerare la realizzazione di infrastrutture sostenibili e contribuire all’ammodernamento del sistema Paese – ha affermato Mauro Micillo, Chief of IMI Corporate & Investment Banking Division di Intesa Sanpaolo. “La nostra partecipazione al progetto Adriatic Link, così strategico per la sicurezza energetica, ne è un esempio concreto. Con questa operazione confermiamo il ruolo di Intesa Sanpaolo nel supportare la transizione energetica e affiancare istituzioni pubbliche e operatori industriali in investimenti ad alto impatto per il futuro del tessuto locale e del territorio nazionale”.”La firma di questo accordo rappresenta un momento di straordinaria rilevanza per il sistema energetico italiano, evidenziando il ruolo cruciale di SACE nel sostenere l’innovazione e la transizione verso un futuro sostenibile. La Garanzia Archimede, pilastro di questa operazione, incarna il nostro impegno a creare valore per le comunità e per l’intero Paese – ha dichiarato Alessandra Ricci, Amministratore Delegato e Direttore Generale di SACE – Con l’Adriatic Link, tracciamo un percorso verso un’infrastruttura energetica più resiliente, integrata e capace di rispondere alle sfide globali. SACE continuerà a essere un partner strategico per progetti che definiscono il futuro dell’Italia.” LEGGI TUTTO

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    Formazione, Gros-Pietro: “La conoscenza è futuro e crescita”

    (Teleborsa) – “L’alta formazione è la base su cui poggia, nel medio-lungo termine, una società più giusta, sostenibile e inclusiva perché permette a chi sarà leader domani di crescere, intellettualmente e professionalmente”. È quanto ha sottolineato il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro in un intervento a sua firma sul Sole 24Ore.”Da quando è nato nel 2007 il nostro Gruppo – spiega Gros-Pietro – ha avviato un articolato programma di collaborazione con alcune delle più prestigiose istituzioni accademiche italiane e straniere, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo della ricerca, alla diffusione di conoscenza e al sostegno di giovani meritevoli”.”Da otto anni, dal 2017, la partnership con l’università di Oxford, una delle migliori fucine di talenti al mondo, – prosegue il presidente di Intesa Sanpaolo – si sviluppa supportando la ricerca della Saïd Business School su temi cruciali per il futuro dell’economia e della finanza, come il concetto di purpose che indaga la finalità profonda delle imprese oltre il profitto e che sta ridefinendo il modo in cui aziende e istituzioni interpretano il proprio ruolo, una chiave per ripensare modelli di business orientati al bene comune. Oggi l’Enacting Purpose Initiative pubblica un nuovo rapporto di approfondimento sul concetto di purpose nei Paesi europei. Il documento evidenzia come il capitalismo europeo si distingua, sotto molti aspetti, da quello anglo-americano. Nel nostro continente, il purpose rappresenta una cornice di riferimento per le decisioni e un sistema di valori che riconosce alle aziende un ruolo centrale nelle società in cui operano, proponendo preziosi strumenti per promuovere una nuova cultura della performance. Su impulso di Carlo Messina, che ne è l’ispiratore, e con il pieno appoggio del Consiglio di Intesa Sanpaolo, il Gruppo sta sviluppando con efficacia il più completo e articolato programma di iniziative benefiche di un soggetto privato in Europa, un impegno a cui lavorano mille persone in banca con risorse per un miliardo e mezzo di euro”.Intesa Sanpaolo – conclude Gros-Pietro – “continuerà a credere nel valore della cultura e dell’educazione come leve potenti di crescita per le persone e per i Paesi. I manager Intesa Sanpaolo, nella veste di docenti, raccontano in aula le nostre esperienze per metterle a disposizione di studenti e accademici dell’Università di Oxford, come di quelle italiane e di altre straniere. Dai proficui scambi, traggono idee, conoscenze, opportunità per il Gruppo. Per questo, per Intesa Sanpaolo il dialogo con gli atenei è sempre vivo, aperto, costruttivo”. LEGGI TUTTO

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    Anima, Standard Ethics conferma il rating “EE+”

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha confermato il Corporate Standard Ethics Rating (SER) “EE+” ad Anima Holding. Si tratta del settimo notch su nove (nella fascia “Very Strong”) della scala usata dall’agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità. La società del settore del risparmio gestito italiano, che opera principalmente nelle aree di gestione dei portafogli e gestione collettiva, è stata oggetto di un’OPA da parte di Banco BPM, conclusa con successo nell’aprile 2025.Continua il processo di consolidamento della strategia di sostenibilità di Anima, sancita nella Politica di Sostenibilità e nel Piano di Sostenibilità, come testimoniato dall’adesione della Capogruppo e delle SGR controllate ai principali framework internazionali di riferimento. L’impianto normativo interno consiste di politiche allineate ai principi internazionali promossi da Onu, Ocse e Ue, così come previsto dalle migliori pratiche del governo societario.Il 2024 rappresenta un anno di sostanziale continuità con l’esercizio precedente, con importanti sforzi per lo sviluppo della rendicontazione (ancorché volontaria) in ottica di compliance alle evoluzioni normative europee e alle attività della Fondazione Anima. Le Politiche per la gestione degli investimenti responsabili delle SGR sono oggetto di aggiornamento in un’ottica di continuo miglioramento. Gli impatti sono registrati nell’apposita rendicontazione.Si registra un ulteriore ampliamento dell’offerta con nuovi fondi allineati alla normativa europea di riferimento (SFDR). LEGGI TUTTO

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    WPP, Cindy Rose (da Microsoft) nominata CEO dopo il tonfo in Borsa

    (Teleborsa) – Il gruppo pubblicitario britannico WPP ha annunciato che Cindy Rose è stata nominata CEO, con decorrenza dal 1° settembre 2025. Rose succede a Mark Read, che lascerà l’incarico nella stessa data, continuando a collaborare con il successore per supportare la transizione fino alla fine dell’anno.Rose vanta una vasta esperienza nei settori della tecnologia, delle telecomunicazioni, dei media, dell’intrattenimento e della creatività, maturata presso marchi leader a livello mondiale. Ha trascorso gli ultimi nove anni ricoprendo posizioni di leadership senior in Microsoft, dove attualmente ricopre il ruolo di Chief Operating Officer, Global Enterprise. In questo ruolo, aiuta le più grandi aziende del mondo a utilizzare la tecnologia digitale e l’intelligenza artificiale per guidare la trasformazione aziendale.Prima di assumere l’attuale ruolo in Microsoft nel marzo 2023, è stata Presidente di Microsoft Western Europe e CEO di Microsoft UK. Tra i suoi precedenti incarichi figurano quello di CEO del business consumer UK di Vodafone e di Direttore Esecutivo delle Vendite Digital Entertainment e Media di Virgin Media. Ha inoltre trascorso 15 anni presso The Walt Disney Company, ricoprendo infine il ruolo di Senior Vice President e Managing Director di Disney Interactive Media Group EMEA.Rose è Amministratore Non Esecutivo del board di WPP dal 2019. Ha la cittadinanza britannica e americana e lavorerà sia a Londra che a New York.Il cambio al vertice arriva dopo il tonfo di ieri nelle azioni della società, scivolate ai minimi in 16 anni, dopo che il gruppo britannico ha tagliato le sue previsioni di profitto, citando l’intensificarsi delle pressioni macroeconomiche e un volume netto di nuovi affari inferiore alle attese. LEGGI TUTTO

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    I surgelati conquistano l’Europa: il 42% li consuma fino a 4 volte a settimana

    (Teleborsa) – Cresce in Europa la consapevolezza sui benefici legati all’utilizzo dei surgelati – dal valore nutrizionale alla riduzione degli sprechi – mentre praticità, risparmio di tempo e sostenibilità li rendono sempre più presenti nelle abitudini alimentari quotidiane. È quanto emerge da Frozen in Focus, il primo report annuale presentato da Findus, parte del Gruppo Nomad Foods, leader del settore surgelati in Europa, che ha analizzato le scelte di consumo di oltre 7.500 consumatori di età superiore ai 18 anni residenti in 5 Paesi europei (Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Svezia).Lo studio, condotto da YouGov, evidenzia un cambio di paradigma nel rapporto con i surgelati: con l’88% degli europei che considera la salute un elemento prioritario nelle proprie scelte alimentari, i prodotti frozen si affermano come la soluzione ideale per garantire un’alimentazione varia e nutriente durante tutto l’anno, rispondendo efficacemente a gusti e necessità alimentari in evoluzione. A conferma del ruolo sempre più centrale del frozen food nella quotidianità alimentare, contribuendo a diete più varie ed equilibrate, il 42% dei consumatori europei dichiara di utilizzare prodotti surgelati nei propri pasti da due a quattro volte alla settimana. L’Italia, insieme alla Germania, si posiziona sopra la media europea con il 44% dei consumatori che li utilizza con questa frequenza, seguita dal Regno Unito (41%), più distanti Svezia (29%) e Francia (28%).Particolarmente significativa è anche la crescente consapevolezza sul valore del frozen per inserire nella propria dieta prodotti stagionali: quasi 4 consumatori europei su 10 (39%) apprezzano come i surgelati permettano di cucinare con ingredienti di stagione tutto l’anno, contribuendo così a migliorare la qualità e la varietà della propria alimentazione quotidiana. Una tendenza in linea con l’Italia che non si discosta dalla media europea.Nonostante una crescente consapevolezza, permangono alcune errate convinzioni sui surgelati: se più di 6 consumatori europei su 10 (63%) sanno che i surgelati hanno un valore nutrizionale equivalente a quello dei prodotti freschi, solo il 21% è consapevole che in alcuni casi possono persino superarli, come dimostrano studi condotti dall’Università di Reading e dalla National Library of Medicine. In questa classifica, l’Italia si colloca leggermente sotto la media europea, con il 58% degli italiani che riconosce l’equivalenza nutrizionale tra prodotto fresco e frozen.”Siamo orgogliosi di condividere il nostro primo report annuale “Frozen in Focus”, che racconta l’evoluzione delle esigenze dei consumatori e i trend che li guidano verso l’utilizzo dei surgelati – commenta Renato Roca, Country Manager di Findus Italia – Le innovazioni dell’ultimo decennio hanno portato i consumatori a guardare al frozen food con occhi nuovi. I surgelati costituiscono oggi una scelta di qualità per chi cerca soluzioni salutari, sostenibili e convenienti. Sebbene persistano ancora alcuni pregiudizi, il nostro studio evidenzia una crescente apertura verso il ruolo chiave del cibo surgelato per un futuro più sano, pratico e accessibile. Come azienda leader ci impegniamo a guidare questa evoluzione, rafforzando il nostro impegno nell’accrescere questa consapevolezza e valorizzare appieno il potenziale del frozen food negli anni a venire”. La praticità si conferma uno dei driver principali che spinge gli europei a preferire i surgelati: più della metà dei consumatori europei (51%) li sceglie proprio per il risparmio di tempo, una tendenza particolarmente marcata in Italia, dove oltre un consumatore su due (52%) riconosce nei prodotti frozen un alleato prezioso per una gestione più efficiente dei pasti.Perfetti per chi, tra impegni e ritmi serrati, cerca soluzioni semplici per semplificare la quotidianità, i surgelati offrono anche vantaggi concreti sul fronte economico: il 36% degli europei li sceglie infatti perché permettono di risparmiare denaro, mentre in Italia è una motivazione meno sentita (il dato si ferma al 26%).Inoltre, oltre 4 europei su 10 (45%) affermano che acquistare surgelati consente loro di ridurre il numero di visite al supermercato – un dato in linea con l’Italia – mentre poco meno di un terzo (28%) dichiara di risparmiare dai 30 minuti a un’ora nella preparazione dei pasti, percentuale che cresce di qualche punto (31%) nel nostro Paese. Tra le motivazioni più forti c’è anche la volontà di ridurre gli sprechi alimentari, indicata dal 47% dei consumatori: un ulteriore segnale di come i surgelati siano capaci di rispondere ad una sensibilità in materia ambientale sempre più diffusa.Il congelatore è ormai un elettrodomestico imprescindibile per quasi sei europei su dieci (59%), con gli italiani che, con il 63%, figurano tra coloro che in misura maggiore dichiarano di non poterne farne a meno, secondi solo agli svedesi (65%). Questa esigenza si traduce anche in una crescente richiesta di spazio: più di un terzo (35%) dei consumatori vorrebbe un freezer più grande, percentuale che sale al 41% nella fascia 25-34 anni, mentre 3 consumatori su 10 ammettono di desiderare un secondo congelatore. Anche in Italia il 35% dei consumatori desidera un freezer più capiente, in linea con il trend europeo. Nel nostro Paese lo spazio in freezer influenza il modo di fare la spesa, come dichiara il 57% degli italiani rispetto al 51% degli europei ed è aumentato, rispetto a 5 anni fa, per il 29% degli italiani (e degli europei) l’utilizzo del congelatore.Accanto al freezer, l’arrivo in cucina di nuovi strumenti come friggitrici ad aria, robot da cucina e altri elettrodomestici smart sta cambiando il modo di preparare i pasti surgelati. In particolare, la friggitrice ad aria si sta affermando come il partner ideale del freezer: il suo utilizzo è in forte crescita, con oltre la metà (59%) degli over 55 nel Regno Unito che ne possiede una, seguiti dal 45% in Germania e dal 42,5% in Italia. Circa un consumatore su sette in Italia (15%) ammette che l’acquisto di un dispositivo smart ha aumentato il consumo di prodotti surgelati. Anche i social media giocano un ruolo crescente: circa un giovane italiano su otto (12%) tra i 18-24 anni ha imparato trucchi e consigli sull’uso dei surgelati proprio su TikTok, in linea con la media europea (14%). Infine, quasi un consumatore su dieci (9%) ammette di non sapere esattamente cosa ha nel congelatore, suggerendo che ci sono ancora molte opportunità per risparmiare tempo, cibo e denaro. LEGGI TUTTO

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    La Bank of Korea lascia i tassi invariati al 2,5%

    (Teleborsa) – La Bank of Korea ha deciso di lasciare invariato il tasso di base al 2,50%, come atteso dal mercato. La banca centrale prevede che la crescita economica rimarrà bassa per un certo periodo e che vi sia un’elevata incertezza legata ai negoziati commerciali, mentre il tasso di inflazione rimane sostanzialmente stabile. Tuttavia, poiché è anche necessario valutare l’impatto delle misure recentemente rafforzate per la gestione del debito delle famiglie e data la significativa accelerazione dei prezzi delle case a Seul e nelle aree circostanti e del debito delle famiglie, la Bank of Korea ha ritenuto opportuno mantenere l’attuale livello del tasso di base. Inoltre, prevede che l’economia nazionale registrerà una crescita bassa per un certo periodo, mentre l’inflazione rimane su una traiettoria stabile e vi è una notevole incertezza legata ai negoziati commerciali. Per quanto riguarda la stabilità finanziaria, poiché i rischi associati al mercato immobiliare a Seul e nelle aree circostanti e al debito delle famiglie sono aumentati, è necessario valutare l’effetto delle politiche macroprudenziali, pur mantenendo cautela sulla possibilità di una maggiore volatilità sul mercato valutario. Pertanto, “il Consiglio manterrà la sua posizione di taglio dei tassi per mitigare i rischi al ribasso per la crescita economica e adeguare i tempi e il ritmo di eventuali ulteriori tagli del tasso di base, monitorando attentamente i cambiamenti nel contesto politico interno ed esterno ed esaminandone l’impatto risultante sull’inflazione e sulla stabilità finanziaria”, si legge nello statement pubblicato al termine della riunione.(Foto: destinacigdem | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Fashion e-commerce: al centro l’esperienza del cliente. Giglio.com allineato a nuove abitudini d’acquisto

    (Teleborsa) – Secondo un recente report di Business of Fashion, realizzato in collaborazione con Amazon Fashion & Sports, i consumatori europei stanno ridefinendo le loro priorità quando acquistano moda sul web. Non è più la ricerca del prodotto “di tendenza” o il prezzo a guidare le scelte – solo il 12% degli intervistati la indica come priorità – ma piuttosto la qualità del servizio, la sicurezza nella taglia e nella vestibilità, l’affidabilità del retailer e la chiarezza delle informazioni sui prodotti.I multi-brand retailer, come Giglio.com, giocano un ruolo sempre più centrale: il 39% degli shopper online nei principali mercati europei (EU5) si affida proprio ai retailer multi-brand per scoprire nuove proposte moda. Puntare su personalizzazione, logistica e presenza coerente su più canali diventa quindi essenziale per rafforzare la fiducia dei clienti e alimentare la crescita nel lungo termine.Giglio.com (Target Price: 2,41 euro) e-commerce per la moda di lusso multimarca su scala globale, quotato su Euronext Growth Milan dal 2021, rappresenta un’eccellenza del lusso digitale Made in Italy. Giglio.com, con un catalogo di 800 marchi e oltre il 60% delle vendite generate all’estero, connette 200 boutique e brand in e-concession con oltre 130.000 clienti in 150 Paesi. LEGGI TUTTO