More stories

  • in

    Immatricolazioni auto, in UE mercato ancora in stallo

    (Teleborsa) – Nel mese di marzo sono state immatricolate in Europa Occidentale (Ue+Efta+Uk) 1.422.628 auto, il 2,8% in più dello stesso mese del 2024. Lo rileva l’Acea, l’associazione dei costruttori europei, aggiungendo che nel primo trimestre dell’anno sono state vendute 3.382.057 auto in calo dello 0,4% sullo stesso periodo 2024.I veicoli elettrici a batteria (Bev) rappresentano a fine marzo il 15,2% del mercato della UE con 573.500 immatricolazioni (+28%), a fronte del 12% del primo trimestre del 2024. I veicoli ibridi – sottolinea l’Acea – hanno registrato un’impennata, conquistando il 35,5% del mercato e rimangono la scelta preferita dai consumatori dell’UE.”Le auto elettriche a batteria rappresentano solo circa il 15% del mercato, evidenziando il divario persistente tra gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione e la ‘verifica’ di un’adozione da parte dei consumatori più lenta del previsto. E’ fondamentale che i responsabili politici diano priorità alle misure che incentiveranno un ecosistema di supporto, dalle infrastrutture di ricarica agli incentivi fiscali, per garantire che la diffusione dei veicoli a zero emissioni possa accelerare in modo significativo – ha dichiarato Sigrid de Vries, direttore generale dell’Acea -. Anche il calo delle immatricolazioni è preoccupante, sottolineando l’importanza di una strategia UE coerente e olistica per la competitività in un contesto globale sempre più imprevedibile per i produttori di automobili”.Stellantis ha registrato un calo del 14%, con la quota di mercato che è passata dal 18,9% dei primi tre mesi del 2024 al 16,6%. Per il solo mese di marzo, il gruppo automobilistico ha riportato un calo delle immatricolazioni dell’8,4%, con la quota di mercato scesa dal 18,3% al 16,8%. “Le vendite ristagnano sui livelli del 2024 e non vi sono le condizioni per un recupero dei livelli ante-crisi”, evidenzia il Centro Studi Promotor che parla di “una situazione del mercato automobilistico nell’area molto preoccupante”. LEGGI TUTTO

  • in

    BCE, FMI “raccomanda” un solo taglio in più nel 2025

    (Teleborsa) – La Banca Centrale Europea dovrebbe procedere con un solo taglio dei tassi aggiuntivo quest’anno, per poi mantenere il tasso di riferimento stabile al 2%. Sono queste le “raccomandazioni” formulate dal Fondo Monetario per l’Istituto d Francoforte, sulla constatazione che la politica monetaria ha sinora funzionato e riportato l’inflazione in linea con il target, mentre sulla crescita permangono rischi ed incertezze. Una convinzione condivisa anche dalla Presidente della BCE Christine Lagarde, alla luce dei dazi, che ritiene avranno un effetto disinflazionistico per l’UE, minando la crescita più che alimentando i prezzi. FMI raccomanda un solo taglio aggiuntivo di 25 punti “Abbiamo una raccomandazione molto chiara per la BCE: finora abbiamo visto un enorme successo negli sforzi per la disinflazione e la politica monetaria ha funzionato”, ha dichiarato Alfred Kammer, direttore del dipartimento europeo del FMI in una intervista alla Cnbc, a margine delle riunioni primaverili del Fondo Monetario e della Banca Mondiale a Washington. “Ci aspettiamo che raggiunga in modo sostenibile l’obiettivo di inflazione del 2% nella seconda metà del 2025”, ha aggiunto il funzionario de Fondo Monetario, auspicando che “ci sia spazio per un ulteriore taglio di 25 punti base, in estate, e poi la BCE dovrebbe mantenere il tasso di riferimento al 2%, a meno che non si verifichino shock significativi e non sia necessario ricalibrare la politica monetaria”, Tagli hanno riportato inflazione in linea con target La BCE ha tagliato i tassi per sette volte da giugno 2024, con differenze di 25 punti a volta. L’ultimo taglio risale alla scorsa settimana, quando la BCE ha portato il tasso sui depositi al 2,25%. Questo ha consentito di riportare l’inflazione dell’Area Euro in linea con il target, raggiungendo un livello del 2,2% a marzo. Ora, il Fondo Monetario ha “significativamente” rivisto al ribasso le prospettive di crescita di molte economie sviluppate, compresa l’Eurozona, ritenendo che i dazi e le tensioni commerciali hanno pesato sulle prospettive economiche, neutralizzando l’impatto positivo dell’aumento della spesa pubblica per difesa e le infrastrutture di economie leader come la Germania.Lagarde convinta che dazi avranno effetti disinflazionisticoAnche la Presidente della BCE Christine Lagarde è convinta che l’impatto sulla crescita sarà più forte di quello sui prezzi, pertanto dazi avranno complessivamente un effetto disinflazionistico. “Non è molto chiaro quale sarà l’impatto netto”, ha dichiarato Lagarde, parlando dei dazi. “Soprattutto se non vengono decise contromisure dall’Europa, penso che l’inflazione netta sia incerta al momento, ma probabilmente sarà più disinflazionistica che inflazionistica”.Lagarde ha ribadito che l’impatto dei dazi è “difficile da valutare perché viviamo in un mondo di ipotesi” e “non sappiamo esattamente cosa uscirà dalle discussioni in corso”, quindi occorre “essere cauti”. La guerra dei dazi fra Cina ed USA invece potrebbe ripercuotersi sull’UE con un effetto deflattivo nel caso in cui la maggiore offerta di beni cinesi si riversasse nel Continente. LEGGI TUTTO

  • in

    Appuntamenti macroeconomici del 24 aprile 2025

    (Teleborsa) – Giovedì 24/04/202501:50 Giappone: Prezzi servizi, annuale (atteso 3%; preced. 3%)08:45 Francia: Fiducia consumatori, mensile (atteso 91 punti; preced. 92 punti)09:00 Spagna: Prezzi produzione, annuale (preced. 6,6%)10:00 Germania: Indice IFO (atteso 85,1 punti; preced. 86,7 punti)14:30 USA: Indice CFNAI (preced. 0,18 punti)14:30 USA: Ordini beni durevoli, mensile (atteso 2,1%; preced. 0,9%)14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 222K unità; preced. 215K unità)16:00 USA: Vendita case esistenti (atteso 4,14 Mln unità; preced. 4,26 Mln unità)16:00 USA: Vendita case esistenti, mensile (atteso -3%; preced. 4,2%)16:30 USA: Stoccaggi gas, settimanale (preced. 16 Mld piedi cubi)(Foto: Silkstock – stock.adobe.com (ex Fotolia.it)) LEGGI TUTTO

  • in

    Kering, vendite giù a doppia cifra nel 1°trimestre ma era atteso

    (Teleborsa) – Tonfo delle vendite di Keringnel primo trimestre 2024. I ricavi si sono attestati ad appena 3,88 miliardi di euro, registrando un calo a due cifre (-14%) rispetto all’anno precedente, soprattutto a causa della frenata di Gucci (-21%).La big francese del lusso, che a in portafogli diverse case di moda italiane, come Bottega Veneta (-2%), e big del lusso come San Laurent (-8%), conferma un andamento degli affari molto negativo, a causa soprattutto della frenata degli affari nell’area Asia-Pacifico.Kering aveva lanciato un warning il mese scorso ed i dati erano pressoché attesi. “Come previsto, Kering ha dovuto affrontare un inizio d’anno difficile. In questo contesto, siamo pienamente concentrati sull’attuazione dei nostri piani per raggiungere i nostri obiettivi strategici e finanziari e rafforzare il posizionamento delle nostre Maison in tutti i mercati. Stiamo rafforzando la nostra vigilanza per resistere alle difficoltà macroeconomiche che il nostro settore si trova ad affrontare e sono convinto che usciremo più forti dalla situazione attuale”, ha dichiarato il Ceo François-Henri Pinault. LEGGI TUTTO

  • in

    FMI: Italia nel mirino per la flat tax sul lavoro autonomo

    (Teleborsa) – La flat tax sul lavoro autonomo in Italia è tra i meccanismi a finire nel mirino del Fondo monetario internazionale. Nel suo ultimo Fiscal Monitor, il rapporto semestrale sui conti pubblici, pubblicato in occasione delle assemblee primaverili, l’istituzione di Washington rileva che in generale le economie avanzate in cui la popolazione sta invecchiando dovrebbero “ridefinire le priorità di spesa, promuovere riforme pensionistiche e sanitarie” e “eliminare gli incentivi fiscali inefficienti”, puntando ad “ampliare la base imponibile” mentre vanno perseguite politiche del lavoro mirate sugli attivi, migranti inclusi. E secondo il Fmi, questo ampliamento della base imponibile “puo’ comportare l’eliminazione delle esenzioni e il miglioramento dell’efficienza della spesa”, qui lo studio cita Spagna, Gran Bretagna e Usa, oppure un aumento progressivo delle imposte sul reddito (Usa), o anche “l’eliminazione delle imposte fisse sul lavoro autonomo”, su cui il Fiscal Monitor indica l’Italia. Per l’Unione europea, poi, gli aumenti permanenti della spesa per la difesa (RearmEU) dovrebbero essere accompagnati da piani di finanziamento credibili che spieghino come saranno finanziati questi aumenti, secondo il Fmi servono misure che combinino “aumenti delle imposte e tagli alla spesa a seconda dello spazio fiscale disponibile nel Paese”. LEGGI TUTTO

  • in

    Trump: “Accordo equo con Cina”. Dazi dimezzati su alcuni prodotti

    (Teleborsa) – “Avremo un accordo equo con la Cina”. Lo ha confermato oggi il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, tornando a parlare dei dazi con i reporter presenti alla Casa Bianca. Trump starebbe valutando la possibilità di ridurre i dazi sulle importazioni cinesi, tagliandoli in alcuni casi di oltre la metà, nel tentativo di allentare le tensioni con Pechino, scrive il Wall Street Journal citando fonti vicine alla questione. In particolare, gli Stati Uniti potrebbero portare le tariffe in un intervallo dl 50-65%, ma è anche allo studio un approccio a più livelli, che prevede dazi del 35% sui beni che non minacciano la sicurezza e del 100% per i prodotti strategici per gli USA. Il presidente Trump, aggiunge il quotidiano finanziario americano, non ha ancora preso una decisione definitiva e le discussioni rimangono incerte, essendo sul tavolo diverse opzioni. In ogni caso, un funzionario dell’Amministrazione ha affermato che Trump non agirà unilateralmente e che un accordo dovrà seguire dei negoziati con Pechino. Della guerra russo-ucraina, invece, Trump ha parlato sul suo social network Truth, etichettando Zelensky come un uomo “senza carte da giocare”, a causa del suo rifiuto di cedere la Crimea e le zone occupate dalla Russia in cambio di un accordo di pace, come richiesto da Putin. “La situazione per l’Ucraina è disastrosa: può ottenere la pace o può combattere per altri tre anni prima di perdere l’intero Paese”, ha scritto Trump. LEGGI TUTTO

  • in

    Carta batte digitale: nel 2024 i lettori europei preferiscono ancora il formato stampato

    (Teleborsa) – Nel 2024, per quanto riguarda gli acquisti online, la carta stampata si è confermata il formato preferito dai lettori, con il 14,7% dei residenti nell’UE che ha acquistato libri, riviste o quotidiani cartacei online nei 3 mesi precedenti l’indagine, più del doppio del 6,8% che ha scaricato e-book o audiolibri. È quanto emerge dai dati pubblicati da Eurostat.Le percentuali più elevate di residenti che hanno acquistato libri, riviste o quotidiani cartacei online sono state registrate in Irlanda (28,3%), Paesi Bassi (23,5%) e Lussemburgo (22,7%). Al contrario, le percentuali più basse sono state registrate a Cipro (2,0%), Lettonia (3,8%) e Romania (5,3%).Per e-book e audiolibri, le percentuali più elevate sono state registrate in Irlanda (22,3%), Danimarca (19,7%) e Lussemburgo (13,3%), mentre le percentuali più basse sono state registrate in Bulgaria (1,8%), Lettonia (2,5%) e Romania (2,6%).In 3 paesi dell’UE – Danimarca, Cipro e Finlandia – la quota di popolazione che ha acquistato e-book e audiolibri ha superato quella dei libri stampati. LEGGI TUTTO

  • in

    OPA parziale Cairo, adesioni oltre il 14,9%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria parziale, promossa da Cairo Communication, società quotata su Euronext STAR Milan e capofila di un gruppo di aziende che operano nel settore editoriale, sulle azioni proprie, risulta che oggi 23 aprile 2025 sono state presentate 124.947 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 3.615.348, pari al 14,94% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 7 aprile 2025 e terminerà il 7 maggio 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Cairo Communication acquistate sul mercato nei giorni 6 e 7 maggio 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO