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    OPA MFE su ProSiebenSat, con adesioni odierne arriva al 40,4% del capitale

    (Teleborsa) – MFE-MEDIAFOREUROPE (ex Mediaset, che oggi scambia con MFE A e MFE B) ha comunicato che, al 13 agosto 2025 (alle ore 14:00), l’offerta pubblica di acquisto (OPA) sulla totalità delle azioni ProSiebenSat.1 Media è stata accettata per un totale di 16.485.919 azioni. Ciò equivale al 7,08% del capitale sociale e dei diritti di voto.Al 13 agosto, l’offerente deteneva direttamente 77.607.953 azioni P7. Ciò equivale a circa il 33,31% del capitale sociale e il 33,34% dei diritti di voto.Il numero totale di azioni P7 per le quali è stata accettata l’OPA, sommato al numero di azioni P7 detenute direttamente dall’offerente o da una persona che agisce congiuntamente con esso o una persona che agisce congiuntamente con l’offerente che ha stipulato accordi per l’acquisto di tali azioni P7, ammonta a 94.093.872 azioni P7. Ciò equivale a circa il 40,38% del capitale sociale e circa il 40,42% dei diritti di voto.Dopo l’aumento del corrispettivo il 28 luglio 2025, il termine per l’accettazione dell’offerta è stato prorogato e terminerà il 13 agosto 2025, ore 24:00 (ora locale di Francoforte sul Meno), salvo ulteriore proroga. LEGGI TUTTO

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    ETF, crescita record nella prima metà dell’anno. Più operatori europei lanciano ETF attivi

    (Teleborsa) – Gli Exchange Traded Fund (ETF) continuano a alimentare i mercati finanziari a livello globale, con flussi di investimento in ETF a metà anno 2025 superiori a 0,9 trilioni di dollari USA, con un aumento del 25% rispetto alla metà del 2024, che a sua volta ha stabilito un nuovo benchmark per i più alti afflussi di ETF mai registrati (1,9 trilioni di dollari USA). È quanto emerge dal “Global ETF Megatrends Midyear Review” di State Street, il principale fornitore di servizi per ETF al mondo.Sul fronte dell’espansione globale e dell’innovazione, il report evidenzia che nel 2025 sono stati 68 i gestori che hanno presentato domanda di adesione per ETF di classi azionarie a gestione attiva negli Stati Uniti. Di questi, 34 sono clienti di State Street e quattro “early adopter” pianificati hanno richiesto la creazione di team di lancio. In Europa, le classi azionarie stanno guadagnando terreno, con Eurizon Asset Management che ha lanciato una tranche di prodotti quotati/non quotati. State Street sta supportando attivamente i lanci di cinque clienti con diverse share class in Europa, così come di diversi asset manager in Australia. Nella regione Asia-Pacifico, Taiwan ha visto il lancio del suo primo ETF attivo da parte di Nomura, seguito rapidamente da diversi altri gestori patrimoniali, e attualmente State Street sta collaborando con diversi gestori patrimoniali per lanciare ETF attivi anche lì.La storia principale degli asset digitali nel 2025 è stata l’incredibile ascesa dell’iShares Bitcoin Trust ETF (IBIT) di BlackRock. Ora il più grande ETF sulle criptovalute, IBIT ha raggiunto la cifra record di 75 miliardi di dollari in asset (di cui 52 miliardi di dollari provenienti da afflussi netti in meno di un anno), espandendo le sue aspirazioni Bitcoin per quest’anno a Canada ed Europa. Tuttavia, il Canada è stato il vero pioniere dell’espansione degli asset in valuta digitale in Nord America con il lancio su Solana e XRP quest’anno. Gli Stati Uniti hanno registrato oltre 40 richieste di approvazione per una serie di nonapproved coin, tuttavia, ad oggi non si è assistito a un’espansione oltre gli ETF su Bitcoin, Ethereum e Solana.Il trading retail di ETF continua a espandersi a livello globale. Un indicatore del mercato retail negli Stati Uniti è l’utilizzo di ETF a basso costo rispetto ai loro omologhi con commissioni più elevate utilizzati da trader e investitori istituzionali tattici. Dei quattro ETF che replicano l’indice S&P 500, i tre più economici (SPLG, IVV, VOO) hanno registrato afflussi netti per 82 miliardi di dollari, mentre la versione più costosa (SPY) ha registrato deflussi per 27 miliardi di dollari.In Europa, gli emittenti di ETF stanno accelerando gli accordi di distribuzione con i broker digitali retail, poiché i giovani investitori stanno adottando il wrapper di investimento ETF come strumento di accumulo di ricchezza. Inoltre, società come BNP, Fineco, GSAM, HSBC, Invesco, Nordea, Schroders, SSIM e UBS sono entrate o hanno annunciato l’ingresso nel mercato attivo degli ETF in Europa nella prima metà del 2025.Scendendo nei dettagli, il report evidenzia che il mercato europeo degli ETP si attesta a 2.740 miliardi di dollari (con una crescita del 19,5%). Al ritmo attuale, gli asset supereranno i 2,8 trilioni di dollari. I nuovi lanci sono a quota 198, leggermente al di sotto del ritmo di 400 per l’anno stimato da State Street a inizio 2025. I lanci di ETF attivi sono attualmente alla pari con i lanci di ETF azionari passivi per la percentuale più alta.In merito alla previsione che in Europa si assisterà ad almeno 10 nuovi operatori che lanceranno ETF attivi o passeranno da ETF passivi ad attivi, State Street ha detto che si è già avverata, citando come società: Amerant, Eldridge, Eurizon, Fineco, GSAM, iM Global, Jupiter, Leo Wealth, Tidal Investments, UBS, Ultramarin. LEGGI TUTTO

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    Finecobank, Equita alza il prezzo obiettivo

    (Teleborsa) – Avanza bene il titolo Fineco che sta mettendo a segno un modesto profit a +1,18%.A fare da assist alle azioni è la conferma del giudizio “buy” da parte degli analisti di Equita che allo stesso tempo hanno rivisto al rialzo il target price a 21,5 euro.La scorsa settimana Finecobank ha annunciato una raccolta netta in forte rialzo (+62%) a luglio a 1,2 miliardi di euro.La tendenza del titolo analizzata su base settimanale mostra un andamento analogo a quello del FTSE MIB. Ciò significa che il titolo viene supportato da elementi provenienti dal mercato piuttosto che da notizie legate alla società stessa.Lo studio del leader italiano nell’equity trading presenta un indebolimento della trendline al test del bottom visto a quota 18,7 Euro. In presenza di spunti positivi si propende per una spinta in alto fino al top 18,89. Le previsioni sono per una continuazione della tendenza negativa verso il supporto 18,57. LEGGI TUTTO

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    Enel: HSBC conferma buy, taglia tp

    (Teleborsa) – Si muove rialzo il titolo Enel che mostra un guadagno dell’1,20%.Gli analisti di HSBC confermano il giudizio “buy” sul titolo. Tagliato invece il target price a 8,70 euro.L’analisi settimanale del titolo rispetto al FTSE MIB mostra un cedimento rispetto all’indice in termini di forza relativa del gruppo energetico, che fa peggio del mercato di riferimento.Lo status tecnico di medio periodo di Enel rimane negativo. Nel breve periodo, invece, evidenziamo un miglioramento della forza rialzista, con la curva che incontra la prima area di resistenza a 7,958 Euro, mentre i supporti sono stimati a 7,893. Le implicazioni tecniche propendono a favore di un nuovo spunto rialzista con target stimato verosimilmente in area 8,023. LEGGI TUTTO

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    USA, per Bessent i tassi Fed dovrebbero essere inferiori di 150-175 punti base

    (Teleborsa) – Il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha affermato che i tassi di interesse sono “troppo restrittivi” e dovrebbero probabilmente essere inferiori di 150-175 punti base.In un’intervista a Bloomberg Television, ha suggerito che la Federal Reserve potrebbe avviarsi verso una serie di tagli dei tassi nei prossimi mesi, a partire da una riduzione di 50 punti base a settembre.Ieri è emerso che l’inflazione complessiva negli Stati Uniti è rimasta al 2,7% a luglio, a fronte di previsioni per un 2,8%, mentre l’indicatore core che esclude voci volatili come energia e cibo è salito al 3,1%, sopra il 3% atteso, riflettendo l’aumento del costo di alcuni beni e servizi, con l’entrata in vigore dei nuovi dazi commerciali.La Federal Reserve monitorerà attentamente un altro indicatore, l’indice della spesa per consumi personali, che sarà pubblicato il 29 agosto, quindi prima della prossima riunione di settembre.”La vera questione a cui pensare ora è se a settembre si verificherà un taglio dei tassi di 50 punti base”, aveva detto ieri Bessent in un’intervista a Fox Business, sottolineando come, due giorni dopo che la Fed aveva lasciato i tassi invariati il 30 luglio, i dati rivisti mostrassero una crescita occupazionale più debole per maggio e giugno rispetto a quanto indicato in precedenza. La Fed “avrebbe potuto tagliare a giugno e luglio” se avesse avuto a disposizione i dati rivisti in quel momento, ha affermato Bessent. LEGGI TUTTO

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    NATO: due F-35 italiani basati in Estonia intercettano jet russo

    (Teleborsa) – “Per la prima volta due F-35 italiani sono decollati dall’Estonia in risposta a un velivolo russo nell’ambito della missione di polizia aerea della NATO”. Lo fa sapere il Comando aereo dell’Alleanza Atlantica su X”Il distaccamento del 32° Stormo della Task Force Air presso la base aerea di Amari è in stato di allerta rapida 24 ore su 24, 7 giorni su 7, a dimostrazione dell’impegno dell’Alleanza nella salvaguardia dello spazio aereo NATO”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Pakistan, Moody’s alza rating a Caa1 con outlook stabile

    (Teleborsa) – Moody’s ha alzato il rating del Pakistan a Caa1 da Caa2. Contemporaneamente, ha modificato l’outlook da positivo a stabile.L’innalzamento a Caa1 riflette il miglioramento della posizione esterna del Pakistan, supportato dai progressi nell’attuazione delle riforme nell’ambito del programma Extended Fund Facility (EFF) del FMI. È probabile che le riserve valutarie continuino a migliorare, sebbene il Pakistan continuerà a dipendere da finanziamenti tempestivi da parte dei partner. Nel frattempo, anche la posizione fiscale del Paese si sta rafforzando, rispetto ai livelli molto deboli, supportata da una base imponibile in espansione. La sua accessibilità al debito è migliorata, ma rimane una delle più deboli tra i titoli sovrani con rating. Il rating Caa1 incorpora anche la debole governance del Paese e l’elevata incertezza politica.L’outlook stabile riflette rischi bilanciati per il profilo creditizio del Pakistan. Sul fronte positivo, i miglioramenti nell’onere del servizio del debito e nel profilo esterno potrebbero essere più rapidi di quanto attualmente previsto. Sul fronte negativo, permangono rischi di ritardi nell’attuazione delle riforme necessarie per garantire finanziamenti ufficiali tempestivi, il che a sua volta indebolirebbe nuovamente la posizione esterna del Pakistan. LEGGI TUTTO

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    Alberghi, Unc: in 4 anni più rincari a Venezia (+64,7%), Milano (+60%) e Firenze (+58,8%)

    (Teleborsa) – Rispetto a luglio 2024, a fronte di un’inflazione generale dell’1,7%, i Servizi di alloggio, ossia alberghi, motel, pensioni, bed and breakfast, agriturismi, villaggi vacanze, campeggi e ostelli della gioventù, sono saliti in media nazionale in modo più contenuto, +1,3% ma in alcune città gli aumenti siano stati decisamente maggiori. È quanto emerge dalla classifica delle città che hanno avuto i maggiori rincari per quanto riguarda gli alberghi stilata dall’Unione Nazionale Consumatori sulla base degli ultimi dati Istat relativi al mese di luglio confrontati non solo rispetto alla scorsa estate ma anche rispetto ai tempi pre-crisi, ossia all’estate del 2021, prima della guerra in Ucraina e del decollo dei prezzi, dalla luce al gas.Rispetto a luglio 2024, a fronte di un’inflazione generale dell’1,7%, i servizi di alloggio, ossia alberghi, motel, pensioni, bed and breakfast, agriturismi, villaggi vacanze, campeggi e ostelli della gioventù, sono saliti in media nazionale in modo più contenuto, +1,3%. Insomma, un dato positivo, se non fosse che in alcune città gli aumenti siano stati decisamente maggiori.A vincere la classifica della città con i rialzi tendenziali più alti è Lucca, con un balzo astronomico del 20,2% rispetto allo scorso anno. Al secondo posto Caserta, con un incremento annuo del 13,7%. Medaglia di bronzo a Rimini con +10,9%. Appena giù dal podio Perugia con +10,2%. Dati molto positivi e insoliti per alcune città che in passato erano in testa alle top ten degli aumenti, come Firenze, solo al 54° posto con +0,3% e, addirittura in deflazione, Venezia (66esima, -1,3%), Roma (71esima, -3%) e Milano, al quarto posto delle virtuose con -7,9%, dopo la vincente, come città risparmiosa, Siena (-12,6%), Mantova (-10,4%) e Pisa, al terzo posto con -9,4%. Confrontando i prezzi rispetto a 4 anni fa, il quadro si ribalta. A fronte di un’inflazione pari al 17,7%, i servizi di alloggio sono decollati del 38,6%, oltre il doppio. Cambia anche lo scenario delle città e tornano le big del turismo. Medaglia d’oro, infatti, è Venezia con un balzo del 64,7%, medaglia d’argento per Milano con +60%. Al terzo posto Firenze con +58,8%. Seguono Grosseto (+57,5%), Lucca (+56,5%), Trieste (+55,5%), settima Palermo con +53,6%, poi Napoli (+52,4%) e Como (+51,7%). Chiudono la top ten Roma e Reggio Calabria, entrambe con un ragguardevole +50,1%. Nessuna città è in deflazione. La più conveniente è Massa Carrara con +2,9%, al secondo posto Trapani (+5,8%), medaglia di bronzo per Parma (+8,3%).”Non sappiamo se quest’anno gli albergatori delle città più visitate d’Italia, da Venezia a Firenze, sono stati virtuosi, se i rincari contenuti dipendono invece da un calo dell’afflusso turistico rispetto alla scorsa estate o se, avendo già portato al massimo i prezzi negli ultimi anni non potevano permettersi di incrementarli ulteriormente, pena la perdita di clienti. In ogni caso emerge che dal 2021 ad oggi i servizi alberghieri hanno subito rialzi ben superiori all’inflazione del Paese. Insomma, agli aumenti degli stabilimenti balneari, saliti a luglio del 7,3% su giugno 2025, del 5,4% su luglio 2024, del 19,9% sull’estate del 2023 e del 22% sul 2021, si aggiungono quelli delle altre voci legate al turismo, che, messi tutti insieme, visti gli stipendi da anni al palo, costringono gli italiani ad accorciare sempre più le ferie per poter far quadrare i conti o a non partire affatto per le vacanze” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. LEGGI TUTTO