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    Mediobanca ribadisce: offerta MPS priva di razionale industriale e finanziario, con elevati rischi

    (Teleborsa) – Il “percorso virtuoso” di crescita di Mediobanca sarà “ulteriormente rafforzato” dall’offerta su Banca Generali. Lo sottolinea Piazzetta Cuccia nell’aggiornamento del piano al 2028.L’operazione, che mira all’integrazione di Banca Generali nella divisione WM di Mediobanca, imprime una forte accelerazione alla trasformazione del Gruppo Mediobanca e realizza l’obiettivo del Piano “One Brand – One Culture” di affermare definitivamente il Gruppo come Wealth Manager, distintivo per posizionamento (Private & Investment Bank), brand, capacità di attrarre talenti professionali e remunerare gli azionisti. La combinazione crea un leader di mercato, secondo in Italia per totali attivi e rete distributiva (circa 3.700 professionisti), con la maggiore capacità di crescita organica (oltre 15 miliardi di euro di NNM annue) nella fascia alta del mercato del risparmio gestito italiano. Il comune DNA di eccellenza e la forte complementarità manageriale e di competenze tra Mediobanca e Banca Generali rafforzano ulteriormente il razionale industriale dell’operazione, rendendo il conseguimento delle sinergie visibile e a basso rischio di esecuzione.Invece, l’offerta di scambio di MPS per gli azionisti Mediobanca “è priva di razionale industriale e finanziario ed è caratterizzata da evidenti elevati rischi di esecuzione”, viene sottolineato.In particolare per: avere la realtà aggregata un profilo di banca commerciale di medie dimensioni indifferenziata, ad elevato assorbimento di capitale, altamente sensibile al contesto macroeconomico, senza rafforzamento in alcuno dei segmenti di attività di Mediobanca e rimanendo viceversa immutati i rischi insiti nel bilancio di MPS; la riduzione a doppia cifra dell’EPS, per le limitate sinergie da funding, la presenza di cospicue dissinergie di ricavo e la sostanziale assenza di reali sinergie di costo; prevedibile invece l’emergere di un cospicuo costo di retention legato ai promotori finanziari e ai private & investment bankers.E ancora: la difficoltà di stimare livelli di ROTE, CET1 e quindi pay-out sostenibili della nuova entità per le criticità legate alla tenuta del franchise, per le componenti non ricorrenti presenti nel bilancio MPS (fiscalità e rischi legali), per l’elevata sensitivity ai tassi di interesse ed al rischio di credito soprattutto per le SMEs; la difficoltà ad usare le DTA nell’ammontare e nei tempi ipotizzati; la non comparabilità della politica di remunerazione degli azionisti che è a rischio di esecuzione basso in Mediobanca ed elevato in MPS per effetto delle predette difficoltà di integrazione; il forte sconto implicito nel prezzo dell’offerta rispetto al valore intrinseco di Mediobanca, delle sue attività, nonché delle sue prospettive di crescita e di creazione di valore. LEGGI TUTTO

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    Giappone, vendite al dettaglio sotto le attese a maggio

    (Teleborsa) – Crescono meno delle attese le vendite al dettaglio in Giappone. Secondo quanto reso noto dal Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria (METI), le vendite a maggio 2025, su base mensile, sono scese dello 0,2% contro il +0,7% del mese precedente. Le vendite sono cresciute del 2,2% su base annuale, dopo il +3,5% di aprile e contro il +2,4% atteso dagli analisti.Quanto alle vendite all’ingrosso, riportano un -0,9% su anno e un +0,8% su mese. Le vendite totali hanno evidenziato così un decremento dello 0,2% tendenziale e un aumento dello 0,3% su mese.(Foto: Photo by Alex Knight on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, Nagel: entusiasmante crescita stand-alone potenziata da Banca Generali

    (Teleborsa) – “L’estensione al 2028 del piano “ONE BRAND – ONE CULTURE”, dimostra come Mediobanca sia in grado di realizzare, pur in un contesto macroeconomico complesso, un’ulteriore solida crescita di ricavi, utili e redditività, puntando a conseguire i migliori rendimenti di settore, associati a un basso profilo di rischio e di execution nonché a un significativo aumento della remunerazione degli azionisti”. Lo ha dichiarato Alberto Nagel, Amministratore Delegato di Mediobanca.”Questo entusiasmante percorso di crescita stand-alone, compiuto rimanendo ancorati alla “scuola di banca responsabile” radicata nel DNA della Banca, verrà ulteriormente potenziato dalla combinazione con Banca Generali, operazione in grado di creare un leader Europeo nel Wealth Management per dimensioni, capacità di crescita e remunerazione degli azionisti, il cui closing è previsto per il prossimo mese di ottobre”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, tasso di disoccupazione maggio stabile al 2,5%

    (Teleborsa) – Risulta stabile la disoccupazione in Giappone. Il Ministero degli Affari interni delle poste e telecomunicazioni nipponico segnala che nel mese di maggio 2025 il tasso dei senza lavoro è rimasto al 2,5%, uguale anche al 2,5% atteso dagli analisti. Il numero di disoccupati è sceso a 1,83 milioni, in calo di circa 100 mila unità (-5,2%) rispetto l’anno precedente. Gli occupati sono pari a 68,38 milioni, in aumento di 720 mila unità (+1,1%) rispetto all’anno precedente.(Foto: Photo by Andre Benz on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Mediobanca aggiorna piano al 2028: 4,9 miliardi di euro agli azionisti, pay-out al 100%

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca ha approvato l’aggiornamento delle proiezioni economico-finanziarie per il periodo 2025-28 del Piano “One Brand-One Culture”. Confermata la visione strategica, che vede il Wealth Management (“WM”) come segmento prevalente e prioritario di sviluppo, il Corporate & Investment Banking (“CIB”) sinergico al suo sviluppo in una logica, unica in Italia, di Private & Investment Banking (“PIB”) ed il Credito al Consumo (“CF”) quale segmento di diversificazione del rischio macro/controparte ad elevata e sostenibile redditività.Viene prevista una crescita dei ricavi ad oltre 4,4 miliardi di euro (+20% nel triennio, +6%2) con solida contribuzione da parte di tutti i segmenti. Il WM registrerà la maggior crescita (oltre 0,2 miliardi nel triennio sino a 1,2 miliardi) divenendo il primo contributore alla crescita dei ricavi di Gruppo oltreché di commissioni, in via complementare al CIB, la cui crescita nei ricavi è attesa essere di oltre 0,1 miliardi1 sino a 1,0 miliardi; il CF manterrà la sua funzione di motore della crescita del margine di interesse di Gruppo con uno sviluppo dei ricavi complessivi per 0,2 miliardi (a circa 1,5 miliardi); il segmento Insurance (“INS”) confermerà la sua contribuzione positiva al Gruppo con ricavi in crescita di 0,2 miliardi1 (a circa 0,7 miliardi).La crescita degli utili è prevista a 1,9 miliardi di euro (+45% nel triennio, +14%) e dell’utile per azione a 2,4 (+14%) considerando il solido sviluppo degli utili ordinari a 1,7 miliardi (+30% o +9%) e il conseguimento di utili derivanti dalla progressiva valorizzazione del progetto immobiliare nel Principato di Monaco7 per un apporto lordo cumulato di 500 milioni nel triennio (30% nel es.27 e 70% nel es.28).È prevista una crescita nella remunerazione degli azionisti fino a 4,9 miliardi di euro nel triennio di cui 4,5 miliardi in dividendi e 0,4 miliardi tramite il completamento del piano di riacquisto e cancellazione di azioni proprie previsto nel BP26 presentato nel maggio 2023. L’aumento della distribuzione è consentito dalla maggiore generazione di capitale (280pb annui, +30% da 220pb) derivante dall’elevata redditività e dall’assenza di impatti regolamentari negativi nei prossimi anni.La politica di distribuzione del triennio (es.26/27/28) “sarà interamente per cassa, basata sugli utili ricorrenti e sarà affiancata nel es.26 dal completamento del programma di acquisto di azioni proprie previsto nel BP23-26”, si legge nella nota di Mediobanca. La politica di degli utili ricorrenti per gli es.26/27/28; il DPS è : 1.125 euro nel es.25, +50% nel es.26, in crescita fino al raddoppio a 2,1 euro nel es.28.La distribuzione complessiva è quindi di circa 5 miliardi cumulati nei tre anni, pari a circa il 30% della capitalizzazione di mercato e derivante da: monte dividendi complessivo di circa 4,5 miliardi; conclusione per 0,4 miliardi del programma annuale di riacquisto di azioni proprie annunciato nel BP23-26 per un controvalore complessivo di 1 miliardo (che saranno interamente dedotti dal CET1 a giugno 2025) e per il 60% eseguito negli esercizi 23/24 e 24/25.Relativamente alle poste patrimoniali, gli impieghi cresceranno da 54 a quasi 63 miliardi (+5%) per effetto della crescita di tutti comparti; la raccolta salirà da 69 a 82 miliardi, per la crescita dei depositi (da 30 a 33 miliardi, con costo in calo da 1,8% a 1,5%), e l’importante attività di emissioni cartolari (circa 20 miliardi, dopo rimborsi per 18 miliardi); le Total Financial Assets (TFA) saliranno da oltre 110 a 143 miliardi (+9%), con la componente AUM/AUA in crescita dell’11%. LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità, nasce il ReSMART Index: la nuova certificazione per quartieri intelligenti e inclusivi

    (Teleborsa) – Si è tenuto il 26 giugno, presso Factory NoLo di Milano, l’evento di lancio del ReSMART Index, la nuova certificazione ideata da Planet Smart City, in collaborazione con ARUP Italia e certificata da ASACERT, per misurare il livello di “intelligenza” e sostenibilità dei progetti immobiliari su scala di distretto urbano. Il ReSMART Index si distingue per l’approccio integrato e qualitativo, basato su un algoritmo proprietario che analizza oltre 200 parametri, tra cui: efficienza energetica, gestione idrica, innovazione tecnologica, inclusione sociale e qualità progettuale. Il sistema attribuisce tre livelli di certificazione: Certified, Merit e Mastery.”Il ReSMART Index rappresenta un punto di svolta nella valutazione degli sviluppi immobiliari: introduce un modello innovativo che supera i tradizionali indicatori prestazionali, per concentrarsi sulla dotazione tecnologica, infrastrutturale e sociale dei progetti – ha dichiarato Fabrizio Capaccioli, ad di ASACERT –. L’entusiasmo raccolto in occasione del lancio conferma quanto il mercato abbia oggi bisogno di strumenti seri, strutturati e trasparenti. Per ASACERT, contribuire a questa trasformazione è un impegno che ci assumiamo con orgoglio e responsabilità, nella consapevolezza che ogni parametro valutato è un passo concreto verso comunità migliori”.”Con il lancio del ReSMART Index nasce una nuova generazione di sistemi di certificazione immobiliare – ha spiegato Pietro Putetto, ceo di Planet Smart City – Advisory –. Non più soltanto energia, ambiente e connettività, ma anche e soprattutto una visione completa di innovazione applicata alla scala di quartiere, che misura con parametri oggettivi il miglioramento della qualità dell’abitare delle comunità di residenti. Dopo aver ideato questo nuovo strumento, siamo ora pronti per avviare la formazione dei futuri ReSMART Experts, professionisti qualificati per la valutazione degli sviluppi residenziali e mixed-use. Partiremo in autunno con i corsi di base e avanzati in tutta Italia, che dall’anno prossimo verranno estesi al resto del mondo”.”ReSMART è un indice digitale e interattivo, co-creato da Planet Smart City e Arup, per valutare le performance degli sviluppi immobiliari puntando sull’innovazione tecnologica combinata con le componenti sociali – ha sottolineato Stefano Recalcati, project director di ARUP –. Rappresenta una nuova frontiera negli strumenti di valutazione nell’ambito del real estate”.Durante l’evento è stato inoltre consegnato il primo certificato ReSMART al mondo al progetto Smart City Aquiraz, in fase di realizzazione a Fortaleza (Brasile): un distretto residenziale con 2.800 abitazioni e ben 55 soluzioni innovative, tra cui una app di comunità, attività di community management, spazi condivisi, orti urbani, microhabitat per la fauna, monitoraggio della qualità dell’aria e illuminazione intelligente. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Anief: “Carta Docente ai precari con contratto al 31 agosto, il ministero dice sì”

    (Teleborsa) – “Finalmente non sono solo i giudici a dire che la Carta del docente per l’aggiornamento deve essere assegnata anche ai docenti precari: una nota ministeriale di queste ore dice che il supporto economico da 500 euro l’anno introdotto con la Legge 107/15 e destinato solo al personale di ruolo, va esteso ora anche ai supplenti con contratto annuale in scadenza al 31 agosto 2025”. È quanto afferma il sindacato Anief in una nota. Per il sindacato Anief, che da dieci anni si batte per l’estensione del beneficio utile a formarsi professionalmente, è un primo importante passo in avanti. Anche se – sottolinea il sindacato – “la strada per dire di avere finalmente ottenuto piena giustizia rimane ancora molto lunga e ardua: permangono, infatti, diverse categorie di lavoratori esclusi senza alcuna motivazione valida, ad iniziare dagli educatori (anche quelli di ruolo), pur essendo considerati per legge dei veri e propri docenti di scuola primaria; il mancato accesso alla card annuale per la formazione riguarda poi tutti gli altri supplenti di lunga durata, quindi quelli con contratto in scadenza 30 giugno o termine delle lezioni, come pure i supplenti brevi con contratti continuativi che di fatto vanno a realizzare una supplenza di tipo annuale, come più volte evidenziati dai tribunali”.”La storia della Carta del docente – ha spiegato alla rivista Orizzonte Scuola l’avvocato Walter Miceli, che opera per Anief – inizia nel 2015 con la legge della “Buona Scuola”, la quale la riserva ai soli docenti di ruolo, escludendo precari, educatori e insegnanti delle scuole paritarie. La svolta arriva nel 2022, quando la Corte di Giustizia Europea stabilisce che negare il bonus ai supplenti viola il principio di non discriminazione. Da quel momento, i tribunali italiani accolgono i ricorsi Anief dei docenti a tempo determinato, costringendo il legislatore a intervenire. Il primo passo è il decreto “salva infrazioni” del 2023, che estende la carta ai contratti al 31 agosto, ma solo per un anno. Nel 2025, la legge di bilancio rende la misura strutturale, pur lasciando la porta aperta a una possibile riduzione dell’importo annuale”.Dal 24 giugno 2025, anche i docenti con contratto annuale possono accedere alla piattaforma della Carta del docente e utilizzare il bonus di 500 euro entro il 31 agosto 2026. Il ministero ha chiarito che il credito non speso entro la scadenza sarà riaccreditato per l’anno scolastico successivo, a patto che il docente sia ancora in servizio. “La misura, attesa da anni e più volte oggetto di interpretazioni e sparizioni improvvise del bonus, ora – commenta Anief – trova finalmente una cornice normativa chiara. Tuttavia, resta il nodo della possibile riduzione dell’importo, che la legge ora definisce ‘fino a 500 euro’, lasciando spazio a future modifiche”.”Riteniamo che qualsiasi tipo di riduzione della Carta del Docente, anche minima, rappresenti un passo indietro verso la tutela del diritto alla formazione del corpo insegnante italiano – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – , ma allo stesso tempo siamo anche convinti di avere ottenuto un grande risultato nell’estendere la card annuale per l’aggiornamento anche ai supplenti con contratto fino al 31 agosto. Certamente, rimane alto il rammarico per l’esclusione degli educatori e di tutti gli altri supplenti. Da adesso in poi, la nostra azione sindacale si concentrerà sulla richiesta di estensione dei 500 euro annuali anche a loro”.Il presidente nazionale Anief coglie l’occasione per “rassicurare tutti gli insegnanti, precari o che nel frattempo sono stati immessi in ruolo, che l’avere ottenuto una sentenza favorevole sulla Carta del docente, parliamo di migliaia di precari o ex precari, porterà alla sicura esecuzione della decisione giudiziaria: i soldi arriveranno tramite Ministero o per ottemperanza. Per vedere nei fatti l’esito positivo, sottoforma di risarcimento, come previsto dal giudice del lavoro è solo questione di tempo: sull’assegnazione della somma spettante al ricorrente vincitore non vi è alcun dubbio. Tengo infine a precisare che quello che sta accadendo in tutti i tribunali d’Italia è in realtà – prosegue Pacifico – quanto hanno previsto la Cassazione, con la sentenza n. 29961 del 27 ottobre, la Corte di Giustizia europea, che ha prodotto una ordinanza chiarissima attraverso la VI Sezione, il18 maggio 2022, e anche da parte del nostro Consiglio di Stato, che con la sentenza n. 1842/2022 ha messo in ginocchio la parte della Legge 107/15 che discrimina i precari privandoli della Carta del Docente. Adesso, i precari o ex precari che ancora non hanno presentato ricorso gratuito con Anief hanno un motivo in più per farlo e recuperare fino a 3.500 euro netti più interessi, facendo attenzione a non andare oltre i cinque anni dalla stipula del contratto a tempo determinato per non incappare nella prescrizione”.(Foto: Alexas_Fotos /Pixabay) LEGGI TUTTO