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    Germania, indice GFK luglio peggiora a -20,3 punti

    (Teleborsa) – Attesa in peggioramento la fiducia dei consumatori tedeschi nel mese di luglio 2025. L’indice GFK, in base al sondaggio condotto questo mese, evidenzia un valore pari a -20,3 punti, rispetto al -20 di giugno (dato rivisto da un preliminare di -19,9). Gli analisti stimavano un miglioramento del sentiment fino a -19,1 punti.Migliorano le aspettative sulla situazione economica, con l’indicatore che sale di 7 punti a quota 20,1 punti. Aumenta di 0,2 punti l’indicatore sulla propensione all’acquisto che si attesta a -6,2 punti. Quello sulle aspettative dei redditi sale di 2,4 punti e si posiziona a 12,8 punti.”Dopo tre aumenti consecutivi, il clima dei consumatori ha subito una leggera battuta d’arresto – spiega Rolf Burkl, esperto di consumi presso il Nuremberg Institute for Market Decisions (NIM) – Ciò è dovuto principalmente alla maggiore propensione al risparmio, che attualmente contrasta l’impulso positivo fornito dalle migliori prospettive di reddito. Un’elevata propensione al risparmio tra i consumatori è anche espressione della loro persistente incertezza e quindi di una mancanza di sicurezza nella pianificazione. Quest’ultima è particolarmente importante per i consumatori quando si tratta di acquisti o spese più consistenti. Ecco perché anche la propensione all’acquisto subisce lievi perdite questo mese”.(Foto: Increa – stock.adobe.com (ex Fotolia.it)) LEGGI TUTTO

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    illimity, sciolto accordo di consultazione sul 27,2% del capitale per OPAS Ifis

    (Teleborsa) – In relazione all’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) promossa da Banca Ifis sulla totalità delle azioni di illimity Bank, gli azionisti partecipanti al patto di consultazione avente ad oggetto circa il 27,2% del capitale sociale di illimity Bank hanno comunicano l’avvenuto scioglimento del patto per mutuo consenso.La comunicazione arriva “anche a seguito di quanto comunicato da Banca Ifis in data 24 giugno 2025” in relazione all’offerta, ovvero un premio extra del 5% in contanti se le adesioni superano il 90%. LEGGI TUTTO

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    Arriva lo Space Act europeo: dalla sicurezza alla tutela delle risorse

    (Teleborsa) – Via libera della Commissione europea all’EU Space Act, un pacchetto di norme sullo spazio per rendere il settore più pulito, più sicuro e più competitivo. Le nuove norme si applicheranno sia alle imprese spaziali dell’UE che a quelle nazionali, nonché agli operatori di paesi terzi che offrono servizi in Europa. Le regole sullo spazio sono attualmente frammentate, con approcci diversi a carattere nazionale e questo frena l’innovazione, riduce la quota di mercato dell’UE e crea extra costi. Un quadro chiaro e armonizzato a livello europeo garantirà poi sicurezza, resilienza e tutela ambientale in tutta l’Unione, aiutando nel contempo le imprese a crescere e ad espandersi a livello transfrontaliero. La normativa spaziale intende ridurre la burocrazia, proteggere le risorse spaziali e creare condizioni di concorrenza eque e prevedibili per le imprese. La proposta si basa su tre pilastri fondamentali: Sicurezza, Resilienza e Sostenibilità.Oggi lo lo spazio è sempre più congestionato (11.000 satelliti sono già in orbita e altri 50.000 dovrebbero essere lanciati nel prossimo decennio) e allo stesso tempo, più di 128 milioni di pezzi di detriti stanno già circolando nello spazio, aumentando drasticamente il rischio di collisioni. Per evitare ciò, la normativa europea introduce misure di sicurezza, volte a migliorare il tracciamento degli oggetti spaziali e a limitare i nuovi detriti, compreso lo smaltimento sicuro dei satelliti al termine della loro vita operativa. Lo spazio sta diventando sempre più conteso. Le infrastrutture spaziali devono far fronte a crescenti minacce derivanti da attacchi informatici e interferenze elettroniche che colpiscono satelliti, stazioni di terra e collegamenti di comunicazione. Questi attacchi possono portare alla perdita di satelliti o all’interruzione di servizi critici. La normativa spaziale dell’UE richiederà pertanto a tutti gli operatori spaziali di effettuare valutazioni approfondite dei rischi ed applicare le norme in materia di cybersicurezza.Quanto alla sostenibilità, man mano che le attività spaziali crescono, la gestione delle risorse, delle emissioni di CO2 e dello smaltimento dei detriti diventa cruciale. La misurazione dell’impatto ambientale, quindi, consentirà all’industria di ridurre la propria impronta e garantire la sostenibilità.Sarà offerto un sostegno per mitigare i costi potenziali per l’industria spaziale, compresa la condivisione degli impianti di testing e l’aiuto per preparare la domanda di autorizzazione, in particolare per le start-up e le PMI. In aggiunta allo Space Act, Bruxelles ha presentato anche la sua view per l’economia spaziale europea, per affrontare l’evoluzione dell’economia spaziale globale e le sfide poste dalla concorrenza internazionale e dalle tensioni geopolitiche. Lo spazio, infatti, è un settore di mercato in forte crescita che contribuisce alla competitività dell’UE. Il settore comprende l’industria spaziale europea (fabbricazione e servizi), i servizi spaziali in numerosi settori di mercato, dal clima e dall’ambiente, dall’agricoltura all’energia, ai trasporti, alle assicurazioni e alle banche o alla sicurezza e alla difesa. LEGGI TUTTO

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    OPA Il Sole 24 Ore, Confindustria supera la soglia dell’80% del capitale

    (Teleborsa) – Con riferimento all’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria promossa da Zenit (società controllata da Confindustria) sulle azioni speciali de Il Sole 24 Ore, l’offerente ha comunicato di aver superato la soglia dell’80% del capitale sociale e verrà a detenere complessivamente almeno 45.740.367 azioni speciali dell’emittente, pari all’81,178% del relativo capitale sociale.L’offerta è finalizzata ad acquisire l’intero capitale sociale e, in ogni caso, a conseguire il delisting dall’Euronext Milan. Il corrispettivo è da considerarsi finale e definitivo e il periodo di adesione non sarà prorogato (terminerà alle ore 17:30 di lunedì 30 giugno 2025). LEGGI TUTTO

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    Svas Biosana acquista il 51% di Mehos per 0,9 milioni di euro

    (Teleborsa) – Svas Biosana, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella produzione di dispositivi medici destinati alle strutture sanitarie, ha sottoscritto un accordo vincolante per l’acquisizione del 51% del capitale di Mehos, società con sede ad Arese (MI) specializzata nella commercializzazione di dispositivi medici, con un focus prevalente verso le strutture sanitarie pubbliche. L’accordo per l’acquisizione del 51% prevede un corrispettivo pari a 0,9 milioni di euro, da versare nell’arco di tre anni, oltre ad un earn-out – una componente variabile legata al raggiungimento di specifici risultati economici (EBITDA) nei prossimi quattro anni. SVAS si è inoltre impegnata a supportare la crescita di MEHOS attraverso un finanziamento pari a 1 milione, da erogare entro tre anni. Il perfezionamento dell’operazione è previsto entro il mese di luglio 2025.Nel 2024, MEHOS ha registrato un fatturato pari a 5,6 milioni di euro, un EBITDA di 0,007 milioni di euro e una Posizione Finanziaria Netta cash negative pari a 1,6 milioni di euro. L’acquisizione e il relativo impegno di finanziamento saranno interamente sostenuti con mezzi propri.”L’ingresso in Mehos rappresenta un’operazione mirata e pienamente coerente con la nostra strategia di espansione nel segmento della distribuzione di dispositivi medici destinati alla sanità pubblica – ha commentato l’AD Umberto Perillo – Pur trattandosi di una realtà di dimensioni contenute, Mehos opera in un ambito ad alta specializzazione e con interessanti prospettive di crescita. L’obiettivo è avviare, a partire da questa acquisizione, la creazione di una piattaforma distributiva nel Nord Italia, in grado di servire il mercato locale in modo capillare ed efficiente”. LEGGI TUTTO

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    MPS, collocato bond Tier 2 per 500 milioni di euro. Ordini per 1,25 miliardi

    (Teleborsa) – Banca Monte dei Paschi di Siena ha concluso con successo il collocamento di un’emissione subordinata di tipo Tier 2 con scadenza ottobre 2035 e possibilità di rimborso anticipato a ottobre 2030, per un ammontare pari a 500 milioni di euro. L’operazione, con cui la banca ritorna a distanza di cinque anni sul mercato delle emissioni di tipo Tier 2, si inserisce nell’ambito delle attività inerenti alle strategie di ottimizzazione del capitale.Gli ordini sono cresciuti rapidamente nel corso della mattinata superando 1,25 miliardi di euro, riferisce la banca in una nota. L’obbligazione è stata emessa ad un prezzo pari a 99,769% e paga una cedola annua del 4,375% fino a ottobre 2030. Qualora l’emittente decidesse di non esercitare l’opzione di rimborso anticipato, la cedola verrebbe rideterminata sulla base del tasso swap in euro a 5 anni al momento della data di ricalcolo, aumentato di uno spread pari a 215 bps. L’emissione è stata collocata presso un ampio panel di investitori istituzionali: la distribuzione geografica evidenzia un diffuso interesse a livello nazionale e internazionale, con Regno Unito e Irlanda al 43%, Italia al 27%, Francia al 15% e altri Paesi al 15%.Banca Monte dei Paschi di Siena, Barclays, Citi, Intesa Sanpaolo, J.P. Morgan, Morgan Stanley, NatWest e UBS hanno agito in qualità di Joint Bookrunners. LEGGI TUTTO

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    Banca Asti autorizzata da Bankitalia a utilizzo rating interni per misurazione requisito patrimoniale

    (Teleborsa) – Banca di Asti ha reso noto che Banca d’Italia ha autorizzato il Gruppo all’utilizzo del sistema interno di misurazione del rischio di credito A-IRB (esposizioni “al dettaglio” e “verso imprese”) a partire dalle segnalazioni di vigilanza del 30 giugno 2025. L’autorizzazione all’utilizzo del sistema A-IRB costituisce un significativo punto di arrivo di un lungo percorso, nel quale Banca di Asti – nell’ambito di un innovativo Progetto di Pool frutto della collaborazione con due altre banche del territorio e la società fornitrice di servizi informatici Cedacri – ha progressivamente migliorato i propri sistemi di misurazione e gestione dei rischi creditizi.Gli impatti positivi attesi sui coefficienti patrimoniali del Gruppo – a partire dalla segnalazione di vigilanza del 30 giugno 2025 – rafforzeranno ulteriormente la solidità del Gruppo.”Da oggi la nostra banca raggiunge una migliorata capacità in materia di presidio dei rischi creditizi e potrà anche beneficiare di un ulteriore miglioramento dei coefficienti patrimoniali obbligatori, conseguente all’adozione dei nuovi modelli di rating – ha commentato l’AD Carlo Demartini – Questo si traduce in una maggiore competitività e capacità di perseguire obiettivi di crescita sia per linee interne che per linee esterne. Un particolare ringraziamento va a tutti i collaboratori che si sono impegnati per questo importante traguardo”. LEGGI TUTTO

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    Kellanova e Mars rimangono ottimiste sull’ottenimento dell’approvazione antitrust UE

    (Teleborsa) – Kellanova e Mars rimangono ottimiste sulla conclusione positiva dell’indagine approfondita avviata dalla Commissione europea e sull’ottenimento dell’approvazione antitrust. Lo si legge in filing alla SEC Kellanova dopo l’avvio del procedimento comunicato dall’esecutivo UE oggi pomeriggio.Sulla base della tempistica dell’indagine di Fase II della Commissione europea, Kellanova prevede ora che la fusione si concluda verso la fine del 2025. In precedenza, avevano affermato che la transazione da 36 miliardi di dollari si sarebbe conclusa nella prima metà di quest’anno.”Non è possibile prevedere con certezza la tempistica esatta del completamento della fusione”, si legge comunque nella nota. LEGGI TUTTO