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    INWIT, buyback per oltre 7,2 milioni di euro

    (Teleborsa) – INWIT, nell’ambito della prima tranche di riacquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato tra il 21 e il 25 luglio 2025, complessivamente 694.621 azioni ordinarie al prezzo medio unitario di 10,4587 euro, per un controvalore pari a 7.264.841,54 euro.Al 25 luglio, considerando le azioni proprie già in portafoglio, Infrastrutture Wireless Italiane detiene 13.937.756 azioni proprie pari a circa l’1,496% del capitale sociale.A Milano, oggi, modesto recupero sui valori precedenti per la Società italiana che opera nel settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni elettroniche, che conclude in progresso dello 0,29%. LEGGI TUTTO

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    OPAS Banca Ifis su illimity, sell-out allo 0,03%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) volontaria totalitaria promossa da Banca Ifis su azioni ordinarie illimity Bank, risulta che oggi 28 luglio 2025 sono state presentate 2.070 richieste di adesioni alla procedura di sell-out. Pertanto dall’inizio della proceduta di obbligo d’acquisto sono state presentate complessivamente 2.070 adesioni, pari al 0,032778% dell’offerta.La procedura di sell-out, iniziata oggi, terminerà il 29 agosto. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie illimity acquistate sul mercato nei giorni 28 e 29 agosto 2025 non potranno essere oggetto delle richieste di vendita. LEGGI TUTTO

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    Dazi, Calderone: sistema imprese “estremamente resiliente”

    (Teleborsa) – Il sistema delle nostre imprese è “estremamente resiliente”. Lo ha sottolineato il ministro del Lavoro Marina Calderone in riferimento alle ricadute sulle nostre imprese dall’accordo con gli Usa sui dazi. “Noi dobbiamo guardare con prudenza tutti quelli che sono i dati e le previsioni”, ha detto a SkyTg24.”In questo momento non abbiamo ancora tutti gli elementi per comprendere in che modo e su quali settori ci saranno, se ci saranno, ripercussioni negative”, ha spiegato. “È importante però porre l’accento sulle caratteristiche della nostra economia, il rapporto delle imprese italiane con le esportazioni non è dipendente totalmente da quelle che sono le politiche americane, diversificano moltissimo sul fronte delle esportazioni. Ciò non vuol dire non guardare con attenzione all’accordo però io credo che il nostro sia sistema estremamente resiliente, e credo che anche il fatto che noi siamo capaci di vendere prodotti qualitativamente elevati faccia la differenze”.”Sono convinta – ha concluso la Calderone – che un accordo sui dazi possa portare delle criticità in alcuni settori, ma l’incertezza di un non accordo deprime le capacità di investimento di tutte le aziende”. LEGGI TUTTO

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    Figma alza forchetta per IPO sul NYSE: punta valutazione di 18,8 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Figma ha alzato la forchetta di prezzo proposto per la sua offerta pubblica iniziale (IPO) negli Stati Uniti, puntando ora a raccogliere 1,18 miliardi di dollari e ottenere una valutazione di 18,8 miliardi di dollari. L’azienda di software intende ora vendere azioni con un prezzo compreso tra 30 e 32 dollari, rispetto al precedente obiettivo di prezzo di 25-28 dollari.Figma ha presentato domanda di quotazione delle sue azioni ordinarie di Classe A sul New York Stock Exchange (NYSE) con il simbolo “FIG”. La scorsa settimana ha lanciato il roadshow per l’IPO.L’offerta proposta consiste in 12.472.657 azioni ordinarie di Classe A offerte da Figma e 24.464.423 azioni ordinarie di Classe A offerte da alcuni degli attuali azionisti di Figma. Inoltre, gli azionisti venditori intendono concedere ai sottoscrittori un’opzione di 30 giorni per l’acquisto di un massimo di ulteriori 5.540.561 azioni ordinarie di Classe A per coprire le sovra-allocazioni al prezzo di offerta pubblica iniziale, al netto di sconti e commissioni di sottoscrizione. Figma non riceverà alcun ricavato dalla vendita delle azioni da parte degli azionisti venditori.Fondata nel 2012, Figma si è evoluta da uno strumento di progettazione a una piattaforma connessa basata sull’intelligenza artificiale che aiuta i team a passare dall’idea al prodotto finito. Che si tratti di ideazione, progettazione, costruzione o spedizione, Figma vuole rendere l’intero processo di progettazione e sviluppo del prodotto più collaborativo, efficiente e divertente, mantenendo tutti sulla stessa lunghezza d’onda. LEGGI TUTTO

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    Yolo, sottoscritta tranche del prestito obbligazionario per 2,2 milioni di euro

    (Teleborsa) – Yolo Group, operatore insurtech italiano quotato su Euronext Growth Milan, ha reso noto che sono stati sottoscritti accordi aventi ad oggetto la sottoscrizione di 22 obbligazioni del valore nominale di 100 mila euro, per un importo complessivo pari a 2,2 milioni di euro da emettere nell’ambito di un prestito obbligazionario non convertibile, non subordinato, di importo massimo complessivo pari a 4 milioni approvato dal CdA in data 21 luglio 2025. Ulteriori tranche potranno essere emesse, fino all’importo complessivo di 4 milioni, entro il 30 giugno 2026.Il prestito obbligazionario ha una durata di 5 anni e sarà di tipo amortising con un periodo di preammortamento. Le obbligazioni saranno fruttifere di un tasso di interesse variabile pari all’Euribor 6M + un margine di 5,75% annuo – da corrispondere in via posticipata con rimborsi attraverso rate semestrali.Yolo ha richiesto l’ammissione del prestito obbligazionario alla negoziazione sul Euronext Access Milan – segmento professionale, organizzato e gestito da Borsa Italiana. Non è prevista l’assegnazione di alcun rating, né all’emittente né alle obbligazioni. L’emissione e l’inizio delle negoziazioni è prevista per il 31 luglio 2025.Il prestito obbligazionario è stato ammesso all’intervento del Fondo di Garanzia e, pertanto, beneficia della Garanzia per un ammontare pari all’80% dell’importo nominale dello stesso e quindi per un importo massimo pari a 3.200.000 euro. LEGGI TUTTO

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    Banche europee ben capitalizzate nonostante aumento remunerazione azionisti e difficoltà normative

    (Teleborsa) – L’aumento degli utili e le azioni di ottimizzazione del bilancio hanno aiutato le banche europee a rafforzare la propria capitalizzazione negli ultimi anni, nonostante le maggiori difficoltà normative con l’entrata in vigore di Basilea IV nel gennaio 2025. Allo stesso tempo, i più elevati livelli di capitale delle banche hanno incrementato la remunerazione degli azionisti. Lo evidenzia Morningstar DBRS, secondo cui la flessibilità delle banche nel remunerare i propri azionisti probabilmente si ridurrà nei prossimi anni a seguito di una contrazione della redditività dai livelli record, dovuta a un contesto di tassi di interesse più bassi, nonché all’impatto residuo di Basilea IV in alcuni paesi e alla potenziale conclusione positiva delle M&A in corso.”Nonostante le maggiori difficoltà normative, la maggiore remunerazione degli azionisti e la redditività in lieve calo, gli ampi buffer di capitale delle banche europee rappresentano la prima linea di difesa contro l’incertezza accentuata dalle attuali tensioni geopolitiche e dalla guerra commerciale globale”, ha affermato Andrea Costanzo, Vice President, European Financial Institution Ratings presso Morningstar DBRS.Dal report emerge che le banche dell’Europa meridionale hanno generalmente beneficiato maggiormente dei tassi di interesse più elevati, in quanto tendono ad avere una maggiore percentuale di prestiti a tasso variabile e di raccolta su depositi non remunerati. Sebbene il margine di interesse (NII) sia diminuito da quando la BCE ha iniziato a tagliare i tassi di interesse nel giugno 2024, la redditività delle banche europee è rimasta piuttosto resiliente. Ciò è dovuto alle strategie di copertura dei tassi di interesse, alla crescita dei prestiti, alla diversificazione dei ricavi attraverso attività che generano ricavi da commissioni e agli utili da negoziazione, nonché a profili di qualità degli attivi relativamente stabili o in miglioramento. Le banche italiane, nordiche e spagnole hanno registrato il più elevato ritorno sul capitale proprio (ROAE) nel primo trimestre del 2025, mentre le banche di Francia, Germania e Paesi Bassi hanno registrato un ritardo. Le banche greche, italiane e portoghesi hanno registrato una riduzione degli RWA tra la fine del 2020 e l’inizio del 2024, grazie anche alle loro iniziative di de-risking. L’aumento degli RWA in altri paesi è influenzato dalla crescita organica del business e, in alcuni casi, dalle acquisizioni.Guardando all’aumento dei pagamenti di dividendi, il report evidenzia che il rendimento totale per gli azionisti è ancora più generoso se si includono i riacquisti di azioni proprie, a cui le banche hanno fatto sempre più ricorso di recente. Le banche del campione hanno distribuito circa 72 miliardi di euro di dividendi sugli utili netti del 2024, quasi il doppio dell’importo distribuito sugli utili netti del 2022. Durante il 2020 e il 2021, le autorità di regolamentazione hanno limitato o impedito alle banche la distribuzione di dividendi per preservare il capitale da potenziali sfide derivanti dalla pandemia globale di COVID-19. Nel complesso, le banche italiane, nordiche e britanniche hanno mostrato i più elevati dividend payout ratio nel 2024.”La distribuzione dei dividendi e il riacquisto di azioni proprie rimangono la prima opzione per premiare gli azionisti – viene sottolineato Tuttavia, le banche cercano sempre più di creare valore nel medio termine attraverso fusioni e acquisizioni”. LEGGI TUTTO

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    Talea, ricavi semestrali crollano a 26,3 milioni di euro. Pesa la composizione negoziata

    (Teleborsa) – Talea Group, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell’e-retailing di prodotti legati alla salute e benessere della persona,ha chiuso i primi sei mesi del 2025 con ricavi consolidati pari a 26,3 milioni di euro, rispetto ai 83,2 milioni del primo semestre 2024. In particolare, nel primo semestre 2025, l’Area Consumer ha registrato ricavi per 24,4 milioni di euro, rispetto ai 77,7 milioni del medesimo periodo dell’anno precedente; mentre l’Area Industrial, che include i ricavi verso terzi di Valnan, il fatturato di Talea Media e di Trade Marketing, risulta pari a 1,9 milioni rispetto ai 5,6 milioni del primo semestre 2024. I ricavi consolidati nel secondo trimestre 2025 si attestano a 6,1 milioni di euro, rispetto ai 39,7 milioni del secondo trimestre 2024 e sono interamente legati all’Area Consumer. Gli ordini del primo semestre 2025 sono pari a 712 mila rispetto a 1 milione e 710 mila registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. Nel secondo trimestre 2025 gli ordini sono pari a 245 mila, rispetto a 802 mila del medesimo periodo dell’anno precedente.Il numero dei prodotti venduti nei primi sei mesi del 2025 è di oltre 2 milioni e 364 mila, rispetto ai 8 milioni e 456 mila, nel primo semestre 2024, mentre nel secondo trimestre 2025 i prodotti venduti sono stati 303 mila, rispetto ai 3 milioni e 926 mila del medesimo periodo dell’anno precedente.Con riferimento alla domanda di accesso alla Composizione Negoziata della Crisi d’Impresa (CNCI), la società ha specificato che il Tribunale non ha ancora emesso provvedimento in merito alla conferma delle misure protettive e cautelari. Tale fase di attesa ha inciso l’operatività commerciale della società nel secondo trimestre 2025, determinando una contrazione dei ricavi. Secondo la società, i risultati quindi “non sono confrontabili in modo omogeneo con quelli al termine del secondo trimestre 2024″.”Il primo semestre 2025 si è svolto in un contesto particolarmente complesso, condizionato dall’avvio del percorso di composizione negoziata e dall’attesa della conferma delle misure protettive da parte del Tribunale – ha commentato l’AD Riccardo Iacometti – Questa fase ha inevitabilmente inciso sull’operatività e sui ricavi, ma sono in corso interlocuzioni positive con diversi fornitori strategici che hanno manifestato disponibilità a riprendere la collaborazione, confermando la fiducia nel valore e nella visione di Talea Group derivanti da una partnership storica, più che decennale. Siamo determinati a superare questa fase transitoria, forti di un piano industriale solido e di una strategia orientata all’efficienza e alla valorizzazione dei nostri brand. Guardiamo ai prossimi mesi come a un’opportunità per riposizionarci e tornare a crescere con maggiore consapevolezza e solidità”. LEGGI TUTTO

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    Chiusura debole per le Borse europee dopo accordo su dazi, Milano sulla parità

    (Teleborsa) – Chiusura debole per le Borse europee, che hanno perso terreno nel corso della seduta, dopo un’apertura positiva in scia all’accordo commerciale tra Stati Uniti e UE annunciato nella serata di ieri; la tariffa base al 15% è la metà rispetto alla minaccia di dazi al 30% paventata da Trump nella sua lettera all’UE, ma soprattutto i mercati apprezzano il diradarsi del clima di incertezza. La tariffa base del 15% include automobili, prodotti farmaceutici e semiconduttori, prodotti importanti per Bruxelles, mentre le tariffe sull’acciaio e sull’alluminio rimangono per ora al 50%. Alcuni settori sono stati risparmiati: gli aeromobili e i loro componenti, mentre alcuni prodotti chimici e materie prime agricole fondamentali saranno soggetti a dazi zero. L’accordo prevede anche l’impegno dell’UE ad acquistare energia statunitense per 750 miliardi di dollari, investimenti negli Stati Uniti per 600 miliardi di dollari e “ingenti quantità” di attrezzature militari.Sul fronte della politica monetaria dell’Eurozona, “per quanto riguarda i dati in arrivo, non mi aspetto nulla di significativo che spinga ad agire già in settembre – ha detto il banchiere centrale slovacco Peter Kazimir – Servirebbe qualcosa come chiari segnali di tracollo nel mercato del lavoro per farmi agire in questo senso”.L’Euro / Dollaro USA è in calo (-1,14%) e si attesta su 1,161. Seduta in frazionale ribasso per l’oro, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,63%. Deciso rialzo del petrolio (Light Sweet Crude Oil) (+1,96%), che raggiunge 66,44 dollari per barile.In forte calo lo spread, che raggiunge +79 punti base (-6 punti base), con il rendimento del BTP a 10 anni che si posiziona al 3,44%.Nello scenario borsistico europeo si concentrano le vendite su Francoforte, che soffre un calo dell’1,02%, giornata fiacca per Londra, che segna un calo dello 0,43%, e piccola perdita per Parigi, che scambia con un -0,43%.Sostanzialmente stabile Piazza Affari, che archivia la sessione sui livelli della vigilia con il FTSE MIB che si ferma a 40.732 punti; sulla stessa linea, resta piatto il FTSE Italia All-Share, con chiusura su 43.257 punti. Senza direzione il FTSE Italia Mid Cap (-0,01%); guadagni frazionali per il FTSE Italia Star (+0,29%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, ben comprata STMicroelectronics, che segna un forte rialzo del 2,67%. BPER avanza del 2,14%. Si muove in territorio positivo Banco BPM, mostrando un incremento dell’1,74%. Denaro su Tenaris, che registra un rialzo dell’1,64%.Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Iveco, che ha terminato le contrattazioni a -3,79%. Vendite su Leonardo, che registra un ribasso del 2,88%. Seduta negativa per Stellantis, che mostra una perdita del 2,73%. Sotto pressione Campari, che accusa un calo del 2,62%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, NewPrinces (+9,28%), Avio (+5,03%), Ariston Holding (+3,13%) e Reply (+2,27%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su MFE A, che ha terminato le contrattazioni a -6,03%. Scivola GVS, con un netto svantaggio del 3,28%. In rosso Sanlorenzo, che evidenzia un deciso ribasso del 2,72%. Spicca la prestazione negativa di Fincantieri, che scende del 2,42%. LEGGI TUTTO