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    Fondi UCITS, ESMA: consentire esposizioni indirette ad asset alternativi fino al 10%

    (Teleborsa) – L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), l’autorità di regolamentazione e supervisione dei mercati finanziari dell’UE, ha pubblicato il suo parere alla Commissione europea sulla revisione della Direttiva sugli asset ammissibili (EAD) per i fondi UCITS. L’EAD è una direttiva attuativa che fornisce chiarimenti sugli asset in cui un fondo UCITS può investire. Nel parere tecnico, l’ESMA fornisce una valutazione completa dell’attuazione dell’EAD negli Stati membri e formula proposte per garantire chiarezza e uniformità normativa tra le giurisdizioni.Un elemento centrale del parere tecnico è l’applicazione di un approccio look-through come criterio fondamentale per determinare l’ammissibilità delle classi di attività per almeno il 90% del portafoglio UCITS. Consentendo un certo grado di flessibilità, il parere propone di consentire esposizioni indirette ad asset alternativi fino al 10% (soggette a garanzie normative, ad esempio in materia di liquidità e valutazione) al fine di migliorare la diversificazione del rischio e generare rendimenti da classi di attività non correlate.”Le proposte strategiche presentate dall’ESMA si basano su un’ampia raccolta di dati e contribuiranno a promuovere l’armonizzazione normativa e la convergenza in materia di vigilanza per le società di gestione di OICVM che gestiscono e commercializzano OICVM su base transfrontaliera”, ha commentato la presidente Verena Ross.”Inoltre, nello spirito delle ambizioni dell’UE di creare un’Unione del Risparmio e degli Investimenti, l’ESMA definisce considerazioni di alto livello per migliorare l’accesso degli investitori al dettaglio ai FIA dell’UE, armonizzando le attuali normative nazionali divergenti in materia di commercializzazione transfrontaliera e la potenziale creazione di un FIA retail”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità, UN Global Compact Network Italia: cresce l’impegno delle imprese italiane nella dimensione sociale

    (Teleborsa) – Il settore privato italiano mostra segnali positivi in tema di sostenibilità sociale, ma resta ancora molta strada da percorrere per generare un cambiamento sistemico e duraturo. È questo il messaggio che UN Global Compact Network Italia (UNGCN Italia) rilancia oggi a due anni dalla pubblicazione del Manifesto Imprese per le Persone e la Società, un appello rivolto alle imprese italiane per rafforzare il proprio impegno nella dimensione sociale della sostenibilità in azienda, lungo le catene di fornitura e nelle comunità di appartenenza.Secondo i dati 2024 della Communication on Progress, la rendicontazione annuale richiesta alle aziende aderenti a UNGCN, l’87% delle imprese italiane che fanno parte dell’iniziativa onusiana ha adottato policy sull’aspetto dei diritti umani, una percentuale leggermente più alta della media europea, che si attesta all’86%. Sono in particolare le grandi imprese a mostrare un forte impegno su questo fronte (il 98% delle associate a UNGCN), ma anche le PMI evidenziano una significativa attenzione al tema, con il 79% del totale.Anche a livello di due diligence le aziende italiane si dimostrano virtuose, con un 65% ad avere già intrapreso i processi in linea con standard normativi in media con il resto d’Europa. Anche in questo caso, sono le grandi aziende a essere maggiormente coinvolte (73% del totale delle aderenti), con le PMI che si attestano al 60%.Permangono tuttavia molteplici sfide per estendere queste politiche alla catena del valore. Infatti, solo il 43% delle aziende italiane ha una forma di impegno pubblico che include operations, catena di fornitura e catena del valore, mentre, parlando di due diligence, solo il 18% delle aziende italiane aderenti a UNGC ha adottato un processo che copra l’intera catena del valore.Con la sottoscrizione al Manifesto Imprese per le Persone e la Società, le aziende si impegnano a garantire standard lavorativi adeguati ai dipendenti e a richiederli ai fornitori, a ridurre le disuguaglianze sociali e di genere nella comunità, a supportare azioni per il benessere della collettività e a investire nella formazione e nella sensibilizzazione dentro e fuori dal luogo di lavoro. Il documento è stato fino a oggi firmato da oltre 200 amministratori delegati italiani, anche di realtà non aderenti a UN Global Compact. Le imprese firmatarie sono equamente suddivise tra PMI e grandi aziende e appartenenti a tutti i settori.”In un contesto europeo in forte evoluzione normativa – con l’adozione della Direttiva sulla due diligence (CSDDD) e degli standard ESRS per la rendicontazione di sostenibilità – le imprese sono chiamate a un ruolo prioritario nel generare valore condiviso e a lungo termine”ha dichiarato Daniela Bernacchi, executive director di UN Global Compact Network Italia –. L’azione che il settore privato può mettere in campo, in qualità di attore chiave per l’attuazione dell’Agenda 2030, è oggi più che mai fondamentale. Alla luce di una crescente domanda di trasparenza sull’impatto sociale delle attività economiche, occorre rafforzare l’ambizione, non solo nel rispetto delle regole, ma nel promuovere cultura, consapevolezza e cambiamento”. LEGGI TUTTO

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    Class Editori, nominato nuovo CdA. Nessun eletto da lista Caltagirone

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Class Editori, casa editrice italiana fondata da Paolo Panerai e quotata su Euronext Milan, ha approvato il bilancio dell’esercizio 2024 e deliberato il rinvio a nuovo della perdita conseguita pari a 1,03 milioni di euro. Non è stata deliberata la distribuzione di dividendi.I soci hanno nominato per il triennio 2025-2027 gli amministratori: Paolo Angius, Mariangela Bonatto, Gabriele Capolino, Nicoletta Costa Novaro, Giovanna Della Posta, Giorgio Luigi Guatri, Samanta Librio, Daniele Lucherini, Vincenzo Manes, Beatrice Panerai, Paolo Panerai, Antonio Rappazzo, Angelo Sajeva e Alessandra SalernoTredici amministratori sono stati tratti dalla lista presentata dall’azionista di maggioranza Paolo Panerai, titolare direttamente ed indirettamente del 56,79% dei diritti di voto, e un amministratore, Antonio Rappazzo, è stato tratto dalla lista di minoranza presentata dall’azionista Rome Communication, titolare del 5,22% dei diritti di voto, che ha ottenuto in assemblea il 31,19% dei voti. La terza lista, presentata dal socio VM2006 (società che fa riferimento a Francesco Gaetano Caltagirone) ha ottenuto in assemblea il 9,81% dei votiL’assemblea ha confermato Giorgio Luigi Guatri presidente. L’assemblea ha anche nominato i componenti il Collegio Sindacale per il triennio 2025-2027. I Sindaci Effettivi sono Pamela Palazzi (Presidente), Mario Medici e Laura Restelli. I Sindaci Supplenti sono Paolo Andrea Valentino e Alberto Villani. I Sindaci sono stati tratti dalla lista presentata dall’azionista di maggioranza Paolo Panerai, ad eccezione del Presidente Pamela Palazzi e del Sindaco Supplente Alberto Villani, tratti dalla lista di minoranza presentata da Rome Communication. LEGGI TUTTO

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    Italgas, downgrade di Berenberg e promozione di Morgan Stanley

    (Teleborsa) – Gli analisti di Berenberg hanno incrementato a 7 euro per azione (dai precedenti 6,30 euro) il target price su Italgas, società quotata su Euronext Milan e specializzata nell’attività di distribuzione del gas, tagliando la raccomandazione a “Hold” da “Buy”.Inoltre, gli analisti di Morgan Stanley hanno migliorato il giudizio a “Overweight” con prezzo obiettivo a 8,10 euro. LEGGI TUTTO

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    Risiko bancario, Giorgetti: “Vedo solo carta. Soldi non ne ha messi nessuno”

    (Teleborsa) – “Tutte le operazioni che vedo io sono fatte di carta. Soldi non li ha messi nessuno, è una cosa abbastanza singolare, ma ne prendo atto”. Così il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha tracciato una estrema sintesi del risiko bancario, che nell’ultimo periodo ha visto partire numerose operazioni, talvolta contrastanti fra loro, con o senza premio sui corsi attuali.”Sono coloro che devono essere chiamati a vendere che dovranno valutare, se sono interessati o no”, ha aggiunto Giorgetti a margine dell’audizione al Copasir. Lo stesso concetto il titolare del MEF lo ha espresso a proposito dell’offerta presentata da Banca Monte dei Paschi di Siena per Mediobanca, nel giorno in cui la BCE ha dato il suo via libera all’OPS. “La BCE fa il suo mestiere”, ha detto il Ministro, aggiungendo che, se l’operazione è in discesa, “lo deciderà il mercato”. Allo stesso modo, “se è conveniente” per gli azionisti, “come in tutte le operazioni alla fine decide il mercato”. A proposito della contestata vendita della quota 15% di MPS ad un gruppo di investitori nazionali, su cui indagano la Procura e la Commissione UE, il titolare del MEF ha ribadito “l’assoluta correttezza dell’operato” dello staff del Ministero, affermando che “è assolutamente identica in termini di procedura a quelle fatte precedentemente”. “Faccio presente che l’uscita da Mps si è chiusa con una lettera della Commissione europea che ha dato l’OK e ha detto che abbiamo puntualmente rispettato tutte le condizioni poste nel 2017 per perdere il controllo di MPS. – ha sottolineato Giorgetti -. Questa lettera è arrivata all’inizio del 2025 ed eravamo molto contenti di questo”. Per questo – ha concluso – “siamo assolutamente tranquilli”.Anche il sottosegretario di Stato al MEF, Federico Freni, nel corso di una interrogazione parlamentare, ha precisato che “il Governo non ha mai esercitato un ruolo di regista” nell’OPS di Montepaschi su Mediobanca, ma “al contrario l’OPS si configura come un’operazione di mercato ed è pertanto soggetta a dinamiche e valutazioni che esulano dalla sfera di competenza del governo”. E, a proposito dell collocamento del famoso 15% di MPS, Freni ha ribadito che “è stato condotto secondo le usuali prassi di mercato e in totale conformità con la procedura già seguite dal MEF in precedenti analoghe operazioni”. LEGGI TUTTO

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    Generalfinance, contratto di finanziamento re-factoring con Intesa per plafond di 20 milioni

    (Teleborsa) – Generalfinance, società quotata su Euronext STAR Milan e intermediario finanziario specializzato nel factoring alle PMI distressed, ha stipulato un nuovo contratto di finanziamento con Intesa Sanpaolo, nella forma tecnica della ricessione di crediti (re-factoring) in modalità pro soluto IAS compliant, per un plafond massimo di 20 milioni di euro.L’operazione si colloca nell’ambito del consolidato rapporto con il gruppo Intesa Sanpaolo e rientra nella strategia di Generalfinance volta a: i) diversificare le fonti di funding, ii) ottimizzare il costo della provvista e iii) incrementare la counterbalancing capacity, con l’obiettivo di sostenere la crescita dei crediti verso la clientela, in coerenza con le linee guida del nuovo piano Industriale. LEGGI TUTTO

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    Micron, fatturato record nel terzo trimestre. Outlook positivo

    (Teleborsa) – Micron Technology, colosso statunitensi del campo dei semiconduttori, ha chiuso il terzo trimestre dell’anno fiscale 2025 (terminato il 29 maggio 2025) con un fatturato di 9,30 miliardi di dollari, rispetto agli 8,05 miliardi di dollari del trimestre precedente e ai 6,81 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente. L’utile netto è stato di 1,89 miliardi di dollari, pari a 1,68 dollari per azione, mentre l’utile netto rettificato è stato di 2,18 miliardi di dollari, pari a 1,91 dollari per azione (al di sopra della stima media degli analisti di 1,60 dollari).”Micron ha registrato un fatturato record nel terzo trimestre dell’anno fiscale, trainato dal fatturato DRAM ai massimi storici, inclusa una crescita sequenziale di quasi il 50% del fatturato HBM – ha affermato il CEO Sanjay Mehrotra – Il fatturato dei data center è più che raddoppiato su base annua e ha raggiunto un record trimestrale, mentre i mercati finali orientati al consumatore hanno registrato una forte crescita sequenziale”, “Siamo sulla buona strada per raggiungere un fatturato record con una solida redditività e un free cash flow nell’anno fiscale 2025, mentre effettuiamo investimenti disciplinati per consolidare la nostra leadership tecnologica e l’eccellenza produttiva e soddisfare la crescente domanda di memorie basate sull’intelligenza artificiale”, ha aggiunto.Micron ha detto di aspettarsi un ricavi per il quarto trimestre di 10,7 miliardi di dollari, più o meno 300 milioni, rispetto alla stima media degli analisti di 9,88 miliardi di dollari, secondo dati LSEG. LEGGI TUTTO

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    Aeroporto di Bologna, intercettati 4 milioni di euro di valuta non dichiarata nei primi cinque mesi

    (Teleborsa) – Tra gennaio e maggio 2025, presso l’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, sono stati fermati numerosi passeggeri in entrata o in uscita dal territorio nazionale, trovati in possesso di ingenti somme di denaro contante non dichiarato. I controlli, effettuati in maniera mirata su voli e tratte considerati a maggiore rischio, hanno permesso di rinvenire valuta per un importo complessivo di quasi 4 milioni di euro. Lo fanno sapere Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.Circa 150.000 euro di sanzioni amministrative sono stati irrogati in applicazione del D.Lgs.n.211/2024, entrato in vigore il 17 gennaio 2025: per somme oltre la soglia di 10.000 euro, le pene pecuniarie variano dal 30% al 100% dell’eccedenza, mentre per dichiarazioni errate o incomplete dal 15% al 70%.Tra i casi più significativi, si segnalano i controlli dell’11 febbraio, quando due passeggeri provenienti da Varsavia sono stati trovati con 57.000 euro e 49.000 euro in contanti non dichiarati. Un altro importante intervento, il 20 marzo, ha coinvolto un passeggero su un volo da Atene con 36.000 euro in contanti. In altri casi, sono state rinvenute valute estere, tra cui franchi svizzeri e dollari statunitensi, anch’esse in eccesso rispetto al limite dichiarativo.”L’esperienza operativa dimostra infatti come la violazione delle disposizioni valutarie, spesso ritenuta una semplice infrazione amministrativa, possa costituire in realtà un indicatore di fenomeni illeciti più complessi, quali evasione fiscale, riciclaggio di denaro o traffici transfrontalieri”, si legge in una nota. LEGGI TUTTO