More stories

  • in

    Olidata, sottoscritti due contratti per commercializzazione prodotti in Medio Oriente

    (Teleborsa) – Olidata, società quotata su Euronext Milan e system integrator nel settore dei servizi digitali, ha sottoscritto due contratti per la commercializzazione dei prodotti del gruppo in Arabia Saudita, Kuwait, Bahrain ed Emirati Arabi Uniti. Il risultato è stato raggiunto a seguito di intense e proficue interlocuzioni avviate dal top management e conclusesi nell’ambito di una visita dedicata, da parte di una delegazione di Olidata, tenutasi a Riyadh e Abu Dhabi nella scorsa settimana, si legge in una nota.In particolare, la società ha sottoscritto un “Exclusive Agency Agreement” con SHAMAL Commercial Investment, società facente parte di SHAMAL Group, leader nei settori della difesa, della cybersecurity, delle tecnologie militari e aerospaziali. L’accordo prevede una collaborazione esclusiva e strategica con durata decennale, finalizzato allo sviluppo commerciale dei prodotti del gruppo nei mercati di Arabia Saudita, Kuwait e Bahrein.In secondo luogo, ha sottoscritto un “Exclusive Cooperation Agreement” con Saal Operating Systems (Abu Dhabi Capital Group – terzo fondo di private equity e venture capital del Medio Oriente, family office di un membro della famiglia reale di Abu Dhabi, specializzato in investimenti a livello globale e con un patrimonio stimato in gestione di diversi miliardi di dollari) sulla base del quale quest’ultima potrà promuovere, commercializzare e vendere in esclusiva nel territorio degli Emirati Arabi Uniti alcuni specifici prodotti del gruppo, presentando proposte congiunte ai clienti. Il contratto ha la durata di un anno, rinnovabile a scadenza per mutuo consenso delle parti.Le intese “segnano un importante passo avanti nella strategia di espansione internazionale del gruppo, con l’obiettivo di fornire soluzioni tecnologiche affidabili e innovative in mercati caratterizzati da una forte domanda per prodotti legati alla trasformazione digitale e infrastrutturale”, ha commentato il presidente Cristiano Rufini. LEGGI TUTTO

  • in

    Vacanze estive, Federalberghi: 36 milioni di italiani in viaggio, l’88% in Italia

    (Teleborsa) – Saranno 36,1 milioni gli italiani che trascorreranno un periodo di vacanza fuori casa tra giugno e settembre, di cui 25,4 milioni di adulti e 10,7 milioni di minori. Un terzo dei vacanzieri (33,6%) farà più di un periodo di vacanza oltre quello principale. I flussi vedono 15,7 milioni di vacanzieri a giugno, 16,1 milioni a luglio, 17,5 milioni ad agosto e 4,7 milioni a settembre. L’Italia resta la meta preferita: 9 italiani su 10 – l’88% – sceglieranno di restare nel Belpaese, il 12% sceglierà mete estere. È quanto emerge dall’indagine di Tecnè realizzata per la Federalberghi che prevede un volume di affari sarà di 41,3 miliardi. La vacanza principale durerà in media 10 giorni e costerà nel suo complesso (includendo viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) 888 a persona (circa 89 euro al giorno). Le ulteriori vacanze sono più contenute dal punto di vista della durata: in media 4,4 giorni per un costo complessivo di 518 euro (circa 117 euro al giorno). La spesa per le vacanze si spalma su tutte le componenti della filiera turistica. Il 28,7% del budget di chi va in vacanza è destinato ai pasti (colazioni, pranzi e cene), il 23,6,% al pernottamento, il 21,1% alle spese di viaggio, l’11,2% allo shopping e il 15,4% per tutte le altre spese (divertimenti, escursioni e gite). Tra le tipologie di soggiorno scelte dagli italiani per trascorrere le vacanze, dopo la casa di parenti e amici (28,8%) vi è a stretto giro la preferenza per l’albergo (26,3%). A seguire la casa di proprietà (11,9%), i B&B (7,7%), il campeggio (7,0%), gli affitti brevi (5,3%), i residence (4,9%) e i villaggi turistici (4%). Il 46,3% prenoterà il proprio soggiorno contattando direttamente la struttura o utilizzando il suo sito internet. 3 italiani su 4 (75,6%) hanno prenotato con un anticipo da uno a due mesi. I flussi vedono 15,7 milioni di vacanzieri a giugno, 16,1 milioni a luglio, 17,5 milioni ad agosto e 4,7 milioni a settembre. Agosto si conferma dunque, nella visione degli italiani, il mese leader per programmare una vacanza. Per la scelta della località di villeggiatura gli italiani si fanno guidare principalmente dalle bellezze naturali del luogo (66,8%); a volte dalla voglia di ritrovare per abitudine gli stessi contesti (33,2%) o per la facilità di raggiungimento (26,5%). Nel 21,6% dei casi è il divertimento che la località offre a condizionare la scelta. Durante le proprie vacanze gli italiani si dedicheranno principalmente a passeggiate (72,3%), a serate con gli amici (51,2%), a escursioni e gite per conoscere il territorio (47,8%) e a pasteggiare al ristorante (44%). Due vacanzieri su tre (il 66,6%) utilizzeranno la propria macchina per raggiungere la loro destinazione. Il 20,7% viaggerà in aereo e il 4,4% in treno. Il 49,2% della popolazione non farà vacanze tra giugno e settembre. Si resta a casa principalmente per mancanza di liquidità (54,8%), per motivi di salute (24,5%) e per motivi familiari (23,9%). Il 7,8% andrà in vacanza in un altro periodo. “I rincari del settore turistico pesano come un macigno sulle vacanze estive degli italiani, spingendo una fetta crescente di popolazione a rinunciare del tutto alle partenze e determinando un aumento della spesa complessiva per chi, invece, decide di regalarsi una villeggiatura tra giugno e settembre – afferma Assoutenti, commentando i dati sull’estate 2025 forniti oggi da Federalberghi –. Purtroppo i nostri allarmi trovano conferma nei dati diffusi oggi: la quota di cittadini che quest’anno deciderà di non partire nel periodo estivo sale al 49,2% rispetto al 44,8% del 2024 e al 41,1% del 2023 – denuncia Assoutenti – Alla base della rinuncia alle vacanze vi sono proprio i rincari di prezzi e servizi nel settore turistico, con i motivi economici che per più di un cittadino su due (il 54,8%) rappresentano la principale causa delle mancate partenze. E il peso dei rincari risulta evidente se si considera il giro d’affari stimato per le vacanze estive: la spesa passerà infatti dai 33,8 miliardi di euro del 2023 ai 41,3 miliardi del 2025, con un incremento di ben 7,5 miliardi di euro (+22%) a fronte di appena 1,4 milioni di vacanzieri in più tra giugno e settembre rispetto alle vacanze estive di due anni fa”.”La stangata che ha interessato prezzi e tariffe di tutto il comparto turistico, dai trasporti agli alloggi, da un lato porta un maggior numero di famiglie a rinunciare del tutto alle partenze, dall’altro modifica profondamente le abitudini degli italiani che, per far fronte ai rincari, abbandonano le vacanze lunghe concentrate ad agosto, preferendo pochi giorni fuori casa e scegliendo di spostarsi anche in mesi alternativi come giugno e settembre, quando le tariffe sono più basse” sottolinea il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso. “Un cittadino italiano su due non si concederà periodi di vacanza nel corso dell’estate 2025, e tra chi andrà in villeggiatura scende la quota di coloro che scelgono agosto come mese per partire – afferma il Codacons, commentando l’indagine di Federalberghi –. I numeri confermano ancora una volta le profonde modifiche che stanno interessando le abitudini turistiche degli italiani – spiega il Codacons – Basti pensare che il numero di cittadini che scelgono il mese di agosto per le proprie vacanze passa dai 19,9 milioni del 2019 ai 17,5 milioni del 2025, ben 2,4 milioni di persone in meno. Rispetto al passato le vacanze estive sono quindi più brevi e concentrate anche nei mesi di giugno e settembre, quando cioè le tariffe turistiche sono più competitive – spiega il Codacons – Un settore caratterizzato anche quest’anno da sensibili rincari di prezzi e tariffe: basti pensare che, nonostante un tasso generale di inflazione sotto controllo, tutte le voci legate al turismo stanno registrando una decisa crescita. In base agli ultimi dati Istat i prezzi dei voli nazionali rincarano del +38,7% su anno, le tariffe dei traghetti del +19,6%, quelle dei servizi ricreativi e sportivi (piscine, stabilimenti, palestre, parchi divertimento, ecc.) del +7,7%, i prezzi dei Pacchetti vacanza nazionali del +8,7%. Gli alberghi rincarano del +2,9% su anno, i villaggi vacanza del +3,6%, mentre i listini di case vacanza, b&b e altre strutture ricettive del +5,9%. Aumentano anche musei e monumenti storici: +4% su anno, ristoranti (+3%), bar (+3,8%), gelaterie (+3,8%). Rincari che purtroppo si accentueranno in queste settimane, con la maggiore domanda turistica da parte dei cittadini, determinando anche nel 2025 una stangata estiva che porta il 49% degli italiani a rinunciare del tutto alle partenze non potendo affrontare i costi proibitivi delle vacanze”. LEGGI TUTTO

  • in

    Phillips 66, l’utile sale più delle attese nel secondo trimestre

    (Teleborsa) – Phillips 66, multinazionale statunitense dell’energia, ha registrato utili per 877 milioni di dollari nel secondo trimestre del 2025 (pari a 2,15 dollari per azione), rispetto ai 487 milioni di dollari del primo trimestre del 2025; gli utili rettificati sono stati di 973 milioni di dollari (pari a 2,38 dollari per azione, rispetto alla stima media degli analisti di 1,71 dollari, secondo dati LSEG), rispetto a una perdita rettificata di 368 milioni di dollari del primo trimestre.La società ha generato 845 milioni di dollari di flusso di cassa operativo netto, 1,9 miliardi di dollari escluso il capitale circolante. Ha restituito 906 milioni di dollari agli azionisti tramite dividendi e riacquisti di azioni.”Phillips 66 ha conseguito solidi risultati finanziari e operativi lungo tutta la nostra catena del valore integrata, a dimostrazione della continua attuazione della nostra strategia – ha dichiarato il CEO Mark Lashier – Durante il trimestre, la raffinazione ha registrato il massimo utilizzo dal 2018, ha raggiunto il costo al barile più basso dal 2021, una solida conquista del mercato e una resa record di prodotti puliti da inizio anno. I nostri risultati sono stati resi possibili da un’esecuzione e da investimenti disciplinati”.”Abbiamo anche proseguito il nostro solido percorso di crescita nel Midstream, che ha generato circa 1 miliardo di dollari di EBITDA rettificato a seguito dell’acquisizione di Coastal Bend – ha aggiunto – L’impianto di trattamento del gas Dos Picos II nel Midland Basin è entrato in funzione di recente, in anticipo sui tempi previsti e nel rispetto del budget. Questi asset contribuiscono alla nostra stabile crescita degli utili, migliorano i rendimenti e aumentano il valore per gli azionisti, mentre perseguiamo la nostra strategia wellhead-to-market. Guardando al futuro, ci concentriamo sulla crescita organica nel Midstream, per raggiungere i nostri obiettivi per il 2027″. LEGGI TUTTO

  • in

    BEI e Banca Ifis sostengono le farmacie italiane con 200 milioni di euro di finanziamenti

    (Teleborsa) – La Banca europea per gli investimenti (BEI) e Banca Ifis hanno firmato un accordo da 200 milioni di euro per sostenere lo sviluppo delle farmacie in Italia, con particolare attenzione all’imprenditoria femminile e alle regioni di coesione. L’intesa è stata annunciata oggi da Gelsomina Vigliotti, vicepresidente di BEI, e Rosalba Benedetto, vicepresidente di Banca Ifis.”Questo accordo segna un ulteriore passo verso un’economia più inclusiva, dinamica e sostenibile. Sostenere le piccole e medie imprese significa rafforzare il tessuto produttivo del Paese, ma diventa ancora più strategico quando l’accesso al credito si traduce in nuove opportunità per l’imprenditoria femminile, favorendo crescita, innovazione e coesione sociale”, dichiara Vigliotti.”Con questo accordo, confermiamo la nostra vicinanza alle piccole e medie imprese italiane e l’impegno a supportare la parità di genere e l’imprenditoria femminile. Le farmacie – che accompagniamo con Banca Credifarma, specializzata in questo settore – forniscono accesso a primari servizi di prossimità e rappresentano un punto di riferimento fondamentale per la collettività. Questo accordo suggella il nostro pluriennale percorso insieme ad una delle massime istituzioni europee, quale è la BEI, che ha sempre messo le tematiche ESG al centro delle proprie iniziative con l’obiettivo di accelerare la transizione sostenibile della nostra economia”, dichiara Benedetto.Nel dettaglio, l’accordo prevede che la BEI metta a disposizione di Banca Ifis una somma pari a 100 milioni di euro, mediante la sottoscrizione di due contratti da 50 milioni di euro ciascuno, per dar vita ad una linea di credito a tassi di interesse vantaggiosi. Banca Ifis garantirà l’erogazione di un ulteriore plafond del medesimo importo fornito dalla BEI, portando così a 200 milioni di euro il plafond totale a disposizione delle farmacie italiane. Il credito sarà erogato da Banca Credifarma, istituto finanziario controllato da Banca Ifis e dedicato al sostegno dei bisogni del mondo delle farmacie.Dei 200 milioni di euro totali, almeno il 30% – pari a oltre 60 milioni di euro – sarà destinato a sostenere l’imprenditoria femminile nelle farmacie che rispondano ad almeno uno dei seguenti criteri: almeno il 51% del capitale sociale è detenuto da donne; la direzione tecnica è affidata a una donna; la farmacia adotta politiche inclusive che promuovono l’occupazione femminile, superando la media nazionale del settore. Particolare attenzione sarà inoltre riservata alle farmacie situate nelle regioni di coesione.Quello firmato oggi è il sesto accordo tra BEI e Banca Ifis. Dal 2019 ad oggi, le due realtà hanno messo oltre 800 milioni di euro di investimenti a disposizione delle piccole e medie imprese italiane. Per la BEI, inoltre, si tratta della prima linea di credito interamente dedicata al mondo delle farmacie italiane. LEGGI TUTTO

  • in

    Versalis (Eni), Alfani: acceleriamo piano di trasformazione, effetti da secondo semestre

    (Teleborsa) – “Il nostro piano di trasformazione per Versalis è una leva fondamentale. In questo senso, stiamo accelerando le nostre azioni: a marzo abbiamo chiuso lo steam cracker di Brindisi e a luglio quello di Priolo, in netto anticipo rispetto al piano iniziale. Queste chiusure ci consentiranno di coprire una parte significativa delle perdite per il resto del 2025 e del 2026″. Lo ha detto Claudio Descalzi, CEO di Eni, nella conference call che ha seguito la pubblicazione dei risultati del secondo trimestre 2025.”Insieme agli investimenti in nuove piattaforme, contribuiranno a un’inversione di tendenza dell’EBIT di quasi 1 miliardo di euro, riportando Versalis al pareggio di bilancio in termini di FCF al termine del nostro Piano quadriennale”, ha aggiunto.Descalzi ha sottolineato che i risultati di Versalis “mostrano un miglioramento trimestre su trimestre, ma rimangono significativamente in perdita, in vista dell’impatto positivo previsto del piano di trasformazione in corso, i cui primi effetti dovrebbero essere osservabili nel secondo semestre”.”Abbiamo deciso di accelerare il piano previsto, ma quando chiudi grandi impianti gli effetti veri si vedono dopo un anno”, ha specificato Adriano Alfani, CEO di Versalis, “ma comunque inizieremo a vederli già nella seconda parte dell’anno, per un valore di circa 90 milioni di euro”. “La maggior parte degli effetti si vedranno dal 2026 in avanti, con risparmi da 250 milioni di euro all’anno”, ha aggiunto.Con riferimento all’andamento del mercato in generale, Alfani ha evidenziato la “mancanza di una significativa ripresa economica, in quanto si vede solo un leggero miglioramento”. LEGGI TUTTO

  • in

    Eni, Descalzi: accordo con Petronas è trasformativo, modello satellitare funziona

    (Teleborsa) – L’accordo con Petronas per unire le attività in Malesia e Indonesia “è un progetto trasformativo per dimensione e per il potenziale che può esprimere”. Lo ha detto Claudio Descalzi, CEO di Eni, nella conference call che ha seguito la pubblicazione dei risultati del secondo trimestre 2025.”Non possiamo fornire ora numeri specifici in termini di ritorni finanziari, dividendi o produzione, in quanto è qualcosa che chiariremo a febbraio quando presenteremo il nuovo piano, ma posso dire che è uno dei migliori affari che abbiamo fatto nell’ultimo periodo e sarà accrescitivo per Eni in generale”, ha aggiunto.Il CEO ha spiegato che, dall’annuncio del memorandum d’intesa a febbraio, è proseguito “un lavoro significativo”, culminato nell’accordo quadro firmato a giugno, che definisce i principi chiave, tra cui le valutazioni a livello di asset dei rispettivi contributi, con una ripartizione 50:50. Proseguono i lavori per completare la due diligence finanziaria, definire il business plan e ottenere le relative approvazioni in vista del completamento previsto per la fine del 2025.”Il nostro modello satellitare Upstream si sta dimostrando un potente strumento per creare massa critica e nuove opzioni strategiche, oltre a generare un flusso di cassa aggiuntivo significativo: Var, Azule e Ithaca lo dimostrano chiaramente – ha detto Descalzi – La nostra fusione con Petronas replica il modello e sarà la più grande mai realizzata, creando un attore regionale leader, con eccezionali prospettive di crescita in un’area mondiale altamente dinamica, dove si prevede un aumento sostanziale della domanda di gas, e con una significativa capacità di finanziare autonomamente il proprio programma di investimenti”.L’operazione con Petronas “è un esempio convincente di come Eni utilizzi le sue caratteristiche distintive – competenze e tecnologie esplorative, relazioni di valore, esplorazione duale e modelli satellitari – per offrire al portafoglio un elevato grado di raffinamento, crescita, liquidità e, in definitiva, valore – in un modo che direi unico nel settore e di grande importanza per Eni”, ha detto il CEO.Il nostro modello satellitare “che abbiamo iniziato tre anni sta funzionando molto bene, sta rafforzando il business model e l’intera organizzazione e ci apre nuove opportunità”, ha detto in altro passaggio, specificando che “vogliamo andare veloce e non vogliamo perdere tempo e risorse, quindi quando troviamo il giusto partner procediamo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Giapppone, leading indicator maggio rivisto al ribasso

    (Teleborsa) – Si confermano in leggero miglioramento le condizioni economiche del Giappone nel mese di maggio 2025. Il leading indicator è stato rivisto al ribasso a 104,8 punti dai 105,3 preliminari, ma si conferma al di sopra dei 104,2 punti del mese precedente. Lo rende noto il Cabinet Office del Giappone nella sua lettura definitiva.L’indicatore segna così una variazione pari a +0,6%, inferiore al +1,1% preliminare, dopo il -3,4% registrato il mese precedente. Nello stesso periodo l’indice coincidente sulle condizioni attuali viene confermato a 116 punti, mentre l’indice differito (lagging index) sulle condizioni future sale a 113,5 punti dai 112,4 punti precedenti.(Foto: © Thampapon Otavorn / 123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    Appuntamenti macroeconomici del 25 luglio 2025

    (Teleborsa) – Venerdì 25/07/202506:30 Giappone: Indice servizi, annuale (atteso 3,2%; preced. 3,3%)07:00 Giappone: Leading indicator (atteso 105,3 punti; preced. 104,2 punti)08:00 Regno Unito: Vendite dettaglio, mensile (atteso 1,2%; preced. -2,7%)08:00 Regno Unito: Vendite dettaglio, annuale (atteso 1,8%; preced. -1,3%)10:00 Germania: Indice IFO (atteso 89 punti; preced. 88,4 punti)10:00 Unione Europea: M3, annuale (atteso 3,7%; preced. 3,9%)10:00 Italia: Fiducia imprese (preced. 93,9 punti)10:00 Italia: Fiducia consumatori (atteso 96 punti; preced. 96,1 punti)14:30 USA: Ordini beni durevoli, mensile (atteso -10,4%; preced. 16,4%)(Foto: Silkstock – stock.adobe.com (ex Fotolia.it)) LEGGI TUTTO