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    Gallerie d’Italia, Milano: apre la mostra “Una collezione inattesa. La Nuova Arte degli Anni Sessanta e un Omaggio a Robert Rauschenberg”

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo apre al pubblico dal 30 maggio al 5 ottobre 2025 alle Gallerie d’Italia di Milano l’esposizione “Una collezione inattesa. La Nuova Arte degli Anni Sessanta e un Omaggio a Robert Rauschenberg”, a cura di Luca Massimo Barbero, curatore Associato delle Collezioni di Arte Moderna e Contemporanea della Banca, che presenterà un omaggio al grande artista americano Robert Rauschenberg e un itinerario inedito sull’arte contemporanea degli anni Sessanta.”L’esposizione, che conta oltre 60 opere, – fa sapere Intesa Sanpaolo in una nota – si sviluppa nelle monumentali sale delle Gallerie d’Italia di Milano, offrendo al pubblico un viaggio ricco e articolato che attraversa la grande sperimentazione radicale degli anni Sessanta, per arrivare agli sviluppi più significativi del decennio successivo. Il percorso si arricchisce di intensi dialoghi tra opere rappresentative della cultura visiva concettuale, sia europea che americana. Le Collezioni di Intesa Sanpaolo, ancora una volta, si rivelano al grande pubblico in modo inatteso e sorprendente, grazie anche al fondamentale contributo della Collezione Luigi e Peppino Agrati, oggi parte del patrimonio artistico della Banca. Un’occasione unica per esplorare l’evoluzione dell’arte contemporanea, attraverso una selezione di lavori raramente esposti”.”Le raccolte di arte moderna e contemporanea di Intesa Sanpaolo – afferma Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo – formano un corpus unico in Italia per ampiezza, importanza e internazionalità, un patrimonio straordinario che la Banca desidera condividere con il pubblico delle Gallerie d’Italia. A tal fine, abbiamo avviato un progetto di progressiva conoscenza delle opere, dando occasione in particolare di approfondire e apprezzare il prezioso nucleo della Collezione Luigi e Peppino Agrati. Questo nuovo allestimento, dedicato alle ricerche artistiche più radicali degli anni Sessanta, arricchito da un omaggio a Rauschenberg, accosta per la prima volta oltre 60 lavori di grandi artisti italiani e americani. Un percorso emozionante e ricco di capolavori, che identifica le Gallerie di Piazza della Scala come uno dei luoghi di eccellenza per l’arte del Novecento”.La selezione di opere – prosegue la nota – si apre con capolavori significativi che esplorano il monocromo, uno degli aspetti centrali della ricerca artistica tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi degli anni Sessanta. In questo contesto, la presenza di artisti come Yves Klein, Lucio Fontana e Piero Manzoni risulta fondamentale, rappresentando emblematicamente la ricerca europea di quel periodo. Queste opere si confrontano, in un dialogo vivace e serrato, con le nuove generazioni di artisti le cui ricerche aprono gli anni Sessanta, tra cui spiccano due rare opere di Giulio Paolini, un monocromo di Robert Ryman e una giovanile quanto sorprendente opera in piombo di Richard Serra.Come in un azzeramento della superficie, il curatore propone un confronto tra i grandi maestri dell’arte contemporanea provenienti da due sponde opposte dell’Oceano, in un dialogo tra minimalismo e monocromia. L’esposizione offre l’opportunità di ammirare opere di Carl Andre, protagonista della scultura minimalista americana, affiancate da due importanti lavori di Robert Mangold, artista raramente visibile nelle collezioni europee. A queste si uniscono due capolavori di Enrico Castellani: Superficie bianca (Omaggio all’alba) e Superficie bianca. Dittico.Un momento di approfondimento del nuovo immaginario degli anni Sessanta si sviluppa nella sala successiva, dove due leggii di Giulio Paolini – la cui presenza punteggia l’intero percorso di mostra – dialogano con due opere specchianti di Michelangelo Pistoletto, rispettivamente del 1967 e del 1979, e si intrecciano simultaneamente con il lavoro giovanile del maestro Jannis Kounellis del 1960. Questo spazio, creando un gioco di rimandi e riflessi ideali e concettuali, arricchisce la comprensione dell’evoluzione dell’arte in quegli anni cruciali di ricerca. Successivamente, in uno spazio concentrato e intensamente significativo, sei disegni realizzati con polvere da sparo introducono il pubblico all’opera del grande maestro californiano Edward Ruscha e si confrontano con tre opere in piombo di Jasper Johns, lo stesso artista che appare ritratto nell’opera di Giulio Paolini del 1967. Questo dialogo diventa così emblematico dello scambio serrato – sia concettuale che pittorico – che ha caratterizzato gli anni Sessanta, mettendo in relazione le esperienze artistiche dei due continenti. A questa selezione risponde la grande sala d’angolo, che, grazie all’ingresso della Collezione Luigi e Peppino Agrati nel patrimonio artistico di Intesa Sanpaolo, offre per la prima volta a Milano l’opportunità di ammirare le tre serie di dieci serigrafie originali di Andy Warhol: Marilyn, Electric Chairs e Mao Tse-Tung. Queste opere su carta costituiscono una riflessione sulla bellezza, sulla caducità del tempo e sulla potenza della comunicazione. In aggiunta, sarà possibile ammirare Waco, Texas di James Rosenquist, un’opera che arricchisce ulteriormente il percorso espositivo, rappresentando anch’essa un capitolo significativo della cultura pop.Il dialogo sul nuovo immaginario degli anni Sessanta si sviluppa anche nelle due ultime sale perimetrali del Salone Scala, dove sono esposte opere raffinate e intime di Roy Lichtenstein. Tra queste, spicca Mirror #2 del 1970, un pezzo silenzioso e quasi minimale, che, insieme a Brushstroke del 1965, diventano un simbolo emblematico della cultura Pop americana.Il dialogo prosegue con la figura di Jean-Michel Basquiat, che, ancora giovanissimo, espone sotto lo pseudonimo di SAMO nella galleria Mazzoli di Modena. L’artista intrattiene anche un profondo legame con l’Italia e con Napoli, grazie anche al gallerista Lucio Amelio, sodale di Peppino Agrati. Il ponte culturale tra Italia e Stati Uniti trova simbolicamente espressione anche grazie alla presenza di Francesco Clemente che, nel 1984, lavorò nel celebre lavoro collettivo a quattro e sei mani proprio con Basquiat e Andy Warhol, qui rappresentato con la serie Vesuvius.Il cuore della mostra è il Salone Scala, interamente dedicato all’omaggio del grande artista Robert Rauschenberg. Il 2025 segna il centenario della sua nascita e, in questa occasione speciale, viene celebrato per la prima volta il suo profondo legame con l’Italia e con Peppino Agrati, amico e collezionista. Grazie a questo legame, è possibile presentare insieme un nucleo di 17 opere, tra cui il capolavoro Blue Exit del 1961. Questo tributo si ricollega a uno degli aspetti fondamentali della ricerca di Rauschenberg, che, fin dai suoi esordi con la monocromia degli anni Cinquanta, ha ridefinito il concetto di Neo-Dada, diventando uno dei protagonisti assoluti della cultura visiva internazionale degli anni Sessanta. Particolare rilevanza anche in questo caso riveste il legame tra Peppino Agrati e Lucio Amelio, rappresentato in mostra dall’opera Trasmettitore Argento Glut del 1987 e proveniente dalla storica esposizione organizzata dal gallerista napoletano. Accanto alle grandi opere e ai disegni, la mostra include litografie straordinarie che raccontano non solo l’evoluzione tecnica che Rauschenberg ha reso innovativa, ma anche il suo rapporto con le immagini e i temi della società e della politica dell’epoca. Questa è la prima volta che l’intero nucleo di opere di Robert Rauschenberg proveniente dalle Collezioni Luigi e Peppino Agrati viene esposto al pubblico. Un’occasione unica per sottolineare l’importanza che il maestro americano ha attribuito alla composizione e alla grafica, elementi fondamentali del suo linguaggio artistico.In occasione del finissage della mostra, Allemandi pubblicherà un volume di approfondimento sul nucleo di opere di Rauschenberg della Collezione di Luigi e Peppino Agrati. L’esposizione sarà accompagnata da appuntamenti del palinsesto #INSIDE, gratuiti e aperti alla cittadinanza.La sede espositiva di Milano, insieme a quelle di Torino, Napoli e Vicenza, è parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, guidato da Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Generale Gallerie d’Italia. LEGGI TUTTO

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    Chiudono sotto la parità i listini europei, pesano dati macro Usa

    (Teleborsa) – Milano è debole, in scia alle altre Borse di Eurolandia. Continua a navigare sull’onda dell’incertezza Wall Street, con l’S&P-500, che riporta un cauto -0,12%.Dopo una buona partenza anche Piazza Affari chiude sotto la parità dopo l’apertura di Wall Street e la pubblicazione di alcuni dati macroeconomici che arrivano dagli Stati Uniti.Confermata, infatti, in rallentamento la crescita dell’economia americana nel 1° trimestre 2025, con il dato del PIL che nella seconda lettura è stato indicato a -0,2% su base trimestrale rispetto al -0,3% della stima preliminare. Il dato, diffuso oggi dal Dipartimento del Commercio americano, si confronta con il +2,4% del trimestre precedente.Sempre sul fronte macroeconomico, crollano le compravendite di abitazioni negli Stati Uniti ad aprile con l’indice pending home sales (vendite case in corso), pubblicato dall’Associazione degli operatori immobiliari (NAR), che ha registrato un decremento del 6,3% su base mensile, portandosi a quota 71,3 punti contro la salita del 5,5% registrato a marzo.Seduta in lieve rialzo per l’Euro / Dollaro USA, che avanza a quota 1,137. L’Oro, in aumento (+0,96%), raggiunge 3.321,3 dollari l’oncia. Vendite diffuse sul petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua la giornata a 61,11 dollari per barile. LEGGI TUTTO

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    Ue, Bicchielli: “Difesa comune richiede forte impegno politico”

    (Teleborsa) – “L’Europa si trova di fronte a una sfida significativa nella creazione di una cultura di difesa unificata. Attualmente, il bilancio della difesa europea è di circa 326 miliardi di euro, mentre quello degli Stati Uniti raggiunge i 900 miliardi di dollari. Questa disparità si riflette anche nella diversità delle attrezzature militari utilizzate dagli Stati membri dell’UE, con 16 tipi di carri armati e 14 tipi di caccia, ognuno con standard diversi”. Lo ha detto Pino Bicchielli, vicecapogruppo a Montecitorio di Noi Moderati e componente Commissione Difesa, intervenendo oggi alla Camera al convegno “Verso una difesa europea credibile nel quadro della cooperazione transatlantica”, organizzato dal partito.“Per superare queste difficoltà, è necessaria una svolta politica che implichi una maggiore cooperazione e coordinamento tra gli Stati membri. La creazione di una difesa europea unificata richiederebbe una cessione di sovranità a favore di un ente sovranazionale. In questo modo, l’Europa potrebbe diventare un soggetto politico più coerente e influente sulla scena globale”.”Attualmente, l’Europa ha perso la sua sovranità culturale e tecnologica, come dimostrano le statistiche sulle prime 100 aziende militari nel mondo, dove solo 13 sono europee. La creazione di una difesa europea unificata richiede un forte impegno politico e una maggiore cooperazione tra gli Stati membri, al fine di superare le differenze e le complessità che attualmente caratterizzano la difesa europea”, ha aggiunto Bicchielli. LEGGI TUTTO

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    Gas, scorte USA crescono più delle attese

    (Teleborsa) – Aumentano a sorpresa gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 23 maggio 2025 sono risultati in crescita di 101 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela superiore al consensus che stimava una crescita più contenuta di 98 BCF, ma in calo rispetto alla variazione della settimana prima (+120 BCF).Le scorte totali si sono dunque portate a 2.476 miliardi di piedi cubici, risultando in calo dell’11,3% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 2.792) e in crescita del 3,9% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 2.383 BCF. LEGGI TUTTO

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    USA, crolla la compravendita di abitazioni in aprile

    (Teleborsa) – Crollano le compravendite di abitazioni negli Stati Uniti, secondo i numeri che emergono dai compromessi per l’acquisto, un indicatore dell’andamento prospettico del mercato immobiliare e dei mutui.Nel mese di aprile, l’indice pending home sales (vendite case in corso), pubblicato dall’Associazione degli operatori immobiliari (NAR), ha registrato un decremento del 6,3% su base mensile, portandosi a quota 71,3 punti contro la salita del 5,5% registrato a marzo.Il dato si confronta con il -0,9% atteso dagli analisti. LEGGI TUTTO

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    Nvidia in rialzo grazie alla trimestrale

    (Teleborsa) – Brillante rialzo per Nvidia che lievita in modo prepotente, con un guadagno del 6,17%, dopo che il colosso dei chip ha alzato il velo sulla trimestrale risultata superiore alle aspettative.Il primo trimestre dell’anno fiscale 2026, terminato il 27 aprile 2025, si è chiuso con un fatturato di 44,1 miliardi di dollari, in crescita del 12% rispetto al trimestre precedente e del 69% rispetto all’anno precedente. Il dato è superiore ai 43,3 miliardi di dollari attesi dal mercato.Il fatturato del settore Data Center è stato di 39,1 miliardi di dollari, in crescita del 10% rispetto al trimestre precedente e del 73% rispetto all’anno precedente. Il fatturato del settore Gaming ha raggiunto la cifra record di 3,8 miliardi di dollari, in crescita del 48% rispetto al trimestre precedente e del 42% rispetto all’anno precedente. Il fatturato del settore Automotive è stato di 567 milioni di dollari, in calo dell’1% rispetto al trimestre precedente e in crescita del 72% rispetto all’anno precedente.”Il nostro rivoluzionario supercomputer di intelligenza artificiale Blackwell NVL72, una “macchina pensante” progettata per il ragionamento, è ora in produzione su larga scala presso produttori di sistemi e fornitori di servizi cloud – ha dichiarato Jensen Huang, fondatore e CEO – La domanda globale per l’infrastruttura di intelligenza artificiale di Nvidia è incredibilmente forte. La generazione di token di inferenza AI è decuplicata in un solo anno e, con la diffusione degli agenti di intelligenza artificiale, la domanda di elaborazione AI accelererà. I paesi di tutto il mondo stanno riconoscendo l’intelligenza artificiale come un’infrastruttura essenziale, proprio come l’elettricità e Internet, e Nvidia è al centro di questa profonda trasformazione”.Nvidia pagherà il suo prossimo dividendo trimestrale in contanti di 0,01 dollari per azione il 3 luglio 2025 a tutti gli azionisti registrati all’11 giugno 2025.Le previsioni di Nvidia per il secondo trimestre dell’anno fiscale 2026 sono le seguenti: il fatturato previsto è di 45 miliardi di dollari, con una tolleranza del 2%. Questa previsione riflette una perdita di fatturato nel primo semestre di circa 8 miliardi di dollari dovuta alle recenti limitazioni al controllo delle esportazioni; i margini lordi reported e rettificati dovrebbero attestarsi rispettivamente al 71,8% e al 72%, con una tolleranza di 50 punti base. L’azienda continua a lavorare per raggiungere margini lordi nella fascia media del 70% entro la fine dell’anno. LEGGI TUTTO

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    Valsoia ha annunciato l’avvio di un buyback

    (Teleborsa) – Valsoia ha comunicato l’avvio del programma di acquisto di azioni proprie, deliberato dell’Assemblea Ordinaria degli Azionisti, tenutasi in data 28 aprile 2025. Gli acquisti avranno ad oggetto un massimo di 200.000 (duecentomila) azioni ordinarie e l’autorizzazione all’acquisto delle azioni proprie è stata deliberata per un periodo di diciotto mesi, a far data dalla delibera assembleare.Il Programma sarà coordinato da Intermonte SIM, intermediario abilitato, che effettuerà gli acquisti in piena indipendenza.Ad oggi, 29 maggio, Valsoia non detiene azioni proprie in portafoglio. Nel frattempo, a Piazza Affari, il Produttore di prodotti alimentari dietetici a base di soia presenta un andamento invariato rispetto alla vigilia e si attesta a 11 euro. LEGGI TUTTO

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    Federmeccanica: nel I trimestre produzione +1,7%, su anno -5,8%

    (Teleborsa) – Nel primo trimestre dell’anno i volumi di produzione dell’industria metalmeccanica sono mediamente aumentati dello 0,7% rispetto al precedente trimestre (quando invece c`era stato un calo congiunturale dell`1,8%) ma, rispetto allo stesso periodo del 2024, l`attività settoriale si è confermata negativa con una contrazione del 5,8%. È quanto emerge dalla consueta indagine congiunturale di Federmeccanica.Nell’Unione Europea, la produzione metalmeccanica, pur evidenziando un’attenuazione delle dinamiche negative (in questi primi tre mesi dell’anno la flessione congiunturale è stata dello 0,2% in risalita dal -2,7% segnato nel primo trimestre 2024) continua a riscontrare delle difficoltà produttive nei principali paesi membri. In Spagna, infatti, nel primo trimestre, il calo è stato dell’1,9% rispetto al precedente, mentre in Francia è stato molto più modesto (-0,2%). Germania e Italia hanno, invece, segnato variazioni congiunturali positive rispettivamente pari a +0,4% e +0,7%.Nel primo trimestre 2025, l’export del settore metalmeccanico è cresciuto dell’1,3% nel confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente e l’import del 2,1%, determinando un avanzo commerciale di 11,2 miliardi di euro nel periodo. Con riferimento ai mercati di sbocco, le vendite all’estero di prodotti metalmeccanici sono aumentate in misura più marcata per i flussi diretti sui mercati extracomunitari (+1,6% nel confronto con il primo trimestre 2024) rispetto a quelli verso i paesi UE (+1,1%). Nell’area comunitaria sonoriprese le esportazioni verso la Germania (+7,1% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente), mentre nell’area extra UE si confermano negative quelle verso gli Stati Uniti (-1,1%).I risultati della consueta indagine trimestrale evidenziano un’attenuazione della fase negativa osservata nella precedente rilevazione sebbene permanga un clima d’incertezza sulla congiuntura del settore. Le prospettive a breve delle imprese mostrano, infatti, segnali contrastanti. Se da un lato è attesa una ripresa, seppur modesta, della produzione, sia totale sia per l’estero, dall’altro èprevista una contrazione dell’occupazione: il 28% delle imprese intervistate ha dichiarato una diminuzione delle consistenze in esseredel portafoglio ordini a fronte del 24% di quelle che, invece, hanno registrato un aumento; sale al 55% (era il 50% a fine dicembre) la quota delle imprese intervistate che pensa di mantenere stabile i propri volumi di produzione (il 26% prevede aumenti contro il 19% che,al contrario, prospetta diminuzioni); aumenta al 12%, la percentuale di imprese che valuta “cattiva o pessima”la situazione dellaliquidità aziendale; il 14% delle intervistate (in discesa dal precedente 17%) pensa di accrescere la propria forza lavoro contro il 19% che, invece, pronostica ridimensionamenti (era il 14% a fine dicembre); è pari al 68% la quota di imprese che non intende usufruire degli incentivi “Piano Transizione 5.0” (di queste poco meno metà per “mancata rispondenza alle esigenze aziendali”).Alle tensioni geopolitiche in atto in aree strategiche, soprattutto per quel che riguarda le catene di approvvigionamento, da inizio anno si sta aggiungendo l’introduzione di nuovi dazi o la variazione delle relative tariffe, principalmente da parte degli Stati Uniti, ma, spesso come risposta, anche da altri paesi. Sono pari all’80% delle imprese rispondenti quelle che vivono questa situazione con preoccupazione o che temono conseguenze per l’azienda in seguito all’introduzione di ulteriori misure protezionistiche. Il timore principale è quello di perdere quote di export (27% dei casi), poi c’è la preoccupazione di incontrare difficoltà nelle catene di approvvigionamento (24%) e quindi quella di un aumento della pressione competitiva sul mercato europeo per il potenziale reindirizzamento di prodotti non più totalmente assorbiti dal mercato USA (23%). Nel 20% dei casi si teme una perdita di competitività e nel 6% delle restanti risposte sono state dichiarate altre conseguenze (incremento costi energetici/materie prime, incertezza/indebolimento dei mercati, ecc.).In tale scenario, – si legge nel rapporto – si sviluppano i nostri rapporti commerciali con gli Stati Uniti e la Germania che sono i nostri principali partner economici e, con riferimento al nostro settore, rappresentano i primi due mercati di sbocco dei prodotti metalmeccanici: il 43% delle imprese rispondenti esporta negli USA (di queste il 78% fino al 15% del totale export aziendale); il 65% esporta in GERMANIA ( l’86% fino al 25% del totale esportazioni dell’impresa); per fronteggiare eventuali difficoltà commerciali con USA e/o Germania, poco più di un terzo delle imprese rispondenti dichiara di non aver alcuna strategia da mettere in atto, mentre circa il 60% pensa di aumentare le esportazioni/vendite in altri mercati; con specifico riferimento agli USA, solo una quota esigua di imprese considera fattibile l’ipotesi di rilocalizzare nel paese attività o fasi produttive. 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