More stories

  • in

    Italia, Prometeia: con scenario dazi avverso c’è impatto di 0,6 punti percentuali su PIL 2025

    (Teleborsa) – Gli indicatori economici all’inizio del 2025 erano già contrastanti, indicando un rallentamento negli Stati Uniti e in Europa e alcuni segnali di accelerazione in Cina. A ciò si sono aggiunti i dazi della nuova amministrazione statunitense, i cui effetti sono ancora difficile da stimare. È quanto emerge dal brief di aprile di Prometeia, che ipotizza due scenari alternativi: uno corrispondente alla situazione attuale dopo la sospensione dei dazi annunciata il 2 aprile; una seconda, che riflette la struttura tariffaria annunciata il 2 aprile e include misure di ritorsione proporzionali da parte dei partner commerciali.Prometeia stima che i dazi del 2 aprile hanno rappresentato un aumento di circa 14 punti percentuali dell’aliquota tariffaria media statunitense rispetto alle ipotesi di base. L’introduzione di misure di ritorsione aggrava le prospettive generali, in particolare per gli Stati Uniti, che andrebbero incontro a una perdita di competitività globale equivalente a un aumento del 15% dei prezzi all’esportazione. Tuttavia, questo impatto è in qualche modo mitigato dal fatto che le esportazioni costituiscono una quota relativamente piccola del PIL statunitense, poco più dell’11%.In base a questa ipotesi, il modello indica che gli Stati Uniti sosterrebbero il costo più significativo in termini di PIL, circa 1,6 punti percentuali al di sotto del valore di riferimento in due anni, con effetti persistenti nel medio termine. Altri Paesi subirebbero impatti più lievi: un calo di circa 1,1 punti percentuali per la Cina e di poco più di 0,5 punti percentuali per l’Eurozona. A livello globale, queste misure si tradurrebbe in una riduzione di 1 punto percentuale del PIL e in un calo di 2,1 punti percentuali del commercio mondiale.Il secondo scenario, che rappresenta una simulazione di “status quo”, con un dazio universale del 10% e una guerra commerciale con la Cina, suggerisce un deterioramento più marcato del PIL statunitense a breve termine rispetto al primo scenario, con un calo di 2 punti percentuali al di sotto del valore di riferimento nel 2026, principalmente a causa di dazi bilaterali tra Stati Uniti e Cina molto più elevati. Paradossalmente, nel medio termine, l’entità dei dazi scoraggerebbe significativamente le importazioni dalla Cina, riducendo così l’onere tariffario medio e l’inflazione associata. In questo contesto, la Cina subirebbe una notevole perdita di PIL rispetto allo scenario di riferimento (circa 2,6 punti percentuali), principalmente a causa della riduzione della quota di mercato negli Stati Uniti. Al contrario, l’impatto sull’Eurozona deriva dall’indebolimento dell’attività globale (una riduzione di 1,9 punti percentuali del PIL mondiale rispetto allo scenario di riferimento), che porterebbe la perdita di PIL a 0,7 punti percentuali rispetto allo scenario di riferimento, anche in presenza di un regime tariffario più favorevole.Infine, basandosi sui risultati dello scenario del 2 aprile, che prevede un calo della domanda estera per le esportazioni italiane e un aumento dei prezzi all’importazione, Prometeia ha elaborato uno scenario più completo per l’economia italiana. Questa analisi ha considerato fattori aggiuntivi, come il calo della fiducia delle imprese, le fluttuazioni dei tassi di interesse di riferimento e di mercato e i relativi effetti ricchezza. Il PIL è cresciuto dello 0,5% nel 2024 e, secondo le previsioni, crescerà dello 0,6% nel 2025.Nel breve termine, i tassi di interesse di riferimento nell’area dell’euro scenderebbero all’1,75% entro l’estate, sostenendo l’economia. L’inflazione dovrebbe essere leggermente superiore rispetto allo scenario di base, ma non dovrebbe superare il 2%, mentre i tassi a lungo termine rimarrebbero inferiori a causa della prevista crescita più lenta, iniziando a salire solo dopo il 2026. Lo scenario sarebbe inoltre caratterizzato da una maggiore incertezza, che porterebbe a una riduzione della formazione del reddito disponibile, a una spesa dei consumatori più cauta e a un calo del valore della ricchezza finanziaria. Il calo del PIL rispetto allo scenario di base sarebbe di circa 0,6 punti percentuali nel 2025 e 1 punto percentuale nel 2026, poiché tutte le ipotesi aggiuntive aggiungono un ulteriore calo rispetto a quelle puramente commerciali. LEGGI TUTTO

  • in

    Fincantieri, depositate tre liste per rinnovo CdA da CDP, Inarcassa e Assogestioni

    (Teleborsa) – Fincantieri, colosso italiano a controllo pubblico attivo nel settore della cantieristica navale, ha reso noto che sono state depositate tre liste per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione in occasione della prossima assemblea degli azionisti convocata per il 14 maggio 2025 in unica convocazione.La lista presentata da un raggruppamento di investitori istituzionali (riuniti in Assogestioni e rappresentanti l’1,35% del capitale sociale) è composta da: 1. Sergio Marini 2. Costanza Esclapon de Villeneuve 3. Matteo Giacomo Di Castelnuovo.La lista depositata da Inarcassa (rappresentante il 2,20% del capitale) è composta da: 1. Paolo Amato 2. Secondina Giulia Ravera 3. Alice Vatta.La lista depositata da CDP Equity (rappresentante il 71,26% del capitale) è composta da: 1. Mariachiara Geronazzo 2. Biagio Mazzotta 3. Pierroberto Folgiero 4. Simona Camerano 5. Gianfranco Battisti 6. Sara Carrer 7. Emilio Scalfarotto. LEGGI TUTTO

  • in

    Fed, Daly: siamo nella posizione ideale per aspettare un po’ sui tassi

    (Teleborsa) – “Continuare a ridurre gradualmente il tasso di riferimento senza l’urgenza di reagire rapidamente è la cosa giusta da fare”. Lo ha affermato Mary Daly, presidente della Federal Reserve di San Francisco, in un evento alla Università della California – Berkeley.”Abbiamo fatto una sola promessa al popolo americano – credo che tutti ricordiate qual era – ripristineremo la stabilità dei prezzi. Questo è il fondamento fondamentale di tutte le nostre azioni”, ha aggiunto. La Fed ha mantenuto il tasso di riferimento stabile nell’intervallo tra il 4,25% e il 4,50% da dicembre.Secondo Daly, “l’economia si sta dirigendo verso la direzione che volevamo, su una traiettoria sostenibile che ci permetta di riportare il tasso alla neutralità”, che viene stimato intorno al 3%, e “l’unica sfida, ovviamente, è che l’inflazione rimane al di sopra del nostro obiettivo e i rischi per l’inflazione sono più elevati rispetto a un anno fa, quindi la conseguenza è che potremmo dover mantenere una politica monetaria più restrittiva per un periodo più lungo di quanto avessimo previsto”.”Ma questo non significa restrittiva per sempre, perché, in definitiva, l’inflazione sta diminuendo”, ha aggiunto.La responsabile della Fed di San Francisco ha tuttavia sottolineato che non c’è bisogno di affrettarsi: “Potrei immaginare un contesto in cui possiamo aggiustare il tasso di riferimento nel tempo, ma non dobbiamo essere urgenti. Abbiamo tutto il tempo e siamo nella posizione ideale per aspettare un po’”. LEGGI TUTTO

  • in

    Radici, EnVent conferma target price di 2,35 euro e rating Outperform

    (Teleborsa) – EnVent Italia SIM conferma a 2,35 euro per azione il target price di Radici Pietro Industries & Brands, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore della pavimentazione tessile di alta gamma e nei rivestimenti tessili di alto contenuto tecnologico, e ribadisce la raccomandazione “Outperform” visto l’upside potenziale del 128% sul prezzo attuale.Gli analisti evidenziano che l’andamento del titolo Radici LTM è stato in linea con l’andamento dell’indice FTSE Italia Growth nello stesso periodo, rispettivamente -3% vs -6%, oscillando tra 1 e 1,10 euro, dopo un picco vicino a 1,30 euro a fine maggio.Considerando il rallentamento dei settori residenziale e automotive nel secondo semestre del 2024 e i ritardi negli ordini del settore sportivo, il management ha rivisto al ribasso le guidance per vendite e redditività per il 2025, rispettivamente a 65,1 milioni di euro da 70,6 milioni di euro e al 9,3% dall’11,1%, mentre il precedente obiettivo di indebitamento netto (15,2 milioni di euro) è stato raggiunto.La strategia di diversificazione di Radici ha dimostrato resilienza nel lungo termine, coprendo i trend di mercato al ribasso; la strategia di sostenibilità è in corso, con ulteriori sinergie con Turfrecycler, prodotti a basso impatto ambientale previsti nel breve termine e investimenti di 4 milioni di euro per migliorare l’efficienza degli impianti e della rete di vendita. Le valutazioni di EnVent sul rischio aziendale, finanziario e di realizzazione del piano di Radici indicano un rischio aziendale medio e un basso rischio finanziario.(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    Allcore, slitta il closing dell’acquisto della maggioranza di Dale Carnegie Italia

    (Teleborsa) – Allcore (già Soluzione Tasse), società attiva nella consulenza aziendale alle PMI e quotata su Euronext Growth Milan, si prende più tempo per l’acquisizione di una partecipazione di maggioranza di Dale Carnegie Italia.Alla luce di alcune interlocuzioni in corso tra le parti inerenti alcuni termini contrattuali, è stato infatti sottoscritto un addendum contrattuale ai sensi del quale le parti hanno differito il termine ultimo entro il quale addivenire al perfezionamento dell’operazione, spostandolo al 31 maggio 2025. LEGGI TUTTO

  • in

    Next Re, assemblea approva bilancio 2024 e dividendo di 0,06 euro

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Next Re SIIQ, società immobiliare quotata su Euronext Milan, ha approvato all’unanimità il Bilancio dell’esercizio 2024 e deliberato di distribuire un dividendo ordinario (al lordo delle eventuali ritenute di legge) di 0,06 euro per ciascuna azione ordinaria in circolazione alla data della record date per la legittimazione al pagamento del dividendo.Il CdA ha individuato quale data di stacco il giorno 5 maggio 2025, con record date il 6 maggio 2025 e data di pagamento il 7 maggio 2025. Al riguardo si precisa, anche a rettifica di quanto comunicato in data 12 marzo 2025, che la cedola è la numero 3. LEGGI TUTTO

  • in

    S&P rivede rating su banche dopo mossa su Italia. Alza outlook su UniCredit e BPM

    (Teleborsa) – S&P Global Rating ha rivisto i rating di 15 banche italiane, dopo che l’11 aprile ha alzato il rating sovrano dell’Italia da “BBB” a “BBB+”, grazie al rafforzamento della posizione esterna, alla solidità dei bilanci di famiglie e imprese e agli squilibri fiscali ancora elevati ma in riduzione.In generale, l’agenzia di rating rileva un miglioramento strutturale della redditività delle banche italiane, con un rendimento medio del capitale proprio che si mantiene al di sopra del costo del capitale per la maggior parte degli istituti. Ciò è dovuto a una maggiore efficienza operativa, a modelli di business più resilienti e a una migliore qualità degli attivi.Su UniCredit, ha alzato il rating di credito a lungo termine da “BBB” a “BBB+” e migliorato l’outlook a positivo, valutando la banca potenzialmente idonea a ricevere un rating superiore a quello sovrano. Ciò dipenderà anche dalla configurazione finale della banca e dal suo bilancio in seguito all’esito delle potenziali transazioni con Banco BPM e Commerzbank.Su Intesa Sanpaolo, ha alzato il rating a “BBB+” da “BBB” con outlook confermato stabile. Su Mediobanca, ha alzato il rating creditizio a lungo termine a “BBB+” da “BBB” con outlook confermato stabile. Su FinecoBank, ha alzato il rating a “BBB+” da “BBB” con outlook confermato stabile. Su Banca Mediolanum, ha alzato il rating a “BBB+” da “BBB” con outlook confermato stabile.Su BPER Banca ha alzato i rating creditizi a lungo e a breve termine a “BBB/A-2” da “BBB-/A-3”, con outlook abbassato a stabile. Su Iccrea Banca, ha alzato i rating creditizi a lungo e breve termine a “BBB/A-2” da “BBB-/A-3” con outlook abbassato a stabile. Su Banco BPM, ha confermato i rating creditizi a lungo e breve termine a “BBB/A-2” e i nostri RCR a “BBB+/A-2”, con outlook migliorato a positivo. Le prospettive positive rispecchiano quelle di UniCredit e riflettono la convinzione che Banco BPM trarrebbe beneficio da una potenziale integrazione in UniCredit, un gruppo bancario più solido e con un rating più elevato. Riflettono inoltre la relativa solidità di Banco BPM che viene riscontrata rispetto alla maggior parte dei suoi concorrenti con rating simile.Su Istituto per il Credito Sportivo e Culturale ha alzato i rating creditizi a lungo e breve termine a “BBB/A-2” da “BBB-/A-3” con outlook confermato stabile. Su Mediocredito Centrale – Banca del Mezzogiorno ha alzato i rating creditizi a lungo e breve termine a “BBB/A-2” da “BBB-/A-3” con outlook confermato stabile.Su Banca Popolare di Sondrio, ha confermato i rating creditizi a lungo e breve termine a “BBB-/A-3” e gli RCR a “BBB/A-2” con outlook confermato positivo. Su Volksbank, ha confermato i rating creditizi a lungo e breve termine a “BBB-/A-3” con l’outlook che rimane stabile. Su Banco di Desio e della Brianza, ha confermato i rating di credito degli emittenti a lungo e breve termine a “BBB-/A-3” con l’outlook che rimane stabile.Su BNP Paribas (Filiale italiana) ha alzato i rating di credito (RCR) sulla filiale da “A+/A-1” a “AA-/A-1+” e mantenuto l’outlook stabile. Su Bank of New York Mellon (Filiale italiana) ha alzato i rating di credito degli emittenti a lungo e breve termine da “A+/A-1” a “AA-/A-1+” e mantenuto l’outlook.S&P spiega che i rating bancari in Italia sono stati in larga misura limitati dal merito creditizio relativamente più debole del Paese. In primo luogo, generalmente non classifica le banche con esposizione e operatività predominanti nel loro Paese di domicilio con un rating superiore al rating sovrano del Paese di origine, anche se la valutazione del loro merito creditizio intrinseco è superiore a quella del Paese di origine. Ciò è dovuto alla significativa esposizione delle banche al loro Paese di origine e alla bassa probabilità che sopravvivano a un ipotetico scenario di default sovrano. Di conseguenza, il rating sovrano dell’Italia rappresenta in alcuni casi un limite al rating della banca. In secondo luogo, l’elevato debito pubblico e i deficit fiscali dell’Italia limitano la flessibilità macroeconomica del governo e la sua capacità di sostenere l’economia quando necessario, rispetto a Paesi sovrani omologhi con ricchezza e livelli di sviluppo simili. Infine, gli elevati rischi esterni possono influire sulla valutazione complessiva degli squilibri economici affrontati dal settore bancario. Pertanto, la riduzione dei rischi macroeconomici ed esterni riduce gli squilibri economici che le banche italiane devono affrontare. LEGGI TUTTO

  • in

    Xenia, EnVent conferma target price di 5,55 euro e rating Outperform

    (Teleborsa) – EnVent Italia SIM conferma a 5,55 euro per azione il target price di Xenia Hotellerie Solution, società quotata su Euronext Growth Milan che fornisce servizi di ospitalità attraverso tre linee di business nel settore turistico-alberghiero, e ribadisce la raccomandazione “Outperform” visto l’upside potenziale del 59% sul prezzo attuale.Gli analisti evidenziano che, dal loro ultimo aggiornamento di febbraio, il titolo Xenia ha registrato alti e bassi, tra cui un recente picco che ha spinto il titolo oltre il prezzo di IPO (2,82 euro) fino a toccare quota 3,50 euro. Nel complesso, il titolo è in rialzo del 23% LTM, rispetto al -6% dell’indice FTSE Italia Growth.A gennaio Xenia ha reso note le sue linee guida finanziarie per il 2025-28: 25 milioni di euro di investimenti nel 2025-26, più circa 25 milioni di euro nel 2027-28. Xenia sta perseguendo una strategia di roll-up per l’acquisizione di hotel già operativi, con l’obiettivo di raggiungere un portafoglio di oltre 25 hotel a quattro stelle in Italia entro il 2028, rispetto agli attuali 11, oltre ai tour operator incoming.Secondo il management, si prevede un fatturato lordo di 70 milioni di euro nel 2025, con un margine EBITDA del 7-8%, e di oltre 120 milioni di euro entro il 2028, con un margine EBITDA del 10-12%. Il piano prevede un cambiamento nel mix di ricavi, con la Business Unit dedicata alla gestione alberghiera che dovrebbe contribuire alla maggior parte dei ricavi entro il 2028, riprogettando e riducendo il rischio della Business Unit dedicata all’accoglienza. La logica strategica è quella di creare un’azienda alberghiera con un’offerta premium ed esperienziale nelle province italiane, rivolta a una clientela leisure e business.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO