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    Aeffe si sposta in una location più piccola a New York. Rinnova locazione a Milano

    (Teleborsa) – Il Consiglio di amministrazione di Aeffe, società del lusso che opera sia nel settore del pret-a-porter sia nel settore delle calzature e pelletteria, ha deliberato: il rinnovo del contratto di locazione relativo ad un immobile ad uso e destinazione direzionale e commerciale sito in Milano, Via G. Donizetti 48, di proprietà di Ferrim, società correlata posseduta dagli azionisti e amministratori Massimo e Alberta Ferretti.; la risoluzione anticipata della locazione dell’immobile di proprietà di Ferrim USA, anch’essa società correlata interamente controllata da Ferrim, sito in New York, 30 West 56th e 452 West Broadway, e attualmente adibito a showroom.Sul primo fronte, la società spiega che la locazione dell’immobile da parte di Aeffe risulta strategica per la stessa, in quanto è adibito nonsolo a sede di rappresentanza della società a Milano, ma anche ad uso showroom; l’immobile è quindi utilizzato, oltre che come sede direzionale, seppur diversa dall’headquarter di San Giovanni in Marignano, come centro di alcune funzioni aziendali (quali, ad esempio, l’ufficio comunicazione), e come showroom per la presentazione e la vendita delle collezioni Alberta Ferretti. Il nuovo contratto di locazione ha durata dal 1° luglio 2025 al 30 giugno 2031. Su richiesta di Aeffe, è stata prevista contrattualmente la rinuncia di Ferrim al diniego di rinnovazione dopo il primo sessennio, con la conseguenza che Aeffe avrà il diritto a rimanere nell’Immobile fino al 30 giugno 2037, salvo disdetta. Il canone annuo è pari a 960.892 euro.Sul fronte statunitense, l’operazione origina dall’adesione di Ferrim USA alla richiesta formulata da Aeffe Group di consentire alla risoluzione anticipata della locazione dell’immobile di proprietà di Ferrim USA, a fronte di un canone annuo di 900 mila dollari, e attualmente adibito da Aeffe Group a show room ed altrimenti in scadenza il 27 settembre 2027. La cessazione anticipata avrà effetto, senza il pagamento di penali né indennizzi a carico di Aeffe Group, a partire dal 27 maggio 2025, data che consente ad Aeffe Group di procedere allo spostamento dello showroom e degli uffici in un diverso spazio, comunque appropriato ma più piccolo, con conseguenti minori costi, in connessione peraltro con lo spostamento delle campagne vendite su Milano e Parigi e a seguito della riduzione del numero delle risorse umane impiegate in Aeffe Group. LEGGI TUTTO

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    Teleselling, ARERA avvia procedimenti sanzionatori contro 8 società energetiche

    (Teleborsa) – L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha deciso di avviare procedimenti sanzionatori nei confronti di otto venditori di energia elettrica e gas naturale per violazioni in materia di informazioni precontrattuali ai clienti finali. Le aziende interessate dal provvedimento sono Enel Energia, Eni Plenitude, Sorgenia, Alleanza Luce&Gas, Amg Gas, Pulsee, Vivigas e Wekiwi.L’Autorità spiega di aver intrapreso una specifica attività di vigilanza per verificare il rispetto delle disposizioni previste dal Codice di condotta commerciale in merito alle attività di promozione e vendita dei contratti di fornitura di energia elettrica e/o gas naturale, con particolare riferimento al canale telefonico.In particolare, ha attuato un programma di controlli telefonici mediante chiamate ai recapiti dei servizi telefonici commerciali dei venditori attivi nei mercati liberalizzati di energia elettrica e/o gas naturale, che sono stati svolti tra il 21 novembre e il 5 dicembre 2024, in collaborazione con il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza. Dalla documentazione trasmessa dal Nucleo Speciale e da quella acquisita dai siti web dei venditori o dal Portale Offerte è emerso che otto venditori non rispettano gli obblighi informativi prescritti del Codice di condotta commerciale.Segnatamente, si legge nella delibera di ARERA, quasi tutti gli operatori non hanno rappresentato al cliente finale i corrispettivi unitari dovuti dai clienti per la prestazione del servizio in misura fissa esclusivamente in euro/punto di prelievo/anno nel caso di fornitura di energia elettrica e in euro/punto di riconsegna/anno nel caso di fornitura di gas naturale; inoltre, alcuni di essi non forniscono informazioni complete e/o esatte sulla frequenza dei possibili aggiornamenti dei corrispettivi soggetti a indicizzazione, oltre che sul relativo criterio, sul valore unitario massimo raggiunto dal corrispettivo nel corso degli ultimi dodici mesi e sul periodo durante il quale tale valore massimo è stato applicato.Inoltre, tutti gli operatori non forniscono al cliente finale la stima della spesa annua di tutti i corrispettivi dovuti dal cliente finale in relazione all’esecuzione del contratto di fornitura o forniscono un’informazione inesatta. Tutti gli operatori non forniscono al cliente finale informazioni corrette sulle condizioni economiche dell’offerta e/o sulle garanzie richiestegli o, in due casi, sulle modalità di pagamento e di fatturazione (lett. c); quasi tutti gli operatori non forniscono informazioni complete o esatte al cliente in ordine alle modalità di rinnovo o alla durata delle condizioni economiche delle offerte.Plenitude fa sapere che ha “immediatamente iniziato a collaborare con gli uffici dell’Autorità” al fine di approfondire l’oggetto del provvedimento. La società ribadisce “il proprio costante impegno per il rispetto delle regole di corretta contrattualizzazione dei clienti”. LEGGI TUTTO

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    Amplifon, buyback da oltre 11 milioni di euro

    (Teleborsa) – Amplifon, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato, tra 19 e il 23 maggio 2025, complessivamente 574.079 azioni ordinarie, pari allo 0,253% del capitale sociale, al prezzo medio unitario di 19,207 euro per azione, per un controvalore pari a 11.026.225,65 euro.Al 23 maggio, Amplifon ha in portafoglio 1.784.864 azioni proprie, pari allo 0,788% dell’attuale capitale sociale.A Piazza Affari, oggi, seduta vivace per la Società leader nelle soluzioni uditive, protagonista di un allungo verso l’alto con un progresso del 2,60%. LEGGI TUTTO

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    Ocse: “Surplus acciaio minaccia stabilità del mercato, lavoro e piani di decarbonizzazione”

    (Teleborsa) – “Lo straordinario aumento della sovracapacità minaccia la stabilità del mercato dell’acciaio, l’occupazione e i piani di decarbonizzazione”. È l’avvertimento lanciato dall’Ocse, nell’Oecd Steel Outlook 2025, il nuovo rapporto sulla siderurgia mondiale, presentato oggi. In tale scenario l’organismo internazionale con sede a Parigi si appella ai Paesi affinché affrontino “con urgenza le misure che hanno portato alla continua crescita della sovracapacità di acciaio, se vogliono impedire un’ulteriore erosione della stabilità del mercato e preservare una concorrenza leale nel settore siderurgico”. Secondo l’Oecd Steel Outlook 2025, si prevede che la capacità in eccesso raggiungerà i 721 milioni di tonnellate (Mt) entro il 2027, circa 290 Mt in più rispetto alla produzione combinata di acciaio dei Paesi Ocse nel 2024. Questo notevole incremento – spiega l’Ocse – è il risultato della “continua espansione della capacità nonostante la debole crescita della domanda globale di acciaio. Gli elevati livelli di sussidi e altre distorsioni politiche nelle economie non Ocse – avverte l’organizzazione – sono i principali fattori che determinano questo squilibrio, mettendo a rischio la stabilità del mercato, l’occupazione, le catene di approvvigionamento e gli sforzi di decarbonizzazione”.”I risultati dell’Oecd Steel Outlook 2025 dimostrano che è urgente arginare la crescita della sovracapacità e superare le distorsioni del mercato per garantire il buon funzionamento dei mercati siderurgici globali – afferma in una nota il segretario generale dell’Ocse, Mathias Cormann –. Attraverso la cooperazione internazionale e un dialogo basato sulle prove, saremo in grado di lavorare per ripristinare una concorrenza leale e migliorare l’efficienza di un settore siderurgico sostenibile a livello globale”. Le imprese siderurgiche dei Paesi Ocse – rileva il rapporto – stanno vedendo la loro redditività avvicinarsi ai minimi storici. Anche l’occupazione è stata influenzata negativamente da queste tendenze, come dimostrato dalla stima di 113mila perdite di posti di lavoro nei paesi membri del Global Forum on Excess Steel Capacity (GFSS) tra il 2013 e il 2021. Inoltre, l’attuale squilibrio mette a repentaglio gli sforzi di decarbonizzazione, con altiforni/convertitori di ossigeno ad alta intensità di emissioni che dovrebbero rappresentare il 40% degli aumenti di capacità pianificati tra il 2025 e il 2027, a scapito degli investimenti in tecnologie a basse emissioni di Co2. L’Ocse sollecita un’azione internazionale mirata lungo tre linee principali: “eliminare i sussidi che distorcono le forze di mercato e gli aiuti che incoraggiano la capacità eccedente, garantire un efficace coordinamento internazionale e la definizione di regole del gioco eque”. Infine, per quanto riguarda la cooperazione internazionale, “consentire di accelerare lo sviluppo e l’implementazione di tecnologie a basse emissioni di carboni”. Secondo l’Ocse la concorrenza nell’industria siderurgica “continua a soffrire di una mancanza di equità delle condizioni”. Pertanto “regole del gioco eque sono oggi necessarie per migliorare le prospettive dell’industria siderurgica mondial”. Per l’organismo internazionale con sede a Parigi, le difficoltà nel settore “dovrebbero probabilmente continuare nel 2025 e anche oltre”.Nel mondo, dal 2025 al 2027, sono previsti sostanziali aumenti della capacità di produzione dell’acciaio, fino al 6,7 % (165 milioni di tonnellate metriche). Se ciò dovesse verificarsi, – sottolinea il report – “peggiorerà la capacità in eccesso mondiale”. Nel dettaglio le economie asiatiche dovrebbero rappresentare il 58% della nuova capacità, spinte da aumenti sostanziali in Cina e in India. Per l’Ocse, “con una crescita della domanda alla meglio debole, il tasso di utilizzo delle capacità potrebbe nuovamente contrarsi verso il 70%, esercitando una enorme pressione anche sulle acciaierie più competitive”. Le sovvenzioni, allerta l’Ocse, continuano a “falsare la concorrenza e hanno contribuito in modo significativo alla capacità in eccesso nelle economie extra-Ocse”. Tra l’altro, secondo l’Ocse, l’aumento delle esportazioni cinesi causa un forte aumento delle misure commerciali su scala mondiale. “L’export d’acciaio cinese – precisa l’organismo – ha raggiunto un livello record di 118 milioni di tonnellate nel 2024”. LEGGI TUTTO

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    BTP Italia, Intesa: duration inferiore rispetto a BTPei comparabile con diversa tempistica flussi

    (Teleborsa) – Sulla base dell’inflazione stimata per i prossimi sette anni e ipotizzando una cedola definitiva pari a quella minima, il nuovo BTP Italia potrebbe generare un rendimento lordo annuo del 3,18% (escluso il premio fedeltà) rispetto al rendimento nominale interpolato del BTP del 3,04%. Lo si legge in una ricerca di Intesa Sanpaolo, firmata da Chiara Manenti, Head of Rates, FX and Commodities Research.Viene fatto notare che, rispetto alla struttura del BTPei, il nuovo BTP Italia offre il vantaggio di flussi di pagamento anticipati e, dal punto di vista finanziario, la diversa tempistica dei flussi di pagamento si traduce in una duration del BTP Italia inferiore rispetto a quella di un BTPei comparabile.Il rischio principale che grava sulla performance del titolo è legato al rischio emittente, sebbene la base di investitori prevalentemente domestica e la quotazione sui mercati retail lasceranno il titolo esposto a una minore volatilità rispetto ai corrispondenti BTP nominali.Le curve del BTP Italia offrono un premio positivo in termini di rendimento reale rispetto alla curva del BTPei, viene sottolineato. L’interpolazione della curva del BTP Italia rispetto a quella del BTPei mostra uno spread positivo su tutta la curva: ipotizzando una cedola pari al minimo, il nuovo BTP Italia pagherebbe un premio in termini di tasso reale di circa 62 punti base rispetto alla curva dei rendimenti interpolata del BTPei. LEGGI TUTTO

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    Il governo spagnolo esaminerà l’offerta di BBVA per Sabadell

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Economia spagnolo ha deciso di deferire al Consiglio dei Ministri la decisione sulla fusione tra BBVA e Sabadell. Dopo che le parti sono state informate, il Consiglio dei ministri ha 30 giorni di calendario per emettere il proprio parere. Finora Madrid si è opposta all’accordo, annunciato per la prima volta da BBVA 12 mesi fa e che valuta Sabadell oltre 14 miliardi di euroNell’ordinanza, il Ministro giustifica la decisione con motivi di interesse generale diversi dalla tutela della concorrenza, relativi al “potenziale impatto dell’operazione sulla garanzia del corretto mantenimento degli obiettivi normativi settoriali, della tutela dei lavoratori, della coesione territoriale, della promozione della ricerca e dello sviluppo tecnologico e degli obiettivi di politica sociale”, si legge in una nota.La decisione è stata presa dopo aver ricevuto il fascicolo e la risoluzione del Consiglio della Comisión Nacional de los Mercados y la Competencia (CNMC). Quest’ultima prevedeva vari impegni, il cui adempimento era subordinato all’autorizzazione dell’operazione. LEGGI TUTTO

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    Tessellis, emesse 10 obbligazioni convertibili per 1 milione di euro

    (Teleborsa) – Tessellis, gruppo quotato su Euronext Milan e attivo nei settori Telecomunicazioni e Media&Tech, ha comunicato che sono state emesse in favore di Nice & Green 10 obbligazioni convertibili in azioni Tessellis del valore unitario di 100.000 euro ciascuna, in esecuzione delle delibere delle assemblee straordinarie del 16 maggio 2022 e 17 giugno 2024.Il POC è costituito da 31 tranche da 2.000.000 euro – sottoscrivibili anche in frazioni di tranche – per un importo complessivo massimo di 62.000.000 euro, ed è riservato all’investitore. LEGGI TUTTO

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    INL: salgono del 17% le ispezioni nel primo trimestre 2025

    (Teleborsa) – Si conferma il rafforzamento dell’azione ispettiva in termini quantitativi e di efficacia dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. I risultati dell’attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale nel primo trimestre 2025 segnano il +17% delle ispezioni e il +20%delle pratiche irregolari accertate nel confronto rispetto allo stesso periodo del 2024, con un calo generalizzato dei casi di lavoro nero rilevati.”I dati resi oggi dall’INL confermano che stiamo portando avanti la strategia condivisa fin dall’inizio del mandato del governo Meloni: maggiori controlli, utilizzo della tecnologia per renderli più efficaci e investimento forte sul lavoro sicuro. A breve – afferma la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, commentando i dati del monitoraggio trimestrale dell’INL – terremo i tavoli tecnici con le parti sociali per creare un progetto condiviso e concreto che punti a migliorare ancora le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, rafforzando gli investimenti in prevenzione e formazione dei lavoratori e sostenendo le aziende che applicano sistemi di gestione e tutele virtuosi”. Accessi EffettuatiNel primo trimestre del 2025 sono state effettuate 35.744 ispezioni (38.263 se si contano anche verifiche amministrativo-contabili), in aumento del 17% rispetto alle 30.545 dello stesso periodo del 2024 (33.183 se si contano anche verifiche amministrativo-contabili). Irregolarità accertateLe pratiche già concluse con esito irregolare sono cresciute da 13.265 nel 2024 a 15.882 nel 2025, con un aumento del 20%, permesso anche dal miglioramento della capacità di intelligence nell’individuazione di obiettivi ispettivi.Rafforzamento della Vigilanza in Salute e SicurezzaParticolarmente significativo è il miglioramento registrato nella vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Le ispezioni specifiche in questo ambito sono cresciute del 28%, passando da 10.439 a 13.367.Contributi e premi recuperatiL’attività ispettiva del solo personale dell’INL ha permesso il recupero di 42.711.527 euro in contributi e premi nei primi tre mesi del 2025, rispetto ai 38.102.436 euro del 2024, segnando un incremento del 12%. LEGGI TUTTO