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    Alerion Clean Power conferma la guidance 2025

    (Teleborsa) – Alerion Clean Power conferma la guidance 2025 comunicata in data 13 marzo 2025. Lo fa sapere la società, con una nota, ad integrazione del comunicato odierno, con cui ha annunciato i risultati del primo trimestre dell’anno. In particolare, prevede che quest’anno il Gruppo possa raggiungere un EBITDA consolidato di circa 200 milioni di euro, di cui circa 130 milioni di euro da attività in full ownership e circa 70 milioni di euro derivanti da operazioni di equity recycling. LEGGI TUTTO

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    Proxigas, avviato l’iter per il rinnovo della presidenza

    (Teleborsa) – È stata avviata da Proxigas la procedura per il rinnovo della presidenza. L’Associazione ha costituito questa mattina la Commissione di designazione che sarà composta da Guido Bortoni (CESI), Marco Peruzzi (Edison) e Gianni Rossetto (2i Rete Gas).Con l’individuazione dei saggi inizia la fase di consultazione delle aziende associate per raccogliere le candidature alla Presidenza e i contributi per la definizione del programma associativo per il prossimo mandato. A breve, la Commissione si riunirà per definire i tempi e le modalità della consultazione, con l’obiettivo di arrivare all’elezione del nuovo presidente prima della pausa estiva. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, Opec mantiene stime su domanda malgrado incertezze

    (Teleborsa) – L’Opec mantiene le sue previsioni di crescita della domanda di petrolio, per quest’anno e per il prossimo. Ciò, nonostante le incertezze economiche e commerciali. Secondo il rapporto mensile dell’organizzazione, la richiesta salirà di 1,3 milioni di barili al giorno (mb/d), nel 2025, come il mese precedente, e stima che la domanda sarà di 105 mb/d, rispetto ai 105,05 mb/d del mese scorso. Tale variazione si spiega con una correzione della domanda nel 2024 a 103,7 mb/d (rispetto ai 103,75 mb/d precedenti). Nel mese di aprile, l’Opec aveva rivisto leggermente al ribasso le previsioni di crescita per quest’anno, soprattutto a causa dei dazi statunitensi. Per il 2026, il rapporto mantiene una previsione di crescita della domanda di 1,3 mb/d, per una domanda totale di 105 mb/d. Dal lato dell’offerta, l’Opec ha rivisto leggermente al ribasso l’aumento della produzione non-Opec, per il 2025, portandola a 0,8 mb/d rispetto agli 0,9 mb/d della stima precedente, con una produzione stimata a 54 mb/d.(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali aumentano di 4 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono salite a sorpresa le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stock di greggio, negli ultimi sette giorni al 9 maggio 2025, sono saliti di circa 4 milioni di barili a 441,8 MBG, contro attese per un decremento di 2 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un calo di 3,2 MBG, arrivando a 103,6 MBG, contro attese per una salita di 0,1 MBG, mentre le scorte di benzine hanno registrato una discesa di 1 milione a quota 224,7 MBG (-0,6 milioni le attese).Le riserve strategiche di petrolio sono aumentate di 0,5 milioni a 399,7 MBG. LEGGI TUTTO

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    Commercialisti, De Nuccio: “Sulla riforma della professione serve serietà”

    (Teleborsa) – “La riforma dell’ordinamento della nostra professione è un passaggio estremamente significativo per la nostra comunità. Con la sua stesura si è messo in campo un importante sforzo per rispondere alle sfide provenienti da un contesto sociale ed economico attraversato da profondi e rapidissimi cambiamenti, al fine di dotare la professione di una nuova carta d’identità che le consenta – a vent’anni dall’approvazione dell’ormai obsoleto D.lgs. 139/2005 – di guardare al futuro con fiducia e dinamismo. Proprio l’importanza di questo passaggio presupporrebbe un approccio serio e responsabile. Da un’esigua minoranza della nostra categoria emergono invece posizioni strumentali e ormai condizionate da meri interessi elettorali, purtroppo anteposti a quelli reali dei nostri 120mila colleghi”. È quanto afferma il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio.”Quando il Consiglio nazionale, più di un anno fa, ha cominciato a lavorare al progetto di riforma – prosegue de Nuccio – lo ha fatto con la piena consapevolezza della grande responsabilità derivante da un compito tanto complesso, avviando proprio per questo motivo un grande e trasparente processo di partecipazione democratica che ha coinvolto tutti gli Ordini territoriali, tutte le Associazioni e tutte le Casse di previdenza della categoria. Da molte di queste realtà, come da singoli iscritti, sono pervenute osservazioni spesso pertinenti e pertanto recepite nel testo finale che il Consiglio nazionale ha approvato all’unanimità dei presenti”. “Nel richiamare le tappe di questo percorso serio, approfondito e democratico – aggiunge -, pare opportuno sottolineare come tale riforma non possa essere concepita da alcuno come un referendum o come un sondaggio d’opinione. Si tratta invece di una modifica dell’ordinamento approvata nella piena legittimità da un Consiglio nazionale che, nel farlo, ha esercitato le proprie funzioni istituzionali. Il percorso di partecipazione democratica voluto dal Consiglio nazionale non era dunque un atto dovuto, ma la precisa scelta politica di una governance nazionale che ha dimostrato, in questa come in tante altre circostanze, di essere costantemente aperta all’ascolto e al confronto costruttivo con quanti a questo stesso confronto non si sottraggono”.”Per queste ragioni – spiega de Nuccio – desta sorpresa la lettera aperta di soli 8 dei nostri 132 Ordini territoriali nella quale si parla, a proposito della riforma della professione, di “forzature che creano divisioni”, “narrazioni unilaterali”, di una “vera riforma” che verrà solo “da un processo partecipativo che metta al centro la qualità della discussione e l’ascolto di tutte le voci”. Affermazioni paradossali, tanto più se si considera che tra gli 8 Ordini che denunciano la mancanza di un processo partecipato vi è quello di Milano che si è sottratto al confronto democratico interno alla nostra comunità, non facendo pervenire proposte, come richiesto da una specifica procedura prevista dal Consiglio nazionale, salvo poi acquistare pagine di giornale per lanciare una polemica che ha una evidente connotazione strumentale e ormai anche elettorale”.Secondo de Nuccio, “la verità è che è in atto da parte di un’esigua minoranza delle nostre realtà locali, il tentativo tardivo di bloccare il percorso di una riforma che parla al Paese e ai nostri 120mila colleghi, provando a dare finalmente risposte alle loro esigenze. Una riforma che si occupa di oggetto della professione, società tra professionisti e associazioni professionali, specializzazioni, incompatibilità, polizza assicurativa, tirocinio e sistema elettorale”.”A fronte di questo progetto organico – sottolinea il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti – che affronta uno ad uno i temi caldi della nostra professione, il presidente dell’Ordine di Roma si è rivolto all’esecutivo con una missiva dai toni, oltre che dai contenuti, discutibili, concentrandosi unicamente sulla riforma del sistema elettorale, denunciando un presunto tentativo di “modificare la base elettorale attraverso la riduzione del peso elettorale degli Ordini territoriali che hanno espresso posizioni critiche nei confronti dell’attuale presidenza del Consiglio nazionale”.”Con la proposta di riforma – specifica de Nuccio – si prevede in realtà un sistema elettore misto, ampio e democratico, il cui risultato sarà determinato al 50% dal voto degli iscritti e al 50% da quello dei consiglieri degli Ordini territoriali: una scelta che ha il pregio di dare finalmente voce anche agli iscritti, riducendo la distanza tra governance nazionale e base, superando un eccesso di autoreferenzialità, preservando però, al contempo, l’insostituibile ruolo di garanzia esercitato dagli Ordini locali”.”Un sistema equilibrato, con dei contrappesi che evitano ogni ipotesi di deriva populista ma che, è ormai evidente, rappresenta un nervo scoperto per quanti nella nostra comunità sono affezionati a logiche elettorali chiuse e poco trasparenti e che vedono con fastidio l’apertura alla partecipazione al voto dei nostri iscritti. Noi crediamo invece – conclude de Nuccio – che anche questa novità, assieme a tutte le altre contenute nella riforma, rappresenti un passo in avanti ormai improcrastinabile per la nostra professione che sarebbe gravissimo bloccare, tradendo clamorosamente gli interessi reali dei nostri colleghi pur di difendere vecchie rendite di posizione”. LEGGI TUTTO

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    Dazi, Draghi: cambiamenti in corso da tempo ma ora siamo a punto di rottura

    (Teleborsa) – L’ex presidente del Consiglio e della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha dichiarato che “l’uso massiccio di azioni unilaterali per risolvere le controversiecommerciali e il definitivo esautoramento del Wto hanno minato l’ordine multilaterale in modo difficilmente reversibile”. Draghi nel suo intervento al vertice Cotec di Coimbra ha ricordato che cambiamenti sono in corso da “diversi anni e la situazione si stava deteriorando anche prima del recente innalzamento delle tariffe”. “Le frammentazioni politiche interne e la crescita debole ha reso più difficile una effettiva risposta europea. Ma gli eventi più recenti rappresentano un punto di rottura”, ha aggiunto. “L’Ue ha riformato le sue regole fiscali e ha attivato la clausola di salvaguardia per facilitare l’aumento delle spese per la difesa. Ma finora solo 5 dei 17 Paesi dell’area dell’euro – che rappresentano circa il 50% del PIL – hanno optato per un periodo di aggiustamento prolungato. Quando il debito è già elevato, l’esenzione di categorie di spesa pubblica dalle regole di bilancio può arrivare solo fino a un certo punto. In questo contesto, l’emissione di debito comune dell’Ue per finanziare la spesa comune è una componente chiave della tabella di marcia”, ha sottolineato Draghi. Secondo Draghi, inoltre, “i prezzi elevati dell’energia e le carenze della rete sono, in primo luogo, una minaccia per la sopravvivenza della nostra industria, un ostacolo importante alla nostra competitività e un onere insostenibile per le nostre famiglie e, se non affrontati, rappresentano la principale minaccia alla nostra strategia di decarbonizzazione”. Al vertice ha preso parte anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “In questi giorni il Simposio celebra il ventennale dalla sua prima edizione e, come ogni anno, il tema proposto – la competitività – compare in cima all’agenda dei governi europei e delle istituzioni comunitarie – ha sottolineato –. Progredire senza indugi e con efficacia in quest’ambito è largamente considerata condizione indispensabile all’ulteriore approfondimento del progetto d’integrazione continentale, al rilancio strategico dell’Unione Europea e alla preservazione di un’economia prospera per i suoi Stati Membri e i suoi cittadini”.”Il nostro Simposio ha quindi il merito di lanciare un appello all’azione di grande attualità – ha proseguito –: è infatti urgente, direi prioritario, che l’Europa agisca, perché stare fermi non è più un’opzione. I rischi dell’immobilismo sono ben identificati nel Rapporto Draghi come in quello Letta, sul futuro del mercato interno: le ipotetiche conseguenze per l’Europa, ad esempio in termini di arretramento nelle condizioni materiali di benessere diffuso o di un allontanamento irreversibile dalla frontiera tecnologica, ne accrescerebbero anche le vulnerabilità sui piani strategico e geopolitico, riducendone la capacità di contrastare le attuali perturbazioni dell’ordine internazionale. Scongiurare tali rischi è fondamentale”. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Unioncamere: 528mila entrate previste dalle imprese a maggio (+7% rispetto a 12 mesi fa)

    (Teleborsa) – Sono 528mila i lavoratori ricercati dalle imprese a maggio e quasi 1,7 milioni per il trimestre maggio-luglio, con un incremento della domanda di lavoro di circa 35mila unità rispetto a maggio 2024 (+7,0%) e di oltre 70mila unità sul corrispondente trimestre (+4,4%). A livello settoriale l’industria evidenzia complessivamente una flessione delle entrate di circa il 2%, mentre nei servizi si segnala una crescita del 10,4% dovuta prevalentemente alla domanda di lavoro da parte delle imprese del turismo. Il Sud e Isole l’area territoriale più dinamica con 161mila contratti attesi. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che elabora le previsioni occupazionali per il mese di maggio.L’industria programma 134mila entrate nel mese di maggio e oltre 412mila nel trimestre maggio-luglio. A maggio, il comparto manifatturiero è alla ricerca di circa 84mila lavoratori (-2,2% rispetto a maggio 2024) che salgono a 263mila nel trimestre (+0,3% rispetto allo scorso anno). Ad offrire le maggiori opportunità lavorative sono la meccatronica (19mila contratti da attivare nel mese e 58mila nel trimestre), la metallurgia (15mila nel mese e circa 46mila nel trimestre), l’agroalimentare (14mila nel mese e circa 55mila nel trimestre). Previsioni incerte nel comparto delle costruzioni che programma per il mese circa 51 mila entrate (-1,5%) e quasi 150mila nel trimestre maggio-luglio (+1,2%). Sono 394mila le opportunità di lavoro offerte dal settore dei servizi a maggio e 1,2 milioni entro luglio. Le imprese della filiera turistica esprimono la domanda più elevata con oltre 147mila lavoratori ricercati a maggio e 446mila nel trimestre maggio-luglio a cui seguono commercio (71mila nel mese e 229mila nel trimestre) e i servizi alle persone (58mila e 200mila).Nel mese sono difficili da reperire 248mila profili pari al 47,0% delle figure professionali da inserire in azienda, soprattutto a causa della mancanza di candidati per ricoprire le posizioni lavorative aperte. Tra i profili di più difficile reperimento, il Borsino delle professioni segnala per le professioni intellettuali gli ingegneri (62,8%) e gli specialisti nelle scienze gestionali, commerciali e bancarie (45,3%). Tra i tecnici si registrano elevati livelli di mismatch per i tecnici in campo ingegneristico (69,9%), i tecnici della gestione dei processi produttivi (66,6%) e i tecnici della salute (66,5%). Tra le figure qualificate nelle attività commerciali e nei servizi, è difficile da reperire il 69,3% degli operatori della cura estetica seguiti dalle professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (56,0%). Per gli operai specializzati il Borsino segnala i meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori (72,6%), gli operai addetti alle rifiniture delle costruzioni (72,4%) e i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (70,8%), quali figure professionali di difficile reperimento.Anche a maggio i contratti a tempo determinato sono la forma contrattuale più frequentemente proposta (327mila contratti pari al 61,8% delle entrate programmate), seguiti dai contratti a tempo indeterminato (89mila pari al 16,8%).La quota di assunzioni che le imprese prevedono di ricoprire ricorrendo a immigrati si attesta al 18,4% delle entrate complessive. Dichiarano che ricorreranno maggiormente a manodopera straniera le imprese dei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (32,5%), dei servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (26,7%), della filiera alimentare (22,6%), della metallurgia e prodotti in metallo (21,6%) e delle costruzioni (20,4%).A incontrare le maggiori difficoltà di reperimento sono le imprese delle regioni del Nord est (sono difficili da reperire il 49,4% delle figure ricercate), seguite da quelle del Nord Ovest e Centro (47,7% per entrambe le macroaree territoriali) e Sud e Isole (44,0%). LEGGI TUTTO

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    E-Distribuzione: inaugurato il nuovo centro di controllo operativo di Milano

    (Teleborsa) – Tre Province e 370 comuni gestiti, oltre 57mila linee elettriche per un totale di 35mila km di rete a servizio di più di 3 milioni di cittadini.In questi numeri è racchiusa la carta di identità del nuovo quartier generale di via Rubattino, a Milano, cuore e cervello del sistema elettrico della rete di distribuzione regionale, inaugurato oggi dopo un importante intervento di ammodernamento che ne ha portato alla completa riorganizzazione, diventando così una delle strutture più tecnologicamente avanzate d’Italia. Vincenzo Ranieri, amministratore delegato di E-Distribuzione, con il responsabile Area Lombardia Enrico Bottone, ha inaugurato il nuovo Centro Operativo alla presenza del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Al taglio del nastro hanno preso parte anche Massimo Sertori, assessore regionale Enti Locali, Montagna Risorse energetiche Utilizzo Risorsa idrica; il presidente di ANCI Lombardia Mauro Guerra; il presidente di Assolombarda Alessandro Spada; e il vicario generale della Curia Arcivescovile di Milano, mons. Giuseppe Vigezzi.Attivo tutti i giorni, 24 ore su 24, il nuovo Centro di Controllo Operativo di Milano ha il compito di gestire, in tempo reale, le migliaia di chilometri della rete elettrica di media tensione (23mila V e 15mila V) delle tre province di Milano, Monza e Pavia, nonché i 273 impianti primari di connessione con la rete di trasmissione ad alta tensione per tutta la Regione Lombardia. Da qui si possono individuare eventuali disservizi e intervenire tempestivamente in caso di necessità, coordinando velocemente le operazioni sul campo, sia in caso di emergenza sia per manutenzioni programmate. In aggiunta, il CCO di Milano può intervenire a supporto dei CO limitrofi di Como e Brescia e fungere inoltre da backup per i Centri Operativi di Piemonte e Liguria, essendo predisposto per prenderne in carico la gestione della rete in caso di situazioni complesse. Infine, durante i prossimi Giochi Olimpici e Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026, il CCO di Milano effettuerà monitoraggio completo delle connessioni e dei consumi di tutti gli eventi e sedi di gara.”Questo centro operativo – ha affermato Vincenzo Ranieri, ad di E-distribuzione – rappresenta il cuore pulsante della rete elettrica del Nord-Ovest: un’infrastruttura strategica che, grazie a tecnologie all’avanguardia e alla possibilità di intervento in tempo reale, consente di monitorare e gestire in modo sempre più efficiente una rete complessa e in continua evoluzione. Con oltre 3 milioni di cittadini serviti, rafforza la nostra presenza sul territorio e testimonia un impegno concreto verso un sistema elettrico più sicuro, resiliente e vicino alle persone. È un presidio fondamentale che ci consentirà di affrontare le sfide energetiche quotidiane con visione, competenza e responsabilità”.”Con questa infrastruttura, esempio di eccellenza tecnologica, la Lombardia – ha aggiunto Fontana – si conferma all’avanguardia nel settore energetico, pronta ad affrontare le sfide di domani con innovazione e determinazione. Sono lieto che in vista dei prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, il Centro avrà un ruolo fondamentale nel monitoraggio dei consumi delle venues delle gare, permettendo una gestione sinergica e coordinata delle risorse energetiche. Ma questo impianto non è solo un elemento strategico per la sicurezza e la continuità dell’energia, è anche un’opportunità per il settore industriale e commerciale della Lombardia, che potrà contare su un sistema più affidabile e resiliente”. LEGGI TUTTO