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    Eni, collocato nuovo bond in dollari a tasso fisso da 1 miliardo

    (Teleborsa) – Eni, colosso energetico italiano, è rientrata con successo sul mercato americano prezzando un’emissione obbligazionaria in dollari statunitensi a tasso fisso con durata di 10 anni per un valore nominale di 1 miliardo di dollari statunitensi. L’offerta ha riscontrato un elevato interesse da parte del mercato raggiungendo una domanda complessiva di circa 5,7 miliardi di dollari statunitensi, provenienti da oltre 200 investitori professionali.Il prestito obbligazionario della durata di 10 anni (scadenza 19 maggio 2035) è stato collocato ad un prezzo di re-offer del 99,184% e pagherà una cedola annua del 5,75%. Si prevede che i proventi dell’emissione siano utilizzati per finanziare l’ordinario fabbisogno finanziario di Eni. LEGGI TUTTO

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    MES, Italia al bivio: Eurogruppo insiste su ratifica

    (Teleborsa) – Il Comitato di risoluzione unico (Single resolution board), organismo della Unione europea responsabile della risoluzione delle banche in crisi ha lanciato un richiamo a ratificare la riforma del trattato sul Meccanismo europea di stabilità (Mes).L’esortazione è contenuta in un documento in occasione dell’Eurogruppo, indirizzato formalmente a “tutti i paesi”, ma di fatto riguarda l’unico Stato, l’Italia, che a oggi non ha ratificato questa revisione. “Tutti i Paesi – afferma il Srb – dovrebbero ratificare con urgenza la revisione del trattato Mes per istituire il sostegno comune del Meccanismo al Fondo di risoluzione unico”. Secondo il Srb “avere fonti di finanziamento adeguate in caso di crisi è più importante che mai in questi tempi volatili. Questo sostegno – si legge – dovrebbe essere integrato da un sostegno di liquidità pubblica per far fronte alle potenziali esigenze delle maggiori banche dell’Unione bancaria”.Fino ad oggi, infatti, l’Italia ha temporeggiato più volte sulla questione, rifiutandosi di apporre la firma alla riforma sul meccanismo europeo di stabilità o fondo salva Stati. Si tratta dello strumento che dovrebbe scattare quando un Paese versa in una situazione finanziaria estremamente critica, fornendo prestiti, ma anche impegnando il creditore a un programma di riforme e tagli alla spesa pubblica. La questione, decisamente spinosa, ha animato lunghi dibattiti in Parlamento nei mesi scorsi, con una parte dell’opposizione che ha incalzato la maggioranza sulla mancata ratifica.Nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo, il commissario europeo all’Economia Valdis Dombrovskis ha parlato anche dei dazi dopo l’accordo di tregua Stati Uniti-Cina “l’Unione europea resta pienamente impegnata a cercare una soluzione negoziale con gli Stati Uniti, mentre continua i preparativi con i Paesi membri per eventuali contromisure ove si rendessero necessarie”. LEGGI TUTTO

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    Fed, Kugler: “Impatto dazi più contenuto cambia prospettive su taglio tassi”

    (Teleborsa) – L’accordo tra Stati Uniti e Cina per ridurre i dazi doganali nella forma più aggressiva potrebbe attenuare l’impatto della guerra commerciale tra le due maggiori economie mondiali e ridurre la probabilità che la banca centrale statunitense debba rispondere con tagli ai tassi di interesse. E’ l’opinione espressa da Adriana Kugler, governatrice della Federal Reserve, durante un simposio della Banca Centrale d’Irlanda a Dublino, a seguito della tregua decisa lo scorso fine settimana dalle due delegazioni riunitesi in Svizzera.La sospensione di 90 giorni dei dazi sulle importazioni – sottolinea la banchiera – “rappresenta un miglioramento” rispetto ad uno scenario che rischiava di provocare “un aumento dei prezzi e un rallentamento dell’economia”. Tali impatti saranno ora più contenuti e quindi cambierà anche la percezione di quello che la banca centrale andrà a fare nei prossimi mesi.Prima dell’accordo, gli operatori di mercato attendevano un taglio dei tassi di 25 punti in estate, più probabilmente a luglio, ma ora un intervento non è atteso prima del mese di settembre. I future FedWatch al CME indicano un livello di tassi invariato per giugno (probabilità al 91,9%) e luglio (al 59,6%), mentre ora un taglio è atteso a settembre con una probabilità del 51,8%. La scorsa settimana il FOMC ha confermato una banda di oscillazione del costo del denaro fra il 4,25% ed il 4,50%, livello cui si trova dallo scorso mese di dicembre. I membri del FOMC hanno affermato che sarebbe stato improbabile un cambio di strategia finché non fosse stato chiaro se i dazi avrebbero portato a un aumento dell’inflazione o se avrebbero indebolito la crescita e posto rischi per il mercato del lavoro.”Anche con questa sospensione, i dazi sono molto più alti di prima – fa notare Kugler – quindi le prospettive prevedono comunque un aumento dell’inflazione a breve termine ben al di sopra del 2%”. La banchiera ha affermato che il conflitto commerciale potrebbe comunque avere profonde implicazioni per gli Stati Uniti, incluso un danno reputazionale che potrebbe spingere gli investitori altrove. LEGGI TUTTO

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    PNRR, MIT già versati 2,3 miliardi euro per i Comuni

    (Teleborsa) – Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti accelera i pagamenti del PNRR ai Comuni, motore fondamentale per la realizzazione degli investimenti sul territorio. Ne dà notizia lo stesso ministero spiegando che dall’avvio del Piano, sono già stati erogati 2,3 miliardi di euro nelle casse degli enti locali, sotto forma di anticipazioni e rimborsi intermedi.Massima attenzione sull’evasione rapida delle richieste di pagamento: 600 milioni di euro sono attualmente in lavorazione. Di questi, 350 milioni hanno già ottenuto il via libera, mentre le restanti domande sono in fase di istruttoria.In vista di un prevedibile aumento delle richieste da parte degli enti locali nei prossimi mesi, il MIT ha già previsto un potenziamento della propria capacità amministrativa. Complessivamente, è previsto che i Comuni e le Città Metropolitane ottengano 8 miliardi di euro direttamente dal MIT per il PNRR, su un totale di 39,8 miliardi di investimenti.Resta fondamentale il corretto caricamento, da parte dei Comuni, di tutti i dati e della documentazione sulla piattaforma ReGiS, condizione necessaria per il corretto esito delle procedure. Parallelamente, si rinnova l’attesa dei dati completi e dettagliati sul censimento degli autovelox da parte dell’ANCI, informazioni essenziali per la pianificazione della sicurezza stradale a livello nazionale. LEGGI TUTTO

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    Wall Street prosegue rally in attesa di dati inflazione

    (Teleborsa) – Scambi in forte rialzo per la Borsa USA, che prosegue gli scambi in rally, in scia all’accordo commerciale raggiunto da USA e Cina. Ne beneficiano tutte le società più legate all’export, controbilanciato dall’andamento negativodel settore farmaceutico, dopo l’ordine esecutivo firmato da Trump per tagliare i prezzi dei farmaci.Mentre si attendono domani i dati sull’inflazione, il Dow Jones sta mettendo a segno un guadagno del 2,57%; avanza con forza l’S&P-500, che continua gli scambi a 5.831 punti. Balza in alto il Nasdaq 100 (+3,78%); sulla stessa linea, su di giri l’S&P 100 (+3,33%).In buona evidenza nell’S&P 500 i comparti beni di consumo secondari (+5,41%), informatica (+4,29%) e telecomunicazioni (+3,27%). Tra i più negativi della lista del paniere S&P 500, troviamo i comparti utilities (-0,55%) e beni di consumo per l’ufficio (-0,45%). LEGGI TUTTO

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    CIR, azioni proprie al 4,05% del capitale sociale

    (Teleborsa) – CIR, nell’ambito del piano di acquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato, dal 5 al 9 maggio 2025, complessivamente 765.000 azioni al prezzo unitario medio di 0,6021 euro, per un controvalore pari a 460.584,50 euro.Al 12 maggio, CIR possiede un totale di 37.107.520 azioni proprie, pari al 4,05% del capitale sociale. Le società controllate non possiedono azioni della Società.A Milano, oggi, chiusura in rosso per la Holding finanziaria, che termina la seduta segnando un calo dell’1,81%. LEGGI TUTTO

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    INWIT, acquistate azioni proprie per oltre 470 mila euro

    (Teleborsa) – INWIT, nell’ambito della prima tranche di riacquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato tra il 5 e il 9 maggio 2025, complessivamente 44.303 azioni ordinarie al prezzo medio unitario di 10,6413 euro, per un controvalore pari a 471.440,07 euro.Al 9 maggio, considerando le azioni proprie già in portafoglio, Infrastrutture Wireless Italiane detiene 455.582 azioni proprie pari a circa lo 0,049% del capitale sociale.In Borsa, oggi, ribasso per la Società italiana che opera nel settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni elettroniche, che chiude la seduta con una flessione dell’1,97%. LEGGI TUTTO

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    Stellantis guida i rialzi nel FTSE MIB: in rally le società esposte all’export

    (Teleborsa) – Ottima giornata per Stellantis, che tratta in rialzo del 6,79%, confermandosi il miglior titolo del FTSE MIB in chiusura. Per il medio periodo, le implicazioni tecniche restano ancora lette in chiave negativa, ma qualche segnale di miglioramento emerge invece per l’impostazione di breve periodo con supporto individuato a 9,01 Euro e resistenza più immediata a 9,64. A sostenere lèe azioni della casa d’auto italo-francese, che fa meglio dell’indice pan-europeo Stoxx auto (+3,6%), concorre la tregua ragigunta fra USA e Cina sui dazi, che avvantaggerà le società più esposte all’export. Secondo l’agenzia di rating Moody’s, che venerdì ha tagliato il merito di credito a Baa2, portando l’outlook a stabile l’accordo sui dazi avrebbe per Stellantis un impatto di 2,7 miliardi di dollari (2,4 miliardi di euro) a livello di EBIT nel 2025. Nel paniere principali brillano anche IVECO, con un progresso del 6,52%, ed STM, cn una risalita del 6,76%. Non da meno alcune società della moda come Moncler e Brunello Cucinelli, che avanzano di quasi 5 punti. LEGGI TUTTO