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    RES, agevolazione di 1,5 milioni di euro da Invitalia per recupero componenti automotive

    (Teleborsa) – RES, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore della circular economy e della sostenibilità ambientale, ha siglato un contratto con Invitalia per la concessione di agevolazioni per complessivi 1.517.208,59 euro. Il progetto, a fronte di agevolazioni finanziarie per circa 1,5 milioni di euro per un investimento complessivo di 2,5 milioni euro, prevede l’impiego di 22 nuove risorse e la costituzione di un’ulteriore unità di business per il recupero delle componenti dell’automotive.L’investimento, che sarà realizzato all’interno del sito industriale ex Fonderghisa, è finalizzato alla realizzazione di una nuova unità produttiva destinata al trattamento in linea dei telai di autoveicoli dismessi, da localizzare nel Comune di Pozzilli (IS).L’ulteriore unità di business denominata “RES – UP CYCLING” andrà a rafforzare la dotazione impiantistica esistente e si propone di integrare, nel modello di business, una nuova proposta progettuale volta a realizzare un sito per l’autodemolizione ad elevata automazione mediante tecnologie avanzate, anche attraverso la valorizzazione di un sito industriale dismesso e l’assunzione di nuovo personale dedicato. “Con questo nuovo progetto, RES integra il recupero e riciclo degli autoveicoli fuori uso con le altre attività aziendali di riciclo e valorizzazione dei materiali – ha commentato l’AD Antonio Lucio Valerio – Il nuovo impianto, capace di gestire circa 6.000 veicoli l’anno, massimizzerà la recuperabilità dei materiali riducendo l’impatto ambientale. Questo investimento, in piena sintonia con i principi del Green Deal, rafforza il ruolo di RES nell’economia circolare e valorizza un sito industriale già di proprietà del Gruppo (ex Fonderghisa) integrandolo con i tre poli industriali preesistenti e altamente sinergici tra di loro. Con questo progetto RES mira a diventare partner nel settore automotive e a rafforzare il proprio ruolo di interlocutore privilegiato degli operatori della green chemistry”. LEGGI TUTTO

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    Plenitude entra nel mercato della Fibra ottica in Italia

    (Teleborsa) – Plenitude da oggi arricchisce il proprio portafoglio di soluzioni rivolto ai clienti residenziali con il servizio Fibra. L’offerta Plenitude Fibra, basata sulla tecnologia FTTH, – fa sapere la società in una nota – consente di navigare fino a 2,5Gb/s in download e fino a 1Gb/s in upload e sarà disponibile nelle aree coperte dall’attuale partner tecnologico. E, nei prossimi mesi, il servizio verrà progressivamente esteso sul territorio nazionale. Tutte le informazioni sui contenuti dell’offerta sono disponibili presso i Plenitude Store, il sito web e il servizio clienti della società.Per raccontare la nuova offerta al pubblico, Plenitude lancerà in Italia una campagna multimediale in cui connessione ed energia dialogano tra loro, integrandosi per semplificare la quotidianità delle persone. “In un mercato energetico in rapida evoluzione come quello di oggi, la vera sfida – ha dichiarato Vincenzo Viganò, head of Retail Market di Plenitude – non è solo fornire servizi energetici, ma costruire una relazione di valore con i clienti. Partendo da questa esigenza, vogliamo porci sempre più come un interlocutore a 360 gradi, proponendo soluzioni integrate. Plenitude Fibra va proprio in questa direzione, ci consente di offrire un servizio vicino alla vita delle persone, coniugando energia e tecnologia in uno spazioconnesso ed efficiente”. LEGGI TUTTO

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    Sciuker Frames, confermate le misure ex art. 18 del CCII

    (Teleborsa) – Sciuker Frames, gruppo quotato su Euronext Growth Milan e attivo nella produzione di finestre ecosostenibili e nella realizzazione di interventi di riqualificazione energetica, ha comunicato che con provvedimento del 30 settembre 2025 sono state confermate le misure ex art. 18 CCII nell’ambito della procedura di CNC richiesta dalla società.Col provvedimento sono state confermate, per un periodo di 120 giorni decorrenti dalla pubblicazione dell’istanza nel Registro delle Imprese – e quindi fino al 9 dicembre 2025 (termine prorogabile) – le misure summenzionate del patrimonio sociale nei confronti di alcuni creditori, come previsto dal CCII (artt. 18 e 19). Il provvedimento è stato pronunciato in accoglimento della richiesta depositata dalla società. LEGGI TUTTO

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    Generali, azioni proprie al 2,7% del capitale sociale

    (Teleborsa) – Assicurazioni Generali ha comunicato di avere acquistato, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie, dal 6 al 10 ottobre 2025, complessivamente 474.000 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 32,70 euro, per un controvalore pari a 15.498.377,80 euro.A seguito degli acquisti effettuati, al 10 ottobre la Società e le sue controllate detengono 41.830.628 azioni proprie, pari al 2,70% del capitale sociale.A Piazza Affari, oggi, piccolo spunto rialzista per la Compagnia assicurativa, che allunga il passo mettendo a segno un rialzo dello 0,21%. LEGGI TUTTO

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    Manovra, Orsini: “Manca parola crescita, mettere al centro investimenti”

    (Teleborsa) – “La manovra ha bisogno di mettere al centro gli investimenti. Credo manchi la parola crescita all’interno della legge di bilancio che stiamo affrontando. Una parola fondamentale per un paese come il nostro che vuole avere un futuro. In un momento di incertezza come questo, serve certezza. Apprezzo il lavoro fatto dal ministro Giorgetti sul tema del contenimento dei conti pubblici, ma non bisogna dimenticare che la crescita si fa facendo investimenti”. È quanto ha affermato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, all’assemblea generale di Assolombarda. “Stiamo continuando a dire che serve avere una visione di crescita, credo che anche il governo stia lavorando su questo punto – ha proseguito Orsini –. Il tema degli investimenti per noi è fondamentale perché non c’è crescita senza gli investimenti del paese, quindi per noi quella è l’unica via. Abbiamo riportato come esempio la Zes unica, quello che è stato fatto negli ultimi anni proprio dal governo. Il governo ha fatto un’ottima cosa, ha stanziato 5,6 miliardi negli ultimi due anni, quei 5,6 miliardi hanno generato 28 miliardi di investimento con 35mila assunzioni. Quelle società sicuramente faranno utile perché sono investimenti nuovi. Hanno fatto ripartire un pezzo di paese che per noi è fondamentale, quindi quello è assolutamente debito buono”. Ampliando lo sguardo sul fronte europeo Orsini ha lanciato un appello per la creazione di un piano industriale. “Sono un europeista convinto, ma dico che così come è l’Europa non va: facciamo le misure e non capiamo nemmeno gli effetti che generano, tipo l’automotive che siamo riusciti a distruggere. Gli errori fatti sono tanti, anche in Europa serve un piano industriale. Serve far presto – ha detto il presidente di Confindustria –. Abbiamo fatto tante cose dove si è preso atto del problema, ma la cura?”, si è chiesto Orsini che tra le misure ha citato la burocrazia: “Abbiamo 78 miliardi all’anno di burocrazia, incominciamo a smontarla”, ha sottolineato il leader degli industriali. E, ancora: “mix energetico subito, interconnessione europea e chi produce aiuti chi consuma energia” ha detto Orsini, parlando del problema degli elevati costi dell’energia nel nostro Paese. “Quando diciamo che non riusciamo a essere attrattivi l’energia è uno dei capitoli fondamentali. Ma quanti comitati dell’uccellino abbiamo in tutti i comuni d’Italia che ci bloccano l’eolico, il fotovoltaico e che non ci fanno fare energia? Questo ce lo dobbiamo dire – ha proseguito Orsini –. Il mix energetico è la via ma non possiamo neanche pensare di non guardare le tecnologie del futuro, come il nucleare”.”L’Italia – ha concluso Orsini – deve andare bene tutta. Quando il nostro Mezzogiorno cresce, il treno dell’Italia gira alla stessa velocità: questo è il nostro obiettivo. La Zes unica ha funzionato quando il governo ha messo soldi veri per poter fare investimenti”. LEGGI TUTTO

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    Antitrust, procedimento su cartello nella produzione cavi in rame esteso fino al 1999

    (Teleborsa) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha deliberato di estendere il procedimento riguardante un presunto cartello nella produzione di cavi in rame.Nel provvedimento di avvio era stato ipotizzato che le parti abbiano coordinato le politiche di prezzo e le condizioni commerciali di vendita dei cavi in rame a bassa tensione, a partire dal 2005, anche definendo, attraverso diverse modalità, un listino unico; dalla documentazione acquisita successivamente, risulta che le parti sembrano aver coordinato le proprie condotte commerciali già dal 1999.Il procedimento è stato aperto a dicembre 2024 nei confronti delle società Bruno Baldassari & F.lli S.p.A., General Cavi S.p.A., ICEL S.c.p.A., IRCE S.p.A., La Triveneta Cavi S.p.A., Mondini Cavi S.p.A., Pecso Cavi S.r.l., Prysmian Cavi e Sistemi Italia S.r.l. e ANIE AICE – Associazione Italiana Industrie Cavi e Conduttori Elettrici.Nel nuovo provvedimento si parla di un coordinamento “realizzato anche grazie alla concertazione fra le stesse su aspetti e condizioni commerciali ulteriori rispetto ai prezzi di listino e al livello del primo sconto, quali, a titolo esemplificativo, gli sconti successivi al primo, tempistiche per l’entrata in vigore e vigenza dei listini, altri elementi a corredo del listino generale (ad es. prodotti specifici non inclusi nel listino principale), il valore del rame da considerare per l’aggiornamento dei prezzi, nonché condizioni commerciali più di dettaglio, anche relative a specifici clienti condivisi”. LEGGI TUTTO

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    Growens: ricavi ricorrenti SaaS +14,2% nel terzo trimestre, vendite CPaaS -1,2%

    (Teleborsa) – Growens, società operante nel settore delle cloud marketing technologies quotata su Euronext Growth Milan, ha segnalato per la linea di business SaaS (Software as a Service) un Annual Recurring Revenues (ARR) pari a 15,1 milioni di euro a settembre 2025, in crescita del 9,3% rispetto al dato di pari periodo 2024 (ovvero 14,2% a cambio costante); per la linea di business CPaaS (Communication Platform as a Service), una decrescita del l’1,2% nel Q3 2025 (a 14,3 milioni di euro) rispetto al Q3 2024 (14,5 milioni di euro).”Abbiamo registrato una solida crescita del 14% su base annua a cambi costanti. Il rallentamento rispetto ai tassi di crescita registrati in passato riflette un minor ricavo medio per cliente dovuto alla riduzione del traffico CDN per le immagini, mentre i fondamentali restano solidi – dall’acquisizione di nuovi clienti e dalla pipeline al tasso di abbandono – ha detto l’AD Nazzareno Gorni – L’engagement è in aumento, con oltre 6.000 partecipanti al nostro ultimo webinar “Email Design Trends”, e l’iniziativa educativa sta ottenendo un ottimo slancio, con cinque università statunitensi che si sono unite nel trimestre. Sul fronte del prodotto, l’innovazione basata sull’intelligenza artificiale rimane centrale: il rilascio in beta del server MCP di oggi segna il primo passo verso la preparazione dell’SDK di Beefree per l’integrazione con gli agenti. Ora ci concentriamo sul miglioramento della qualità dei ricavi attraverso un nuovo sistema di fatturazione e una revisione progressiva dei prezzi per supportare una crescita sostenibile”.Per quanto riguarda la linea di business CPaaS, Agile Telecom ha registrato vendite Q3 pari a circa 14,3 milioni di euro, in lieve decrescita (-1,2%) rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente. Tale dato rispecchia il focus sulla redditività dei contratti a scapito della crescita dei ricavi.Passando alla linea di business SaaS, la Business Unit Beefree (beefree.io), con un ARR di 15,1 milioni di euro (ovvero 17,3 milioni di dollari), considerando il cambio storico EUR/USD alla stipula dei contratti, in crescita di circa il 9% (ovvero oltre il 14% a cambio costante) rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente, grazie all’incremento dei volumi di vendita e di usage. LEGGI TUTTO

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    Piazza Affari chiude in leggero rialzo nonostante la sbandata di Ferrari

    (Teleborsa) – Chiusura in rialzo per le Borse europee, con Piazza Affari poco sopra la parità, grazie al cambio di tono della Casa Bianca sulla Cina in materia di dazi registrato nel fine settimana. Intanto, il piano di pace per la Striscia di Gaza ha portato al rilascio di ostaggi israeliani e palestinesi, mentre in Francia è stato presentato il secondo governo di Lecornu.Sempre sul fronte internazionale, a Washington parte il meeting annuale della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, che coinvolgerà i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali del G7 e del G20 e che comporterà domani la pubblicazione del World Economic Outlook dell’FMI.La giornata è priva di spunti macroeconomici significativi e anche l’intera settimana rischia di esserlo se lo shutdown prosegue. Diversi segnali arriveranno dalle trimestrali, in particolare a partire da domani negli USA con i colossi bancari.Lieve calo dell’Euro / Dollaro USA, che scende a quota 1,157. Forte rialzo per l’oro, che segna un guadagno del 2,02%. Sessione euforica per il greggio, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che mostra un balzo del 2,18%.In discesa lo spread, che retrocede a quota +90 punti base, con un decremento di 2 punti base, mentre il BTP decennale riporta un rendimento del 3,45%.Nello scenario borsistico europeo piccolo passo in avanti per Francoforte, che mostra un progresso dello 0,60%, Londra è stabile, riportando un moderato +0,16%, e composta Parigi, che cresce di un modesto +0,21%.Seduta in lieve rialzo per Piazza Affari, con il FTSE MIB, che termina a 42.168 punti (+0,29%); sulla stessa linea, lieve aumento per il FTSE Italia All-Share, che si porta a 44.808 punti. Sui livelli della vigilia il FTSE Italia Mid Cap (+0,11%); in frazionale progresso il FTSE Italia Star (+0,25%).Tra i best performers di Milano, in evidenza STMicroelectronics (+3,23%), Buzzi (+3,10%), Stellantis (+2,72%) e Interpump (+2,65%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Ferrari, che ha chiuso a -4,13%. Si muove sotto la parità DiaSorin, evidenziando un decremento dell’1,11%. Contrazione moderata per Hera, che soffre un calo dello 0,72%. Sottotono Snam che mostra una limatura dello 0,54%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Ferretti (+5,00%), Banco di Desio e della Brianza (+3,96%), LU-VE Group (+3,13%) e Danieli (+2,54%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Cementir, che ha archiviato la seduta a -5,79%. Sotto pressione Avio, che accusa un calo del 3,44%. Scivola Caltagirone SpA, con un netto svantaggio del 2,88%. In rosso Fincantieri, che evidenzia un deciso ribasso del 2,17%. LEGGI TUTTO