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    Scalable Capital lancia nuova Borsa per investitori retail con Borse Hannover

    (Teleborsa) – Scalable Capital, una delle maggiori piattaforme di investimento online in Europa, apre un nuovo capitolo della sua storia con il lancio dell’European Investor Exchange (EIX), una borsa focalizzata specificamente sulle esigenze degli investitori retail.Scalable Capital opera l’EIX in cooperazione con la Borsa di Hannover (gruppo BOAG Borsen). Scalable Capital fornisce tecnologia e liquidità, mentre la Borsa di Hannover è responsabile della supervisione secondo la legge tedesca, in particolare per la supervisione del trading.”Con la nostra piattaforma completamente integrata verticalmente stiamo prendendo direttamente nelle nostre mani il controllo dei servizi di trading, compensazione, regolamento e custodia”, afferma Florian Prucker, fondatore e co-CEO di Scalable Capital.Su EIX gli investitori possono fare trading dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 22:00, potendo seguire anche le Borse americane. In questa fase di lancio, circa 15.000 titoli sono già a disposizione degli investitori, tra cui azioni, fondi ed ETF. L’universo investibile comprende anche criptovalute, materie prime, valute e titoli a tasso fisso.I clienti di Scalable conservano comunque flessibilità nel selezionare la Borsa al momento di effettuare un ordine. Oltre all’EIX, le altre Borse sono gettex (Borsa di Monaco) e Xetra (Deutsche Borse). La negoziazione sulla più grande borsa valori tedesca Xetra costa 3,99 euro per ordine, più una commissione per la sede di negoziazione (0,01% del volume dell’ordine, minimo 1,50 euro) indipendentemente dal piano scelto. Se si scelgono invece EIX o gettex si può sfruttare l’abbonamento PRIME, al costo di 4,99 euro al mese, che consente investimenti senza vincoli a partire da un volume d’ordine di 250 euro (per ordini inferiori a 250 euro vengono addebitati 0,99 euro per operazione); disponibile anche il piano FREE Broker, in cui non c’è un abbonamento mensile e vengono addebitati 0,99 euro per operazione, a eccezione di alcuni ETF.Dopo questa mossa, Scalable rimane comunque una società di intermediazione e non una banca. Ha però fatto richiesta per essere autorizzati a gestire attività di deposito, in modo da poter accettare depositi dai clienti oltre a gestire i conti titoli.I saldi in contante sono depositati in conti presso banche partner e in fondi del mercato monetario. Inizialmente, questi sono Deutsche Bank, JPMorgan Asset Management, DWS e BlackRock. È previsto un tasso di interesse annuo (variabile) del 3,25%, che viene trasferito agli investitori per i saldi di cassa fino a un massimo di 500.000 euro nel Broker PRIME+ e fino a 50.000 euro nel Broker FREE.Scalable Capital ha oltre 1 milione di clienti e 20 miliardi di euro gestiti.(Foto: Jason Briscoe su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Giornata internazionale dei Diritti Umani, AIGA: “Giovani avvocati contro le diseguaglianze”

    (Teleborsa) – “In un contesto storico segnato da conflitti, diseguaglianze e instabilità, AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati) intende rinnovare il proprio impegno nella difesa dei diritti fondamentali e richiamare l’attenzione sulle gravi violazioni che, ancora oggi, avvengono in tutto il mondo”. Così Carlo Foglieni, presidente nazionale AIGA, nel giorno del 76° anniversario dell’approvazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.”I giovani avvocati – prosegue – sono pienamente consapevoli della funzione sociale della propria professione e del ruolo sempre più centrale nella lotta contro ogni forma di discriminazione e diseguaglianza. Senza il rispetto dei diritti, non può esistere un mondo in pace”. “Volker Türk, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani – sottolinea Sara Maria Gullotti, responsabile del Dipartimento Diritti Umani di AIGA – ha ricordato come il diritto internazionale sia l’edificio che le generazioni che ci hanno preceduto hanno costruito per proteggere l’umanità dall’autodistruzione. Senza diritto, c’è solo violenza, ingiustizia e sfruttamento. I giovani avvocati si impegnano a essere parte attiva in ogni iniziativa che promuova e tuteli i diritti delle persone, consapevoli che il progresso umano non può prescindere dalla salvaguardia di questi valori universali”. LEGGI TUTTO

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    Eni, Goldman Sachs taglia target price e conferma “Buy”

    (Teleborsa) – “Eni si sta trasformando in un’azienda a rendimento più elevato, guidata innanzitutto dal successo delle esplorazioni, dalle cessione e da una forte pipeline di avviamenti di progetti”. È il giudizio espresso da Goldman Sachs in un rapporto dedicato al settore petrolifero europeo in vista della chiusura del quarto trimestre e in ottica 2025. La banca d’affari sottolinea anche l’impatto del segmento Global Gas & LNG e ha definito “attraente” la sua politica di dividendi integrata ai buyback.Goldman Sachs ha comunque deciso di abbassare leggermente il target price di Eni portandolo a 17 euro, dai 18 euro attuali (-5,6%), indicando come rischi principali la riduzione dei prezzi del petrolio e dei margini di raffinazione. oltre al peggioramento dei problemi a Kashagan, nel mar Caspio, e il fallimento della ristrutturazione downstream. Mantenuto il rating “Buy”, con un potential upside del 27%.Positivo il giudizio di Goldman Sachs anche per altre compagnie petrolifere, come Shell e Bp. Come per Eni, Goldman Sachs ha deciso di ritoccare al ribasso il target price di entrambe, rispettivamente a 44 euro (-6,4%) e 515 euro (-8%). Rating “Buy” per entrambe. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, spese di gestione conti correnti in calo. Online a quota 28,9 euro

    (Teleborsa) – Nel 2023 la spesa di gestione dei conti correnti riferibili agli sportelli bancari in Italia è diminuita di 3,3 euro rispetto al 2022, attestandosi a 100,7 euro. La diminuzione è attribuibile per l’80 per cento alle spese fisse e per la parte restante alle spese variabili; le prime sono a loro volta diminuite in ragione dei più bassi canoni, le seconde per una minore operatività che ha riguardato soprattutto i prelievi di contante; le commissioni sui pagamenti e sui prelievi di contante sono rimaste pressoché invariate. Lo afferma la Banca d’Italia nella consueta indagine sulla spesa dei conti correnti delle famiglie italiane.Dal 2011 al 2023 la variazione delle spese fisse ha contribuito in modo determinante all’andamento delle spese di gestione sia nel periodo di contrazione sia in quello di crescita; in particolare, considerando quest’ultima, iniziata nel 2016 e interrottasi nel 2023, la somma delle variazioni della spesa, prese in valore assoluto, ammonta a 30,8 euro, delle quali 24,6 riconducibili alle spese fisse.La spesa di gestione dei conti correnti online è diminuita di 4,8 euro attestandosi a 28,9 euro; il calo della spesa è legato alle minori spese fisse e in particolare alla minore proporzione di clienti assoggettata al pagamento del canone di base.La spesa di gestione dei conti postali è cresciuta per il secondo anno, passando da 59,6 a 67,3 euro; vi ha concorso la maggiore operatività della clientela; l’aumento è in larga parte attribuibile alle spese variabili, cresciute di 6,5 euro per effetto di un generalizzato aumento dell’operatività.La stima complessiva della spesa di gestione di un conto corrente, ottenuta ponderando la spesa riferibile agli sportelli bancari, ai conti bancari online e ai conti postali con i rispettivi pesi nella popolazione dei conti correnti, si attesta a 87,8 euro.La spesa di gestione mostra un’ampia variabilità tra i raggruppamenti della clientela: è meno elevata per i clienti con un profilo di operatività semplificato (giovani, famiglie e pensionati a bassa operatività), maggiore per i profili di consumo più sofisticati.La commissione per la messa a disposizione dei fondi (MDF) applicata nei contratti di apertura di credito in conto corrente è rimasta invariata e pari all’1,7 per cento del credito accordato; la commissione unitaria di istruttoria veloce (CIV) applicata sugli sconfinamenti e sugli scoperti di conto corrente è diminuita da 16,4 a 13,7 euro. LEGGI TUTTO

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    Iveco ottiene certificazione EDGE per equità di genere nell’ambiente di lavoro

    (Teleborsa) – Iveco Group, produttore di veicoli commerciali, bus e mezzi da difesa, ha ottenuto la certificazione EDGE, che riconosce il proprio impegno verso l’equità di genere nell’ambiente di lavoro. Iveco è la prima azienda del suo settore a ottenere questa certificazione.La certificazione EDGE è uno standard globale di riferimento per la Diversità, l’Equità e l’Inclusione (DEI), concepita per aiutare le organizzazioni a creare ambienti di lavoro ottimali attraverso un rigoroso processo di valutazione da parte di terzi, che analizza dati qualitativi e quantitativi relativi alla retribuzione, alla rappresentanza di genere, alle politiche e alle pratiche aziendali. Essa valuta inoltre i risultati di un sondaggio che misura la percezione dei dipendenti rispetto all’equità retributiva, la rappresentanza di genere, l’efficacia delle politiche e delle pratiche e l’inclusività della cultura dell’ambiente di lavoro.Iveco ha effettuato la valutazione e ha sottoposto i dati e i risultati del sondaggio a un audit indipendente nei sei Paesi in cui la propria forza lavoro è più numerosa e rappresenta circa il 90% dei dipendenti nel mondo: Brasile, Francia, Germania, Italia, Repubblica Ceca e Spagna. Iveco Group ha ottenuto la certificazione EDGE a livello globale, raggiungendo l’obiettivo di ottenere una certificazione indipendente dell’equità retributiva di genere all’interno dell’organizzazione, un traguardo raggiunto con due anni di anticipo rispetto alla data obiettivo annunciata nel Piano Strategico Aziendale presentato a marzo di quest’anno.”Siamo orgogliosi di aver ottenuto la certificazione EDGE già al nostro primo anno di partecipazione – ha detto Veronica Quercia, Chief Human Resources Officer di Iveco – Questo riconoscimento conferma che siamo sulla strada giusta e ci motiva a continuare i nostri sforzi verso l’equità retributiva di genere in tutta la nostra organizzazione nel mondo. Costruire e coltivare un ambiente di lavoro veramente diversificato, inclusivo ed equo è una priorità per Iveco Group e continueremo questo percorso nel tempo, guidati dallo scopo e dai valori della nostra azienda”. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, prestiti ancora in calo a ottobre. Accelera crescita depositi

    (Teleborsa) – A ottobre 2024 i prestiti al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata concordata nell’ambito del Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC), sono diminuiti dell’1,1 per cento sui dodici mesi (-0,9 nel mese precedente). Lo comunica la Banca d’Italia nella pubblicazione mensile “Banche e moneta”.I prestiti alle famiglie si sono ridotti dello 0,2 per cento sui dodici mesi (-0,4 nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 3,1 per cento (-2,4 nel mese precedente). I depositi del settore privato sono aumentati del 2,5 per cento (0,5 per cento a settembre); la raccolta obbligazionaria è aumentata del 9,5 per cento (10,6 in settembre).A ottobre i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG) si sono collocati al 3,74 per cento (3,82 in settembre); la quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 6 per cento (7 per cento nel mese precedente).Il TAEG sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,42 per cento (10,47 nel mese precedente). I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 4,73 per cento (4,90 nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 5,21 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 4,42 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,96 per cento (0,99 nel mese precedente). LEGGI TUTTO

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    Nvidia, seduta in rosso dopo l’avvio dell’indagine antitrust cinese

    (Teleborsa) – Nvidia, colosso statunitense dei processori grafici che rappresenta il titolo principe della crescita dell’intelligenza artificiale, ha chiuso in ribasso del 2,55% la seduta a Wall Street, a quota 138,81 dollari per azione, dopo che ieri la State Administration for Market Regulation della Cina ha aperto un fascicolo sull’azienda per possibili violazioni della legge antimonopolio del paese.L’Autorità cinese ha affermato che il produttore di chip statunitense è sospettato di aver violato gli impegni presi durante l’acquisizione da 7 miliardi di dollari del progettista di chip israeliano Mellanox Technologies del 2020. Sebbene le autorità di regolamentazione cinesi abbiano approvato la transazione all’epoca, hanno imposto diverse condizioni antitrust per prevenire rischi monopolistici post-fusione, a cui Nvidia era tenuta a conformarsi. Non è chiaro quale di questi impegni possa essere stato disatteso.Nvidia ha fatto sapere nella notte di essere “felice di rispondere a qualsiasi domanda gli enti regolatori possano avere”. La società “vince in base al merito, come riflesso nei nostri risultati di riferimento e nel valore per i clienti, e i clienti possono scegliere la soluzione migliore per loro”, si legge in una nota.”Lavoriamo duramente per fornire i migliori prodotti possibili in ogni regione e onoriamo i nostri impegni ovunque facciamo affari”, ha sottolienato.Le accusa a Nvidia sono l’ultimo capitolo delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti, in particolare sulle capacità di produzione di chip, con l’amministrazione Biden che il 2 dicembre ha annunciato un’ultima serie di restrizioni mirate ai produttori di utensili per semiconduttori.Inoltre, la scorsa settimana, quattro delle principali associazioni industriali cinesi hanno rilasciato una risposta coordinata, affermando che le aziende cinesi dovrebbero essere caute nell’acquistare chip statunitensi poiché “non erano più sicuri” e dovrebbero invece acquistare localmente.Nvidia rimane comunque in rialzo del 180% da inizio anno, risultando uno dei migliori titoli del Nasdaq nel 2024 grazie al continuo interesse degli investitori per l’intelligenza artificiale. LEGGI TUTTO

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    Landi Renzo, sottoscritto il 62,8% dell’AuCap. Ora offerta dei diritti inoptati

    (Teleborsa) – Si è chiuso il periodo di offerta in opzione ai soci di massime 12.600.000 azioni ordinarie di nuova emissione di Landi Renzo, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore dei componenti e dei sistemi di alimentazione a Metano, LNG, Idrogeno e GPL per autotrazione. Sono stati esercitati complessivi 14.137.150 diritti di opzione validi per la sottoscrizione di 7.916.804 nuove azioni, pari a circa il 62,83% del totale delle nuove azioni.I diritti inoptati saranno offerti sul mercato Euronext Milan, per il tramite di Banca Akros, nelle sedute dell’11 e 12 dicembre 2024, salvo chiusura anticipata.Il socio di maggioranza GBD Green by Definition S.p.A. (GBD) ha sottoscritto la quota di propria pertinenza dell’aumento di capitale (pari a circa il 59,927%), per un controvalore complessivo pari a circa 15 milioni, mediante compensazione volontaria di crediti. GBD ha assunto l’impegno di sottoscrivere eventuali diritti rimasti inoptati a seguito dell’offerta in Borsa fino ad un ammontare massimo di 20 milioni di euro. LEGGI TUTTO