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    TMP Group passa in utile nel 2024. Valore della produzione +15%

    (Teleborsa) – TMP Group, tech-media company italiana quotata su Euronext Growth Milan e specializzata nella progettazione e sviluppo di strategie di comunicazione, ha chiuso il 2024 con ricavi consolidati pari a 5 milioni di euro (-10,3% rispetto al 31 dicembre 2023). I ricavi del Gruppo derivano principalmente dal segmento Experience, per il 46%; a seguire l’area Technology per il 33% ed area Content Strategy per il 21%. Il valore della produzione, pari a 6,7 milioni di euro al 31 dicembre 2024, registra un incremento del 15% rispetto al 2023 (5,8 milioni di euro).L’EBITDA si è attestato a 1,03 milioni di euro, con una crescita del 368% rispetto al 2023, grazie anche all’ottimizzazione dei costi operativi. Questo risultato è stato particolarmente influenzato dalle iniziative di razionalizzazione dei costi e dal miglioramento dell’efficienza operativa. L’utile netto è stato di 49.621 euro, con una variazione positiva di 1,23 milioni di euro (+104%) rispetto alla perdita di 1,18 milioni di euro nel 2023.L’Indebitamento Finanziario Netto consolidato al 31 dicembre 2024 risulta pari a 403 mila euro (debito), con disponibilità liquide per 678 mila euro. Al 31 dicembre 2023 l’Indebitamento Finanziario Netto consolidato era pari a -1,039 milioni di euro (cassa).”Il 2024 è stato un anno determinante per TMP Group – ha commentato l’AD Roberto Rosati – L’incremento del 368% dell’EBITDA e gli investimenti in tecnologia sono solo alcuni dei segni di un business sempre più solido. L’anno ha visto anche il successo delle nostre strategie di internazionalizzazione, in particolare Spagna e Giappone, in occasione di Expo Osaka 2025. Il nostro continuo impegno nell’innovazione, ha messo il Gruppo in una posizione importante per il futuro. Guardiamo con fiducia al 2025, con un piano di crescita che percorre i punti di forza del nostro modello, con misurata e rinnovata ambizione”. LEGGI TUTTO

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    MPS, Barclays incrementa target price e conferma Equal Weight

    (Teleborsa) – Barclays ha incrementato a 7,70 euro per azione (+8% dai precedenti 7,10 euro) il target price su MPS, banca italiana al centro del risiko bancario, confermando la raccomandazione “Equal Weight” sul titolo.Gli analisti scrivono che l’offerta di Mediobanca su Banca Generali potrebbe supportare la potenziale combinazione MPS + Mediobanca (poiché, per Mediobanca, Banca Generali potrebbe essere più strategica della partecipazione di Mediobanca in Generali) e anche il più solido CET1 ratio del primo trimestre (migliore impatto da B4) contribuisce. Tuttavia, vedono domande in sospeso sulle sinergie e, ancora, sulla generazione di capitale (rispetto al caso MPS stand-alone). Le prime dipenderanno principalmente dalla capacità di preservare le persone chiave nel CIB e nel WM di MB; la seconda dipenderà da diversi fattori, tra cui un potenziale aumento dell’offerta in contanti, il tasso di accettazione da parte degli azionisti di Mediobanca e l’assorbimento di capitale derivante dalla potenziale offerta di Mediobanca su Banca Generali.Barclays ha aumentato la stima sull’utile rettificato del 5% in media per il periodo 2025-27, riflettendo la revisione al rialzo della guidance sull’utile ante imposte. Inoltre, ha aumentato le commissioni e i proventi da negoziazione e ridotto i costi (ammortamenti), riducendo inoltre le rettifiche su crediti (solo per il periodo 2025). Infine, ha aumentato leggermente il rapporto CET1 per l’anno fiscale 2025 (per un beneficio maggiore da Basilea 4), ma ipotizza ancora un calo trimestrale nel secondo trimestre, sulla base della gestione della traiettoria RWA. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, Barclays incrementa target price e conferma Equal Weight

    (Teleborsa) – Barclays ha incrementato a 18,00 euro per azione (+10% dai precedenti 16,40 euro) il target price su Mediobanca, banca d’investimento leader in Italia, confermando la raccomandazione “Equal Weight” sul titolo.Gli analisti fanno notare che il management di Mediobanca ritiene che l’offerta di MPS presenti problematiche finanziarie e industriali che impediscono la creazione di valore per gli azionisti, con conseguenti sinergie negative in particolare per CIB e WM. Il management ha segnalato che acquisire di Mediobanca con Banca Generali comporterebbe un ulteriore rischio di esecuzione per MPS (ovvero la gestione simultanea di due operazioni).Mediobanca ha ribadito tutti i messaggi chiave relativi alle motivazioni dell’offerta su Banca Generali, sottolineando l’adattamento culturale, i rischi di esecuzione limitati, la maggiore redditività e il potenziale di generazione di capitale dell’entità combinata.Barclays ha aumentato le stime sull’EPS rettificato per quest’anno del 3%, lasciando invariati i prossimi due anni. Ha ridotto leggermente il margine di interesse (NII) per l’esercizio 2024/2025 e aumentato le commissioni. Inoltre, ha ridotto anche il CoR per l’esercizio 2024/2025 (a 50 punti base ora, rispetto ai 55 punti base precedenti), poiché il management ha indicato che anche il Q4 dovrebbe essere migliore rispetto alle precedenti previsioni per l’esercizio 2024 (55 punti base). Infine, ha aumentato il coefficiente CET1 per quest’anno, grazie a RWA inferiori rispetto alle previsioni. LEGGI TUTTO

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    Stellantis, Moody’s declassa rating a Baa2. Outlook da negativo a stabile

    (Teleborsa) – Moody’s ha declassato i rating di Stellantis, colosso italo-francese dell’automotive, da Baa1 a Baa2. Contestualmente. L’outlook è stato modificato da negativo a stabile.Il declassamento è motivato dall’aspettativa che, dato il difficile contesto di mercato, un significativo recupero degli indicatori di credito, in particolare del margine e del free cash flow, per tornare ai requisiti per la precedente categoria di rating, sarà più difficile da realizzare. Dopo diversi anni di elevati livelli di redditività, la performance di Stellantis nel 2024 ha subito una contrazione a causa di aggressive azioni di de-stocking e riduzione dei prezzi negli Stati Uniti, nonché della riduzione delle scorte e dei ritardi nei lanci di prodotto, in parte dovuti alle difficoltà di transizione alle nuove piattaforme multi-energia, in Europa. Sebbene l’azienda abbia avviato misure significative per ripristinare la performance operativa, il difficile contesto di mercato, caratterizzato da un indebolimento macroeconomico e da tensioni commerciali, aumenta il rischio di esecuzione e potrebbe rallentare la ripresa prevista.Nel primo trimestre sono stati lanciati nuovi modelli nei segmenti B e C in Europa, mentre importanti lanci negli Stati Uniti, come quello della Jeep Cherokee, sono previsti per la seconda metà di quest’anno. Moody’s prevede che i benefici di questi lanci saranno pienamente visibili solo entro il 2026. Il solido profilo di liquidità di Stellantis offre al gruppo il tempo necessario per attuare il proprio piano e affrontare l’attuale incertezza del mercato.Il rating incorpora una prospettiva cauta sul contesto macroeconomico, che include un rallentamento della crescita del PIL del G-20 all’1,9% nel 2025 (in calo rispetto al 2,9% del 2024), considerando che l’imprevedibilità della politica commerciale statunitense potrebbe minare la fiducia dei consumatori e interrompere le catene di approvvigionamento. Secondo le stime, ad oggi, il costo diretto dei dazi sulle importazioni di veicoli finiti e componenti potrebbe ammontare a 2,7 miliardi di dollari su base annua, senza alcuna mitigazione. Attualmente, vi sono dazi del 25% sulle importazioni di veicoli finiti e componenti da Messico, Canada ed Europa. Il contenuto statunitense dei veicoli importati da Messico e Canada è esente dal dazio del 25%. Il contenuto USMCA dei componenti importati è esente dal dazio del 25%. Tuttavia, a causa dell’imprevedibilità della politica commerciale statunitense, questi dazi non sono stati pienamente considerati nelle previsioni. Un dazio permanente o un’ulteriore escalation delle tensioni commerciali rappresentano un ulteriore rischio al ribasso. Se questi dazi dovessero essere imposti in modo permanente, potrebbero comportare un’ulteriore pressione negativa sui rating. Azioni di mitigazione, come l’aumento dei prezzi, l’incremento della produzione locale o l’aumento del contenuto di dazi statunitensi o USMCA, potrebbero ridurre l’importo dei dazi.Le prospettive stabili indicano che, nonostante l’incerto contesto di mercato, Moody’s prevede che l’azienda migliorerà gradualmente la sua performance operativa grazie al lancio di nuovi modelli in Europa e negli Stati Uniti e manterrà una politica finanziaria conservativa. Ritiene che la solida liquidità dell’azienda costituisca un importante ammortizzatore nell’attuale contesto di mercato volatile e difficile. LEGGI TUTTO

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    Aeffe, la perdita netta si allarga a 10,1 milioni di euro nel primo trimestre

    (Teleborsa) – Aeffe, società del lusso che opera sia nel settore del pret-a-porter sia nel settore delle calzature e pelletteria, ha conseguito nel primo trimestre 2025 ricavi per 61,7 milioni di euro, rispetto ai 80,2 milioni del 2024 (-23,3% a tassi di cambio costanti, -23,2% a tassi di cambio correnti). I ricavi della divisione prêt-à-porter sono stati pari a 38,7 milioni di euro, registrando un decremento del 30,1% a cambi costanti rispetto al 2024 (-29,9% a cambi correnti), mentre i ricavi della divisione calzature e pelletteria hanno registrato un decremento del 18,2% sia a cambi costanti sia a cambi correnti e ammontano a 27,1 milioni di euro.L’EBITDA consolidato è stato negativo per 1,5 milioni di euro, registrando un decremento rispetto all’EBITDA del primo trimestre 2024 pari a 6,3 milioni. La marginalità del trimestre è diminuita principalmente a seguito della contrazione dei ricavi. La perdita netta consolidata ammonta a 10,1 milioni di euro, rispetto alla perdita di 5,6 milioni del 2024.La situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo al 31 marzo 2025 presenta un patrimonio netto di 89 milioni di euro (74 milioni al 31 marzo 2024) e un indebitamento di 91 milioni di euro al netto dell’effetto IFRS 16 (137 milioni al 31 marzo 2024).”Il generale rallentamento globale dei consumi ha avuto un impatto sia sul canale wholesale sia su quello retail che si è riflesso sui risultati del nostro gruppo nel primo trimestre dell’anno – ha commentato Massimo Ferretti, Presidente Esecutivo di Aeffe – Questa situazione, prevista per tutta la prima parte dell’anno in corso, non ci ha però colto impreparati e stiamo continuando ad attuare processi di razionalizzazione delle attività e di tutti i costi operativi. Guardiamo con positività e rinnovata fiducia ad una ripresa del mercato retail nei prossimi mesi, continuando a investire per lo sviluppo dei brand Moschino, Alberta Ferretti e Pollini”. LEGGI TUTTO

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    Simone, utile in calo a 0,9 milioni nel 2024. Dividendo di 0,01 euro

    (Teleborsa) – Simone, società attiva nel campo dell’editoria quotata su Euronext Growth Milan, ha chiuso il 2024 con un valore della produzione pari a 17,6 milioni di euro, in calo rispetto allo scorso esercizio (18,9 milioni) con ricavi caratteristici pari a 16 milioni, principalmente per cause esterne legate ai tempi di approvazione di molte riforme legislative e allo spostamento temporale legato all’uscita di alcuni concorsi di punta.Il Margine operativo lordo – EBITDA è pari a 2,1 milioni di eeuro, -31% rispetto al 2023, con un’incidenza sui ricavi del 13% (rispetto al 18% dello stesso periodo del 2023), risultato anch’esso influenzato dal mercato dei concorsi pubblici, caratterizzato nel 2024 da numerosi piccoli concorsi e da pochi concorsi importanti come quelli banditi nel 2023 e tale frammentazione ha comportato un aumento dei costi unitari legati ai numerosi testi prodottiIl Risultato Netto è stato pari a 0,9 milioni di euro, rispetto a 1,2 milioni di euro al 31 dicembre 2023 con la diminuzione delle imposte del 90% per l’opzione del Patent box che la Capogruppo eserciterà in sede di dichiarazione dei redditi 2024 e avrà valenza 5 anniLa Posizione Finanziaria Netta-PFN è cash positive per 266.656 euro. La variazione rispetto al 31 dicembre 2023, è relativa prevalentemente agli investimenti effettuati per circa 3 milioni di euro, relativi al nuovo impianto di stampa digitale e agli investimenti in software”Siamo orgogliosi di chiudere un anno caratterizzato da importanti investimenti tecnologici e da un consolidamento della nostra posizione di mercato, nonostante alcuni fatti esterni abbiano avuto un impatto significativo sui numeri di bilancio. Sullo scostamento ha pesato molto lo spostamento temporale di fatturato legato ad alcuni concorsi pubblici di punta, attesi lo scorso autunno ma banditi a fine 2024 o, in alcuni casi, non ancora banditi – ha dichiarato l’AD Luca Misso – Il management ha saputo traghettare con successo il Gruppo in tale contesto continuando a crescere e investire. Alcuni importanti investimenti annunciati in IPO sono stati portati a termine, come il potenziamento della presenza web e l’innovazione digitale, l’acquisizione del 51% di Sa.Graf., oltre all’ampliamento dell’impianto di stampa digitale e alla partnership siglata con Il Foro Italiano. Il 2025 sarà l’anno delle operazioni di M&A più rilevanti, grazie alle quali perseguiremo obiettivi di ampliamento dell’offerta editoriale e di diversificazione nel settore della formazione. Relativamente alle attività core, alcuni grandi concorsi si sono sbloccati e siamo in prima fila per coglierne i frutti”.Il CdA ha proposto di distribuire un dividendo lordo, pari a 0,01 euro per ognuna delle azioni che risulteranno in circolazione (escluse le azioni proprie in portafoglio) nel giorno di legittimazione a percepire il dividendo (record date), che verrà posto in pagamento il giorno 25 giugno 2025, ad avvenuto stacco della cedola n. 1 in data 23 giugno 2025 (record date 24 giugno 2025). LEGGI TUTTO

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    Wall Street in rialzo su Trump che dice che tanti accordi commerciali sono vicini

    (Teleborsa) – Seduta positiva a Wall Street, con gli investitori alle prese con i nuovi commenti del presidente statunitense Donald Trump in merito ai dazi, in vista di un incontro chiave del fine settimana tra Stati Uniti e Cina.”Tanti accordi commerciali in preparazione, tutti buoni (OTTIMI!)!”, ha scritto sul social Truth Social, di sua proprietà, prima dell’apertura. In precedenza, aveva scritto che “un dazio dell’80% sulla Cina sembra appropriato! “Tocca a Scott B.”, facendo riferimento al segretario al Tesoro USA, Scott Bessent, in vista dei prossimi colloqui con Pechino. Non è chiaro se Trump intenda che i dazi dell’80% siano una misura a lungo termine, una riduzione temporanea rispetto all’attuale dazio del 145%, o se stia concedendo a Bessent l’autorità di negoziare dazi più bassi con la Cina. I rappresentanti delle due maggiori economie mondiali si incontreranno in Svizzera nel fine settimana.Oggi sono in agenda, in assenza di dati macroeconomici rilevanti, diversi interventi da parte di banchieri centrale della Fed, dopo che questa settimana la banca centrale statunitense ha lasciato invariati i tassi di interesse.Guardando a chi ha pubblicato la trimestrale, Pinterest ha previsto ricavi per il trimestre in corso superiori alle stime, Coinbase ha riportato un calo degli utili del primo trimestre, mentre Lyft ha incrementato il suo programma di riacquisto di azioni dopo aver superato le stime di profitto del primo trimestre.Guardando ai principali indici di Wall Street, il Dow Jones, che avanza a 41.478 punti; sulla stessa linea, l’S&P-500 procede a piccoli passi, avanzando a 5.689 punti. Poco sopra la parità il Nasdaq 100 (+0,62%); sulla stessa tendenza, guadagni frazionali per l’S&P 100 (+0,52%). LEGGI TUTTO

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    Banca Sistema, utile netto sale a 11,6 milioni di euro nel primo trimestre

    (Teleborsa) – Banca Sistema, quotata su Euronext STAR Milan e specializzata nell’acquisto di crediti commerciali verso la PA e di crediti fiscali, ha chiuso il primo trimestre del 2025 con utile netto pari a 11,6 milioni di euro, rispetto ai 4,1 milioni dello stesso periodo del 2024, +180% a/a (ovvero +13% a/a escludendo l’incremento della componente accrual su interessi di mora relativi a esposizioni oggetto di sentenze CEDU pubblicate da inizio anno).Il margine di intermediazione, pari a 42,8 milioni, è cresciuto del 60% a/a (ovvero +21% a/a al netto di maggiore accrual di interessi di mora legati alle sentenze CEDU) grazie al forte incremento del margine d’interesse (+108% a/a ovvero +20% al netto dell’accrual sentenze CEDU) che ha più che compensato il calo delle commissioni.Le commissioni nette, pari a 5,7 milioni, sono in calo del 34% a/a (8,6 milioni al 31 marzo 2024) quasi totalmente a causa della componente legata al factoring (-4,8 milioni a/a) per una operazione con alta componente commissionale realizzata alla fine del 2023. Bene l’andamento delle commissioni sul pegno (+1,5 milioni a/a) e quelle inerenti all’attività di collection (+0,7 milioni), mentre leggermente negative le commissioni del banking business legate alla raccolta (-0,3 milioni a/a) e stabili quelle inerenti ai finanziamenti garantiti.Con riferimento ai trend commerciali, il factoring presenta un turnover pari a 1.089 milioni di euro (turnover verso PA stabile a/a, turnover verso Privati -21%, turnover relativo a Ecobonus -87% essendo esaurita questa tipologia di credito); complessivamente turnover -20% a/a; il CQ vede nuovi volumi pari a 29 milioni di euro, -48% a/a, stock impieghi pari a 675 milioni di euro, -16% a/a; il credito su pegno ha impieghi pari a 153 milioni di euro, +25% a/a (+10% a/a al netto dell’acquisizione in Portogallo).La raccolta, al 31.03.2025, ha confermato i recenti trend con la raccolta retail che rappresenta il 75% del totale (76% al 31.03.2024 e 70% al 31.12.2024). LEGGI TUTTO