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    Spruce Biosciences, finanziamento tramite collocamento privato da 50 milioni di dollari

    (Teleborsa) – Spruce Biosciences, azienda biofarmaceutica in fase avanzata focalizzata sullo sviluppo e la commercializzazione di nuove terapie per disturbi neurologici con significative esigenze mediche insoddisfatte, ha stipulato un accordo definitivo di acquisto di titoli per un collocamento privato che dovrebbe generare un ricavo lordo di circa 50 milioni di dollari. La chiusura del collocamento privato è prevista per il 9 ottobre 2025Le risorse serviranno per promuovere la terapia enzimatica sostitutiva con tralesinidasi alfa (TA-ERT) per il trattamento della sindrome di Sanfilippo di tipo B (MPS IIIB) attraverso la presentazione di una domanda di autorizzazione all’immissione in commercio nel primo trimestre del 2026 e il potenziale lancio commerciale negli Stati Uniti a fine 2026. Ai sensi del contratto di acquisto titoli, gli investitori hanno concordato di acquistare circa 502.181 azioni ordinarie della società a 68,00 dollari per azione (il “Prezzo di Acquisto”). In luogo delle azioni ordinarie, come parte del loro investimento, alcuni investitori acquisteranno warrant prefinanziati per acquistare fino a 233.144 azioni ordinarie al prezzo di acquisto di 67,99 dollari, pari al Prezzo di Acquisto per azione ordinaria, meno il prezzo di esercizio di 0,01 dollari per azione di ciascun warrant prefinanziato. I warrant prefinanziati saranno esercitabili per un periodo di cinque anni dalla data di emissione. LEGGI TUTTO

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    Energia e ambiente, Eni Award 2025: premiati oggi i migliori ricercatori

    (Teleborsa) – Si e` svolta oggi al Palazzo del Quirinale, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente del Consiglio di Amministrazione di Eni Giuseppe Zafarana e dell’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, la cerimonia di premiazione degli Eni Award. Giunto quest’anno alla sua diciassettesima edizione, il premio e` considerato un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca nei campi dell’energia e dell’ambiente e testimonia l’importanza che la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica hanno per Eni e il suo impegno a favorire la sostenibilita` e l’accesso all’energia, in accordo con i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Dalla sua istituzione nel 2008 le candidature sono state piu` di undicimila. La Commissione Scientifica, che valuta le ricerche presentate, e` composta da scienziati che appartengono ai piu` avanzati istituti di ricerca a livello mondiale e negli anni ha visto la partecipazione di 6 Premi Nobel. Il premio Transizione Energetica, uno dei tre riconoscimenti principali, che valorizza le migliori innovazioni per la decarbonizzazione dell’attuale sistema energetico, e` stato assegnato a Jeff Dahn della Dalhousie University (Canada). Il premio e` stato assegnato a Dahn per i suoi studi innovativi nello stoccaggio energetico, che hanno portato allo sviluppo di batterie agli ioni di litio e di sodio progettate con l’obiettivo di raggiungere una vita utile superiore ai 50 anni, utilizzando materiali sostenibili e ad alta densita` energetica. Grazie a innovativi metodi di test accelerati e alla progettazione di celle adatte anche ai Paesi con climi caldi, il suo lavoro contribuisce a ridurre il riciclo precoce, favorire il riutilizzo e accelerare l’elettrificazione del trasporto globale. Il premio Frontiere dell’Energia, per ricerche sulle fonti rinnovabili e sullo stoccaggio dell’energia, e` stato assegnato a Lyde´ric Bocquet dell’E´cole Normale Supe´rieure (Francia). Il premio e` stato assegnato a Bocquet per i suoi eccezionali contributi nello sviluppo di una tecnologia rivoluzionaria per rendere efficace la raccolta dell’energia osmotica, che si ricava dalla differenza di salinita` tra acqua di mare e acqua dolce. L’energia osmotica e` una fonte di energia completamente rinnovabile, priva di emissioni di gas serra, non intermittente e disponibile a livello mondiale. Il premio Soluzioni Ambientali Avanzate, dedicato a ricerche per la salvaguardia e l’uso sostenibile delle risorse naturali, e` stato assegnato a Philippe Ciais del Laboratoire des Sciences du Climat et de l’Environnement (Francia). Il premio e` stato assegnato a Ciais per i suoi contributi fondamentali alla quantificazione, comprensione e previsione dell’assorbimento di carbonio da parte degli ecosistemi terrestri su scala globale, regionale e locale, con profondi risvolti nella definizione di strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici. Il premio Giovane Ricercatore dell’Anno e` rivolto a ricercatori che hanno conseguito il dottorato di ricerca in universita` italiane; i due riconoscimenti sono stati assegnati a Maria Basso e Virginia Venezia. Basso, dell’Universita` degli Studi di Padova, nella sua tesi di dottorato, ha studiato dei materiali chiave per affrontare le sfide globali, legate al consumo energetico e alla scarsita` d’acqua, usando un approccio a basso impatto ambientale. Tra le applicazioni innovative nel campo dell’energia sostenibile su cui i materiali sono stati testati, ci sono le finestre intelligenti termocromiche e i collettori di acqua da aria umida. Venezia, dell’Universita` degli Studi di Napoli”Federico II”, ha contribuito a sviluppare strategie innovative per la valorizzazione di biomasse di scarto in materiali multifunzionali. Con approcci di chimica sostenibile, ha migliorato la stabilita` e la funzionalita` di sostanze di scarto, combinandole in materiali ibridi tecnologicamente avanzati utilizzabili negli imballaggi alimentari, nella protezione ambientale e nel recupero di metalli nobili da rifiuti elettronici. Il suo lavoro fornisce soluzioni sostenibili alle sfide ambientali, in un’ottica di economia circolare. La sezione Giovani Talenti dall’Africa, istituita nel 2017 in occasione del decennale di Eni Award e dedicata ai giovani talenti dal Continente Africano, conferisce, in questa edizione, due premi, assegnati a Asengo Gerardin Mabia dell’Institut National Polytechnique Fe´lix Houphoue¨t-Boigny (Costa d’Avorio) e a Shimaa Farag dell’American University in Cairo (Egitto). I dottorandi vincitori ricevono un premio per potenziare e arricchire la loro attivita` di ricerca durante il corso di dottorato che stanno frequentando presso le universita` di appartenenza. La ricerca di Asengo Gerardin Mabia si concentra sulla valorizzazione dei rifiuti agricoli e agroindustriali in Costa d’Avorio, in particolare della melassa di canna da zucchero e bucce di baccello di cacao, per produrre acido polilattico, una bioplastica di largo utilizzo, facilmente biodegradabile. La ricerca di Farag Shimaa mira a fornire una soluzione innovativa, ecologica ed economica per il trattamento delle acque reflue in Egitto, in particolar modo per la rimozione di metalli pesanti e antibiotici. Per la sezione Eni for Innovation, che elegge i progetti piu` innovativi sviluppati da ricercatori ed esperti tecnici Eni, sono stati premiati: Michele Gerolin, Tiberio Grasso, Luigi Miozza, Alberto Moro (EniProgetti); Simone Ambrosini, Andrea Vignali (Eni) per l’idea brevettuale relativa ad un sistema robotico, basato sul processamento in tempo reale dell’imaging acustico mediante algoritmi di visione intelligente, per la rilevazione, localizzazione e caratterizzazione autonoma di anomalie sottomarine; Antonio Amico, Andrea Amoroso, Corrado Fittavolini, Francesca Guarnieri, Alberto Landoni, Nicoletta Panariti, Francesco Ricci (Eni) per la soluzione tecnologica innovativa di un processo integrato per la produzione di biobenzina, con una riduzione stimata delle emissioni di CO2 lungo l’intero ciclo di vita tra il 60% e l’80% rispetto alla benzina tradizionale da fonte fossile; Alfonso Amendola, Giammarco Gioco, Mario Primato, Simone Sala (Eni); Tommaso Audino, Mario Di Marco (Plenitude); Emanuele Martelli (PoliMi) per la soluzione digitale di un sistema di supporto decisionale per valutare, tramite un modello di ottimizzazione, le opportunita` di decarbonizzazione in sistemi multi-energetici complessi gia` a partire dalla fase di studio di pre-fattibilita`. Anche quest’anno Eni, attraverso Joule, la sua Scuola per l’Impresa, ha assegnato la Menzione speciale Eni Joule for Entrepreneurship, destinata a team, spin off universitari, startup e volta a favorire l’applicazione, la valorizzazione e il trasferimento delle tecnologie promuovendo nel contempo la creazione di un ecosistema dell’innovazione sostenibile. Le tre startup che si sono particolarmente distinte sono: Exe Engineering for Environment che ha sviluppato una soluzione brevettata hardware e software con l’obiettivo di automatizzare ed ottimizzare la captazione di biogas da discariche; Koalisation Societa` Benefit che opera nel settore della carbon finance implementando progetti ad alto impatto basati sullo sviluppo sociale delle comunita` indigene e sulla rigenerazione degli ecosistemi ambientali; Eoliann Societa` Benefit che ha sviluppato una piattaforma basata su algoritmi predittivi per la quantificazione dei rischi fisici legati al cambiamento climatico (es. alluvioni, siccita`, ondate di calore) per supportare strategie di resilienza data driven. Attualmente sono aperti i bandi per l’edizione 2026 di Eni Award. LEGGI TUTTO

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    Fideuram celebra i consulenti con importanti traguardi di carriera con eventi “Seniority”

    (Teleborsa) – Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking dedica il mese di ottobre alla celebrazione dei propri consulenti finanziari che hanno raggiunto importanti traguardi di carriera, con 25, 30, 40 e 50 anni di attività all’interno delle reti Fideuram, Sanpaolo Invest e IW Private Investments.Il ciclo di eventi “Seniority” prevede cinque appuntamenti nelle principali città italiane – Milano, Firenze, Roma e Torino – ospitati in location di grande valore storico e artistico, simboli ideali per rendere omaggio alla professionalità e alla dedizione di chi, da decenni, contribuisce alla crescita della Divisione Private di Intesa Sanpaolo.Nel corso delle giornate, circa 300 manager e consulenti vengono celebrati alla presenza di Lino Mainolfi, Amministratore Delegato di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, Fabio Cubelli, Condirettore Generale e di Andrea Ghidoni, Responsabile della Rete. La conduzione è affidata a Stefano Gallizioli, Responsabile del Coordinamento delle Reti, che accompagna il pubblico tra testimonianze, racconti di carriera e momenti di riconoscimento dei risultati raggiunti.”I consulenti che celebriamo rappresentano la storia e la forza di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking. Con la loro professionalità, la capacità di costruire relazioni di fiducia e l’impegno costante verso i clienti, hanno contribuito in modo decisivo alla crescita della nostra realtà e al rafforzamento del nostro posizionamento nel tempo”, ha commentato Lino Mainolfi, Amministratore Delegato di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking. “Questi riconoscimenti non sono solo un traguardo personale, ma un segno concreto di continuità, dedizione e appartenenza a una comunità di professionisti che ogni giorno si impegna per accompagnare le famiglie e gli imprenditori nelle loro scelte finanziarie – ha aggiunto – Riconoscere questi traguardi significa valorizzare un patrimonio di esperienza e di valori che continua a ispirare le nuove generazioni e a guidarci nel costruire, insieme, il futuro della consulenza: evoluta, sostenibile e capace di rispondere ai bisogni reali delle persone”. LEGGI TUTTO

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    Italgrob: strategie e visione agli Stati Generali del Mercato Food & Beverage sul futuro del fuori casa

    (Teleborsa) – Grande partecipazione agli Stati Generali del Mercato Food & Beverage, promossi da Italgrob – Federazione Italiana dei Distributori Horeca, presso il Museo Alfa Romeo di Arese (Milano). L’edizione 2025 degli Stati Generali, dal titolo “Raccontare il presente, immaginare il futuro”, ha rappresentato un’occasione per discutere nuovi strumenti di collaborazione tra distributori, ristoratori e produttori, per valorizzare l’autenticità e l’identità del Made in Italy nel mondo del fuori casa, con l’obiettivo di trasformare le sfide attuali in opportunità concrete per il settore.Dati sul mercato Horeca e previsioniSecondo i dati tratti dalla ricerca “Beverage, canali e consumi a confronto” a cura di Marco Colombo, EMEA/APAC Media & Analytics SVP Circana, da gennaio ad agosto 2025 il mercato del beverage in Italia ha mostrato un andamento variabile e nel complesso lontano da risultati positivi. I segnali di ripresa registrati durante l’estate hanno compensato solo parzialmente l’andamento negativo dei primi mesi dell’anno, con valori sostanzialmente stabili per i Distributori di Bevande (0%), un lieve incremento per la GDO (+0,6%) e una flessione per il Cash & Carry (-3,9%). Le previsioni per la chiusura dell’anno indicano un fatturato complessivo di 21,4 miliardi di euro, in linea con quello del 2024, con poche aspettative di migliorare il trend nell’ultimo quadrimestre. A pesare sono soprattutto il calo dell’indice di fiducia dei consumatori, in diminuzione negli ultimi tre mesi, e la continua riduzione delle visite nei canali del fuori casa.Negli ultimi anni, il settore aveva mostrato una notevole capacità di reazione: dal 2019 la Distribuzione Bevande ha registrato una crescita di oltre il 35%, recuperando con forza dopo la crisi post-pandemica, mentre la Grande Distribuzione è cresciuta del 23%. Diversa la situazione per il Cash & Carry, che continua a mostrare difficoltà nel definire una propria identità competitiva, indebolito dalla concorrenza orizzontale e dall’assenza di una strategia di posizionamento chiara. L’effetto inflattivo ha sostenuto il valore complessivo del mercato, ma negli ultimi diciotto mesi la tendenza dei prezzi in sell-out si è stabilizzata, assorbendo gli aumenti di listino e dei costi delle materie prime.Dal punto di vista dei volumi, la crescita complessiva nell’arco di sei anni è stata di poco superiore al 10%, ma negli ultimi tre si è praticamente fermata. Questo scenario impone una riflessione sulle aree di sviluppo ancora da esplorare in termini di assortimento e innovazione. Le campagne anti-alcol avviate all’inizio del 2025 hanno avuto un impatto negativo sugli acquisti di Spirits, Vino e Birra, con una domanda che non si è ancora completamente ripresa. Al contrario, l’acqua minerale ha beneficiato di una stagione estiva anticipata e più calda della media, mantenendo un trend positivo.Politiche commercialiSul piano delle politiche commerciali, si osserva come le strategie di prezzo e di mix dei vari canali riflettano la necessità di sostenere il fatturato in un contesto di pressione sui margini. I maggiori incrementi di prezzo hanno riguardato le bevande gassate e quelle a base di frutta, spinte dal costo delle materie prime e dalle logiche di recupero di redditività, mentre il comparto delle bollicine ha mantenuto prezzi più stabili grazie alla riqualificazione dei prodotti a più alto volume, come i fusti, che hanno permesso di ampliare la base dei consumatori.I dati di settembre 2025Dall’analisi di Formind “Il consumatore fra carovita e voglia di fuori casa”, a cura di Antonio Faralla, CEO e Founder di Formind, emerge l’esigenza primaria del consumatore di contenere il proprio budget, con un atteggiamento sobrio verso i consumi. Nel mese di settembre 2025 risulta un calo della domanda interna pari al -3,5% sul canale fuori casa da parte del consumatore residente. La domanda migliora a livello complessivo grazie al buon andamento del consumatore non residente che a settembre fa segnare un +6% rispetto allo stesso mese del 2024. A settembre 2025 il canale perde circa 13 milioni di visite dei consumatori e circa 19 milioni di atti di consumo. I momenti di consumo che perdono di più sono la cena con -13 milioni di atti e circa -4,5 milioni di visite dei consumatori, con una crescita dello scontrino medio del +46% verso la media del canale, seguita in ordine dall’aperitivo serale e dai consumi after dinner che perdono mediamente 1,5 milioni di atti ciascuno, mentre gli altri momenti si attestano mediamente intorno al -1 milione di atti per singolo momento.In estate ridotti i consumiSecondo la ricerca “Domanda e Offerta Away From Home: serve un nuovo punto di incontro!” a cura di Bruna Boroni, Director Industry Away From Home – TradelaLab, la domanda di consumi fuori casa non ha più il fermento e lo slancio registrati nel primo periodo post Covid. Negli ultimi 12 mesi, infatti, il mercato ha perso circa il 2% delle visite, solo in parte recuperato dalla spesa a valore (+0,7%); in estate gli Italiani hanno anche ridotto i consumi nei bar e ristoranti. I motivi sono riconducibili da un lato alla perdita di potere di acquisto dei consumatori e dall’altro a una rinnovata attenzione al benessere. È quindi necessario che l’intera filiera AFH trovi un nuovo punto di incontro con la domanda.”Il settore Horeca – afferma Antonio Portaccio, presidente di Italgrob – non è soltanto un comparto economico: è un presidio sociale e culturale. Oggi gli italiani spendono di più per mangiare e bere fuori casa, ma lo fanno meno spesso, spinti dal caro vita e dai cambiamenti nei modelli di consumo. La nostra responsabilità come Federazione è chiara: creare nuovi equilibri tra domanda e offerta, promuovere efficienza e sostenibilità, garantire trasparenza e dare voce alle imprese che rischiano di essere schiacciate dalle dinamiche globali. In quest’ottica continueremo a lavorare su dialogo con le istituzioni, formazione, innovazione green, centralità del consumatore e tutela della ristorazione indipendente. Oggi lanciamo un messaggio forte: la filiera Horeca è viva, pronta a difendere la propria dignità e a costruire un futuro in cui sia la spina dorsale del Paese. Se nulla sarà come prima, facciamo in modo che sia migliore di prima”.”Siamo nel pieno di una tempesta mondiale con dazi americani, altre barriere al commercio e conflitti, il maggior numero dal dopoguerra. Sono fattori che rallentano l’economia europea e quella italiana perché contraggono l’export e creano incertezza. Ciò significa – ha sottolineato Alessandro Fontana, direttore Centro Studi Confindustria – che le famiglie riducono i loro consumi, nonostante i loro redditi in termini reali stiano aumentando e l’occupazione continui a crescere più del PIL, e le imprese rallentano le decisioni di investimento”.”È innegabile – ha affermato Dino Di Marino, direttore generale di Italgrob – che questi Stati Generali del mercato del Food & Beverage abbiano delineato uno scenario complesso, evidenziando le criticità di un 2025 tutt’altro che semplice. Tuttavia, la categoria dei distributori Horeca, che questa Federazione con orgoglio rappresenta, non arretrerà di un passo. Segnali incoraggianti sono già emersi da questi Stati Generali, confermando che un nuovo futuro per la categoria non solo è possibile, ma è già in costruzione. In questo percorso, la Federazione Italgrob continuerà a esercitare con determinazione e visione strategica il proprio ruolo di riferimento e supporto, rafforzandolo attraverso i nuovi corsi di formazione Executive, realizzati in collaborazione con AFDB, e valorizzando il prossimo, imminente riconoscimento politico-istituzionale del ruolo del distributore Horeca, con la conseguente istituzione dell’elenco speciale. Si tratta di una svolta di portata storica, destinata a conferire un rinnovato valore all’intera filiera distributiva, generando benefici tangibili non solo per le imprese del settore, ma anche per i produttori e i gestori dei punti di consumo”.”La collaborazione tra Italgrob e la nostra Società – ha detto Corrado Peraboni, amministratore delegato Italian Exhibition Group (IEG) -conferma il proprio valore strategico e la capacità di generare sviluppo e visione per l’intero comparto Horeca. La 15ª edizione dell’International Horeca Meeting, che si svolgerà alla Fiera di Rimini nell’ambito di Beer&Food Attraction, dal 15 al 17 febbraio 2026, rappresenta un ulteriore passo in avanti in questo percorso condiviso. L’integrazione tra IHM e Beer&Food Attraction, frutto di una sinergia consolidata e recentemente rinnovata, e la novità di Mixology Attraction, il brand il cui focus è sul mondo della miscelazione e dei prodotti per la bar & beverage industry, rafforzano il ruolo di Rimini come punto di riferimento nazionale per la community del Food & Beverage e per tutti gli operatori del fuori casa. Desidero inoltre sottolineare l’evoluzione di Italgrob, che ha saputo interpretare con lungimiranza il proprio ruolo associativo, ampliandone la missione verso la rappresentanza, la formazione e la promozione di un’intera filiera. Beer&Food Attraction e l’International Horeca Meeting si confermano così appuntamenti centrali per il confronto, il networking e la definizione delle strategie future del settore. Siamo orgogliosi di confermare il ruolo di Rimini come la casa dell’Horeca, punto di incontro privilegiato per tutta la filiera del Food & Beverage”.Flavia Morelli, Group Exhibition Manager Food&Beverage di Italian Exhibition Group (IEG) ha anticipato i contenuti di Beer&Food Attraction. “Quella del 2026 – ha detto Morelli – si presenta come un’edizione di forte innovazione con un layout espositivo che mira a valorizzare al meglio i settori e le opportunità di business. All’interno della manifestazione, la 15ª edizione dell’International Horeca Meeting confermerà il proprio ruolo centrale nel dibattito sull’evoluzione del mercato del fuori casa, offrendo ai professionisti del settore un’importante occasione di confronto e aggiornamento. Tra le novità di quest’anno spicca Mixology Attraction, il brand che intende dare rilevanza al mondo della miscelazione e dei prodotti per la bar & beverage industry. Con oltre il 70% dell’esposizione incentrata sul mondo beverage e una crescita costante di espositori e operatori internazionali, Beer&Food Attraction si conferma la piattaforma ideale per scoprire innovazioni e soluzioni tecnologiche all’avanguardia per il settore Horeca”.Tra gli altri, hanno preso parte all’evento: Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione; Vittorio Cino, Direttore Generale di Centromarca; Andrea Grimandi, Amministratore Delegato Partesa Italia; Luca De Siero, Consigliere Nazionale Italgrob e Direttore Generale Doreca; Riccardo Orlandi, Presidente AIGRIM–FIPE. LEGGI TUTTO

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    Filangieri (ISP Assicurazioni): raggiunto obiettivi di sostenibilità particolarmente sfidanti

    (Teleborsa) – “Nel periodo 2022-25, in ambito di sostenibilità, il Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni ha raggiunto e superato obiettivi che nel 2021 sembravano particolarmente sfidanti: in particolare abbiamo rivisto la gamma prodotti, incrementando le opzioni di investimento ESG dal 48% all’82%, e abbiamo visto crescere i premi su prodotti che favoriscono la sostenibilità in senso ampio, come le polizze per i senior e i caregiver, le polizze collettive salute e le coperture contro alluvione e terremoto, passate da 27 a 45 miliardi di capitali assicurati, solo per il retail”. Lo ha detto Lauretta Filangieri, Responsabile Sostenibilità del Gruppo Intesa Sanpaolo Assicurazioni, intervenendo nell’ambito del panel dal titolo “Comunicare la sostenibilità per valorizzare l’impegno dell’organizzazione”.”La responsabilità sociale è un tema centrale nel nostro Gruppo: per questo motivo investiamo molto sia nello sviluppo di soluzioni che rispondano alle esigenze reali di persone e imprese, sia nella diffusione della cultura assicurativa e della sostenibilità, attraverso iniziative concrete, di cui misuriamo l’impatto – ha aggiunto – Ne sono un esempio sia “In Action ESG CLIMATE”, programma che sostiene con contributi in denaro le start up portatici di idee innovative a favore della transizione ecologica, sia Area X, il nostro spazio torinese dedicato alla cultura della Protezione”. LEGGI TUTTO

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    Auto, settore in rosso dopo proposta nuovi dazi sull’acciaio dell’Unione Europea

    (Teleborsa) – Le azioni delle principali case automobilistiche europee sono scese mercoledì, a causa del timore che i recenti sforzi dell’Unione Europea per proteggere il mercato interno dell’acciaio possano minacciare il settore automobilistico della regione.La Commissione Europea ha annunciato martedì che prevede di aumentare i dazi sull’acciaio e di ridurre drasticamente le quote di importazione, cercando di offrire una “protezione forte e permanente” all’industria siderurgica della regione.La proposta prevede una limitazione dei volumi di importazione esenti da dazi a 18,3 milioni di tonnellate all’anno, con una riduzione del 47% rispetto alle quote per l’acciaio del 2024, il raddoppio dei dazi al 50% su eventuali importazioni in eccesso e rafforzare la tracciabilità dei mercati siderurgici introducendo l’obbligo di “Melt and Pour” per prevenire l’elusione.In risposta all’annuncio dell’UE, l’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) ha affermato che la proposta va troppo oltre e minaccia le case automobilistiche con maggiori costi di produzione e amministrativi.Sigrid de Vries, direttore generale di ACEA, ha affermato che le case automobilistiche europee acquistano circa il 90% dei loro acciaio direttamente dall’UE e sono “molto preoccupate per l’impatto inflazionistico che un’efficace prosecuzione della salvaguardia avrà sui prezzi di mercato europei”. Ha aggiunto che l’associazione non contesta “la necessità di un certo livello di protezione per un settore delle materie prime come l’acciaio”, ma ritiene che “i parametri proposti dalla Commissione siano eccessivi nel delimitare il mercato europeo”. De Vries ha invece chiesto “un migliore equilibrio tra le esigenze provenienti dai produttori e dagli utilizzatori europei di acciaio in questa misura”.Le misure previste dalla Commissione non hanno incontrato il favore dell’industria automobilistica europea. L’indice europeo Stoxx Europe 600 Automobiles & Parts prosegue in flessione la seduta odierna (-0,3%) causando perdite a livello regionale. Giù la tedesca BMW, in rosso di oltre in 6%, che peraltro ha emesso un nuovo profit warning martedì, citando la lenta crescita in Cina e il continuo impatto dei dazi sulle importazioni statunitensi. Negative anche connazionali Mercedes-Benz, Porsche e Volkswagen, con cali intorno al 2%. Sulla stessa linea la francese Renault. In frazionale ribasso Stellantis quotata a Milano, in leggero rialzo invece Stellantis quotata a New York. LEGGI TUTTO

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    Conti, Giorgetti: mia priorità mettere Paese in sicurezza

    (Teleborsa) – “La mia priorità è quella di mettere il Paese in sicurezza sul piano economico e finanziario”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo all’assemblea di Assonime.”I risultati conseguiti vanno soprattutto mantenuti. Ogni scelta deve partire da questa consapevolezza”, ha detto parlando della prossima Manovra. Il miglioramento dei conti pubblici, ha aggiunto, “non avvantaggiano i ministri ma avvantaggiano gli italiani, le famiglie e le imprese, quelli di oggi ma soprattutto quelli di domani””Ad avvantaggiarsi di conti pubblici in ordine non sono i Ministri, che anzi sopportano – soprattutto quelli dell’Economia – l’onere politico di dire molti ‘no’. Un peso ben maggiore del prestigio effimero di una copertina internazionale”. “Oggi sono particolarmente felice di potervi annunciare che questo pomeriggio al Consiglio dei Ministri approveremo il primo dei decreti attuativi della delega, che riguarderà risparmio gestito, mercati ed emittenti e a cui farà seguito un secondo decreto in ambito sanzionatorio penale e amministrativo”, ha detto in relazione alla revisione del Tuf.Mi piacerebbe che i risultati conseguiti in materia di finanza pubblica fossero sentiti come propri da tutte le forze politiche e sociali”, ha concluso Giorgetti sottolineando che “Stabilità finanziaria significa mettere a riparo il risparmio degli italiani dalla possibilità di attacchi speculativi, significa risparmiare risorse che potranno essere destinate a finalità di sviluppo, significa consentire alle imprese di finanziarsi senza pagare un differenziale rispetto ai concorrenti”. LEGGI TUTTO

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    Sesa acquista Albasoft per crescere nei software per ottimizzare la gestione finanziaria

    (Teleborsa) – Sesa, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nell’innovazione tecnologica e nei servizi informatici e digitali per le imprese, ha annunciato l’acquisizione del 20% di Albasoft, con la previsione di meccanismi di Opzione Put e Call per l’acquisizione progressiva del 100% del capitale. L’operazione è stata realizzata da Var Group, leader per i servizi e le soluzioni digitali, parte del Gruppo Sesa.Fondata nel 2009 a Padova, Albasoft è specializzata nello sviluppo di soluzioni software per ottimizzare la gestione finanziaria e la tesoreria aziendale. I suoi prodotti e servizi si focalizzano sul monitoraggio di tutti i flussi finanziari delle imprese, ponendosi tra l’ERP e il remote banking. Nel 2024 Albasoft ha registrato ricavi di circa 2,2 milioni di euro ed un Ebitda di circa 1,2 milioni, con un team di 14 professionisti altamente specializzato.”L’ingresso di Albasoft rappresenta un ulteriore passo nel percorso di crescita sostenibile del nostro Gruppo, attraverso operazioni di business combination industriali, mirate in ambiti tecnologici ad elevato potenziale – ha dichiarato Alessandro Fabbroni, CEO di Sesa – Con questa operazione rafforziamo la nostra presenza nel settore delle Piattaforme Digitali e Vertical Application, integrando competenze specialistiche in una logica industriale. Proseguiamo nell’attuazione del piano industriale 2026-27 con focus sulla crescita organica e la creazione di valore sostenibile di lungo termine per tutti gli stakeholder”.L’acquisizione e l’esercizio delle opzioni sono state definite sulla base di criteri di valutazione coerenti con quelli generalmente adottati dal Gruppo Sesa (circa 5x Ebitda medio normale). L’operazione prevede il coinvolgimento operativo del socio fondatore di Albasoft, Francesco Rudello, condividendo obiettivi a medio termine di crescita sostenibile e sviluppo di competenze e specializzazioni.L’acquisizione, parte integrante del Piano Strategico Industriale 2026-27 di Sesa annunciato a luglio 2025 che prevede acquisizioni mirate e ad alto valore aggiunto, ed un focus prevalente sulla crescita organica, ha l’obiettivo di rafforzare le competenze nell’ ambito delle Piattaforme Digitali e Vertical Application. LEGGI TUTTO